Il mio rapporto con Jenny è molto particolare, entrambi viviamo vite normali lei con il marito, io con la mia compagna, appena possibile, ed è un nostro segreto, ci troviamo per scrivere racconti, anch'essi molto, molto particolari.
Sviluppiamo storie di sesso sfrenato, con unici e rigidi limiti, riguardanti solamente rapporti tra uomini e donne maggiorenni, trame in cui accadevano rapporti di ogni genere orali, anali.
In genere immaginando di essere presi come schiavi e schiave da altre coppie o padroni e padrone singoli, in alcuni casi in modo consenziente, cercato, voluto, in altri inventando di essere fatti prigionieri, preferendo arrendersi per evitare violenze peggiori, trame queste che ci eccitavano ed divertivano di più.
Dopo averne scritto alcuni di varia lunghezza iniziammo a frequentare siti di incontri particolari, anche per curiosità ma più che altro per proporre queste storie e trovare i lettori idonei per quelle pagine, ed arrivare alle pubblicazioni
Sette od otto furono giudicati positivamente e pubblicati, poi cominciammo a ricevere oltre che giudizi lusinghieri anche proposte molto esplicite da chi effettivamente ci avrebbe voluto possederee come schiavo e schiava .
In particolare rammentiamo una copia benestante che nella loro villetta usava ricreare ambientazioni greco-romane o di sultanati arabi, invitando altri padroni con i loro schiavi o come verso di noi, schiave e schiavi a consegnarsi e farsi prendere.
Un religioso di colore, africano, riteneva di vantare antenati saraceni che sette od otto secoli fa assalivano le nostre coste meridionali , rapendo giovani contadini e contadine cristiani, riducendole in schiavitù ed ora ne cercava per ricostruiore queste vicende e sfogare i propri piaceri, e quindi avrebbe desiderato prenderci.
Ed un giovane studente, che dopo averci garantito d'essere maggiorenne, affermava di rimanere quasi tutto il giorno da solo in casa e che l'eccitava l'idea di aver una schiava ed uno schiavo intenti a lavori domestici e che in particolare voleva provare l'esperienza di inculare una donna ed un uomo.
Per mesi, un anno, rifiutammo queste proposte sempre più insistenti, anche verbalmente volgari e violente, dichiarando di essere interessati solo a scrivere ed inventare od al massimo a forme di schiavitù virtuale, soprattutto per nostre insicurezze e paura, provando comunque piacere a scrivere ed essere letti da questi soggetti
Provammo piacere a vivere emozioni intriganti, anche illudendo padroni e padrone di essere sul punto di cedere alle loro voglie, per poi sparire , poi, però, gradualmente, arrivammo a cedere, accettando prima schiavitù virtuali, infine, in alcuni casi, cedemmo totalmente, ci arrendemmo e ci demmo per situazioni reali.
Queste sono le storie di alcune di queste vicende, lasciamo al lettore la valutazione se furono vere o inventate
Storia n°1
Quell'Estate sembrava promettere di voler durare oltre quei giorni della seconda metà di Settembre, impegni della mia compagna e del marito di Jenny, ci avevano consentito di trascorrere il pomeriggio da lei, per ultimare un racconto, esaminarlo in modo migliore e più piacevole che tramite scambi di mail, e successivamente inviarlo.
Stavo lavorando all'ultima pagina, quando lei uscì dalla doccia, con un asciugamano che la copriva solo da metà delle cosce fino a poco sopra il seno, la pelle era lucida e pur se di colorito chiara conservava l'abbronzatura dorata frutto delle loro recentissime vacanze.
Con la mano sinistra, usandone uno più piccolo, si dava una prima asciugata, a cui sarebbe seguito il fon , ai capelli biondi, tenuti lunghi fino a sfiorare le spalle, nella destra reggeva due tazze con manici di caffè appena fatto, mi venne accanto e me ne porse una.
Mentre sorseggiavo la bevanda dette uno sguardo al testo ed esclamò : Ok, va bene...invia - Ero contento, dopo l'invio avevamo ancora 3 o 4 ore buone da trascorrere a letto, le passai una mano sul fianco destro e le accarezzai braccio e spalla nude.
Lei ricambiò il gesto passandomi una mano sulle gambe scoperte, facendola salire fino al pene, per comodità da lei avevo indossato maglietta e pantaloni corti.
Dopo il 20 Settembre mia moglie andava 8 giorni da sua sorella, il marito di Jenny partiva per un viaggio di lavoro più o meno della stessa durata, potevamo contare quindi su di una settimana tutta per noi
Bevve un sorso poi si appoggiò alla scrivania con il sedere, mi baciò, sospirò e propose
: Stef si avvicina la nostra settimanina...particolare, senti se ci facessimo prendere come schiavi da dei negri, una coppia ...e ci facessimo inculare da un negro, un negraccio grande e grosso, come quel prete per dire, , ti va ? -
Rimasi senza parole per qualche secondo, avevamo già vissuto qualche trasgressione del genere ma questa, con assoluti sconosciuti, le superava tutte, come pericoli ed imprudenze, glielo dissi subito, anche se avvertivo nell'inguine una certa eccitazione.
Lei se ne accorse ed aggiunse : So che si dovrebbe dire nero o di colore ma mi eccita di più dire un negro, un centro africano, di quelli alti, grossi... che si vedono in giro...palestrati , mi eccita pensare ad un termine...un mandingo
: E' quasi folle, Jenny come pensi di fare ? - Chiesi, mi guardò sorrise e rispose
: Prendiamo una stanza in un residence, durante il giorno trattiamo male, malissimo uno di quei venditori ambulanti, un negro, lo rintracciamo e ci offriamo di chiedergli perdono, lasciarci punire, per me ci prende come schiavi, anzi...schiave e ci fa il culo, ce lo sfonda senza tante storie -
E' pericoloso io...-Sostenni subito , lei sbuffò, mi interruppe ed esclamò
: Ma dai ! lo chiamiamo da noi, prenderemo le nostre precauzioni...c'è capitato di peggio , nelle nostre avventurette , oh se non vuoi, se...te la fai sotto, vado da sola, dai ne ho voglia !.
: No cara, ecluso tu vada da sola, quello no ! - Esclamai e ricambiai il bacio passandole la sinistra sulle tette, non l'avrei mai lasciata andare da sola in ...un'avventura così , lei lo sapeva come io sapevo che non sarei mai riuscito a toglierle dalla testa quell'idea , forse folle ma ormai in fase di progettazione.
: Va bene piccola - Risposi, mi spogliai completamente, le sfilai l'asciugamano e scopammo sul divano, per non entrare nella camera e toccare il letto, seduto, lei s'inginocchiò e mi praticò un pompino, poi si girò e l'inculai mentre si reggeva con le mani allo schienale .
Rimanemmo nudi, abbracciati sulla moquette per un po', poi lei si scosse, si alzò e praticamente mi ordinò
:Dai Stef ora vai, , potrebbe tornare prima del solito, a sorpresa, da un po' lo fa ! da domani cominciamo ad organizzarci -
Annuii e senza dire altro, mi alzai e mentre lei riordinava e provvedeva a lavare la tazza che avevo usato, premetti per l'invio del racconto, chiusi il portatile, mi rivestii e me ne andai, avendo l'accortezza, se qualche vicino fosse sulle scale, di fingere di uscire da uno degli uffici del piano o di quello inferiore
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Il giorno dopo la partenza di suo marito, seguente anche a quella di mia moglie, la mattina presto, eravamo sulla mia auto, diretti verso il mare, il sole, la spiaggia e la nostra ...avventura, particolare...molto particolare
Jenny interruppe una normale convesazione chiedendomi : Organizzato le cose ?-
: Certo cara, prenotato in un residence, un po' nell'interno, praticamente vuoto, ma non troppo, non deserto insomma ...se dovessimo chiamare aiuto...– Risposi
: Speriamo di no, hai preso lo spray anti aggressione ? - Chiese, annuii, lo sfilai dal marsupio mostrandoglielo, perfettamente legale, a due cartucce : Mmhh come il mio ! Beh speriamo di non usarli...in tutti i sensi intendo, ...ci arrendiamo vero ? Commentò alzando in alto le braccia nude con quell'espressione intrigante che a me è sempre piaciuta moltissimo, annuii
: Le altre cosette...le precauzioni ? . Domandò subito dopo
Indicai un saccheto dietro al sedile, lei lo prese e lo vuotò in grembo, c'erano preservativi, un vecchio cellulare ma ancora funzionante, un paio di tessere con nomi ed indirizzi falsi , una prepagata con poche centinaia di euro ed altre cose che mi aveva raccomandato Sorrise soddisfatta, e mi mostrò un involucro tenuto nella borsa dicendo : Più o meno le cose che ho preso anch'io e per l'auto ?
: Ho preso un garage, lontano dal residence come raccomandavi , però la ragione di alcune cose non l'ho capita - Risposi
Sospirò e chiari : Allora...cose importanti come libretti d'assegni, i veri cellulari, veri documenti, somma di denaro, bancomat, chiavi di casa ecc li nascondiamo sull'auto, piazzata al sicuro, altre cosette le nasconderemo alla meglio nel residence.
Se ci facciamo prendere prigionieri da un negro...forse altri, magari anche una negra, oltre ad averci come schiavi, probabilmente ci deruberanno, ci spoglieranno di tutto, e dovremo dargli cose che non gli consentiranno di ritrovarci in seguito.
Ad esempio per cercarci e volerci prenderci nuovamente, violentare ancora, averci come schiave, puttane, diventare i nostri padroni, ricattarci ed obbligarci a prostituirci ad esempio....-.
: Ho capito , ho capito – L'interruppi un attimo ma poi lei proseguì
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:I nostri giochetti particolari devono iniziare e finire in quei giorni, in quel luogo, dopo avergli dato qualche banconota, i nostri orologi da poco, probabilmente vorranno altro, intuendo che abbiamo altro ! e forse ci tortureranno, dopo aver resistito qualche minuto , faremo ritrovare quelle cose, senza un vero danno per noi, facendoli ...contenti è chiaro ?-
: Ma certo, sempre furbetta la mia Jenny ! -Commentai passandole una mano sulle cosce nude
:Ah, sosterremmo che siamo fratello e sorella – Aggiunse con un sorrisetto, annuii ma la guardai un secondo con un'espressione di dubbio e lei chiarì
: Si ! Un po' per ingannarli sulle nostre identità ed un po' perchè...perchè ho notato che certi padroni si eccitano di più così -
Non aggiungemmo altro sull'argomento, dopo poco giungemmo a destinazione, in effetti non c'era molta gente nei viali della cittadina di mare, nascosto l'auto nel garage, con le cose giustamente scelte da Jenny, estraemmo i due trolly e con quelli raggiungemmo il residence, tranquillo, un po' nell'interno, appariva praticamente deserto.
Sistemato le cose facemmo in tempo a farci un paio d'ore di spiaggia prima di pranzo, affittammo uno degli ormai radi ombrelloni e dopo aver respirato una boccata d'aria di mare sulla riva, ci stendemmo a leggere sui lettini, il sole era ancora forte e godevamo di un bel caldo, cullati dalla brezza marina e dalla risacca del mare
Eravamo intenti a leggere, libri e giornali, ma specialmente lei non perdeva d'occhio il passaggio di venditori ambulanti, quasi ormai più numerosi dei bagnanti, poco distante passò una donna di colore, alta, statuaria, con un incedere quasi imperioso .
Indossava un leggero abito bianco, che le lasciava nude le braccia, arrivando fino alle caviglie, leggero, aderente, il corpo scuro risaltava evidenziando il seno, le cosce ben fatte, ed il sedere
Il braccio sinistro era piegato con la mano poggiata sul fianco mentre con il destro reggeva un'ampia cesta tenuta sul capo con dentro mercanzia da vendere, probabilmente abbigliamento femminile.
Jenny la fissò da sopra le pagine del libro , l'espressione era parzialmente celata dagli occhiali da sole, le labbra esprimevano un appena accennato sorriso ed esclamò : Guarda quella ! Mi piacerebbe essere la sua serva e schiava e scommetto che anche a te...eh ? - : Beh si . Ammisi e chiesi : La chiamo, faccio un cenno ?-
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: Chiamarla ? Boh...no, no ...prima le diciamo di venire poi la trattiamo male ? No ..non so, vediamo se ripassa – Mi rispose rimettendosi a leggere, subito dopo fummo avvicinati da un giovane, piccolo, più o meno della nostra corporatura , magro, bruttino con occhiali da vista, le guance scavate con una peluria mal curata.
Probabilmente un nordafricano, reggeva una cassetta con vari oggeti tra cui coltelli pieghevoli, accendini, cinture arrotolate, cianfrusaglie varie, 7 0 8 tra altre cinture e marsupi appesi con le loro cinghie alle sue braccia.
Jenny non alzò nemmeno lo sguardo dal libro, limitandosi ad esprimere un rifiuto scuotendo la mano destra , io ne espressi uno sintetico ma deciso : No grazie !
Il giovane raggiunse un ombrellone, poi un altro più distane, la mia amica mi fece cenno di avvicinarmi e mi sussurrò : Stef , ecco , in un posto appartato, magari laggiù dove c'è quel rudere di una vecchia colonia, quel tipo, minacciandoci con uno di quei coltelli potrebbe prenderci prigionieri -
: Noi cosa facciamo, reagiamo, fuggiamo ? - Chiesi conspevole che stavamo sviluppando uno dei nostri giochetti mentali, lei sorrise e sempre sottovoce precisò
: Fuggire, reagire ? Ma no! Ci arrendiamo ! - : Poi cosa....? - Domandai e lei seguendo quel tipo con lo sguardo continuò : Beh se interpreto bene lo sguardo che ci ha rifilato ...ci avrebbe spogliato, legato e forse torturato con gli accendini e frustato con una di quelle cinture e poi ..poi violentato..chissà da quant'è che non lo fa ..-
Scossi la testa e le chiesi : Lo chiamo ? - : Ma no cavolo, piccolo come noi, brutto, sporchino, un cesso , no lascia che vada ! - Rispose
: Si meglio , Ok e...e senti se non troviamo nessuno che...ci vada ? Chiesi forse con un filo di speranza sempre combattuto, con i desideri e l'eccitazione che lei sapeva scatenarmi dentro che si miscelavano e scontravano con timori e paure razionali.
Alzò le spalle e rispose : Ci facciamo un po' di mare ...caccia via ! -
Dopo uno sguardo all'orologio ci decidemmo ad andare a mangiare un boccone, poi prima di stenderci nuovamente sui lettini Jenny mi chiese di spalmarle la crema solare sulla schiena e le gambe, ben contento di farlo provvidi subito ad accontentarla
Ad un tratto sentimmo una voce alle nostre spalle : Ehi belli, io bravo spalmare crema, massaggiare vostra bella pelle bianca, Kamal mani forti, grandi , calde, io bravo, voi contenti poi comprare qualche cosa, tutto bello...buono... niente caro.-
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Ci girammo, ci trovammo davanti un nero, alto, grosso ma senza un filo di grasso, la canottiera rossa ed un paio di braghini corti evidenziavano un corpo palestrato, un cappellino a visiera copriva parzialmente il cranio calvo, la barba incolta
Ci fissava con uno sguardo penetrante, sorrideva scoprendo una fila di denti bianchissimi, sbuffò per il caldo e la fatica, poggiò la sua mercanzia, teli da bagno e 3 o 4 tra borse e marsupi e si sedette sul lettino che avevo lasciato libero per spalmare la crema solare alla mia amica.
Jenny senza alzarsi si girò, attese qualche secondo, valutò la situazione squadrando il tipo, rise e reagì esclamando : Ehi chi ti ha autorizzato a sederti !
: Già va via , non ci serve niente ! Dissi bruscamente e la mia amica aggiunse con un sorriso ironico : Cosa ? Spalmarci la crema , tu un negro ? Ma va a fan....un c...-
Non finì la frase, forse non se la sentì d'esagerare, l'uomo rimase un attimo di sasso, un velo di lacrime attraversò il suoi occhi, poi cambiò espressione assumendone una di collera, attese un secondo e scattò in piedi, arraffò velocemente la sua roba e si allontanò .
Ci guardammo scambiandoci uno sguardo d'intesa e seguimmo con lo sguardo quel tipo, verso sera notammo che lui, altri ed altre si erano soffermati seduti sui gradini da cui in quel punto, si lasciava la spiaggia raggiungendo la strada del lungo mare.
Si udiva tra di loro lo scambio di frasi, parole dette con vario volume di voce, in linguaggi per noi incomprensibili , un po' più distanti 5 o 6 canticchiavano una canzoncina scambiandosi abbracci e strette di mano, risate. .
Alcuni bevevano da bottigliette d'acqua, altri ingurgitavano birre , probabilmente attendevano quelli, forse italiani, che passavano a prenderli per accompagnarli dove dormivano, garage, magazzini, casolari abbandonati e naturalmente ritirare la grossa parte dell'incasso.
Jenny notò un ragazzino di colore, l'avevamo visto chiedere l'elemosina con un bicchiere di carta, scambiammo uno sguardo d'intesa poi lei estrasse dalla borsa un'agendina, strappò un foglietto e vi scrisse velocemente.
“ Scusa, perdono, ti abbiamo trattato male, se vuoi puoi farci prigionieri e punirci “ sotto indicò l'indirizzo del residence, poi lo piegò e fece un cenno al ragazzino, appena si avvicinò gli disse
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: Senti se porti questo biglietto a quel tipo là, dalla canottiera rossa, alto con il cappello, questi 5 euro sono per te , ti va ?-
Il ragazzino ci guardò, rise e rispose : Kamal ? Guardate che quello vi fa culo a tutte e due, per lui...donna..uomo...culi bianchi...-
Jenny insistette : Non sono fatti tuoi, ti va ? O chiedo ad un altro -
Il ragazzino scosse le spalle, prese il foglietto ed esclamò : Oh culo vostro ! - e corse via
Raccogliemmo le nostre cose e ci allontanammo dalla spiaggia, era ancora presto ma volevamo fare un altro po' di spesa più che altro perchè se avessimo ricevuto ...”visite” probabilmente avrebbe voluto mangiare, bere e farsi servire
Rientrati nel residence facemmo la doccia, insieme, la baciai e leccai in tutto il corpo, la figa, le belle tette, la schiena, Jenny era sulla quarantina ma ancora splendida, affermava che anch'io mi difendevo bene ....piccoli ma carini ...sosteneva ed alcuni, con cui avevamo fatto certi...giochi, lo avevano confermato.
Mangiammo un panino e bevemmo 3 birre, una e mezza a testa, ...Così allentiamo un po' i freni ed allontaniamo la fifa ...- affermò lei sorridendo con la sua solita espressione molto intrigante.
La sera e la notte trascorsero tranquillamente, oltre agli spray avevamo deciso di tenere a portata di mano, due oggetti per un'eventuale difesa , una barra di ferro di una cinquantina di centimetri ed un piede di un tavolino di legno che avevamo visto in un angolo del balcone .
Pieni di paura ma anche eccitati, scopammo, poi ci addormentammo anche se di un sonno leggero trasalendo e tremando ad ogni rumore e specie nelle abitazioni dove non s'è abituati, ve ne sono e già quello fu intrigante, fortemente emozionante, ma quel Kamal non venne, alla mattina ci svegliammo tranquillamente .
.:Non è venuto ..- rilevai stirandomi e sbadigliando, la baciai sulla bocca e sulle spalle nude , : ..Già, quel ...Kamal, diciamo quel "negraccio" non è venuto a prenderci come ...schiave e stuprarci ...confermò lei alzandosi ed alzando la mano destra con l'indice , in pochi minuti ci preparammo per la spiaggia.
Se avessimo avuto un briciolo di buon senso e prudenza avremmo dovuto cogliere la fortuna, andarcene, cambiare residence, ma non lo proposi nemmeno, sapevo che non eravamo li per essere prudenti, non lo eravamo e non eravamo saggi .
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Al mare facemmo le solite cose, nessun venditore si avvicinò, scorgemmo quel Kamal ma passò a distanza, scambiò qualche parole con quello bruttino e la donna ed in quel momento ci parve che guardassero verso di noi.
Il tempo intanto peggiorò, infatti nel pomeriggio, si scatenò un temporale, rimanemmo quindi in camera, guardando la TV, leggendo sul divano e scambiando qualche effusione, era un caldo umido ed indossavamo maglietta e calzoncini.
Jenny ne aveva una a canottiera verde, mentre indugiavo ad accarezzarla, baciarle le braccia e le spalle nude, toccarle e leccarle il seno, ad un tratto udimmo un rumore proveniente dalla stanza dotata di balcone.
Come se qualcuno vi fosse saltato all'interno, eravamo ad un primo piano, quindi uno dotato di una certa prestanza atletica, poteva raggiungerlo dalla strada, di solito, quando ero via con mia moglie, avevo cura di scegliere sempre piani alti, proprio per sicurezza, ma Jenny aveva preferito quella posizione.
Mentre disfavamo le valigie aveva sottolineato sorridendo in modo intrigante
: Così se ci vogliono prendere prigionieri,...sarà più facile ! -
Trattenemmo il fiato, la porta della camera si spalancò e ce lo trovammo davanti, aveva una giacca chiara su camicia e pantaloni scuri, da dietro alla schiena sfilò un coltello, avanzando verso di noi, avevamo quei due oggetti e li afferrammo e vicino, sul cuscino, c'erano i due spray.
: Fermati ..- Intimai, Jenny mi dette un'occhiata severa, stringendomi una mano e sussurando : No Stef ! lascia parlare me - Lui ci fissò e continuò a brandire il coltello passandoselo da una mano all'altra, quasi a mostrarci che possedeva una certa abilità, disse solamente : Ho letto il biglietto, sono qui ! -
: Si si Kamal ci arrenderemo, ma dobbiamo prima fare un accordo su alcune cose - Precisò subito Jenny, alzando comunque le braccia in alto
: Cosa ! un accordo, ho il coltello se voglio vi...- Urlò il nero,
: Si Kamal certo, sei armato , forte e se vuoi puoi disarmarci e farci quello che vuoi - Rispose la mia amica con la voce un po' incrinata dall'emozione e dalla paura e proseguì : Ma non pensi che sarebbe meglio prendere due che ci stanno , docili, sottomessi, pronti a soddisfare le tue voglie invece che usare violenza, rischiare una reazione, una difesa con questi bastoni, conseguenze ? cioè averci in modo ...molto più piacevole e divertente per te .
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: Anche denunce ...Pensai di precisare, Jenny mi dette un'occhiataccia e mi strinse fortemente la mano, compresi che voleva continuare solo lei a parlare, lui rimase un attimo in silenzio valutando la situazione poi rispose fissandoci con ostilità : Si forse, allora ? La mia amica riprese :
1)Kamal abbiamo prenotato qui per 8 giorni, il 30 Settembre dobbiamo lasciare l'appartamento che dovrà essere restituito intatto altrimenti, dovremo spiegare, giustificare, anche...anche denunciare un'aggressione...descrivere qualcuno, problemi per tutti .
2) delle nostre cose puoi fare quello che vuoi, derubarci, spogliarci di tutto, anche lasciarci praticamente nudi, saremo i tuoi schiavi, schiave , puttane se preferisci ma quelle dei padroni del locale non devono essere toccate , altrimenti... come dicevo prima
3) sesso, potrai farci tutto quello che vuoi, tutto ! scoparci, romperci il culo, farcelo prendere in bocca, tutto ! anche far divertire uno o due amici, anche amiche, però usando preservativi, se non ne hai ne possediamo una buona scorta .
Il nominare preservativi produsse un lampo di contrarietà nello sguado dell'uomo, Jenny prevenne proteste e suoi propositi aggressivi dicendo subito: Anche per te Kamal, ...non siamo vergini , ce lo siamo già fatti fare il culo. L'uomo annuì e lei proseguì
Non so se per il tuo piacere ci vorrai... torturare , accetteremo anche la frusta, ma non devono rimanere dei segni sui nostri corpi che dovremmo spiegare
4) La mattina ed una parte del pomeriggio andremo in spiaggia, anche se schiave un po' di mare lo vogliamo fare, dalle...17 diciamo verremo a consegnarci a te come schiave e serve, avrai la chiavi e quindi potrai sistemarti qui come Signore e nostro Padrone.
5) La nostra schiavitù terminera la notte del 29 alla mattina, in ogni caso, verranno ...amici a ...liberarci , un servizio offerto dal sito particolare che frequentiamo e periodicamente dobbiamo mandare un sms tranquillizzante, altrimenti ...verranno subito e per te saranno guai, noi diremo che ci hai violentato, sequestrato
L'osservai, mentiva , nessuno sapeva quello che stavamo facendo che ci stavamo dando come schiave ad un negro, nè che eravamo li e come eravamo stati pazzi a farlo, mentiva e sapeva farlo bene , in modo convincente
Rimase in silenzio qualche attimo, mi guardò, sorrise con una punta di malinconia e concluse : Dai Stef, non possiamo osare chiedere altro, saremo una schiava ed uno schiavo ! allora Kamal se accetti ci arrendiamo e sarai il nostro Padrone.
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Due schiavi anzi visto quello ci farai, due schiave bianche nelle tue mani , siamo cristiane ...tu sei mussulmano vero ? - : Si e sono un guerriero ...mmhh.. due schiave bianche e cristiane ! -Commentò lui visibilmente eccitato, non ci sfuggì l'erezione del suo cazzo, ed anche noi ci stavamo eccitando, valutò le cose per qualche altro secondo, poi rise compiaciuto e disse : Si conviene anche me , la mattina ho da fare, passerò un po' di giorni comodo e sarete le mie schiave, poi senza ancora mettere via il coltello domandò : Fidanzati, marito e moglie ?-
: Fratello e sorella - Rispose Jenny, io confermai e lui commentò : mmhh meglio ! molto meglio allora ? L'amica mi guardò, ci scambiammo uno sguardo d'intesa e lei rispose : Va bene Kamal ci arrendiamo, siamo i tuoi schiavi anzi...schiave, per piacere, puoi riporre il coltello ci terrorizza e non ti serve , ora sei il nostro Padrone
Gli consegnammo le cose che potevano servirci come difesa, rimanendo inermi ed alzammo in alto le braccia : Fai quello che può darti piacere, stupraci, rompici il culo ma ti prego non farci del male, faremo tutto quello che vorrai, tutto ! - implorò Jenny
Con un paio di gesti rapidi Kamal chiuse in una stanza i due bastoni e gli spray poi ci ordinò : Spogliatevi ! - Ubbidimmo rimanendo completamente nudi, ci tenevamo per mano e quando si avvicinò e ci venne dietro alzammo in alto le braccia.
: Mi avete trattato da schifo, detto del negro di merda !...puttane vi dovrei .. -Urlò
: No..no - Provai a dire e Jenny in modo più convincente implorò : No Kamal quello non l'abbiamo detto, ti abbiamo offeso è vero, ed ora siamo nelle tue mani, puniscici, sfondaci il culo, ma non farci del male , saremo le tue schiave...puttane abbiamo vite normali ma i cazzi piacciono a tutte e due e voi negri siete forti ...una razza forte, una mia amica sostiene che presto sarete i nostri Padroni -
Quelle parole e la nostra sottomissione lo calmarono, ci venne dietro , rudemente ci passò le mani sul corpo, indugiando sulle tette di Jenny, il mio pene, i nostri culi, le schiene, poi ci ordinò di inginocchiarci con il volto sul divano, e cominciò a sfilarsi la cintura, intuendo cosa voleva farci Jenny l'implorò ancora : Aspetta Padrone con quella ci rimarrebbero sul corpo dei segni da...da spiegare ..- Si alzò e da un cassetto estrasse una striscia di cuoio lunga un mezzo metro , la porse all'uomo ed usando il tono più umile che poteva l'implorò
: Padrone ti prego frustaci con questa, ti assicuro che è molto dolorosa ma lascia solo dei rossori che presto spariranno -Subito dopo si rimise al mio fianco, ci tenemmo per mano e lui ci inflisse numerosi colpi sulle schiene ed i culi, strappandoci grida ed invocazioni di pietà .
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Gettato l'oggetto si liberò degli abiti ed estrasse il cazzo, inculò prima Jenny palpandole con la destra le tette, mentre con due dita della sinistra mi penetrò il culo, poi venuto, estrasse il cazzo dal culo della mia amica, e gocciolante ma ancora grosso, turgido e duro me lo infilò nel mio
Urlammo tenendoci con le mani e con quelle libere stringendo la stoffa del divano, sperando di non lasciarci segni, ansimando e godendo, alternò baci e leccate sulle nostre schiene ad alcune parole : Godete schiave bianche, vi piace ?-
: Si Padrone ...- Riuscii a dire e Jenny con voce rotta rispose : Si Padrone ci hai sfondato hai un cazzo durissimo da Padrone e dominatore, siamo le tue puttane ...fai di noi quello che vuoi ...-
Dopo l'inculata si lasciò cadere sul divano e ci ordinò di pulirgli il cazzo con la lingua, ubbidimmo prendendoglielo alternativamente in bocca, mentre con le mani ci accarezzò le schiene, arrivando a penetrarci con due dita il buco del culo, dopo averlo soddisfatto rimanemmo una buona mezz'ora seduti ai suoi piedi, mentre all'esterno ancora scrosciava la pioggia.
Forse si assopì per qualche minto, poi si scosse e ci intimò di consegnarli i soldi che avevamo, sfruttando le precauzioni di Jenny gli consegnammo alcune banconote e gli orologi, roba da poco : ..Non abbiamo altro gli dissi -
Lui rise e dopo un : Vedremo - Ci disse di preparargli da mangiare , ci condusse ancora nudi in cucina dove gli servimmo carne e formaggi ed anche se mussulmano, ingoiò due birre. Saziato anche di cibo, pensavamo volesse portarci a letto , invece dopo averci osservato mentre lavavamo i piatti e sistemavamo la cucina , fumò una sigaretta , ci fissò e disse : Pensate di fregarmi ? - Cosa ? -Risposi e Jenny subito aggiunse : No, no Padrone
Urlò : Credete che mi accontenti di pochi soldi e due aggeggi, avrete sicuramente altro ! - Si alzò di scatto e con movimenti rapidi ci legò sul tavolo, con il ventre di sotto, poi prese nuovamente la frusta e ci inflisse colpi violenti sul culo, gridammo, implorammo pietà ma resistemmo.
Si guardò attorno, cercò nei cassetti ed estrasse alcune posate poi accese un fornello, lo guardammo terrorizzati mentre li arroventava sulla fiamma, quando prese un paio di spilli e li avvicinò alle tette di Jenny ed al mio pene, urlammo subito
: No no pietà padrone, parliamo - Jenny gli comunicò subito dove poteva trovare il resto delle cose nascoste nell'appartamento, apparve soddisfatto, ci slegò e ci condusse in camera, nuovamente eccitato ci inculò nuovamente.
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Poi gli praticammo due pompini, succhiandoglielo e pugliendoglielo con la lingua, infine ci addormentammo con lui in mezzo a noi, e le nostre mani sul suo cazzo, riuscimmo a dormire mentre fuori, si stava scatenando ancora il temporale con tuoni e fulmini, udimmo lo scrosciare della pioggia e l'infuriare del vento che scuoteva le fronde di vicini alberi.
Alla mattina gli servimmo la colazione con dolci e caffè , per quelle ore la nostra schiavitù era terminata, si rivesti e sorprendendoci ci baciò sulla bocca e lasciò l'appartamento.
Ci affacciammo al balcone , lo vedemmo attendere qualche minuto poi salire su di un'auto scura che passò a prenderlo, : Ha degli amici -Commentai e Jenny aggiunse : Speriamo non sia una gang, che non ci rapiscano per tenerci come schiave e farci prostituire ..- : Se così ? - Chiesi spaventato : Eh ! speriamo di no , se potremo fuggiremo altrimenti...ci arrenderemo ...cos'altro potremo fare - Rispose lei
Il vento ed il temporale avevano scacciato il maltempo ed era tornato a splendere un bel sole, ci recammo in spiaggia , stesi sui lettini osservammo il passaggio di alcuni venditori, nessuno di loro si avvicinò.
Passò quella donna e quel giovane ed avemmo l'impressione che loro e non solo, ci guardassero in modo insolito, quasi sapessero cosa avevamo fatto cioè che eravamo gli schiavi anzi le schiave di quel Kamal, li notammo anche confabulare .
La giornata trascorse normalmente, tra sole e bagni, ci sentimmo anche stranamente tranquilli, sereni , nel pomeriggio dato uno sguardo all'ora Jenny decise : Dai andiamo meglio non adirare il Padrone per un ritardo, poi dobbiamo fare un po' di spesa...quegli sguardi, le parole che hanno scambiato, potrebbe arrivare con gli amici, non voglio che ci frustino e torturino perchè c'è poco da mangiare o da bere.
Aveva ragione, dopo essere passati dal centro commerciale, con 4 sporte piene ci dirigemmo verso il residence, dopo pochi passi chiesi : Sicura cara...torniamo nelle sue mani ? ...o scappiamo ?
: No ! abbiamo goduto no ? ormai siamo..in ballo...non ripresentarci ? potrebbe incazzarsi e rapirci , no andiamo ! - Precisò lei, io sottolineai : Non ne abbiamo parlato con nessuno, non abbiamo neppure qualcuno con cui consigliarci -
Lei sorrise con una punta di tristezza e confermò : Eh si è stato un errore..ma ormai e fatta no ? - Passando accanto ad una chiesa rilevò sorridendo : Beh potremmo confessarci con un prete ? - Ma dai che dici ! - risposi e lei aggiunse
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: Si una cavolata, magari con un prete sbagliato come per quella faccenda...potrebbe volerci inculare anche lui ! - Dopo qualche passo disse ancora : Oh Stef, caro, se non ti va più, se hai fifa...scappa a casa, io vado anche da sola e sarò la sua schiava -
Come in precedenza dichiarai subito prendendola per mano : No, no ! ..".sorellina."..quello no ! non ti lascerai mai andare da sola...noi giochiamo insieme ! - - Lo so, lo so caro..."fratellino" - Concluse lei e chiudemmo l'argomento continuando a camminare in silenzio.
Arrivati al residence fu evidente che lei era stata previdente, Kamal c'era e non era solo, come intuito dall'amica c'erano anche il giovane bruttino e la splendida negra, tutte e tre erano sul divano, quasi nudi ed intenti a fumare e bere passandosi una bottiglia di vino.
:Se siamo in ritardo puniscici Padrone . Disse Jenny accennando un inchino con le braccia nude piegate e le mani abbandonate sulle cosce , lui rise e commentò
:No anzi, avete fatto bene a prendere da mangiare e bere, ho portato un'amica ed un amico, saranno anche loro i vostri padroni e vi avrei punito se non aveste rifornito il frigo, ora però schiavi spogliatevi e pulite il bagno e la sala.
Ubbidimmo, il bagno l'avevano usato ed era in condizioni terribili, poi tornammo nella sala , ci inginocchiammo, sfilammo le scarpe ai nostri padroni ed iniziai a massaggiare i piedi alla donna, mentre Jenny riempiva una tinozza d'acqua calda , con quella lavammo i piedi ai nostri padroni , che apprezzarono visibilmente le sottomissione .
Era stata un'idea della mia amica, in bagno mi aveva sussurrato : Più siamo sottomessi e più facilmente eviteremo frustate, speriamo si limitino al sesso, mmhh godrò ad essere la schiava di una negra...è bellissima ! probabilmente è una somala
Poco dopo ci ordinarono di servirgli la cena, apparecchiammo la tavola e servimmo pasta al sugo, carne, formaggi innaffiando con vino e birra, mangiarono e bevvero a sazietà, quasi come maiali.
Durante la cena ci ordinarono di farli godere da sotto la tavola, Jenny leccò la figa della nera, io masturbai il giovane e Kamal, poi leccai anch'io la donna mentre l'amica, praticava un pompino al giovane , subito dopo alternammo leccatine e pompini al cazzo di Kamal .
Finito di mangiare ci consentirono di consumare anche noi qualche cosa facendo scivolare sul pavimento scodelle e bicchieri, poi sollecitandoci con colpi inflitti sulle nostre schiene e culi con quella striscia di cuoio, ci fecero sparecchiare, riordinare e pulire la cucina, infine ci portarono a letto.
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La nera che sovrastava di corporatura la mia amica, le disse con un tono sorprendentemente gentile: Vieni piccola schiavetta bianca, fammi godere nuovamente - Noi tre rimanemmo qualche istante ad ammirarle mentre, nude si abbracciavano baciandosi sulla bocca, leccandosi e baciandosi le tette e poi realizzando un 69, godendo introducendo le lingue nelle fighe.
Il giovane nordafricano smise di guardare e mi afferrò, mi sbattè sul letto e mi fece nuovamente il culo, Kamal afferrò Jenny e l'inculò mentre stava ancora leccando le tette all'africana, che poco dopo mi disse di farla godere anch'io con la lingua, ridendo e dicendo : Vediamo chi è più bravo di voi due schiavi anzi schiave bianche e cristiane a leccare
Finalmente soddisfatti ci lasciarono stare, ci addormentammo e rimanemmo tutte e 5 avvinghiati sul letto, Jenny in mezzo ai due negri ed io, ai piedi del letto, accanto alla nera che mi fece leccare le tette e mi permise di scoparla ed incularla
Girandomi sulla destra detti uno sguardo al grande specchio appeso alla parete della camera che restituì l'immagine dei nostri corpi bianchi, in mezzo ed abbracciati a quelli di quei neri. All'esterno un po' di vento che s'era alzato, faceva frusciare gli alberi che circondavano il residence, in lontananza si poteva udire le musica di un'orchestrina.
Ai primi raggi di sole Jenny mi toccò il braccio facendomi cenno di alzarci, restando nudi, come ci avevano ordinato di rimanere, ci recammo in cucina, lei mi disse sottovoce : Stef prepariamo la colazione ai nostri padroni, speriamo non si sveglino di cattivo umore e non decidano di frustarci o torturarci -
I timori di Jenny furono infondati, poco dopo i tre si svegliarono e ci consentirono di consumare la colazione a tavola con loro, quasi come, a parte che noi restammo ancora nudi, un bizzarro gruppo famigliare o di amici.
Kamal in effetti come padrone era stato anche violento ma stava mantenendo le strane regole che avevamo concordato, ed alla mattina quindi la nostra schiavitù si interrompeva. Un'ora dopo che i padroni ci avevano lasciato, raggiungemmo la spiaggia e l'ombrellone, per una tranquilla giornata di mare, a parte come ci confidammo, il bruciore al buco dei nostri culi, dovuto alle dimensioni dei cazzi di quei due negri. ed al loro impeto
Un bruciore che parzialmente attenuammo, rifugiandoci in una cabina e spalmandoci una pomata che provvidenzialmente Jenny non aveva dimenticato di portare.
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Nel primo pomeriggio i nostri tre padroni ci visitarono sotto l'ombrellone, non avevano mercanzia da vendere, rimanemmo qualche secondo in ansia quando ci si sedettero attorno, assumendo posizioni quasi autoritarie, Kamal disse, con un tono molto basso della voce ma deciso a farsi ubbidire : Abbiamo sete ! schiave -
Ci guardammo un istante poi Jenny con un cenno eloquente mi esortò ad alzarmi, andammo rapidamente verso il bar per prendere le bibite richieste, durante il tragitto mi sussurrò
: Ubbidiamo, siamo i loro schiavi, anzi come preferiscono dire le loro schiave ...lo so non è l'orario ma a contrariarli potremmo scontarlo dopo con frustate inoltre..inoltre questo è piacevole ...intrigante , no ?-
Assentii senza replicare, in effetti notammo strani sguardi di altri bagnanti, mentre servivamo le bevande a tre persone conosciute come immigrati ambulanti, fu intrigante e piacevole, anche se ovviamente imbarazzante essere visti farlo , ma d'altronde avevamo scelto quella località proprio perchè non vi saremmo più tornati
Mentre finivano le bibite Jenny propose sottovoce : Se gradite ...Signori potete portarci laggiù, in quel capanno ripostiglio per materassini e canotti, ora vuoto, come prigioniere, potremmo farvi...pompini, sesso orale, come vostre schiave e puttane...se volete ...-Aggiunse dando uno sguardo eloquente alla donna di colore
Kamal scosse il capo e lei rispose : No cara ..- e con tono più basso : No schiava ..- il negro aggiunse : Oggi non ci saremo...nei prossimi giorni ! Subito dopo si alzarono e se ne andarono
Rimanemmo in preda ad un insieme di sentimenti contrastanti, sollievo, tranquillità al pensiero di una sera di libertà ma anche una strana sensazione di vuoto di mancanza di piaceri inconfessabili, come ci confidammo nelle ore seguenti
Dopo la cena , considerato che la sera era piacevolmente ancora caldina e che eravamo liberi dalla schiavitù andammo a fare una passeggiata sul lungo mare, non era deserto ma ben poco frequentato rispetto alle settimane precedenti
Incrociammo pochi turisti in prevalenza anziani e qualche coppia con bambini e molti immigrati ancora intenti a proporre e vendere cose, oggetti, borse e questi rispetto al numero molto ridotto di turisti, , finivano con l'essere decisamente sovrastanti .
Sarà dovuto ad una forma di suggestione ma ci parve che alcuni di essi ci guardassero nel buio in modo strano, insistente, scambiandosi cenni ed espressioni ironiche
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Abbassavamo lo sguardo e procedavamo tenendoci per mano, Jenny in un punto più isolato mi confidò sussurrando : Forse sanno che Kamal è il nostro Padrone, speriamo non decidano di prenderci e ci trascinino in uno di quei bagni deserti, vicino al mare, facendoci il culo , in spiaggia, nel buio , sulla sabbia o ci facciano fare dei pompini su qualche lettino !
: Beh potremmo non lasciarci prendere, scappare, chiamare aiuto - Risposi dopo averla baciata : Mah...non so..potrebbero minacciare di farci frustare e torturare da Kamal se non li soddisfiamo ..ormai siamo schiavi , schiave .-
: Ci considererebbero delle puttane - precisai e lei annuendo precisò : Beh in fondo un po' lo siamo, no ? : E se ci aggrediscono ? -Chiesi immaginando la risposta : Eh ! se così, saremmo costretti ad arrenderci e lasciarci prendere e violentare - Disse con la sua solita espressione intrigante che tanto mi piaceva, i suoi occhi verdi brillavano nell'oscurità
: Speriamo di no o no a meno che tu .... ? - Commentai non completando il dubbio e lei concluse dopo avermi baciato a sua volta : Ma si tranquillo ...speriamo di no , un conto e prendere consenzienti il cazzo di quei due ed essere schiavi di quella splendida femmina nera ed un conto è farci inculare da altri negri...cavolo no ! lo so dovrei dire neri o di colore , ma mi piace così...siamo tra noi no ?
Proseguimmo in silenzio sempre tenendoci per mano , presi da emozioni contrastanti passando accanto a gruppi numerosi di immigrati, spiando indietro temendo d'essere seguiti, guardando con timore luoghi, angoli più appartati, dove non sarebbe stato difficile per 5 o 6 di loro sequestrarci e farci quello che volevano..
Tutto questo però, fortunatamente rimase solo nelle nostre fantasie più spinte, rientrammo sani e salvi nel residence pochi minuti prima di mezzanotte, presi da una forte ed irresistibile eccitazione facemmo all'amore addormentandoci solo verso l'alba.
Il giorno dopo trascorse come una normalissima giornata di mare, passò qualche venditore a cui rivolgemmo rifiuti cortesi ma fermi, anche quel pomeriggio e sera non fummo presi dai Padroni. La sera seguente, invece, Jenny mi precedette mentre io mi soffermai a fare rifornimento di birre, quando arrivai al residence, appena aperta la porta udii rumori di colpi inferti sulla carne, gemiti ed invocazioni della mia compagna in quell'avventura : Pietà Padrona ....- implorava
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Arrivato alla sala vidi Jenny nuda, mentre la splendida negra , anch'essa nuda la stava frustando sulla schiena con la solita striscia di cuoio, dopo un paio di colpi con uno di quei cosi in mezzo alle gambe, di cui si dotano alcune padrone, la inculò palpandole le tette e leccandole la schiena, ed i gemiti della mia amica diventarono di piacere.
Accortasi della mia presenza la nera mi ordinò : Tu schiavo, non stare li a guardare, spogliati e portami una birra fresca, svelto ! - Ubbidii velocemente, appena le portai la bottiglia, ne bevve abbondantemente, poi disse a Jenny : Schiavetta vai in cucina a preparare la cena, e tu invece prendi il posto della tua.. sorellina e non fartelo ripetere ! ...
Non lo feci ed anche la mia amica eseguì rapidamente gli ordini della padrona, mi inginocchiai tenendo le braccia e le mani contro lo schienale del divano, la donna mi inflisse alcuni colpi sul culo e la schiena , poi mi inculò con quel suo attrezzo, con la sinistra mi afferrava una spalla, mentre con la destra mi masturbò.
Una volta soddisfatta si recò in bagno , i preparativi per la cena erano ultimati e la donna di colore ci ordinò di insaponarla e lavarla accuratamente in tutto il suo splendido corpo sotto la doccia, asciugarla e massaggiarla, poi si sedette a tavola, mangiando, bevendo abbondantemente e guardandoci mentre, in ginocchio sul pavimento, consumavamo quello che lei ci concedeva .
Trascorremmo la notte sul letto, con lei in mezzo a noi, dopo essersi fatta leccare a lungo la figa e le tette, da tutte e due, ci addormentamo cullati da una musichetta proveniente da un non lontano albergo, giunto probabilmente agli ultimi giorni di apertura.
Al mattino, come accaduto nei precedenti, consumammo la colazione tutti e tre, noi due nudi, seduti a tavola, conversando, poi la nera ci baciò sulla bocca e se ne andò, comprendemmo che si trattava di un saluto, non l'incontrammo più, come non vedemmo più neanche il giovane nord africano.
Il penultimo pomeriggio invece fummo nuovamente presi da Kamal, ci sorprese nel bagno mentre stavamo facendo la doccia e colse l'occasione per entrare sotto il getto d'acqua calda e farsi insaponare, lavare e praticare un pompino da tutte e due .
Dopo averlo asciugato ci condusse in sala dove ci fece inginocchiare nella solita posizione e senza dire altro ci fece il culo, prendendo prima Jenny poi me, con la sinistra palpava le tette della mia amica e con la destra mi masturbava .
:Vi piace schiave ? -Chiese : Si ...si -Risposi e Jenny aggiunse : Si Padrone ci hai sfondato il culo con il tuo cazzo grosso e resistente, ci hai fatto godere, siamo le tue puttane, fai di noi ciò che vuoi...-
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Soddisfatto sessualmente afferrò la striscia di cuoio e ci inflisse alcuni colpi di frusta, Jenny tra i gemiti umilmente gli domandò
: Padrone tu puoi frustarci anche solo per il tuo piacere ma abbiamo fatto qualche cosa di sbagliato ? ci vuoi punire ?-
Kamal negò scuotendo la testa e rispose : .sbagliato ? no siete stati due buoni anzi due buone e docili schiave, le frustate ? un monito a non trattare più male i miei fratelli in futuro, Ricordatevene ! altrimenti verrò a riprendervi prigionieri !.
L'uso di un verbo al passato ci preannunciò quello che si verificò pochi minuti dopo, l'uomo si rivestì, ci baciò sulla bocca e si diresse verso la porta d'uscita , non prima che io lo rassicurassi sul fatto che non avremmo più osato maltrattare suoi fratelli immigrati e prima che varcasse l'uscita Jenny gli domandò , restando in ginocchio con le braccia nude poggiate sulle cosce
- Mio Signore e Padrone non vuole restare per la cena e...e la notte ? la nostra schiavitù di schiavi anzi schiave bianche e cristiane nelle sue mani di guerriero mussulmano, termina domani ! se lo desidera...-
Lui controllando il suo aspetto allo specchio del corridoio rispose : No schiavi ora devo andare, siete liberi .anzi..libere siete state due buone puttane ! parlerò bene di voi-
Appena ci lasciò, andammo sul balcone a guardarlo mentre con passo veloce si allontanava, eravamo coperti solo con i teli da bagno, ci guardammo ed osservai : Chissà come e per quanto se ne vanterà ! Affermai
: Eh si molto ! lui chiaramente e anche gli altri ...loro mussulmani noi ...schiavi...schiave bianche...cristiane sottomesse... puttane, racconterà come ci hanno sfondato il culo ...- Confermò lei, l'abbracciai e rientrammo nel locale
Tutte e due provavamo sensazioni contrastanti e stridenti, indubbiamente sollievo, in particolare perchè certe parole di quell'uomo fugavano timori di un eventuale rapimento o loro volontà di tenerci ancora prigionieri....avremmo, come si dice..."Trovato molto di più, troppo, di quello che avevamo cercato"
Se avessero deciso di prolungare la nostra schiavitù nelle loro mani o per far soldi avessero deciso di venderci come schiavi-e a qualche gang di immigrati, anche quel ...parlerò di voi...qualche altro timore ce lo alimentò. Oltre alla paura, come avremmo potuto giustificare, ci chiedemmo, ulteriori giorni nelle loro mani, lontani dalle nostre realtà di famiglia, lavoro, rapporti normali ? eventualmente, avremmo potuto rifiutare e fuggire, chiamare aiuto ?
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Interrogativi e dubbi su cui, pieni d'ansia parlammo mentre iniziavamo a ripulire le stanze Jenny mentre sistemava il divano commentò : Abbiamo preso precauzioni proprio per questo, non credo che anche volendo prenderci di nuovo riusciranno a rintracciarci no ?- : Si è vero e se invece ci riuscissero ?.....- Chiesi
: Se ... vedremo ! se accadrà , quando, dove e soprattutto da chi, se da solo lui o dalla nera ...potremmo anche arrenderci nuovamente no ? Steff potrebbe piacerci ...lo decideremo al momento opportuno, no "fratellino" nell'avventura ! Rispose sorridendo maliziosamente come solo lei sapeva fare
: Si "Sorellina" ...nell'avventura - Confermai aiutandola a spazzare ed aggiunsi toccando timori che sicuramente anche lei avvertiva : Se fossero altri...violenti...una gang ?
: Vedremo cercheremo di sfuggire, cercare aiuto...se sarà possibile...come sempre altrimenti...altrimenti..ci arrenderemo, l'importante è che non ci facciano del male , come abbiamo sempre detto e scritto ...meglio schiavi...schiave...puttane che...-
Lasciò in sospeso mentre spostavamo un tavolino e poi finì : Certo se a qualcuno di loro saltasse in mente di ridurci in schiavitù e farci diventare le loro prostitute ...vedremo come e a chi chiedere aiuto. Ma dai non credo a quel Kamal ed alla nera piaceva troppo averci docili, sottomessi e consenzienti, schiave tutte per loro , non credo useranno violenze e poi...dai penso che non li vedremo più e che nemmeno ci cercheranno , e se anche volessero, come dicevamo prima, non ci troveranno -
In contrasto quindi con il sollievo avvertivavamo anche mille altre sensazioni, qualche punta anche di inconfessabile rammarico , che ci confidammo, per gli indicibili ed altrettanto inconfessabili piaceri ed emozioni che avevamo vissuto e che quindi pensavamo.di non rivivere.
Oppure invece, temevamo o speravamo, in quelle ore non avremmo neppure saputo dirlo con chiarezza, di dover vivere...subire ancora , ripassandoci mentalmente alcune frasi ed atteggiamenti di quelli che erano stati i nostri padroni .
Trascorremmo la mattina in spiaggia ed il pomeriggio a finire di ripulire per bene l'alloggio e preparare i bagagli, la sera facemmo una breve passeggiata resa tale per il timore, considerato la pochissima gente in giro, di passare in punti isolati ed essere individuati e sequestrati da qualche gruppo di immigrati o sbandati .
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A cui, come continuavamo a sospettare e temere, essere stati segnalati da Kamal e gli altri, come mi confidò sottovoce, seduti su di una panchina e tenendoci per mano nel buio, la mia amica sussurandomi : Un conto è avere preso consenzienti quei cazzi, essere stati le puttane di quei tre , di quella bella nera, ed un altro è quello d'essere presi prigionieri da altri, ne abbiamo preso abbastanza di cazzo ..no ! e per un bel po' .direi !
Annuii e ci scambiammo qualche effusione e baci sulla bocca, poi rientrammo e ci coricammo presto, facendo dolcemente all'amore, sapendo che il giorno dopo saremmo tornati alla nostra vita normale e non avremmo avuto quelle emozioni per un bel po'.
La mattina dopo, nudi , ci esaminammo accuratamente a vicenda per controllare che sui nostri corpi non rimanessero tracce visibili delle inculate, delle pratiche sessuali e delle frustate che ci avevano inflitto Kamal e gli altri due
Poi, di buon'ora, abbandonammo l'appartamento, raggiungemmo con i nostri trolly, senza le cose di cui i neri ci avevano depredato, il garage dove avevamo lasciato l'auto, e con essa partimmo , lasciando quella località, dove in ogni caso, per sicurezza, non saremmo mai più tornati, nè noi da soli, nè naturalmente con i rispettivi compagni.
Rientrati nella nostra città, accompagnai Jenny a casa e dopo un breve e furtivo bacio , mi diressi verso la mia, avevamo ancora un paio di giorni per sistemarci e rilassarci prima del ritorno di mia moglie e del marito della mia compagna in quell'avventura di trasgressione vissuta oltre ogni limite.
Due o tre ore le usai per buttare giù queste pagine verificate con Jenny e di cui lasciamo al lettore ogni giudizio su quella vicenda, su dove arrivò la realtà e dove proseguirono desideri e fantasie inconfessabili .
Scusandoci per eventuali errori dovuti all'ansia ed all'emozione con cui abbiamo ricordato e scritto ed ad un più fatto scherzo tecnologico che non fa funzionare la correzione automatica.
Speriamo vivamente anche di non aver annoiato o infastidito per crudezza nelle descrizioni, volgarità o temini usati, lettrici o lettori di queste pagine scritte con il desiderio di non dover osservare limiti, restiamo comunque in attesa di graditi giudizi, commenti, valutazioni anche critiche
Fine
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Aggiunto: 5 anni fa
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