Questa è una storia vera, ma d'altri tempi, tempi ora così remoti che la fanno sembrare una favola.
Mi ero da poco separato da mia moglie e vivevo una seconda giovinezza nel mio appartamento del centro. Non mi facevo mancare niente e nell'appartamento, anzi nella camera matrimoniale, c'era un bel movimento. Dopo i primi messi di depressione e ristrettezze decisi di trattarmi bene. Stare da solo mi piaceva, ma non fare le pulizie e lavare i piatti. Spulciando allora gli annunci sul giornale locale (allora internet era solo agli inizi, la gente si cercava sui quotidiani o sui giornalini di annunci) trovai una signora di 33 anni che per 7 euro all'ora sarebbe venuta tutte le mattine (unico tempo per lei disponibile) per 4 ore dalle 8 alle 12.

Cinzia, il suo nome, era brava, precisa e anche carina. Piccolina, con un bel sedere tondo, seno forte, occhi birichini.
Era svelta e brava. Arrivava alle 8 precise ogni mattina e cominciando dal secchiaio sistemava la casa, faceva la lavatrice, stirava, mi preparava la cena. Qualche volta arrivava che io ero ancora a letto. Lei faceva pianissimo, ma io ero già all'erta. Il mio giovane uccello sentiva che c'era una passerina nel nido. Avevo molte fantasie su Cinzia. Cercavo in qualche modo di coinvolgerla. Ad esempio, il vetro della porta del bagno era traslucida e la sagoma di indovinava da fuori. Dopo la doccia io me ne stavo di profilo, davanti, vicino, alla porta per farmi la barba con il mio bel coso tutto contento, tutto fuori. Lei puliva e dava di straccio, anche alla porta semitrasparente che diventava ancora più trasparente.

Un giorno d'agosto lei arrivò puntuale alle 8. Io ero ancora a letto, avevo alcuni giorni di ferie. Era caldo, come sempre dormivo nudo, con il solo lenzuolo buttato distrattamente addosso. Quando sentii la chiave girare nella toppa, il mio uccellino ebbe un sobbalzo, io mi girai con la schiena alla porta, fingendo di dormire. Il mio bel culetto era scoperto. La sentii entrare in casa, venire in fondo al corridoio per cambiarsi le scarpe, trattenni il respiro mentre lei sio soffermava davanti alla porta aperta della mia camera. La chiuse. Delusione! Poi sentii armeggiare di là e, sempre mentre fingevo di dormire, avertii che lei apriva la porta qualcosa tintinnava. Buongiorno, disse al mio culetto, con un vassoio tra le mani e il profumo del caffè e della brioche si spandeva per la casa. Appoggiò il vassoio sul comodino, aprì la finestra sporgendosi fuori per spalancare gli scuri. La gonna dietro le andò su e così mi potè lei mostrare il culetto nelle mutandine bianche da signora seria. Mi piace servirti la colazione a letto, disse passando al tu, dopo 2 mesi d Lei. Ma la situazione non consentiva di tenere troppo le distanze. Cinzia, dai, ce nè anche per te del caffè, la moka è generosa. Prendi una tazza e siediti qui con me, oggi è vacanza. Si, disse lei, arrivando con la tazzina, è vacanza per te ma, disse mentre si sedeva sul letto vicino a me, non per me... E che cosa ci impedisce di fare un po' di fiesta? Lei mi guardava fisso negli occhi, sentivo il suo peso sul letto che attraeva il mio corpo. Sta a te decidere... mi disse mentre sorrideva, piegandosi leggermente in avanti. Era invitante e il seno si intravedeva a metà sotto la t-shirt. Perse allora l'equilibrio, stava per cadere in avanti, addosso a me, e io ero pronto a prenderla. Ma invece trovo un appiglio, buttò la mano sinistra dove capitava e trovo il mio uccello dure che le fece ritrovare l'equilibrio. Non cadeva e non mollava la presa. Allora io mi mossi quel tanto che lei fu costretta a cadermi addosso, le tette contro il mio petto nudo, la mano che si era rapidamente liberata dell'impiccio dell'asciugamano. La sua t-shirt volò via e così anche le sue mutandine da ragazza seria. Furono giorni di un agosto bollente, le nostre fantasie scatenate, le mattine di fuoco, sempre a cominciare con un morso alla brioche alla crema.
Cinzia continuò a venire da me, e quando dico venire vuol dire venire, per vari anni.
Mattinate ardenti con pizzico di sadomaso che la sua posizione di cameriera rendeva particolarmente appropriato.
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Categorie: Etero