Quella cagna perversa di mia moglie Leonarda


PARTE 6


La domenica passò tranquilla. Il lunedì mattina, mi alzai alla buonora per recarmi nel mio monolocale. Spiai Leonarda uscire e recarsi al lavoro. Immediatamente presi la macchina e mi recai nel paese di S., e parcheggiai nel punto esatto in cui parcheggiava la macchina mia moglie. Avevo il mazzo di chiavi con l’indirizzo, che faceva riferimento a un condominio. Entrai dal cancello pedonale, e poi dal portone di ingresso. Sul mazzo vi era scritto “INTERNO 1”. Proprio di fianco all’ascensore, al piano terra, vi era la porta di ingresso di un appartamento. Il campanello era anonimo. Suonai al campanello. Nessuno rispose. Tentai la fortuna e provai ad aprire la porta con una delle chiavi del mazzo: Bingo! L’appartamento era quello. Dentro era tutto buio, con le tapparelle completamente abbassate. Cercai a tastoni l’interruttore della luce. Lo trovai, e rimasi esterrefatto. Era una “tana” per pervertiti sadomasochisti! Una croce a X agganciata alla parete della sala. Una gogna in legno, in mezzo alla stanza. Diversi treppiedi con videocamere qua e là. Nella camera, letto era coperto da un lenzuolo in vinile nero. Vi erano sedie sparse un po’ dappertutto. Intorno al letto ve ne erano una decina a semicerchio. Intuii che molte persone dovevano frequentare quel luogo. Nei cassetti abiti sado maso, lingerie, frustini, falli di gomma e oggetti di ogni tipo. Pareva di essere in un sexy shop molto fornito. La cucina era quella di una casa abitata, vi erano pacchi di pasta, olio, sughi, numerose bottiglie di vino. Come se chi frequentava quel luogo fosse avvezzo a cene numerose e frequenti. Mi chiedevo come fosse possibile che, con quel via vai, nessuno si accorgesse di niente nel condominio. Poi trovai la spiegazione: l’appartamento era l’unico del pianerottolo e sotto aveva i garage. Scesi nel piano interrato. Provai ad aprire con le chiavi che avevo i due garage che stavano sotto l’appartamento e… Bingo! Si aprivano! Appartenevano allo stesso proprietario!


I garage erano molto ampi. Sommati, era grandi esattamente come la superficie dell’appartamento di sopra. Erano stipati di roba molto vecchia. Quadri. Suppellettili, vecchie fotografie incorniciate. Mobili in disuso, ecc. Esaminai le foto. Molte erano della fine degli anni ’70, primi ’80… e fu li che scorsi delle foto di famiglia di mia moglie, dove compariva anche lei … Vi erano i suoi genitori, lei, e una donna che assomigliava a sua madre… Sua zia!!! Leonarda aveva ereditato quell’appartamento da sua zia!! Che a quanto ne sapevo, era morta alcuni anni prima che ci conoscessimo.


Notai che vi erano dei grossi bauli, chiusi con lucchetti. Provai le chiavi del mazzo che avevo dupplicato e… avevo proprio vinto la lotteria qual giorno (si fa per dire): si aprirono anche quelli! All’interno dei bauli, poi, vi erano delle scatole, sopra ognuna delle quali vi era un’etichetta con indicato un anno. Partivano dall’anno 1996, le aprii: quelle relative agli anni più vecchi, erano stipate di piccole videocassette e di cd: su ognuna delle quali vi era un’etichetta con scritto “CHALLENGE” e un relativo numero. Quelle relative agli anni più recenti invece (dal 2012 in avanti, contenevano degli hard disks. Le scatole erano molto impolverate, e non venivano aperte da una vita. Così mi feci coraggio e mi portai a casa la scatola dell’anno 1996.


 


CONTINUA...