Quella cagna perversa di mia moglie Leonarda PARTE 1
Ho 52 anni, e sono sposato con Leonarda da 25 anni (lei ne ha 50). La conobbi quando avevo 27 anni, all’epoca avevo da poco finito l’università, mentre lei lavorava come segretaria. Ci frequentammo per un breve periodo (4 o 5 settimane), e poi lei rimase incinta. Dopo qualche mese eravamo già sposati. Andammo a vivere in una casa che era appartenuta ai miei nonni, e poco dopo nacque il nostro primo figlio: Paolo; e due anni dopo il secondo: Andrea. La nostra vita era apparentemente tranquilla, senza stranezze o eventi particolari. Io lavoravo molto e portavo a casa un buon stipendio, mentre Leonarda, impiegata come segretaria part-time, si dedicava alla famiglia. Tutto era apparentemente normale. La nostra vita sessuale era stata regolare fino a qualche anno prima, poi, causa la menopausa di Leonarda, i nostri rapporti si erano via via diradati, fino a cessare del tutto. Mentre io ero impegnato 10-12 ore al giorno col lavoro, lei negli ultimi anni, man mano che i figli erano cresciuti, si era ritagliata molto spazio personale: andava regolarmente in palestra, a scuola di ballo, al cinema, a fare aperitivi e pure a passare la serata con amiche o colleghe. Tutto questo tempo che lei dedicava a sé stessa avrebbe forse dovuto farmi insospettire, ma niente lasciava intendere quello che venni a scoprire in seguito.
Sei mesi fa, a nostro figlio maggiore venne diagnosticata una grave e rara sindrome ereditaria che rischiava di portarlo alla paralisi completa. La cosa ci fece preoccupare moltissimo. Io subito feci fare un test genetico anche ad Andrea (mio figlio minore): per fortuna il ragazzo non ne era colpito. L’indagine si allargò a tutta la famiglia. Leonarda era restia e non voleva fare il test genetico, ma alla fine, dopo una litigata, la convinsi. Io stesso feci il test. Quando andai a ritirare gli esami, la faccia del medico genetista era perplessa: nessuno dei famigliari era colpito dalla sindrome, e nemmeno ne portava i geni caratteristici nel DNA. Il medico fra le righe mi fece notare che la cosa era molto strana. Io, guardandolo in faccia, venni assalito da un terribile dubbio, e gli chiesi cosa significasse ciò. Lui non rispose e mi congedò in tutta fretta dicendomi: “si fidi, meglio così”. Mi tenni la cosa dentro, e non dissi nulla.
Un giorno che Leonarda era fuori casa, presi un campione di saliva di Paolo, uno di Andrea, e li portai ad un laboratorio di genetica, per fare una comparazione col mio DNA. Una settimana dopo arrivò la risposta: né Paolo, né Andrea erano figli miei!! Non solo: erano figli di padre diverso!! Mi venne un attacco di panico, e dovetti prendere degli ansiolitici per calmarmi. Volevo sbattere in faccia a Leonarda la verità, ma qualcosa mi trattenne: Dovevo sapere! Dovevo sapere tutto! Chi era quella donna? Con chi avevo vissuto tutti questi anni??
CONTINUA…
«Mmmmmm molto intrigante ed eccitante...continua»