Lasciate le bambine dai nonni, ospiti di una vacanza premio della multinazionale dove lavorava Emanuele, hanno trascorso insieme ad altre trecento persone, quattro giorni a Mosca: colleghi di lui, accompagnati dalle rispettive consorti o comunque da una persona da loro scelta.


Esperienza, assolutamente in antitesi al loro modo di viaggiare, all’avventura, vivendo giorno per giorno, consultando esclusivamente guide, senza niente di organizzato, ma che comunque è rimasta impressa nei loro ricordi: alloggio al Ritz Carlton a duecento metri dalla Piazza Rossa; pulmini con guide che per tre giorni li hanno scorrazzati e portati a visitare luoghi, normalmente non destinati al turismo di massa; cene e pranzi in location come teatri, musei o battello sulla Moscova, esclusivamente a loro disposizione.


Come richiesto esplicitamente dall’azienda, nel programma divulgato ai dipendenti prima di partire, l’ultima serata sarebbe stata una bellissima cena in un teatro a loro destinato, proseguita successivamente con un concerto, appena concluso un breve discorso dell’Amministratore Delegato: era richiesto un Outfit elegante, con qualcosa di rosso da indossare.


Valentina ha scelto un vestito smanicato, con gonna sopra al ginocchio e decolleté nere.


Nei giorni e serate precedenti, era sempre stata con vestiti sportivi e mai aveva ecceduto in brindisi a base di Vodka: al contrario del suo compagno, che insieme ai suoi colleghi, aveva preso confidenza con la Beluga servita anche durante i pasti.


Ritrovati ad un tavolo circolare, insieme ad altre dieci persone, quella sera i ruoli si sono invertiti: Emanuele per effetto dei disturbi causati dall’abuso di alcol dei giorni precedenti ha esclusivamente bevuto acqua, mentre lei pasteggiando a Vodka si è ritrovata completamente fuori di sé a metà cena.


Su di giri, ha iniziato a girovagare insieme a due mogli presenti al loro tavolo e iniziato uno show, che hanno portato Emanuele a vivere una serata e provare per la prima volta una gelosia morbosa, a cui ha saputo rispondere solamente con dei sorrisi di facciata, facendo percepire divertimento per la situazione: inizialmente, accompagnandola in bagno, lei gli ha fatto assaggiare la porcaggine che le stava uscendo, baciandolo con la lingua e palpandogli il pacco, dopodiché lo ha ignorato per tutta la sera.


Gli ha trasmesso la voglia di cazzo, la perdita di qualsiasi freno inibitorio.


Iniziato il concerto, si è tolta le scarpe ed iniziato a ballare davanti al palco, attorniata da uomini sbronzi come lei, con il cazzo eretto e tanta voglia di chiavarla: era l’attrazione della serata ed anche il bersaglio di qualsiasi tipo di epiteto della parte femminile.


La gelosia e la rabbia avevano preso il sopravvento su Emanuele, che ha vissuto quella sera come un calvario: invece di assecondarla e divertirsi con la sua donna, usciva a fumare per non vedere, pensando che di lì a poco avrebbe potuto trovarla a fare sesso con qualcuno in bagno, dietro una colonna o in qualsiasi altro posto.


Quando rientrava, se non la avesse veduta in pista a ballare, l’avrebbe trovata al bar, a brindare con qualche suo collega e lui si limitava con un sorriso finto sulla faccia, a dire due parole fredde e di circostanza.


Una tortura e nessun segnale di eccitazione nel vedere la sua donna disinibita e oggetto di erezione per molti uomini: quello che fantasticava masturbandosi, nella realtà era difficile da digerire.


Come un lampo a cielo sereno, impronosticabile visto il suo stato d’animo, prendendola per mano durante un brindisi con altre due persone:


“Vale accompagnami un secondo in bagno”


“No dai, voglio tornare a ballare”


Forzandola, bloccandole saldamente la mano, e tirandosela dietro, scendendo le scale, sono arrivati ai bagni. Aperta la porta e richiusa immediatamente a chiave:


“Stasera stai facendo veramente la zoccola. Mi fai impazzire. Sono convinto che ti faresti chiavare da chiunque”


Mettendole la lingua in bocca, assaporando e succhiando la sua saliva alcolica, ha iniziato a masturbarle la fica da sopra gli slip.


“Sei fottutamente sexy, sei veramente porca”


Ignorando le sue richieste di smettere e la sua paura per quel gioco a cui non era abituata, girandola a pecora ha iniziato a chiavarla. Appena il suo cazzo l’ha penetrata, tutte le paure ed i dubbi di Valentina sono scomparsi ed hanno lasciato il posto ad un estremo godimento.


Colpi forti, mentre la teneva per i capelli: sono stati pochi minuti, ma sufficienti per farla godere e per inondarle il culo ed il filo del perizoma di sperma. 


Fantastico, appagante per entrambi: ma questo è il film che lui si proietta nella mente per masturbarsi. La realtà è stata diversa: due giorni senza parlarsi e tarlo che si è insediato nella mente di Emanuele.