Mia cognata ha sempre saputo che da quando ha deciso di andare a vivere con Matteo il dentista, ex di Ukra e di Anzhela, ho sofferto molto la sua lontananza e l’avevo pregata di non farsi più vedere né sentire. Si certo mi ero consolato perché Ukra nei miei confronti è stata molto brava, una perfetta compagna, sempre disponibile sessualmente e poi vista la mia ingordigia mi ha fatto conoscere diverse sue amiche fra cui Anzhela e Sveta, e devo dire che anche la loro zia Toma era stata eccezionale nei miei confronti. Nonostante ciò mi mancava e io ho spesso parlato di questo con Ukra e lei mi ha sempre detto che sua sorella è una donna particolare, e che io dovevo sapere che era una matta. Aveva aggiunto come ha sempre fatto, del resto, che Matteo non lo riteneva uomo in grado di soddisfare sua sorella e che nonostante avesse una barca di soldi, Jana apparteneva a quel tipo di donne che aveva bisogno di cazzo, di cazzo e poi ancora di cazzo da batterla a martello e questo non era certamente nelle qualità di Matteo, che scopicchiava un paio di volte alla settimana ma niente di più. Lei lo aveva provato, perché aveva fatto sesso con lui, ma tutte le volte che aveva scopato con lei l’aveva lasciata sempre e sistematicamente insoddisfatta: questo era il motivo per cui Ukra lo aveva lasciato e successivamente lo stesso era accaduto con Anzhela che da buona ucraina era di bocca buonissima riguardo a cazzi grossi duri e soprattutto resistenti, ma anche lei lo aveva abbandonato quasi subito, nonostante regali e soldi. Visto che si avvicinano le vacanze di Natale, come ogni anno io e Ukra abbiamo accettato un invito a casa della cugina Sveta e di suo marito, come accade tradizionalmente prima di natale, per poi andare al cinema a vedere un film che piaceva a Sveta. La situazione oltre che noiosa per me era anche poco piacevole perché Sveta aveva invitato anche Ilenka con suo marito, che io non sopporto. Quando io e Ukra, arrivammo a casa di Sveta, tuttavia, mi resi conto che la situazione era ancora peggiore rispetto a quanto mi immaginassi. Ad Aprirci la porta di casa fu, infatti, direttamente Jana che sorridendo un po' a disagio ci fece accomodare nel salone, dove erano seduti Matteo, Sveta, il marito di Ilenka e Ilenka che fece finta quasi di non vedermi. Chiesi del marito di Sveta e lei mi disse che era in cucina ad armeggiare con una affettatrice per tagliare il prosciutto perché si era deciso di mangiare prima qualche cosa. Andai allora in cucina a salutarlo e subito dopo mi sentii toccare il culo, mi volsi ed era Jana…sorrisi in maniera forzata e questo sorriso lo tenni per tutta la serata. Jana, infatti si sedette vicino a me a tavola, nello spuntino offerto da Sveta e suo marito, e non smise neanche un attimo di tenermi la mano sul pacco. Sembrava quasi se ne fosse impadronita e questo lo notò Ukra e presumibilmente anche Ilenka sua figlia. Ad un certo punto mia cognata prese la mia mano e la inserì tra le sue cosce stringendole e facendo di essa come un companatico dentro un magnifico sandwich. Fu un momento di grande eccitazione, lei mi guardò con i suoi occhioni da cerbiatta e io mi resi conto che non aveva intimo. In compenso la figa era depilata e bagnata come un mare, con cascate a getto di liquidi e umori che si intensificarono man mano che la mia mano iniziava a muoversi e le sue dita ad inserirsi cercando il clitoride. Fu già in quel momento che sentivo di impazzire, guardai Ukra che si era accorta di tutto ma complice fingeva di non aver capito nulla e poi guardai Sveta e Ilenka che chiacchieravano, mentre gli uomini parlavano fra loro e io notavo Matteo che spesso toccava la spalla di Jana, quasi come segno di appartenenza. Dentro di me sorrisi, mentre la sua donna si stava facendo sditalinare da me ed era venuta chissà quante volte, lui le toccava la spalla. Bastava guardare mia cognata e vedere come fosse rossa in volto. Se ne rese conto la cugina Sveta, quando la guardò ma subito mia cognata disse che era colpa dei riscaldamenti troppo forti e io pensai a quanto era stata brava Jana, con la sua risposta pronta. Inutile dire che io la premiai con un altro ditalino che andò a segno e lei venne ancora, perché non smisi finché non la vidi esplodere mordendosi le labbra in maniera violenta. Finalmente fu il momento di uscire e recarci alla multisala cinematografica, e con grande destrezza tanto io che ero con il cazzo di marmo che mia cognata riuscimmo a superare quella situazione compromettente. La serata era fredda ma arrivammo lo stesso prendemmo i biglietti per un film di cui Sveta aveva letto le recenzioni tutte favorevoli, e andammo a posizionarci prima che le luci si abbassassero. Il marito di Sveta si era posto all’esterno, poi Sveta, poi Ilenka, con il marito, quindi Matteo, Jana io e Ukra. Anche la scelta dei posti era stata fatta da Sveta la sala era poco frequentata, visto che si trattava dell’ultima proiezione della sera, e considerato che era un periodo natalizio ma non festivo. Jana mi guardò e anche Ukra mi guardò, poi le due sorelle si guardarono a loro volta e a me sembrò di vedere nei loro occhi un cenno d’intesa, anche se io feci finta di nulla. Le luci si abassarono e poi si spensero e iniziò il film. Ad un tratto sentii Jana ansimare e la sentii cercare e prendere la mia mano, la voleva, e la trovò, così la depose fra le sue cosce aperte, quelle stesse cosce che avevano avuto la mia mano dentro e che erano bagnate allo stesso modo di prima o forse per il buio ancora di più…Mi ricoprì con il suo cappotto e questo mi diede la possibilità di agire ancora meglio, mentre lei godeva in silenzio, con piccoli gemiti che sembravano squittii. Le mie dita erano avide di lei e la situazione mi rendeva folle, il suo uomo e la mia donna erano vicinissimi, mentre lei non riusciva a gestire i suoi fremiti che con il passare del tempo e mentr io la sviolinavo con le dita, divennero orgasmi. Ci guardammo un attimo in viso: io ero sicuro di ciò che facevo…quasi cinico, lei invece era incredula ma nonostante tutto aveva infilato la sua mano a caccia del mio cazzo e lo aveva preso trionfante, iniziando a masturbarlo mentre io ero già grosso. Guardai Matteo che le aveva messo la mano come al solito sulla spalla, quasi ad abbracciarla, ed era preso dal film, mentre io ero letteralmente preso dalla sua donna…Feci di tutto per suonarle il clitoride in modo tale che lei fu costretta più volte a mordersi le labbra…sapevo molto bene cosa piace alla mia cognatona e non glielo feci mancare neanche un attimo. La toccavo continuament e ripetutamente senza darle tregua. In quegli istanti mi sentii molto soddisfatto con lei che mi implorava di prenderla con gli occhi, stringendomi il cazzo sempre più forte nella sua mano. Sentivo una sorta di potere e capivo quello che Ukra mi ha sempre detto di sé e di sua sorella mentre Matteo guardava il film e Jana stringeva le cosce e gemeva dei suoi orgasmi, invitandomi con il suo atteggiamento a entrare sempre meglio tra le sue cosce...si era posizionata veramente bene, tanto che riuscivo anche a penetrare nell'ano con le mie dita. Ormai sentivo mia cognata nuovamente mia e la lavoravo di fino dove e come sapevo che lei non riusciva a resistere. Giocavo con il suo clitoride racchiuso tra le dita spizzicandolo tra pollice e indice in maniera sempre più veloce e lei guava laida mentre io mi eccitavo sempre di più. I miei ditalini erano sempre più intensi e guardavo Ukra che ormai era chiaro avesse compreso ciò che stavo facendo a sua sorella Jana. Solo ogni tanto mia cognata guardava Matteo che le sorrideva… e io che vedevo il suo sorriso, incrociando lo sguardo di Matteo per alcuni attimi sorrisi anche io…un bel sorriso porco per il cornutone. Non credo che Jana avesse capito nulla del film, primo perché era in italiano e poi perché aveva letteralmente il mio cazzo nella testa e le mie dita glielo ricordavano di continuo. Avevo campo libero e feci roteare le dita prima di penetrare nell’interno, sempre più profondo, e Jana mi sembrò provata, affaticata, non voglio dire esausta, mentre io la sviolettavo con passione e lei ora sbrodava e sbavava tutta se stessa, appoggiandosi alla mia spalla, sulle mie dita, sulla mia mano. Jana conosceva il mio desiderio molto bene e soprattutto conosceva la mia resistenza. Il buio, il tradimento erano uno stimolo incredibile per me ma anche per lei evidentemente che continuava a masturbarmi pur avendo la figa zuppa fradicia di liquidi vari, di umori che in altra situazione avrei leccato molto volentieri. La figa era ormai in fiamme, Jana cercava di muoversi non riusciva più a resistere a quegli assalti e a quei tranelli che io le provocavo sempre più frequentemente, di continuo, tanto che non sapeva più come difendersi e come proteggersi. Ormai era facile sentire che Jana era quasi pronta per venire ancora. Ero padrone della sua figa calda, anzi bollente e andai di nuovo a rimestare il suo clitoride mentre mia cognata si passava la lingua sulle labbra, sempre più eccitata. Fu impercettibile il movimento e un sibilo furono le sue parole: scopami ti prego scopami..detto prima in italiano e poi ribadito in ucraino prima di sentire lo spasmo della sua figa che veniva in un altro amplesso, questa volta molto più forte, impossibile da essere controllato e Jana dovette tossire molto per fingere, e per non far comprendere nulla della tempesta che le avevo provocato. Il copione non era cambiato con mia cognata eccitata a bestia e io che spietatamente e con sempre più chiaro sadismo che la titillavo con la mia mano padrona assoluta nella sua figa e tra le cosce. Gli sguardi di Jana erano ormai imploranti, mi guardava e mi chiedeva di essere fottuta…cercava il contatto ma io continuai ad affondare nella sua vagina senza fermarmi. A quel punto Matteo avvicinò la sua bocca, le diede un bacio sulla guancia e le disse se andava tutto bene e Jana rispose Da, Da, mentre era in tempesta perché io avevo accelerato il ritmo dei miei ditalini. La sentivo che stava per esplodere e lei mi guardava, mi cercava, tentava di baciarmi senza che io le permettessi nulla. La sentivo gemere e soprattutto sentivo i suoi umori che ormai erano irrefrenabili dentro la sua figa…era un bagno per la mia mano tesa dentro un lago. Tolsi per un attimo la mano dalla sua vagina e Jana ebbe un moto di disapprovazione, oramai voleva la mia mano, le mie carezze, le mie dita. Io odorai i suoi umori, li leccai mentre Ukra guardava tutto, ma non disse nulla, anzi mi sorrise e io ebbi la sensazione che mi dicesse di continuare perché quella porcona di sua sorella era cotta…Leccai i suoi odori e li feci leccare a lei… Vedevo che lei era tentata di abbassare la testa alla ricerca di un pompino, ma io non glielo permisi. Ero molto grosso il mio cazzo era contenuto a stento dalle lunghe dita affusolate di mia cognata. Sentii chiaro il suo “mettimelo, dai mettimelo, mettimelo e poi un uhmmmm”. Non c'erano dubbi, la cagna gemeva e lo voleva proprio…la guardai e sorrisi mentre lei era implorante…era una cagna porca, implorante e bagnata da morire. A quel punto fu Ukra che prese l’iniziativa: stava seguendo tutto e credo ebbe pietà di sua sorella anche perché lei sapeva bene quando faccio lo stronzo a che livelli di cinismo io posso arrivare; per cui prese per mano la sorellina e la portò con se…A quel punto Matteo sembrò ridestarsi, le chiese cosa stava accadendo e le due sorelle a bassa voce entrambe dissero che andavano al bagno insieme. Ci furono dei cenni d’intesa tra me e Ukra, mentre mia cognata continuò a guardarmi come un frutto prezioso. Aspettai qualche minuto, poi nell’indifferenza totale degli altri, tutti presi a vedere il film, mi alzai  e guadagnai la toilette in poco tempo. Appena entrai rimasi estasiato dalla magnifica magia che Ukra stava facendo a sua sorella…la leccava alle spalle seminude, le succhiava i lobi delle orecchie e usava le mani magnificamente tra le natiche e la vagina mentre mia cognata era posizionata a 90 gradi. Mi eccitai subito…sapevo l’abilità di Ukra con le donne e sapevo come fosse attenta nel tenerle calde. Mi avvicinai e iniziai a toccarle entrambe. Palpavo quei loro splendidi culoni di BBW e godevo del fatto che entrambe si eccitavano. Ukra mi lasciò il campo dopo aver baciato ancora per qualche attimo sua sorella, poi mi disse che ci avrebbe aspettato fuori per fare da palo…sorrise a me e disse diverse parole in ucraino a sua sorella e lei la ringraziò e sorrise soddisfatta… Quando Ukra uscì io infilai le mie dita nel suo culo con una mano, assaltando il suo buco, mentre le dita dell’altra mano la sditalinavano in continuazione tanto che lei dovette piegarsi accartocciandosi. Mi accorsi bene del suo piacere, vedendolo riflesso sullo specchio e allora strofinai il mio cazzo tra figa e zona perianale sino a quando non la sentii impazzire e in quel momento le dissi: di la verità è il mio cazzo che vuoi e lei non rispose cercando di baciarmi. Continuò freneticamente a chiedrmi di metterlo dentro e io non resistetti e la penetrai con tutta la mia potenza sbattendola dentro il culo come avevo sognato sempre da quando era andata via da me. Iniziai a baciarla mentre tenevo i suoi fianchi possenti e lei continuava a gemere con le sue frasi in ucraino alternate ai suoi siiiii siiii. Quando sentii di dominarla infilai le mie dita nella sua figona calda e bagnatissima umida di lei e lei iniziò ad ansimare. Continuai a sbatterle il culo come avevo sempre fatto ma con un ardore e un desiderio a cui non poteva resistere in nessun modo, mentre io spaccavo il suo buco e la pompavo senza tregua. Aveva cercato di rallentarmi e di parlare ma io le dicevo in ucraino zitta e scopa cagna, zitta, ti ho detto di stare zitta e di farti fottere. Mia cognata si era piegata per prendermi meglio e resistere il più possibile, e iniziò a contrarsi sempre di più, segno che stava per raggiungere il suo ennesimo orgasmo. Aumentai i colpi, il ritmo e la profondità, mentre le mie mani oramai si impadronirono di lei e io mungevo le sue tettone con avidità e le mungevo così forte i capezzoli che lei mi morse. La sentii venire con una violenza inarrestabile, gemette e si mosse scompostamente per quanto forte fu il suo orgasmo… mi fece impazzire vedere lei che si dimenava senza pace e avrei voluto riempirla, avrei voluto sborrarle il culo e la figa… ma il mio orgasmo non era pronto ancora ad uscire e lei era venuta ancora… mi sorrise di quel sorriso ebete che hanno le donne quando sono soddisfatte, lo stesso che da troppo tempo vedevo nelle altre donne ma non in quello di mia cognata e mentre si rialzava sorridendo un pochino ubriachella di tanto sesso preso in maniera trasgressiva, cercò di farmi un pompino, ma le sue gambe non reggevano e a dire la verità io non ero affatto pronto a sborrare. Mi disse che le mancava la mia resistenza e mi chiese di toccarla ancora. Io quasi la fistai ma un diluvio di umori scesero a cascata dalla sua figa in uno squirting da paura; dopo essersi asciugata alla meglio mi disse di chiamare Ukra che la sostenne sino al posto, poco prima di rientrare in sala baciò me e Ukra e mi disse che aveva capito cosa aveva perso e che voleva cazzo e solo cazzo…ci fu la pausa tra il primo e il secondo tempo e l'ho lasciata fare una pausa con il cazzo (in mano) e dopo la pausa ancora (ditalini in figa e in culo fino a sfinirla ancora)…Mia cognata ha bisogno delle mie cure...lo  ha capito e questo è stato solo l'inizio....Prevedo feste di Natale e Capodanno molto eccitanti con la mia cognata  cazzodipendente