Mentre l’orologio batteva la mezzanotte della vigilia di Natale, un vento gelido spazzò la città assonnata. L’aria crepitava di energia oscura e un senso di sventura imminente aleggiava pesante nell’atmosfera.
In un vicolo oscuro, una figura emerse dall’oscurità. Alto e imponente, aveva la sagoma di un uomo, ma qualcosa in lui era innegabilmente ultraterreno. Il suo corpo era ricoperto di pelliccia nera arruffata e due grandi corna sporgevano dalla sua testa. Una lunga coda sibilava dietro di lui mentre si muoveva con decisione lungo le strade deserte.
Si trattava di Krampus, il punitore delle ragazze cattive.
Krampus si compiaceva del suo ruolo di agente punitivo durante le festività. Mentre Babbo Natale premiava i buoni comportamenti con doni e gioia, Krampus si occupava di coloro che erano stati malvagi e immorali. Ma la forma di punizione di Krampus era molto più oscura: era pura perversione sessuale.
Sotto il suo aspetto peloso, Krampus era qualcosa di molto più sinistro. Il suo cazzo pendeva pesante tra le gambe, spesso e venoso, gocciolante di pre-eiaculato che luccicava al chiaro di luna. Era uno spettacolo osceno da vedere; un’arma di piacere sadico che non mancava mai di incutere timore nei cuori delle sue vittime.
Stasera, Krampus aveva una missione speciale, una che abbracciava con entusiasmo ogni anno. Con attenta pianificazione ed eccitazione contorta, aveva compilato una lista di 25 giovani donne che sarebbero state destinatarie del suo tipo unico di giustizia. Queste donne non erano semplicemente “cattive” o “maleducate”: erano delle vere sgualdrine; insaziabili nei loro desideri mentre scopavano per tutta la vita senza riguardo per le conseguenze o la moralità.
Mentre Krampus si faceva strada attraverso la città sotto la copertura dell’oscurità, era seguito da una piccola orda di elfi contorti, i suoi fedeli servitori che condividevano la sua gioia per la punizione perversa. Cinguettavano eccitati tra loro mentre si affrettavano per tenere il passo. Questi elfi non erano aiutanti come quelli che accompagnavano Babbo Natale. No, questi elfi erano malevoli e perversi, le loro labbra sottili si piegavano in sinistri sorrisi dentati.
La notte di piacere sadico stava per iniziare.
Maria
Krampus stava fuori da una modesta casa di periferia, i suoi occhi acuti scrutavano l’oscurità. Questa era la prima tappa del suo viaggio di punizione erotica. All’interno della casa, una giovane donna di nome Maria dormiva profondamente nel suo letto, beatamente ignara del destino che la attendeva.
Maria era una bellezza sorprendente con lunghi capelli fluenti e una pelle olivastra liscia. Il suo corpo sinuoso aveva sempre attirato l’attenzione e si crogiolava nel potere che le dava sugli uomini. Aveva un appetito sessuale insaziabile, indulgendo in innumerevoli avventure di una notte e relazioni illecite. Ma quella sera, Maria avrebbe pagato per i suoi modi promiscui.
Gli elfi si aggiravano furtivamente attorno a Krampus come topi impazienti mentre si avvicinava alla casa. Con rapida e silenziosa precisione, immobilizzarono i genitori di Maria, due vittime ignare che avevano avuto la sfortuna di essere a casa in quella fatidica notte, lasciandoli legati e imbavagliati nella loro camera da letto.
Krampus scivolò su per le scale verso la stanza di Maria con grazia soprannaturale. La porta si aprì cigolando come se si fosse aperta da sola davanti a lui mentre entrava con aria malevola.
Maria si svegliò dal sonno quando la figura imponente di Krampus incombeva sul suo letto. I suoi occhi si spalancarono per il terrore alla vista di fronte a lei: una creatura uscita direttamente dai suoi incubi più oscuri.
“Chi… chi sei?” balbettò, con la voce tremante per la paura.
Krampus si limitò a sorridere in risposta; un sorriso così pieno di sadica soddisfazione che fece venire i brividi lungo la schiena di Maria.
Prima che potesse reagire o implorare pietà, gli elfi piombarono su Maria come insetti predatori, tenendola ferma con le loro piccole mani. Lei lottò e si batté contro la loro sorprendente forza, ma non servì a nulla.
Krampus guardò con occhi scintillanti mentre gli elfi spogliavano Maria della sua camicia da notte, lasciandola nuda ed esposta. I suoi seni pieni si sollevavano a ogni respiro di panico e le sue cosce lisce tremavano in previsione di ciò che sarebbe successo.
Con un movimento della sua mano artigliata, Krampus ordinò agli elfi di tenere ferma Maria. Essi obbedirono con entusiasmo, con le loro sudicie dita affusolate.
Il grosso cazzo di Krampus si contrasse per l’attesa mentre osservava gli elfi bloccare Maria. L’aria era densa di una tensione erotica che sembrava permeare ogni angolo della casa. La ragazza, ancora in lotta contro la presa degli elfi, lasciò uscire una supplica disperata:
“Per favore, lasciami andare! Non voglio questo! Non ho fatto nulla per meritarmelo!” La sua voce tremava con un misto di paura e sfida.
Il sorriso sadico di Krampus si allargò, rivelando denti aguzzi e appuntiti. “Oh, ma lo hai fatto, mia cara. Il tuo insaziabile appetito per il piacere ti ha portato a questo momento. E ora, sperimenterai il vero significato della punizione.”
Gli elfi, con i loro sorrisi smaglianti, cominciarono a ridacchiare maniacalmente. I loro occhi, scintillanti di un’eccitazione perversa, non lasciavano mai il corpo nudo di Maria. Si leccavano le labbra sottili, assaporando l’anticipazione di ciò che sarebbe successo.
Krampus si avvicinò, la sua enorme erezione incombeva su Maria come una minaccia oscura e incombente. Allungò la mano, i suoi artigli le accarezzarono delicatamente la guancia, lasciando una scia di pelle d’oca al loro passaggio. “Vedi, Maria, sono qui per insegnarti una lezione. Una lezione di umiltà e sottomissione. Una lezione che lascerà un segno indelebile nella tua anima.”
Gli occhi di Maria si spalancarono ulteriormente, il suo respiro si fece corto, ansimando nel panico. Cercò di divincolarsi, ma gli elfi la tenevano ferma, le loro piccole mani sorprendentemente forti.
“Per favore, no! Farò qualsiasi cosa! Ma non farmi male!” implorò, con la voce rotta dalla paura.
Il sorriso di Krampus si trasformò in un sogghigno. “Oh, mia cara, ho intenzione di farti del male. Ma sarà un male che ti porterà un piacere che va oltre i tuoi sogni più sfrenati. Un piacere che ti farà desiderare di più, anche mentre implori pietà.”
Con un movimento rapido, Krampus afferrò il polso di Maria, i suoi artigli affondarono nella sua morbida carne. Lei emise un grido di sorpresa, ma lui si limitò a stringere la presa, tirandola verso di sé. Il suo corpo, un tempo morbido e innocente, ora tremava con un misto di paura e desiderio.
“Imparerai ad amare il dolore, Maria. A desiderarlo. E in cambio, ti concederò piaceri che ti faranno dimenticare tutto il resto.” La voce di Krampus era un ronzio basso e seducente, le sue parole mandarono brividi lungo la schiena di Maria.
Gli elfi, percependo la crescente tensione, cominciarono a sussurrare tra loro, con voci che trasmettevano un’eccitazione sinistra. “Guardala, Maestro! È così bella, così matura per la punizione!”
“Sì, sì! Il suo corpo è una tela, e noi lo dipingeremo con il nostro piacere! Segnatela con il nostro sperma!” sghignazzarono, gli occhi fissi sui seni esposti di Maria, sulle sue cosce tremanti.
La presa di Krampus sul polso di Maria si fece ancora più stretta e la tirò verso il suo enorme cazzo, che si contrasse avidamente. Gli occhi di Maria si spalancarono mentre contemplava la vista oscena, la sua bocca si spalancò in un misto di orrore e fascino.
“Prendetela, Maestro! Punitela! Mostratele il vero significato del Natale!” incalzarono gli elfi, le loro voci si alzarono in un coro frenetico.
Gli occhi di Krampus brillavano di lussuria e potere. “Molto bene, miei animali. Che la punizione abbia inizio.”
La Punizione
Con un movimento rapido, spinse Maria sul letto, il suo corpo nudo ora completamente esposto. Gli elfi, come un branco di lupi affamati, la circondarono, le loro piccole mani esplorarono ogni centimetro della sua carne. Le pizzicarono i capezzoli, lasciando segni rossi, e fecero scorrere le dita lungo le sue cosce lisce, aprendole le labbra con impaziente curiosità.
Maria emise un misto di pianti e lamenti, il suo corpo rispondeva al tocco degli elfi nonostante la sua iniziale resistenza. Krampus, in piedi sopra di lei, osservava con un sorriso soddisfatto mentre i suoi fianchi cominciavano a muoversi a un ritmo sottile, cercando di più del piacere-dolore che gli elfi le stavano offrendo.
“Oh, ti piace, vero, Maria? Brami il tocco dei miei servi, anche se li temi. Ma non temere, perché ti mostrerò la vera via del piacere.” La voce di Krampus era un ringhio profondo e autoritario, le sue parole mandarono un brivido attraverso il corpo di Maria.
Lui si chinò, le sue mani enormi le avvolsero i seni, stringendoli delicatamente. Gli occhi di Maria si chiusero, un leggero gemito le sfuggì dalle labbra. Gli elfi, percependo la sua crescente eccitazione, intensificarono il loro assalto, le loro piccole dita ora sondavano i suoi luoghi più intimi.
“Sì, Maria, abbandonati al piacere. Lascia andare le tue inibizioni. Ti guiderò e insieme esploreremo le profondità dei tuoi desideri.” Le parole di Krampus erano un sussurro seducente, il suo respiro caldo contro il suo orecchio.
Il corpo di Maria, un tempo resistente, ora sembrava sciogliersi sotto il tocco combinato di Krampus e dei suoi elfi. I suoi fianchi si muovevano a un ritmo più pronunciato, il suo respiro si trasformava in brevi, disperati sussulti. Gli elfi, con un bagliore malizioso negli occhi, iniziarono a stuzzicarla ulteriormente, le loro dita danzavano appena fuori dalla portata dei suoi punti più sensibili.
“Per favore, Maestro! Non prendermi in giro! Ho bisogno… Ho bisogno…” La voce di Maria si spense, i suoi occhi supplicavano Krampus.
Con un movimento lento e deliberato, Krampus si posizionò tra le gambe di Maria, il suo enorme cazzo sospeso appena sopra la sua figa. Maria spalancò gli occhi, il respiro le si fermò in gola. Poteva sentire il calore emanato dalla sua erezione, un calore che prometteva sia dolore che piacere.
“Di cosa hai bisogno, Maria? Dimmelo e forse esaudirò il tuo desiderio.” La voce di Krampus era un ronzio basso, i suoi occhi erano fissi su di lei con uno sguardo intenso.
Puniscimi
Il corpo di Maria tremava, un misto di paura e desiderio le scorreva nelle vene. “Ho bisogno… ho bisogno che tu mi scopi, Padrone. Puniscimi con il tuo cazzo. Mostrami il piacere che solo tu puoi dare.” La sua voce era un sussurro rauco, le sue parole erano intrise di una nuova disperazione.
Il sorriso di Krampus si allargò, un bagliore sinistro nei suoi occhi. “Ah, Maria, impari in fretta. E io ti insegnerò ancora di più.” Con una spinta rapida, la penetrò, il suo enorme cazzo che le dilatava la stretta fica. Maria lasciò uscire un grido, un misto di sofferenza e goduria, mentre Krampus iniziò a pompare dentro di lei, i suoi colpi lenti e deliberati.
Gli elfi, percependo l’intensità del momento, cominciarono a cantare con un tono basso e sinistro. “Puniscila, Maestro! Mostrale il vero significato del piacere! Marchiala con il tuo sperma!”
I colpi di Krampus divennero più implacabili, il suo cazzo martellava la fica di Maria con una forza che minacciava di sopraffarla. Lei gridò, il suo corpo si inarcò dal letto, le sue mani afferrarono le lenzuola in un disperato tentativo di trovare un appiglio.
“Oh Dio! Fa male! È così bello! Per favore, Maestro, non fermarti! Puniscimi! Puniscimi!” Le parole di Maria erano un misto di dolore ed estasi, il suo corpo rispondeva all’implacabile assalto di Krampus.
Krampus, con un ghigno sadico, accelerò il passo, il suo cazzo si tuffò più in profondità, più velocemente. Le grida di Maria divennero più disperate, il suo corpo si contorceva sotto l’assalto. Gli elfi, con gli occhi che brillavano di lussuria, iniziarono a unirsi, le loro piccole mani ora accarezzavano i seni di Maria, pizzicandole i capezzoli e facendo scorrere le dita sul suo clitoride sensibile.
“Sì, Maria! Arrenditi al piacere! Senti la potenza del mio cazzo! Senti il mio sperma che ti riempie!” La voce di Krampus era un ringhio, i suoi colpi diventavano più irregolari, il suo cazzo si contraeva con l’imminente rilascio.
Il corpo di Maria, un tempo morbido e innocente, ora tremava con un misto di godurioso dolore. I suoi occhi, un tempo pieni di paura, ora avevano un bagliore lussurioso mentre si arrendeva alla punizione, i suoi fianchi incontravano le spinte di Krampus con un disperato bisogno.
“Sto venendo! Sto venendo, Maestro! Oh Dio, è così bello! Puniscimi! Riempimi del tuo sperma!” Le grida di Maria raggiunsero il culmine mentre il suo orgasmo la travolgeva, il suo corpo si contorceva sotto l’implacabile assalto di Krampus.
Egli, con un ghigno trionfante, accelerò il passo, il suo cazzo la martellava con una ferocia che minacciava di spezzarla. I suoi occhi, scintillanti di lussuria e potere, non abbandonarono mai il suo viso mentre la guardava soccombere al piacere della sua punizione.
“Sì, Maria! Vieni per me! Vieni per il mio cazzo! E quando avrai finito, ti mostrerò il vero significato della sottomissione.” La voce di Krampus era un ringhio basso e autoritario, le sue parole mandarono un brivido attraverso il corpo di Maria.
Mentre l’orgasmo di Maria si placava, i colpi di Krampus divennero più deliberati, il suo cazzo sussultava per il bisogno di liberarsi. Si tirò fuori, la sua enorme erezione luccicante dei suoi succhi, e si posizionò sopra il suo viso. Maria, ancora ansimante per il suo orgasmo, lo guardò con un misto di paura e desiderio.
“Apri la bocca, Maria. Assapora il piacere del mio sperma.” La voce di Krampus era un ronzio seducente, i suoi occhi fissi sulle sue labbra.
Brama di Gola
Maria, il cui corpo era ormai completamente abbandonato alla punizione, aprì la bocca, la lingua che guizzava fuori per assaggiare il pre-sperma che gocciolava dal suo cazzo. Krampus emise un basso ringhio, gli occhi chiusi dal piacere mentre sentiva la sua lingua calda che gli lambiva l’asta.
“Ecco fatto, Maria. Assaggiami. Ingoiami. E sappi che questo è solo l’inizio.” La voce di Krampus era un sussurro basso e autoritario, il suo cazzo si contraeva per il bisogno di liberarsi.
Con una spinta potente, spinse il suo cazzo nella bocca di Maria, i suoi occhi si spalancarono mentre sentiva la sua lingua calda e umida avvolgergli la testa. Gli occhi di Maria, un tempo pieni di paura, ora avevano un bagliore lussurioso mentre lo prendeva in profondità, la sua gola lavorava per accogliere la sua enorme lunghezza.
“Oh sì, Maria! Ingoiami! Prendi il mio sperma! Senti il potere della mia liberazione!” La voce di Krampus era un ringhio, i suoi colpi diventavano più irregolari mentre sentiva l’aumento del suo orgasmo.
Maria, il cui corpo era ormai completamente trasformato dalla punizione, lo prese avidamente, la sua bocca che lavorava in perfetta armonia con le sue spinte. Gli elfi, con gli occhi fissi sulla scena erotica, iniziarono a cantare in tono basso e sinistro.
“Sborra per lei, Maestro! Marchiala con il tuo sperma! Mostrale il vero significato del Natale!”
I colpi di Krampus divennero più implacabili, il suo cazzo martellava nella bocca di Maria con una forza che minacciava di sopraffarla. Lei ebbe un conato di vomito, gli occhi le lacrimavano, ma continuò a prenderlo in profondità, i muscoli della gola che si serravano attorno al suo membro.
“Sì, Maria! Soffoca con il mio cazzo! Soffoca con il mio sperma! E sappi che questo è solo l’inizio della tua trasformazione.” La voce di Krampus era un ringhio, i suoi occhi fissi sul suo viso, il suo cazzo che si contraeva per l’imminente rilascio.
Con una spinta potente, Krampus eruttò, il suo sperma caldo e denso schizzò giù per la gola di Maria. Lei si strozzò, gli occhi le lacrimavano, ma continuò a deglutire, la sua bocca si sforzò di assorbire ogni goccia del suo seme.
“Ingoia tutto, Maria! Prendi il mio sperma! Senti il potere della mia proprietà!” La voce di Krampus era un ronzio basso e trionfante, i suoi occhi brillavano di lussuria e soddisfazione.
Mentre la bocca di Maria si riempiva del suo sperma, sentì un’ondata di desiderio diversa da qualsiasi cosa avesse mai sperimentato prima. La punizione, il dolore e il piacere l’avevano trasformata, e lei ne desiderava ancora, anche se il suo corpo tremava per la stanchezza.
Krampus, con un sorriso soddisfatto, si tirò fuori dalla sua bocca, il suo cazzo ancora sussultava per i resti del suo orgasmo. Abbassò lo sguardo su Maria, i suoi occhi pieni di un misto di lussuria e potere.
“Vedi, Maria, questo è solo l’inizio. Visiterò ciascuna delle 25 ragazze sulla mia lista e le trasformerò tutte. Impareranno a desiderare la punizione, ad arrendersi al piacere. E alla fine, porteranno il marchio della mia proprietà, proprio come fai tu ora.”
Maria, il cui corpo era ricoperto da un misto di sudore e sperma, guardò Krampus con una nuova lussuria negli occhi. “Sì, Maestro. Capisco. E desidero di più. Puniscimi di nuovo. Mostrami le profondità del piacere.”
Il sorriso di Krampus si allargò, un bagliore sinistro nei suoi occhi. “Molto bene, mia cara Maria. Ma prima, dobbiamo passare alla ragazza successiva. C’è molto lavoro da fare questa notte.”
La Notte Prosegue
Con un movimento rapido, Krampus e i suoi elfi scomparvero nell’oscurità, lasciando Maria sola nel suo letto, il suo corpo segnato dalle prove della sua punizione. Giaceva lì, la sua mente annebbiata da un misto di vergogna e desiderio, il suo corpo tremante per un nuovo desiderio del piacere-dolore che Krampus aveva inflitto.
Mentre gli elfi correvano avanti, il cazzo enorme di Krampus, ancora eretto e gocciolante di sperma, fece strada alla casa successiva sulla sua lista. La notte era giovane e c’erano molte altre ragazze da punire, trasformare e marchiare con il marchio indelebile della sua proprietà.
L’aria crepitava di anticipazione mentre Krampus e i suoi scagnozzi si facevano strada attraverso la città, la loro oscura presenza era un avvertimento per coloro che osavano oltrepassare il limite della moralità. La leggenda della punizione erotica di Krampus stava per diffondersi, un racconto di piacere sadico che avrebbe lasciato un segno eterno nelle menti di coloro che erano abbastanza sfortunati da incontrarlo.
E così, la notte continuò, un susseguirsi di intensi incontri sessuali, mentre Krampus e i suoi elfi si spostavano di casa in casa, trasformando le ragazze promiscue in partecipanti consenzienti nei loro rituali perversi. Ogni incontro era una danza di dominio e sottomissione attentamente elaborata, una miscela di dolore e piacere che lasciava un’impronta indelebile nelle anime delle ragazze.
Mentre il sole cominciava a sorgere, segnando la fine della notte di punizione di Krampus, le ragazze giacevano esauste, i loro corpi segnati dalle prove dei loro incontri. Alcune piangevano, le loro lacrime erano un misto di sollievo e vergogna. Altre giacevano immobili, le loro menti annebbiate da un ritrovato senso di risveglio sessuale, i loro corpi desideravano ancora di più l’intenso piacere che Krampus aveva inflitto.
Racconto scritto da Rubyrouge