Maledetta caldaia!
Possibile che gli incidenti in casa capitino sempre sotto qualche festività o addirittura la domenica?
Il problema di essere single poi accresceva le difficoltà. Mi ero trasferita da poco anche grazie ad una promozione ottenuta dalla mia azienda che mi aveva spedita in culonia a fare la reaponsabile della nuova filiale.
Non mi resta che rivolgermi ad internet.
Scorro un po' di annunci di tecnici specializzati e recupero 4/5 contatti grosso modo della zona.
Faccio le prime 2 chiamate, spenti entrambi. Maledetta caldaia!
Chiamo il terzo ed il quarto numero, mi rispondono che non avrebbero potuto prima del martedì in Albis. Cazzo, ma le ferie le prendono tutti tranne me?
Chiamo il quinto numero quasi rassegnata, mi risponde un uomo dalla voce rauca e un italiano... vabbè diciamo casereccio.
Gli spiego rapidamente il caso e senza troppi giri di parole mi chiede l'indirizzo, comunicandomi poi che sarebbe stato lì tra 5 minuti. Felicissima della sua risposta positiva, riaggancia e corro in camera a mettere qualcosa, visto che ero ancora in accappatoio dopo la mancata doccia.
Mentre salgo le scale per andare a recuperare qualcosa da mettere addosso suona il campanello di casa. Cazzo sono cosi brevi 5 minuti? Afferro dalla sedia il gonnellino e la shirt che avevo il giorno prima, li infilo rapidamente e lancio via l'accappatoio. Arrivoooo - urlo mentre al campanello insistono.
Passo davanti allo specchio dell'ingresso, cacchio si vede tutto. Merda.
Apro la porta esaurita e mi ritrovo davanti un uomo, sui 60/65 anni, in tuta e con una cassetta di ferri.
Sarà stato sul metro e 70 massimo perché non mi pareva molto più alto di me, una pancia pronunciata e dei modi abbastanza rozzi, come appariva dalla telefonata di pochi minuti prima.
Buongiorno, la signora Monica?
Certo si accomodi, signor?
Pasquale.
Lo accompagno verso la caldaia sento distintamente il suo sguardo sul sedere. Immagino che il lato a lo abbia notato subito visto che ho una quarta bella piena.
Ecco - faccio io.
Bene Monica, me la vedo io, e mentre dice questo mi allunga una mano sulla parte bassa della schiena. Mi afferra un brivido, ma lo lascio per andare ad infilare l'intimo visto che sto praticamente nuda.
Nemmeno il tempo di uscire, Pasquale mi chiama. Monica, mi porterebbe un bicchiere d'acqua? Costretta a deviare, vado a recuperare una bottiglia dal frigo e un bicchiere. Prendo tutto e glielo porto, ci avrò messo un minuto. Lo raggiungo.
Grazie, io ho quasi risolto.
Davvero?
Si era una sciocchezza. Noto che si sofferma, sul mio seno ancora una volta. Beh non gli sarà capitato spesso di trovarsi davanti una 30enne seminuda. Grazie faccio cercando di coprire il petto con qualche movimento delle braccia. Faccio per andar via mentre lui mi dice di andare in bagno ed aprire l'acqua calda. Vado subito, magari così andrà anche via lasciandomi alla mia giornata. Apro l'acqua nel lavandino, inizia a scorrere l'acqua calda, così urlo "scende, grazie!!" Una voce a due passi mi dice "prego". Sobbalzo dalla paura, che non mi ero accorta fosse li, ma la cosa più assurda è che stava con i pantaloni abbassati e con un cazzo enorme che svettava. Terrorizzata lanciò un un'urlo.
Ma che fa???
Pensavi che vederti culo e tette non mi facesse effetto?
Si ricomponga subito! Provo a dire con tono deciso, ma le parole escono tremanti. Mi rendo conto che gli sto guardando il cazzo.
Monica, ascoltami - fa lui - nessuno sarebbe venuto a riparare questo guasto il giorno prima di Pasqua e lo sai bene anche tu. Ora il conto da pagare è molto caro, ma tu hai tutte le possibilità per ripagarmi per bene.
Lei non ha capito nulla, chiamo i carabinieri se non se ne va - la mia voce indecisa anziché spaventare Pasquale lo rende più deciso. Si toglie la maglia e sfila il resto della tuta, avvicinandosi. Provo ad urlare, ma mentre inizio la sua mano robusta e callosa si ferma sulla bocca e me la chiude. Mi è addosso un attimo e nonostante la pancia pronunciata, sento distintamente il suo cazzo sulla coscia.
Fai la brava Monica e ti assicuro che andrà tutto bene. Provo a dargli un morso, sposta la mano e mi molla un sonoro schiaffo sul culo. Quel gesto inaspettato mi terrorizza, ma soprattutto mi lascia scappare un gemito. Assurdo, mi sto eccitando!
Pasquale non perde l'occasione, evidentemente lo intuisce. Brava, vedo che hai capito. Ora abbassati e fammi vedere cosa sa fare quella bocca.
Sono stretta nell'angolo del bagno tra la parete ed il suo cazzo sulla coscia e una strana sensazione che mi cresce tra le gambe.
Allora ti muovi? Urla perentorio.
Mi abbasso non ho scelta, ma quasi non la voglio più, mi metto in ginocchio ed ho il suo cazzo a un centimetro. Ha un odore terribile, me lo struscia subito sul viso. "Brava troietta".
Allungo la lingua, ip sapore è acre. Apro la bocca e lo accolgo lentamente tra le labbra. Lui si lascia andare un sospiro. "Brava, cosi". Poi mi mette entrambe le mani sulla testa ed inizia a muoversi nella mia bocca con fermezza, lentamente ma facendolo arrivare quasi in gola. Mi tiene ferma la testa, da lui il ritmo di questa scopata nella mia gola che mi fa venire i conati almeno 3/4 volte. Dopo pochi minuti di quel trattamento aumenta il ritmo "starà arrivando penso" e provo a ritirarmi, ma lui mi tiene bloccata fermamente continuando ad accelerare. Sono terrorizzata, mi vuole venire in bocca, ma allo stesso tempo mi dico che a breve finirà questo incubo. Dopo alcuni movimenti mi viene copiosamente ed urlando in bocca, senza smettere di stantuffare costringendomi ad ingoiare per non affogare. Merda. Maledetta caldaia! Ma quanta ne ha. Continua a muoversi nella mia bocca senza praticamente fermarsi e soprattutto sento che il suo cazzo non si affloscia costringendomi a continuare a succhiare.
Ad un certo punto si stacca, mi prende per i capelli tirandomi, lo seguo per non farmi far male e mi scaraventa sul divano in soggiorno. In un attimo è sopra di me, mi morde il collo, le orecchie, alzandomi violentemente il seno. Maledetta caldaia! Il problema è che questo abuso mi ha fatto fare un lago tra le gambe. E lui se ne accorge un attimo dopo, quando la sua mano ruvida va a toccarmi la figa. Troia sei un lago. Allora ti piace essere stuprata. Non dico nulla, ma quel silenzio diventa un assenso.
Mi infila subito due dita dentro, strappandomi un urlo. Zoccola, tra poco sentirai come ti riempio la figa. Il terrore sta lasciando posto ad un piacere scomposto e un caldo assurdo che avvolge la mia pelle.
Continua a stantuffarmi con le dita facendomi contorcersi dal piacere, gemo come una cagna ormai e mi lascio andare ad un orgasmo violento che inonda le sue dita. Lui se le porta alla bocca e subito dopo mi sfila la gonna. Poi afferra il collo della shirt e la strappa con forza, facendo sobbalzare il mio seno.
Che troia che sei Monica - dice guardandomi. Poi si fionda sulle mie tette mordendo e leccando i capezzoli. Sono eccitata ormai lo lascio fare con piacere. Si alza, mettendosi tra le mie gambe, me le alza sulle spalle, puntando la cappella sulla mia figa. È un attimo ed è completamente dentro. Mi scopa così con le mie gambe alzatesulle sue spalle e con un ritmo forsennato. Mi sconquassa completamente con quel cazzo enorme e largo che ha, ma godo violentemente almeno altre 2 volte, mentre mi urla oscenità di qualunque genere in mezzo alle mie urla di piacere. Poi si pianta fermamente in fondo alla mia figa, lo sento quasi alla bocca dell'utero, si tira indietro e da altri 2 colpi veloci e forti, scaricando un fiume di sborra dentro la mia figa. Lo guardo e terrorizzata urlo di non venire dentro ma ormai è tardi, il suo seme caldo lo sento distintamente dentro di me, mi pompa ancora un po', poi si sfila e me lo ripainta in bocca facendosi pulire per bene.
Mi lascia lì sul divano, tremante mentre recupera vestiti e ferri. Poi va alla porta.
Monica, io so riparare tutto, chiamami quando vuoi - e se ne va.
Quelle parole mi colpiscono con un brivido lungo la schiena. Vado in bagno, apro il mobiletto, prendo una pillola, vado sotto la doccia e mentre scorre l'acqua mi rendo conto di essere di nuovo eccitata. Mi masturbo violentemente godendo ancora una volta, esco dalla doccia e recupero l'accappatoio. L'ho lanciato così forte da aver fatto cadere la lampada in corridoio. Provo ad accenderla, non va. Richiamo Pasquale...
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Categorie: Etero Masturbazioni