Ci scambiammo uno sguardo di complicità.” “Problemi con la prenotazione?” chiesi.
Lui annuì. “Sì, sembra che non ci sia traccia della mia prenotazione. Sono Guido, a proposito.
“Luana,” risposi. “Siamo sulla stessa barca, la mia prenotazione è sparita nel nulla
e non so proprio come fare. Vuoi cercare una soluzione insieme?”
Guido sorrise, sollevato. Decidemmo di esplorare insieme la città mentre cercavamo un nuovo alloggio. Barletta ci accolse con le sue strade lastricate, le piazze animate e il Castello Svevo che si stagliava imponente contro il cielo azzurro. Ci fermammo a pranzare in una trattoria locale, gustando orecchiette alle cime di rapa chiacchierando come se ci conoscessimo da sempre!
Devo dire che almeno il mio compagno di sfiga era attraente, davvero un bel ragazzone.
Dopo aver vagato per ore senza successo, ci dirigemmo verso Trani, sperando di trovare una stanza. Arrivati al suo incantevole porto, Guido cercava intanto soluzioni online su come poter risolvere almeno la prima notte ed eccolo arrossire e fare la sua proposta:
“Ho solo trovato da airbnb un monolocale, vista l’alta stagione dovremmo accontentarci, che ne dici?”
Rimasi un momento spiazzata ma devo ammetterlo, stanca e incazzata per la prenotazione smarrita non ci ho pensato su molto e ho deciso di accettare la soluzione trovata da Guido. Esausti ma felici, ci fermammo per un bicchiere di vino in un bar sul lungomare, osservando il tramonto che dipingeva il cielo di arancione e rosa.
In bella compagnia un bicchiere tira l’altro e per questa notte avremmo condiviso una stanzetta di fortuna; arrivati dall’host per ritirare le chiavi, veniamo accolti con un caloroso benvenuto, dalle battute del proprietario di casa che,convinto di parlare con una coppia di fidanzatini, ci fa sentire un pochino in imbarazzo. Lo sguardo di Guido che cerca di scrutare le mie reazioni e io che voglio solo quelle chiavi.


L’appartamento…
Finalmente dentro casa cerchiamo di sistemarci al meglio, abbiamo una piccolissima cucinetta con un tavolino e due sedie pieghevoli, un letto matrimoniale e il bagno. Poso le valige in un angolo: -vado a farmi una doccia, Guido, ne ho davvero bisogno. Lui gentilissimo si offre di uscire per lasciarmi spazio ma io insisto che rimanga, non ci sono problemi per me e poi lui mi piace parecchio, da questa vacanza voglio il massimo e me lo prenderò tutto!!!
Apro una delle mie valige e inizio a tirare fuori un completino intimo e qualche altra cosina carina, per poi andare a lavarmi.
Con la pelle ancora bagnata e i capelli appena tamponati indosso il mio completino sexy e sulle spalle la vestaglia di raso nera, esco dal bagno e lui è li, palesemente imbarazzato ma non mi toglie gli occhi di dosso. Mi avvicino a lui, restando in piedi, lui seduto sul bordo del letto dinnanzi a me. Sento sull’ombellico il suo respiro,
allungo una mano e accarezzo i suoi capelli neri: -Ti piace il mio profumo Guido? Alla mia domanda il suo sguardo da cucciolone timido si trasforma! Sembra ora una volpe che aspetta solo il momento giusto per…ed ecco che cinge i miei fianchi con famelico desiderio, la sua lingua sulla mia pelle, mi lecca girando intorno all’ombellico per poi scivolare più giù, arriva sulle mutandine di pizzo nero/rosa, un completino che ho acquistato da Yamamay con l’idea di usarlo con il mio ex ma, come si dice, morto un papa se ne fa un altro! Eccolo che lecca e mordicchia la mutandina facendomi gonfiare il clitoride sempre più, sollevo la gamba poggiando così il piede nudo al suo fianco per aprire meglio le cosce! La sua testa
tra le mie cosce e quella lingua sposta la mutandina tanto da farmela entrare per metà dentro, mentre mi pizzica con la bocca il labbro, lo ciuccia, lo molla e dentro con la lingua, “me la stai scopando con sta lingua!”


Appena pronuncio la frase mi afferra la caviglia al suo fianco e si posa il mio piedino tra le cosce, mi preme contro la pianta il suo duro cazzo.
“Guarda come lo hai fatto diventare” mi dice e si alza; mi afferra stringendomi e baciandomi, con una limonata potente, mi sbatte sul letto e mi si mette sopra senza smettere di baciarmi. Dalle labbra scivola lungo il collo per poi trovare il mio seno turgido e desideroso di essere succhiato, mangiato leccato, mentre ci ficca la faccia in mezzo sento che si sfila pantaloni e slip, sale su mettendosi sulla mia faccia per sfilarsi la maglia, io ferma sotto di lui ho le sue palle a tiro di labbra, senza nemmeno pensare la lingua é gia spalmata sulle palle dure e gonfie, mi sfilo un elastico da capelli che avevo al polso e lego le sue palle, lo vedo un attimo confuso e lo rassicuro “lasciami fare, ti piacerà” con le palle strette sentirà tutto amplificato.
Il tempo di dirlo e il cazzo gli scoppia! Dio com’è tosto! Inizio a limonargli le palle come se non ci fosse un domani, la saliva si spalma su tutto il mio viso mentre senza nemmeno accorgermene la lingua è sul suo buco del culo e cosi gli
chiedo di girarsi, si siede sulla mia bocca mentre mi impasta le tette mi masturbo, voglio che veda quanto godo, voglio farlo impazzire la mia linguetta scorre su e giù: “Sbattimelo tra le tette dai” e subito tosto e caldo tra le tette, me le sbava di presborra, ed io sono un lago!
Appena mi ficca tre dita, inizio a spruzzare dalla figa come un idrante! Guido si alza e mi prende per i polsi, mi porta alla vetrata della finestra, mi prende per i capelli, resta duro dietro di me, tira le mie mutandine cosi su che le ho tutte dentro, sono così dilatata che entrerebbe con tutta la mano se solo volesse, ma lui mi lecca orecchio e
spalla, mentre si struscia con il cazzo durissimo tra le natiche, me le apre, mi sculaccia, il clap sul culo sodo riecheggia per la stanza, ma nemmeno il tempo di girarmi che mi afferra il collo con due dita mi gira il volto per ficcarmi la lingua in bocca ancora una volta, mentre lo sento che mi entra tutto dentro, mi scopa forte a tal punto che mi ritrovo a stare in punta di piedi colpo dopo colpo colo sul suo uccello, godo da morire, ancora un orgasmo e lui si sfila dicendomi: “ora che me lo hai inzuppato per bene sei pronta a darmi sto culetto!”


“Sì che lo sono, ti darei ogni cosa pur di essere scopata ancora cosi, sempre cosi, lo sento che mi si appoggia, gioca con la cappella sul mio buchino e lo sento pulsare, sento che si apre sotto la cappella calda e zuppa, lo voglio dentro lo voglio subito ma lui esita per un attimo chinandosi per mangiarmi il buco del culo con tale ingordigia che sembra un animale, un porco affamato che gioca con la lingua nel mio culo prima di sfondarmelo. Me lo sta facendo desiderare più di tutto, lingua in culo e dita nella figa, non riesco trattenermi ed ecco che schizzo ancora mentre lui beve tutto e a bocca piena lo sento pronunciare: “Brava così, sì, lavami, lavami tutto, lo vuoi nel culo vero?” “SI, CAZZO” urlando rispondo che si lo voglio troppo nel culo!!!


Il desiderio esaudito…
Si solleva e senza troppe smancerie me lo sbatte dentro forte, mi fotte il culo tappandomi la bocca mi scopa duramente e io mi sento che voglio solo una cosa, desidero essere la sua TROIA ancora e sempre di più, lo sento che è pronto e inizio a pregarlo di sborrarmi nel culo: “Schizzami in culo ti prego, sborramelo, dai
ti prego…sii dammela tutta in culo! Ed eccola così calda e copiosa che mi riempie cosi tanto da fuoriuscire mentre avevo ancora il cazzo dentro, colandomi cosi lungo le cosce. Scopiamo tutta la notte più volte.
Nei giorni successivi, esplorammo insieme Alberobello, con i suoi trulli bianchi e i suoi vicoli pittoreschi, e ci perdemmo nei vicoli di Ostuni, la “Città Bianca” e fu occasione per fargli sapere quanto mi ha fatto godere la sera prima così al primo angolo adatto mi accovacciai tra i bidoni dell’immondizia e inizio tirarglielo fuori, per Guido era inaspettato il mio gesto e la cosa mi è piaciuta perché ho iniziato a succhiarlo da mollo ed era come un ciuccetto, la sua bimba che vuole il latte caldo, mentre il cazzo mi cresce in bocca, affondo ingoiandolo tutto e mi soffoca quasi, ingoio tutto il suo latte e come se nulla fosse mi asciugo dalla saliva che avevo sbrodolato fuori. Ogni luogo era una scoperta, ogni momento un nuovo ricordo.
Un giorno, mentre ci trovavamo a Polignano a Mare, ci imbattiamo in una spiaggia nascosta tra le scogliere. Trovammo un piccolo angolo dove stendere i nostri asciugamani e rilassarci.
Era il posto giusto per farmi sbattere ancora da lui: -Sai- disse Guido – questa vacanza ha preso una piega inaspettata, ma non cambierei nulla.


-Anche io- annuii.


Le sorprese hanno reso tutto più speciale.



La nostra amicizia nata per caso durante un problema di prenotazione si era trasformata in qualcosa di unico. Quella vacanza in Puglia non sarebbe mai stata la stessa senza Guido, e ogni volta che vedo le foto di quei giorni, sorrido pensando a quanto possa essere imprevedibile e meravigliosa la vita!


 


Racconto scritto da Gloria, cod. 148!
Se hai apprezzato la dinamica del racconto, chiamala e godi con lei delle sue avventure…o delle vostre!!!