Nel tentativo di essere più indipendente e non pesare totalmente sui miei genitori ho deciso di dare lezioni private. In tutto ho quattro clienti: un ragazzino di 14anni bravissimo che ancora non ho capito perché i genitori lo mandano a lezione, una ragazza rumena di 15 che ha grosse difficoltà con la lingua, una ragazza di 17 che pensa più allo smartphone che allo studio ed, alla fine, c’è lui. Giovanni, 19anni, pluribocciato e con una gran voglia di fare un cazzo. Un bel ragazzo, alto come me, fisico di chi si allena ogni giorno ed eccessivamente timido, addirittura fa fatica a guardarmi in faccia. Ma ho notato che non fa fatica a guardare tra le mie cosce quando mi siedo sul divano o dentro la scollatura quando mi avvicino a lui per fargli notare qualcosa anche se le mie minuscole tette sono ben poca cosa da vedere. Un giorno gli ho dato un esercizio da risolvere, abbastanza difficile ma non impossibile. Lui era seduto alla scrivania ed io seduta a leggere sul divano. Non ero vestita in maniera eccessivamente “erotica”, fusò neri e felpa, ma lui non mi ha persa d’occhio un solo momento. Mi sentivo quasi a disagio, guardando sotto la scrivania, si potevano vedere nei suoi pantaloni i segni della sua eccitazione. Sicuramente aveva un bel cazzo e anch’io ho cominciato a fantasticare su come sarebbe stato averlo tra le mani. I miei occhi faticavano a staccarsi dai suoi pantaloni, cercavo di individuare ogni più piccola piega mi facesse capire com’era il suo cazzo e questo mi eccitava. Ogni tanto Giovanni se lo accarezzava, come a sistemarlo meglio. Non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi, avrei finito per fargli capire che lo desideravo. “Scusa Grazia, posso andare in bagno un attimo?” Mi disse risvegliandomi dai miei pensieri. “Certo, figurati” gli dissi. In quel momenti avrei voluto essere il wc per poter vedere il suo cazzo. Intanto che lui è via ne approfitto, mi infilo la mano nei fusò a vado ad accarezzare la mia fighetta vogliosa e già bagnata. Mi  annuso le dita: sanno di sano sesso e di voglia. Poco dopo Giovanni torna e si sofferma sulla porta a guardarmi. “Dimmi hai bisogno?” Riesco a dirgli mentre il mio sguardo si sofferma sul rigonfiamento che il suo cazzo provoca ai pantaloni. “Noscusa.è che sei bellissima e” senza finire la frase va a sedersi alla scrivania. “Vieni qui, parliamo un po così ti rilassi e poi studi meglio” gli dico indicandogli il divano ed il posto al mio fianco. Abbassa lo sguardo e viene vicino ha me, profuma di buono. “Davvero ti sembro così bella?” Gli chiedo appena si siede. “Si..e a volte non riesco neppure a studiare perché mi distraggo a guardarti” mi dice timidamente. “Non esagerare dai, avrai pure qualche ragazzina che ti fa distrarre più di me” gli dico ridendo e appoggio una mano sulla sua coscia. “No, non ho nessuna che mi piace”. “Ma sei un bel ragazzo, tranquillo che vedrai che arriverà qualcuna che ti farà perdere la testa”. Muovo piano la mano ad accarezzare la sua coscia, mi guarda negli occhi: “Sei troppo bella Grazia, ti desidero, il solo guardarti mi eccita” mi dice tutto d’un fiato. “Credi che non lo veda? Hai sempre il cazzo sull’attenti”. Gli dico ridendo. La mia mano sale ed arriva proprio al rigonfiamento dei pantaloni che nasconde il suo cazzo, lo accarezzo, ne saggio la dimensione e la durezza. Giovanni mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite: “Cosa fai?” Mi dice senza però fermarmi, anzi, muove il bacino per venirmi incontro. Lo accarezzo ancora e lo sento crescere sotto la stoffa dei pantaloni. “Scommetto che ha voglia di uscire” gli dico e comincio a slacciare la cintura dei pantaloni. E’ senza parole, non sa cosa dire ma si affretta a slacciare i pantaloni, abbassare la cerniera e rimanere in mutande. La punta del suo cazzo spunta dalle mudante, viola e lucida. “Hai un cazzo bellissimo” gli dico mentre gli abbasso le mutante e lo impugno cominciando ad accarezzarlo. E’ paralizzato, mi guarda immobile senza fare nulla. “E chissà quante seghe ti sei fatto pensandomi” gli dico cominciando a masturbarlo lentamente. “Oddio.si.” Riesce a dirmi. Ha davvero un bel cazzo, non grosso ma giusto, la cappella viola è grande e la immagino che accarezza le pareti della mia figa. Mi sto eccitando forse più di luimi abbasso e con le labbra sfioro la cappella, la lecco piano prima di succhiarla ed infilarmela in bocca. Lo sento respirare e nel suo respiro sento l’eccitazione. Mi sto bagnando, la mia figa sento che si sta eccitando ed ha voglia di baci, di carezze, di un cazzo”. Mi stacco dal cazzo e la mia bocca cerca la sua, lo bacio e lui risponde abbracciandomi: ho voglia che mi tocchi, che infili le sue dita nella figa, che mi succhi i capezzoli. Sembra quasi leggermi nel pensiero, la sua mano entra nei fusò e comincia ad accarezzarmi il monte di venere, trova il clitoride e comincia a giocarci, lo tratta come fosse un piccolo cazzo e lo masturba. Mi piace”E questo dove lo hai imparato” riesco a dirgli mentre mi godo ogni momento di questo massaggio. “Non te lo posso dire” e mi bacia infilandomi la lingua in bocca a cercare la mia. Mi sta facendo godereimpugno il suo cazzo e comincio a segarlo..voglio vederlo sborrare. Proprio mentre stò venendo andando incontro alle sue dita nella mia figa sento che anche lui gode e sento arrivare gli schizzi della sua sborra bollente sulla mia pancia. Si appoggia a me, il suo cazzo duro sulla mia pancia piena della sua sborra. Si ferma solo un attimo.si alza e mi abbassa i fusò, mi fa stendere sopra il divano e mi sale sopra, in un attimo sento il suo cazzo cercare la mia figa, la sua cappella ne accarezza le labbra prima di entrare. Come immaginavo sento la cappella accarezzarmi le pareti della figa ed è un massaggio davvero eccitante, la sua bocca sulla mia mentre comincia a muoversi dentro di me. Allargo le gambe, le sollevo sulla sua schiena: “Scopami pianocon dolcezza” riesco a dirgli mentre chiudo gli occhi ed assaporo ogni suo piccolo movimento. Si muovo piano, proprio come piace a me, lo sento entrare fino in fondo e poi quasi uscire e sentire che la mia figa quasi ne sente la mancanza. Vengo, godo mentre lui sembra assaporare il piacere di stare dentro di me, godo due volte e la seconda volta glielo faccio sentire andandogli incontro per sentire il suo cazzo fino in fondo. Si stacca un attimo, il suo cazzo è fermo dentro di me: “vengo” mi dice e sento il suo cazzo pulsare prima di sentire la sua sborra bollente nella mia figa. Lo stringo a me. “Sei bravissimo Giovanni” gli dico mentre lo bacio. Vado in bagno a sistemarmi, uscita io entra lui e quando esce si siede al mio fianco. “Grazia, non sai quante volte ho fantasticato su una situazione come quella che abbiamo appena vissuto, è stato bellissimo”. “Anche per me, se l’abbiamo fatto è perché lo volevo e davvero ne sono contenta”. Ci baciamo ancora e le sue mani cercano i miei capezzoli già duri sotto la felpa. “Mi basta guardarti per essere eccitato” mi dice mentre la sua lingua sfiora le mie labbra. “Si, ma mi devi dire chi ti ha insegnato a toccare così bene una figa” gli dico ridendo. “Non te lo posso direchissà cosa penserai” mi dice timidamente. “Sai, credo che a una che ha fatto l’amore con sua mamma puoi dire quello che vuoi”. Rimane allibito e mi guarda con aria strana: “Allora te lo posso diregioco spesso con mia sorella, non abbiamo mai fatto sesso fino in fondo ma ci divertiamo a masturbarci a vicenda. Madavvero hai fatto l’amore cn tua mamma? Sei lesbica?”. “No, sono bisex, mi piacciono sia le donne che gli uomini, mi piace il sesso punto e basta ese andiamo avanti a parlarne mi torna la voglia”! Ci baciamo ancora, davvero Giovanni mi fa venire tutte le voglie del mondo, da quando lo abbiamo fatto mi basta guardarlo per aver voglia di lui. Lo guardo negli occhi, lui prende le mie mani tra le sue, avvicina la sua bocca alla mia:”Ti voglio ancora, ti desidero subito, adesso” mi dice mentre la sua lingua cerca la mia. Ci spogliamo, in un attimo siamo nudi distesi sul tappeto che ci accarezziamo e ci baciamo, il suo cazzo duro appoggiato alla mia pancia e le sue labbra che succhiano i miei capezzoli. “Prendimiscopami ancora” gli dico mentre con la mano prendo il suo cazzo e lo indirizzo nella mia figa. “Fammi godere come primalo voglio” ricco a dirgli prima di perdermi in sensazioni di piacere e di godimento. Il suo cazzo scivola dentro e fuori, la sua bocca sui miei capezzoli.gli accarezzo il culo e lascio che un dito si avvicini al suo bucolo accarezzo piano.chissà se gli piace. Raccolgo un pò degli umori che escono dalla mia figa e accarezzo il buco e comincio ad entrare con il ditolo voglio scopare mentre lui mi scopa! Piano piano il dito entra e così seguo il suo ritmo. Mi succhia i capezzoli e poi mi bacia ed il suo cazzo non si ferma, il suo movimento favorisce anche il mio indice nel suo culoormai è tutto dentro e scivola dentro e fuori che è un piacere. E godo.il piacere mi pervade in ogni singola cellula del mio corpo, è un godimento continuo. “Vengo Grazia.sto venendo” e sento il suo cazzo fermarsi in fondo alla mia figa e pulsare, sborra calda, la sento riempirmi la figa, una sensazione che amo! Il mio dito indice rimane imprigionato nel suo culo, faccio quasi fatica ad estrarlo. “Mi è piaciuto” riesce a dirmi. “Mi sa che è meglio se ti rivesti e vai, la lezione è finita un’ora fa”! Ride, si riveste in fretta, si avvicina e mi abbraccia e mi bacia. “A domani professoressa”. “A domani ragazzaccio”.

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