Devo dire che non tutti i fine settimana sono gli stessi e questo fine settimana in particolare è stato molto speciale. Come al solito era iniziato benissimo con Ukra, la mia compagna che aveva goduto e squirtato l’anima, poi si è addormentata lasciandomi con una voglia pazzesca di sesso. Come ogni fine settimana la zia Toma si era trasferita da Svetlana e dalle sue nipotine e io ho provato a continuare con Ukra ma lei era veramente scarica. Ad un certo punto ho visto il mio cellulare lampeggiare e sul display è comparso il nome della mia rompicoglioni preferita: la mia figliastra, in realtà figlia di Ukra. Mi sono spostato nel soggiorno e le ho risposto, cercando di essere il più dolce possibile. Era domenica per cui lei doveva essere a lavoro. Le sue urla erano terribili e il tutto era misto ad un pianto di rabbia che la diceva lunga sulla sua condizione emotiva. Ho aspettato che si calmasse in qualche modo perché non riuscivo neanche a capire cosa mi stesse ululando. Francamente ne avevo piene le palle di lei, sempre pronta a parlare male di sua madre e se non fosse perché mi tira l’idea di scoparla ogni volta che vuole il mio cazzo, almeno una volta alla settimana, non me la sarei filata proprio. L’idea di fottermela e fare cornuto suo marito che mi sta ancora più sui coglioni di lei è, però il motivo principale per cui le do ancora spazio. Suo marito è un marocchino e nonostante sia dotato di un bell’arnese è uno di quelli che viene molto rapidamente, troppo rapidamente, almeno per i gusti della mia figliastra, che ho scoperto essere degna figlia di sua madre e che con il tempo si è rivelata come tutte le componenti della famiglia che hanno scopato o scopano ancora con me, una grandissima porcona ucraina. In sostanza la mia figliastra ha fatto il suo dovere con il marito sfornandogli due figli, sino quando ha compreso che il sesso poteva dare anche gioie se fatto bene, oltre che figli. Una donna, del resto, può e deve soddisfarsi fino ad essere sazia ben oltre le esigenze di un uomo. Io non mi soddisfo mai, nonostante non sia più un giovanetto, e lei che ha circa trenta anni meno di me lo ha capito e se la gode. Dopo avermi provato ha capito che per lei potevo essere perfetto non solo per la mia resistenza e per la mia ingordigia, ma perché sono l’uomo di sua madre e quindi resto in famiglia. Sentivo soltanto urlare e piangere e questo mi infastidiva ma lasciai ancora che lei si sfogasse, sino a quando sentii nitididamente “cazzo lo vuoi capire che sono incinta pezzo di merda?” Rimasi interdetto e mentre lei continuava a piangere e le chiesi: incinta ma come è possibile??? e lei: “ ma che cazzo ne so tu sei vecchio… che cazzo sapevo che mi mettevi incinta"
Le chiesi dov’era; e finalmente riuscì a dirmi che aveva fatto a cambio con una sua collega, che era a casa e che non era andata a lavoro; aveva aspettato che il marito avesse portato i figli come ogni domenica in gita e piena di rabbia mi aveva telefonato…Le dissi che l’avrei raggiunta visto che non aveva macchina e lei mi chiuse il telefono in faccia come al solito. Andai a vedere in camera da letto Ukra e lei dormiva. Le lasciai un biglietto dicendo che un amico comune aveva avuto un problema e mi aveva chiesto di aiutarlo. La raggiunsi a casa, lei mi aspettava sulla strada, aprì lo sportello e salì senza dire nulla, neanche buongiorno. Mi disse di partire perché voleva andare al mare e io partii. Lei voleva sempre il mare quando era nervosa. Scelse di andare verso Santa Marinella e io la portai. Scendemmo e passeggiammo a lungo, mentre lei piangeva e io non parlavo…ad un certo punto ebbe un’altra scarica di ira: "ma che cazzo tu non vieni mai….solo dentro di me devi venire?” Fu allora che anche io iniziai ad innervosirmi: “ ma che cazzo vuoi Ilenka, non credi che io sia un uomo… se tu scopi con un uomo devi sapere che può accadere…che cazzo so che tu non prendi la pillola, ti piace scopare a pelle…. E poi chi cazzo ti ha detto che lo aspetti da me?” lei nervosissima mi rispose: “e allora da chì ….mio marito scopa con il preservativo perché non vuole altri figli”….ed allora io....: “cioè fammi capire quindi tu scopi con tuo marito con il preservativo e con me a pelle libera?” Ilenka singhiozzo ancora….disse: “si, si, si, lo vuoi capire si….tu mi fai godere me lo metti nel culo, mi sai toccare mi sai fare impazzire, io quando mi scopi godo come una puttana, mi sento una troia ecco ed ora mi hai messa incinta cazzo, che sapevo che a sessanta anni tu mi mettevi incinta? la colpa è tua a sessanta anni non si deve mettere in cinta una donna” A quel punto mi sembrava una roba da pazzi, non riuscivo a crederci: mi riteneva così vecchio a sessanta anni da pensare che non potessi sborrare, procreare.. non ci credevo. La mia figliastra guardava il mare, guardava me e guardava il mare ancora… poi mi disse ancora: Ti rendi conto che ei un pezzo di merda? Scoppiai in una risata che fece ancora più innervosire Ilenka che provò a schiaffeggiarmi. Ebbi la prontezza di riflessi di fermarla e di baciarla con forza….lei mi morse urlandomi che non era come quella vacca di sua madre e che solo una vacca come sua madre sarebbe potuta stare con un porco come me. A questo punto io avevo perso abbastanza la calma, la schiaffeggiai con forza e le dissi che non le permettevo di parlare così di sua madre, non lo avrei tollerato più e le dissi di andarsene affanculo… mentre io ritornavo indietro verso la macchina. Fu lei a dirmi che suo marito chiamava sua madre vacca perché in passato era stata con tanti uomini e chissà quanti ne avrà adesso con quel suo culo da vacca e quelle sue tettone da vacca porca sempre vogliosa. Non ci vidi più, iniziai a strattonarla e la scaraventai a terra…presi il mio cellulare e mentre lei continuava a piangere e ad inveire contro sua madre e contro di me io trovai alcune foto e le dissi: “ Parliamo di tuo marito? bene....guarda queste foto, guarda queste foto di cazzi...Lo riconosci? Riconosci tuo marito? Riconosci il cazzo di tuo marito? La mia figliastra prese il telefono in mano, vide la prima foto, e io le dissi: "continua a guardare, sfoglia la seconda, la terza, guarda la quarta, la quinta… chi è? Dimmi chi è, dimmelo le urlai”. Lei rimase muta, non pianse più”. Le dissi ancora: “vuoi vedere la chat che tuo marito manda a tua madre? Ecco se vuoi puoi leggerla, vuoi leggerla tutta? Si hai ragione la chiama vacca ma perché lui vuole essere il suo toro…ecco queste sono le foto del cazzo di tuo marito, queste sono le fotografie di tua madre che sono state sborrate da tuo marito, che a quanto ho visto gli fa tantissime sborrate, perché secondo Te…? dimmelo? Secondo te perché le fa tutti questi tributi, perché la considera una vacca? oppure perché se la vuole godere?
Hai letto cosa le scrive??? Hai visto quante foto nude ha mandato a tua madre? che cazzo fai ora? Non piangi più….? Non mi vuoi più picchiare…? A quel punto accadde ciò che non mi sarei mai aspettato da Ilenka, lasciò cadere il telefonino e mi abbracciò in una maniera così passionale che non avevo mai sentito con un’altra donna. Fu uno slancio così erotico che mi sconvolse…da lei una passione così io non me la aspettavo. Mi baciò e mi abbracciò con istinto, violenza, trasporto, sesso. Mi sbottonò subito i pantaloni.... per fortuna non vi era nessuno a vista d’occhio, fece uscire l’uccello e senza aspettare era già in ginocchio a succhiarlo, poi lo masturbava e poi lo metteva di nuovo in bocca. Mi chiamò come al solito paparino e mi succhiò a lungo e fu un pompino che non dimenticherò mai. Era ossessiva nel suo pompare e io godevo senza ritegno, mi ero disteso per terra mentre la sabbia umida e fredda affossava il mio corpo. Sembrava ora lei insaziabile. La feci rialzare ma lei aveva voglia, mi mordeva famelica mentre io la baciavo e la toccavo, mi ero ricomposto alla meno peggio, camminavamo come ubriachi, cercando di soddisfarci, poi ci fermavamo ci baciavamo, ci toccavamo e lei urlava. Finalmente sporchi di sabbia arrivammo in macchina e lì lei volle farlo subito dentro la macchina dietro abbassando i sedili con lei a pecorina…una pecorina violenta, e urlando i suoi ordini. Volle essere presa per i fianchi volle essere penetrata violentemente ruvidamente… il cazzo entrò male e mi faceva male ma lei era rabbiosa , urlava: "più forte, dai più forte fammi godere come una vacca, voglio essere io la tua porca ucraina…dai, ti do un figlio, dai cazzo mettilo forte da da, da da, daaaaaa sbattimi voglio squirtare, voglio godere". Le continuava ad urlare ad un certo punto mi disse che ero il suo Papy pig, porcellone e io continuai a farla impazzire. Mi ospitò nel migliore dei modi, la figa era piena di umori. Ilenka sbiascicava i suoi si sempre più convinti sotto il mio assedio martellante. Ora la mia figliastra era un oceano, bagnata all’inverosimile eccitata e senza più alcun freno inibitorio. Si muoveva convulsamente allargando le sue splendide cosce tanto da farsi prendere tutta. Le inserii la mia mano sinistra in vagina e fu facile trovare il clitoride che Ilenka mi offriva naturalmente nei suoi ancheggiamenti; iniziai a titillarla continuamente con forza e con foga e a quel punto la mia figliastra iniziò a godere e sbrodava in una maniera che non pensavo potesse appartenere a lei, schizzava e io leccavo tutto quello che potevo, poi la rimontavo nuovamente penetrandola ancora e ancora. Le piaceva essere fistata e leccata, e così riempì di squirt tutta la macchina, mentre dall’antro vaginale fiottava a cascata il liquido sempre più abbondante man mano che la toccavo, la fistavo, la slinguavo. Iniziai a mungerle i seni con l’altra mano…. Mentre era ben inchiodata a pecorina al mio cazzo…. Oramai le urla nell’abitacolo della macchina erano molto acute e stridule. Era lei rabbiosa a chiedermi di spaccarle il culo….aprirla come aprivo sua madre e io lo feci la infilai nell'ano con forza, con violenza e spaccai sino alle palle...sbattevo, sbattevo mentre lei mi urlava di continuare sempre più forte: "voglio essere rotta, aprimi come mia madre, dimmi che sono la tua vacca, dimmelo e io la svaccai. La presi e la volsi alla pecorina e senza che lei potesse dire nulla la sovrastai violandola ancora più forte nel culo. Lei rabbiosa sulle ginocchia apriva le natiche e io entravo ed uscivo. Le misi ancora le dita nella calda vagina che faceva scorrere il suo succo caldo come una fonte e Ilenka cadde a faccia in avanti in preda ad un orgasmo violentissimo. Non riusciva neanche a raccogliere il fiato e così alzatole ancora di più il bacino le violai nuovamente nell’ano tra le viscere, mentre lei mordeva il sedile per non urlare troppo. Volevo scaricare in questa occasione tutto il mio desiderio verso di lei, nel suo secondo canale. Non le diedi scampo. La mia figliastra ansimava mi supplicava di sborrarle dentro tutto, ma io volli godermela fino all’ultimo, quelle natiche avrebbero dovuto sopportare un dolce supplizio ancora. Il pene era ben conficcato per tutta la sua lunghezza fino alle palle. Finalmente dopo qualche decina di minuti decisi di impalarla e il pene ritto martellò sempre più forte pompando ritmicamente il torrente di sborra nell’intestino. Ancora una volta la donna a faccia avanti stampata sul finestrino posteriore non riuscì a reggere l’incalzante potenza. Iniziò così a guaire, mentre l’ano annegava. Ero pago nel momento in cui sborrai e la morsi sulle spalle. Si era accasciata anche lei e io sopra di lei. La guardavo ed il suo sorriso era veramente splendido finalmente. Sorrise ancora e mi disse: “hai capito il vecchietto…a sessanta anni mi dai i punti Paparino.... sei un vero sporcaccione anche in macchina”. Intendevo rialzarmi ma con succhiamenti e leccamenti raggiunse nuovamente il cazzo, iniziando una fellatio incredibile, succhiava e leccava con una voglia incredibile, ancora a ritmo alternato, il mio pene montò nella sua bocca vellutata e io zampillai nuovamente traboccando dalla bocca che non riusciva a contenerlo e la riempii tutta di sborra…orgasmo caldo e sugoso quasi fermentato. L’eccitazione della donna a quella vista si fece incredibilmente forte, così prese nuovamente il controllo implorandomi di prenderla ancora, ma io posi la mano sinistra sulla vagina, titillandola con due dita, mentre con la destra mi rivolgevo al buco del culo. La mia figliastra lo sentì subito e dopo poco iniziò ad orgasmare impazzendo nuovamente per il piacere. Continuai a questo punto tenendola sotto pressione, era pregna, affannava, ansimava, godendo e scaricando. La sua vagina era sugosa come un fiume in piena. Ben presto si piegò in due sfinita. La baciai, mi baciò…Riassettai i sedili della macchina, mentre Ilenka si era seduta avanti e aspettava che io ripulissi tutto. Quando entrai in macchina mi baciò nuovamente. Non sembrava più lei…Non era rabbiosa come sempre, non era acida, non era più la mia stronzissima figliastra ma una donna diversa. Mi chiese se avremmo dovuto avere questo figlio, Io la guardai e le dissi di si. Lei ribadì: “Tu vuoi un figlio da me?” e io le risposi di Si. Si volevo un figlio da lei anche se lei era figlia della mia compagna anche se lei è sposata con un porco, con un figlio di puttana che ha provato a scoparsi la mia compagna… ha tentato di scoparsi sua madre…Ukra…Mentre tornavamo a Roma Ilenka volle fermarsi ancora e suggellare il nostro desiderio, poi la tranquillizzai e sotto casa le dissi se voleva che salissi da lei. Salimmo insieme, facemmo l'amore nel letto grande, facemmo una doccia insieme, la inculai di fronte allo speccio del bagno e anche sul divano nel piccolo soggiornino...le dissi di stare tranquilla... avrei seguito nel migliore dei modi la sua gravidanza….la baciai e lei mi baciò. Ci saremmo visti come sempre nel suo giorno di riposo il mercoledì. …Mi baciò nuovamente e mi disse sarai Papà finalmente caro Papi… sarai padre e io ti darò un figlio.... SorrisI a sessanta anni diventerò padre, non ci avrei mai creduto se non fosse accaduto così con la mia figliastra...Mi sorrise e mi disse: " Vero che sono la tua porca ucraina?" dissi di si...si sei la mia porca più porca
«fantastici w chi sa godersi la vita... sei un grande»
«ora inzia il bello....»