1995 Sono a Talamone da sola, devo prepararmi per l’esame di microbiologia e preferisco non avere distrazioni. Lucia mi ha dato le chiavi di casa dei suoi e mi raggiungerà nel fine settimana. Ormai è come se fossi a casa mia, ne conosco tutti i dettagli e la sento davvero come mia. E’ un lunedì mattina di fine maggio, una bellissima giornata di sole e davvero poca gente in giro. Mi fermo al forno a prendere una pasta ed il pane per la giornata e mi incammino verso il porto. Da lontano vedo Lorenzo, un vicino di casa di Lucia, che dalla barca si sbraccia per salutarmi. Ricambio il saluto ma mi fa segno di aspettarlo. Lorenzo è un uomo di circa 70anni, capelli bianchi abbastanza lunghi, baffi sempre curatissimi ed un fisico che da un 70enne non ti aspetteresti. “Ciao Grazia, Lucia mi ha detto che sei qui sola, io stò per uscire in barca e, se ti va, puoi venire con me” “Grazie Lorenzo, ma non vorrei disturbare, so che tu peschi e hai le tue cose da fare, non vorrei davvero essere d’impiccio”. “Ma cosa dici? Mi faresti davvero compagnia. Dai, vai a prendere il costume e quello che ti serve, vado a prendere la roba che mi serve e ci vediamo qui tra dieci minuti”. L’invito mi fà davvero piacere, l’idea di passare tutto il giorno da sola non era senza dubbio alletante. Vado in casa, mi metto il costume e prendo il mio zaino in cui c’è sempre pronto tutto l’occorrente per quando esco e mi affretto al porto. Arrivo proprio mentre arriva lui, si accosta al molo e mi fa salire. “E adesso andiamo”. L’accelerazione mi fa quasi cadere, usciamo dal porto e, a debita distanza, seguiamo la costa. E’ una splendida giornata, mi siedo al suo fianco mentre conduce la barca. Mi spiega come si guida, il profondimetro, la bussola ed intanto mi illustra tutte le calette della costa che da Talamone va verso Cala di Forno. “Ci fermiamo lì, non c’è nessuno e possiamo fare il bagno in un questo posto fantastico” mi dice. Mi spoglio e rimango in bikini, a prua ci sono i materassini per prendere il sole. “Ti abbandono, vado al sole” dico a Lorenzo. “Vai, vai, sentiti libera di fare ciò che vuoi” mi dice sorridendo “appena arriviamo a Cala di Forno mi rilasso anch’io”. Il mare sembra una piscina, la barca scivola via senza nessuno scossone, distesa al sole guardo Lorenzo che governa la barca fumando il suo solito toscano. Ho voglia di essere nuda! “Ti da fastidio se mi metto nuda?”. “Figurati, mi fa solo piacere, spero non ti diano fastidio i miei sguardi!” mi risponde Lorenzo ridendo. Tolgo l’inutile reggiseno e mi sfilo il costume, mi sento bene, la leggera brezza mi rinfresca e i miei capezzoli si raddrizzano. Sono stesa sul materassino e guardo Lorenzo, lui guarda il mare, ogni tanto posa gli occhi su di me. “Quando c’era ancora mia moglie anche lei appena saliva in barca si metteva nuda e…anche lei era proprio senza tette, proprio come te” e scoppia a ridere. “Ma dai, posso essere tua figlia o addirittura tua nipote” “Oh si, ma sei sempre una figa, una gran bella figa ed io rimango sempre sensibile alle belle cose”. “Dai Lorenzo, se ti disturba mi rivesto” “No, ma dai, te l’ho detto, mi fa solo piacere. Il solo guardarti mi fa sentire più giovane. Ah..se avessi 40anni meno non me ne starei qui con in mano il timone…” e ride ancora. Lo guardo, è davvero un bell’uomo, alto quanto me, capelli e baffi bianchi, un bel fisico, senza un filo di pancia, direi desiderabile. Il caldo del sole mi eccita come mi eccitano gli sguardi fugaci di Lorenzo, avrei voglia di toccarmi ma non vorrei esagerare. Arriviamo a Cala di Forno e Lorenzo ferma il motore e cala l’ancora. “Qui possiamo fare un bagno splendido, prendere i ricci sul fondo e prenderci un po di sole” e mentre parla si mette nudo ed in un lampo si tuffa in mare. Lo guardo nuotare: è davvero un uomo desiderabile, la mia mano scorre sulla pancia, mi accarezzo piano il clitoride. Lo vedo andare sott’acqua; mi tuffo anch’io! L’acqua è davvero gradevole, faccio qualche bracciata poi rimango a galleggiare ed a godermi il momento. Lorenzo mi arriva alle spalle e di sorpresa mi spinge sott’acqua, risalgo e me lo trovo davanti. “Sei bellissima” mi sussurra. “Baciami” gli dico e avvicino la mia bocca alla sua. Mi abbraccia e le sue labbra si appoggiano alle mie, la sua lingua si fa strada nella mia bocca e cerca la mia. Mi piace il suo sapore, mi piace sentire il suo corpo aderire al mio, mi piace la situazione: noi due, soli, in mezzo al mare. Abbassa le sue mani e mi accarezza la schiena ed il culo, mi solleva quasi e poi mi stringe fino a farmi sentire il suo cazzo che sta diventando duro. Abbasso la mano e lo vado a cercare, lo prendo e lo accarezzo. “Cosa stiamo facendo?” mi chiede allontanandosi. “Niente di male Lorenzo, siamo entrambi maggiorenni, tu sei libero, io sono libera, ci piaciamo ed abbiamo voglia l’uno dell’altro, tutto qua” e lo stringo a me. Gli accarezzo la schiena ed il culo, voglio sentire il suo cazzo. Mi bacia ancora. Sento il suo cazzo diventare duro e scivolare sulla mia pancia. Lo prendo in mano e lo accarezzo. Mi bacia ancora e le sue mani stringono il mio corpo contro il suo. Sento il suo cazzo tra le mie cosce accarezzarmi la figa: lo desidero, lo voglio dentro ne ho troppa voglia. Lo prendo con la mano e lo guido dentro la mia figa, Lorenzo spinge piano e sento il suo cazzo entrare fino in fondo, lo accolgo con un sospiro. Si ferma dentro di me e rimaniamo così immobili in acqua abbracciati e stretti l’uno all’altro, le mie gambe strette dietro di lui quasi a non lasciarlo scappare. “Sei bellissima Grazia, ti desidero da sempre, sei sempre stata il mio sogno proibito” mi dice prima di tornare a baciarmi. Ora comincia a muovere il suo cazzo dentro di me, prima lentamente e poi più veloce, sento la sua cappella accarezzarmi le pareti della figa ed è una sensazione bellissima. Ho voglia di godere, le mie mani sono sul suo culo e danno il ritmo al suo cazzo dentro di me. Un piacere sottile mi invade dolcemente, lo sento partire dalla mia figa e invadere tutto il mio corpo, una sensazione bellissima accompagnata dall’acqua che ci accarezza. “Voglio godere Lorenzo” e la mia bocca cerca ancora la sua. Godo, il piacere come piccole scosse mi fa tremare. Il suo cazzo continua dentro e fuori di me, vorrei che non smettesse mai. Ho gli occhi chiusi e mi stò assaporando il momento come un regalo. “Devo uscire….tra poco vengo….” mi dice fermandosi. “Rimani dentro, voglio sentirti fino in fondo, non ci sono problemi, vieni dentro”. Dopo un attimo di sosta ricomincia, entra ed esce lentamente della mia figa dandomi sensazioni che mai avrei creduto di provare, godo ancora e glielo faccio capire stringendolo a me e spingendo il suo cazzo fino in fondo, si muove ancora, lentamente e dopo due o tre colpi le sento fermarsi dentro e il suo cazzo pulsare, la sua sborra mi riempie la figa, sento gli schizzi bollenti uno dietro l’altro sempre più potenti. Mi stringe a se, sembra quasi commosso. Rimaniamo abbracciati per un poco, galleggiamo sull’acqua come un unico corpo, il suo cazzo dentro di me lentamente perde consistenza e piano piano esce. “Risaliamo in barca” mi dice. Salgo sulla scaletta, lui è dietro di me. “Hai un culo bellissimo” mi dice ridendo. “E tu hai un cazzo davvero desiderabile” gli dico di rimando. Mi stendo sul materassino e Lorenzo si stende al mio fianco. “Erano anni che non facevo l’amore, da quando è mancata mia moglie e sono davvero contento d’averlo fatto con te” si gira e mi bacia. “Anch’io sono contenta d’averlo fatto con te, mi hai sempre affascinato”. Ci stringiamo e ci accarezziamo, le sue dita giocano con i miei capezzoli. Mi piace come mi tocca, lo desidero ancora. Scendo con la mano e comincio ad accarezzare il suo cazzo. “Non crederai di finirla così…” gli dico guardandolo negli occhi. “Per te…quando vuoi…ci sono” e sento il suo cazzo che piano piano ridiventa duro. Scendo e lo bacio, lascio che la cappella scivoli un poco dentro la mia bocca, con la lingua l’accarezzo e poi lo succhio ancora un poco. Con la mano gli accarezzo le palle e poi con un dito gli accarezzo il buco del culo. Lo prendo in bocca e vorrei prenderlo tutto e sentirlo sborrarmi in gola. Ma la voglia di sentirlo ancora in figa è più forte. Mi metto sopra di lui: “Adesso ti scopo io” gli dico e mi infilo il suo cazzo dentro. Lo cavalco e mi godo la sensazione di essere padrona di quel cazzo che entra ed esce dalla mia figa, chiudo gli occhi e lo assaporo. Una scossa mi dà un primo orgasmo, vengo lasciandomi andare su Lorenzo che mi stringe e mi bacia ma continuo a scoparlo, il suo cazzo sempre duro e dentro di me, lo stringo con la mia figa che ne assapora ogni più piccolo movimento. Rallento i movimenti, voglio assaporarlo mentre si muove piano nella mia figa, lo spingo fino in fondo e poi lentamente lo faccio quasi uscire, quando sento che la cappella e quasi fuori  lo faccio rientrare ancora. Lorenzo ha chiuso gli occhi, le sue mani sui miei fianchi, lo guardo, è bellissimo. Godo ancora ed avrei voglia di urlare, accelero il ritmo ma adesso è Lorenzo che guida. “Sei fantastica Grazia, stò per godere ancora…” mi dice. “Aspetta….” gli dico. Sfilo il suo cazzo dalla mia figa e lo prendo in bocca, lo tocco appena e aspetto che venga. Lo sento irrigidirsi e pulsare poi un primo getto di sborra in bocca che mi arriva dritto in gola seguito da altri meno potenti ma che mi riempiono la bocca. Ha un buon sapore, mi piace e fatico ad ingoiarla tutta, sembra non smettere di uscire. Sento le ultime pulsazioni, ingoio tutto e lecco il cazzo per pulirlo prima di farlo uscire dalla mia bocca. Mi stendo al suo fianco, si solleva, mi guarda e mi bacia ancora. “Sei davvero speciale” mi dice. Sorrido….è solo mezzogiorno, la giornata è ancora lunga. Lorenzo sistema il tendalino e ci sediamo sul divanetto, mangiamo qualcosa e beviamo del vino bianco che ha tenuto in fresco. I nostri sguardi si incontrano e ci sorridiamo con aria complice. “Lucia non deve sapere nulla di tutto questo” mi dice sottovoce “sarà il nostro segreto”. Mi stendo sul materassino e, dopo pochi minuti mi appisolo. Mi svegliano le sue carezze, le sue mani scivolano leggere sul mio corpo, fingo di continuare a dormire per assaporare tutto il piacere delle sue attenzioni. I miei capezzoli si induriscono sotto il tocco delle sue dita e la voglia mi impedisce di continuare a fingere. Mi giro e lo guardo: è bellissimo, ha lo sguardo basso, sfiora il mio corpo con le leggere dita ma il suo sguardo e credo anche il suo pensiero siano rivolti alle onde ed al mare.

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Categorie: Nudismo