Mi chiamo Anna, ho trentadue anni e sono single convinta. Sono alta m. 1,70, occhi marroni, capelli neri e lunghi, bocca con labbra carnose, che sono state definite perfette per i bocchini, che amo fare in maniera davvero speciale; quarta di seno, ventre liscio e gambe lunghe e ben tornite, che confluiscono in un bel culo tondo e sodo. Lavoro nel pubblico impiego ed ho una reputazione di "zoccola", di cui vado davvero fiera. Mi piace il cazzo e non me lo faccio mancare quando capita a taglio, anche se non disdegno qualche bella leccata di fica, in specie se fatta da qualche amica sposata. Giusto venerdì scorso ero a cena con Silvia, una di queste amiche, per festeggiare la sua promozione; lavora come infermiera e da poco è stata promossa caporeparto. Con lei vi erano tre suoi colleghi: Piero, che avevo già conosciuto, anche se non intimamente, ma da fonte sicura so esser ben dotato, Luca, un ragazzo dal fisico snello e Marco, il più grande dei tre, che sospetto si scopi la mia amica, che, seppur sposata, non disdegna anche lei qualche botta fuori casa. Era una serata tranquilla, allegra, con brindisi di congratulazioni e scherzi e battute di ogni tipo, quando lei è stata chiamata per un'emergenza: suo figlio più piccolo, affidato ad una baby sitter, il marito al lavoro, era caduto e si era procurato un bel bernoccolo. Impaurita è subito accorsa per assicurarsi delle reali condizioni del piccolo, così mi son ritrovata da sola con tre bei maschietti. Mentre finivamo di cenare, la mia amica mi ha contattato, informandoci che tutto era sotto controllo e che lei, ormai, sarebbe rimasta a casa; io, se lo volevo, potevo godermi la serata. Ha sottolineato il fatto “del godere”, alludendo ai tre maschi che lei sapeva esser molto interessati a me. Una volta tranquillizzati, abbiamo ripreso i nostri discorsi alquanto birichini, perché incentrati sul rapporto uomo/donna. È emerso che Piero è attratto dalla donna che sa rendersi molto complice con il partner e, soprattutto, disponibile a giocare in assoluta libertà. Ho sorriso e ho chiesto a Luca cosa invece apprezzava in una donna.
«Il culo! Deve esser come il tuo, bello, sodo e, spero, ben aperto!»


È stato quanto mi ha risposto, con un sorriso da vero porco e tanta voglia. Per Marco, invece, una donna deve saper essere versatile, romantica e dolce, ma anche in grado di sapersi adattare ad ogni esigenza. Li ho guardati e sono giunta alla conclusione che, in qualche modo, ognuno di loro mi avrebbe scopato per un diverso motivo, ma per la mia mente correva il dubbio: sarei riuscita a soddisfare tutti e tre? La risposta me la potevano dare solo loro, così, mentre stavamo consumando il dolce, ho chiesto a loro tre se avevano qualche idea per completare la serata. Si sono dati un'occhiata e mi hanno fatto notare che erano venuti con la mia amica e, in ogni caso, sarei stata io a doverli accompagnare alle loro auto, quindi ho chiesto se volevano venir da me, per un digestivo. Naturalmente la cosa è stata subito accolta con entusiasmo. Giunti a casa, li ho fatti accomodare sull’ampio terrazzo, prospiciente il mio appartamento; da lì si gode una bella vista sulla città sottostante e, nel mentre, ho aperto una bottiglia di mirto e una di limoncello, ben ghiacciate. Abbiamo fatto qualche brindisi, poi ho messo della musica dolce, melodiosa ed essi, a turno, hanno ballato con me. Indossavo un vestito bianco di lino, abbastanza trasparente, sotto cui si intravedeva il mio intimo costituito da un perizoma, ormai infilato fra le natiche, mentre davanti divideva in due la mia fica, già grondante umori. Sentivo le loro verghe premere contro il mio corpo e poi, d'un tratto, mentre ballavo con Luca, Piero, da dietro, si è appoggiato con il cazzo durissimo fra le mie natiche e mi ha afferrato i seni, facendo scendere la parte superiore del vestito e così ha potuto slacciare il reggiseno, facendo subito schizzar fuori i miei seni, in tutto il loro splendore. Ho sentito le sue mani che hanno stretto con vigore i miei capezzoli, la sua bocca sul mio collo, dietro la nuca, il suo respiro caldo, mentre mi baciava e continuava a premere il membro contro le mie natiche. Anche Marco si è avvicinato e, piegando un po' il capo in avanti, si è impossessato con le labbra di un mio capezzolo ed ha iniziato a succhiarlo, stringendolo un po' tra i denti; quella carezza mi procurava un misto di dolore/piacere, che tanto mi sconvolge. Stretta tra di loro, sentivo i loro sessi premere contro il mio corpo, mentre ormai la mia lumachina schiumava in maniera incontenibile. Ho baciato Luca in bocca e la sua lingua si è insinuata tra le mie labbra, andando alla ricerca della mia, con cui ha iniziato una danza erotica sconvolgente. Ero tutta un fremito. La voglia si è impossessata del mio corpo e così, dopo essermi un attimo staccata da lui, li ho guardati tutti per un attimo e, con un sorriso ammiccante, li ho invitati a seguirmi.
«Ragazzi ho un comodo letto! Che ne dite di provare se è in grado di contenere la nostra passione?»
Mi hanno seguito tutti insieme e, appena varcata la soglia della camera da letto, ho sfilato il mio ormai inutile vestito e son rimasta con il solo mio perizoma, ormai oscenamente inzuppato dei miei stessi umori, che sgorgavano copiosi. Mi son girata ed ho visto che loro erano quasi completamente nudi e, soprattutto, ho avuto la conferma di ciò che avevo immaginato: ero davanti a tre splendide mazze lunghe, dure, con delle belle cappelle, grosse e rosse. Senza nessuna esitazione, mi son inginocchiata tra di loro e subito mi son ritrovata con quei membri duri e pulsanti, che si presentavano alla mia bocca in modo da farsi assaggiare. Ne ho accolto uno in bocca, quello che mi sembrava il più grosso e, sollevando lo sguardo, ho visto che apparteneva a Piero; lavorandolo bene con la lingua e le labbra, ho iniziato a coprirlo di saliva, facendo scorrere la bocca lungo la sua grossa asta, dove erano ben evidenti delle grosse vene, che lo rendevano ancora più voluminoso. Con le mani ho impugnato gli altri due e, in nessun caso, son riuscita a congiungere le dita per il notevole spessore che avevano le altre due verghe. Ho sentito un'ondata di piacere colare ben oltre il mio perizoma, ormai zuppo da far schifo. Ho continuato a scivolare su e giù lungo la splendida asta, fino ad arrivare a due grosse palle, di sicuro ricolme di crema prelibata, che avevo intenzione di gustare, fino all'ultima goccia. Le ho assaporate in bocca, una per volta, facendo gemere di piacere Piero. Poi sono risalita fino alla punta e lui mi ha messo una mano sulla testa, spingendomi il suo scettro nella bocca, con lo scopo di farlo penetrare nella mia gola. Un movimento lento, ma deciso ed ha lasciato a me la scelta di decidere, quanto infilarne in gola. Al terzo tentativo, la punta del mio naso è andata a sbattere contro il suo corpo, suscitando il suo profondo stupore.


«Accidenti, che gola profonda! Sei una splendida succhia cazzi! Meravigliosa! Una delle pochissime donne che siano mai riuscite ad ingoiarlo tutto!»
Ho sbrodolato di piacere nel sentirmi definire "succhia cazzi", ma soprattutto mi son sentita molto orgogliosa, per esser riuscita là dove altre avevano fallito. Gli ho lasciato assaporare il calore della mia bocca per un po' e poi l'ho sfilato, passando a dedicarmi agli altri due, ripetendo la stessa operazione ed infilando anche questi fin in fondo alla mia gola. Dopo di che mi hanno sollevato di peso e sdraiata sul letto; Luca mi ha sfilato il perizoma e, prima di metterlo via, lo ha portato alle labbra ed ha assaporato il miele, di cui era ricoperto.
«Profumo di cagna in calore! Sei fantastica!»
Un attimo dopo, la sua lingua è andata a lappare tra le pieghe della mia ostrica; ha cominciato ad ingurgitare il nettare che da essa sgorgava. Io, intanto, avevo la bocca piena del membro di Marco, mentre Piero continuava a brucare i miei capezzoli, torturandoli con morsi dei denti. Ho avuto il primo orgasmo! Il mio corpo si è teso come un arco e ho preso ha sussultare scossa da fremiti e brividi di piacere, che ho urlato a bocca piena. Poi è stato Luca il primo che, inginocchiato tra le mie cosce, ha appoggiato la sua splendida verga sullo spacco della mia fighetta, che pulsava pronta a riceverlo. È scivolato tutto dentro fino in fondo. Ho sentito la cappella sbattere con forza sul fondo e questo mi ha provocato un'ondata di piacere, che ha scosso di nuovo il mio corpo con un nuovo orgasmo. Ha preso a fottermi lentamente, mentre io continuavo a dedicarmi agli altri due, alternandoli nella mia bocca. Il tempo di raggiungere un ennesimo orgasmo e lui mi ha abbracciato e, ruotando su sé stesso, si è sdraiato sotto di me, che mi son ritrovata su di lui, impalata sulla sua splendida verga. Giusto il tempo di assaporare bene quel palo di carne ben piantato nel mio ventre, che Piero mi ha fatto spalmare su di lui e, inginocchiatosi dietro, ha appoggiato la sua bruciante cappella contro la mia rosetta e, con una spinta decisa, mi è penetrato tutto dentro l'intestino. Mai provata una sensazione di quel tipo; mi son sentita piena come un bignè, riempita da quelle due enormi verghe, che mi stavano devastando i buchi, ma, nello stesso tempo, hanno sconvolto la mia mente, procurandomi ondate di piacere che mai avevo provato fino ad ora. Come ho detto, sono una troia che ama il cazzo, ma questa era la prima volta che mi trovavo a gestirne tre nello stesso momento. Sconvolgente! Meraviglioso e intenso il piacere che stavo provando; era qualcosa di assolutamente nuovo per me! Mi son sfilato il membro dalla bocca e, sconvolta dal piacere, li ho incitati a farmi impazzire.
«Scopatemi più forte! Fatemi impazzire! Sfondatemi tutta! Voglio vedere! Più forte!»
Non si sono risparmiati. Hanno preso a pomparmi senza sosta, alternandosi nei miei buchi a rotazione e siamo andati avanti per tre ore, durante le quali ho perso il conto di quante volte son venuta, mentre loro mi hanno farcito ogni buco, almeno una volta ciascuno. È stata la prima e più bella orgia, che abbia mai fatto! Alla fine, ho chiesto loro se possedevo tutte le qualità che essi cercavano in una donna e, con mia sorpresa, hanno risposto che incarnavo la donna dei loro sogni. Piero mi ha detto che ero stupenda nel mio modo di succhiarlo e molto troia, cosa che lui ha apprezzato molto. Luca ha detto che avevo un gran bel culo, meraviglioso e molto accogliente, cosa che lui si aspetta di trovare in una donna. Marco è rimasto stupito della mia versatilità e disponibilità nel partecipare ai giochini che mi avevano proposto, e di come ero riuscita a tener testa a tutti e tre. Dopo quella volta ci siamo rivisti molte altre volte e, in più di una occasione, ha partecipato anche Silvia, la mia amica, ed entrambe siamo state prese e godute in ogni buco, da loro tre, oltre da Marcello, un quarto loro amico che, oltre ad esser anch'egli ben dotato, ha in più il dono di avere una fervida fantasia, che ci ha portato a godere di tante situazioni particolari, da lui create.
Mi sento troia, felice e ne vado fiera.


 


 


 


 


 

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Categorie: Sesso di gruppo
Tag: amica troia