(Questo racconto è la prosecuzione di "Quello che hanno fatto a me e a mio marito", leggendolo prima si ha una miglior comprensione della storia)
Sono passati quasi tre mesi dal giorno in cui tre uomini sconosciuti sono entrati in casa nostra ed hanno violentato me e mio marito, tre mesi nei quali ho cercato di dimenticare tutto quello che hanno fatto a me e a Giorgio, il modo in cui ci hanno sessualmente dominati ma continuo a rivedere quelle scene, quegli uomini che mi si fanno come gli piace ... e poi quello che hanno fatto a mio marito ... sodomizzato, costretto a prendergli i cazzi in bocca e, infine, segato e palpeggiato fino a farlo sborrare, davanti a me, davanti a sua moglie.
Ma non riesco nemmeno ad evitare di pensare a quanto mi sono eccitata nel guardare quello che gli facevano e quanto ho goduto toccandomi mentre loro lo possedevano, gli toccavano il pene e gli venivano nel culo e in bocca.
Ora basta, devo distrarmi o questa storia assurda diventerà un'ossessione.
"Matteo vieni, andiamo al brico a comprare la vernice, voglio ripitturare la palizzata del giardino".
Uscire con mio figlio a fare acquisti mi farà bene, mi farà pensare ad altro.
Prendiamo la mia macchina e guido verso il centro commerciale: è un pò fuori dal paese in una zona periferica però ha un parcheggio grande, l'ideale per avere un vasto assortimento di prodotti e non dover impazzire a trovare un posto per l'auto.
Compriamo vernice e pennelli e ripartiamo verso casa.
Passiamo davanti ad un bar e Matteo mi chiede se possiamo fermarci per fare colazione: ha ragione, ero così ansiosa di uscire per distrarmi che non abbiamo nemmeno preso un caffè e sono già quasi le 10 del mattino.
Acconsento, parcheggio l'auto sul retro ed entriamo nel locale.
È un tipico bar della periferia, piuttosto grande e non proprio "ben frequentato" ma a quest'ora c'è poca gente, una decina di avventori in tutto.
Ci sediamo ad uno dei tavolini ed ordiniamo cappuccini e brioches che ci porta una ragazza: la squadro velocemente, è bella con i leggins che ne sottolineano le forme perfette ed una maglietta leggera sotto la quale non c'è ombra di reggiseno (ma, a occhio, direi che non ce n'è proprio bisogno) e si intuiscono chiaramente le rotondità del seno ed i capezzoli.
Lancio un'occhiata a Matteo: lo vedo in estasi, praticamente in tranche sulle curve pericolose della cameriera.
Sorrido: mio figlio, 18 anni appena compiuti, sempre a studiare e a giocare al computer, ancora nessun indizio di fidanzatine ... penso a quando mi vedrò arrivare una Sabrina o una Martina o una Manuela in casa ... beh, si, mi piacerebbe che fosse come questa ragazza, bella e spigliata.
Finiamo la colazione, stiamo per alzarci e ... mi si gela il sangue nelle vene.
Quella voce ... eppoi le altre due ... non può essere, non è possibile ... è la mia immaginazione.
"Oh, buongiorno, la Signora Paola, che piacere rivederla".
Mi volto lentamente, sono sconvolta: sono loro, loro tre, il Capo, il Rumeno e l'Orco.
Non riesco a dire una parola né a muovermi, respiro a malapena.
Matteo mi guarda, li saluta "Buongiorno".
"È suo figlio ? Che bel ragazzo, avevamo visto la foto, a casa vostra" mi fa il Capo con un sorrisetto malizioso.
Non riesco ancora a parlare ma arrossisco violentemente, il ricordo di cosa ci hanno fatto, loro tre che compaiono all'improvviso, il timore che raccontino qualcosa in presenza di Matteo.
Non so come, trovo la forza di parlare.
"Ah, non te l'avevo detto ma i "signori" sono venuti a fare dei lavori a casa nostra qualche tempo fa, tu non eri a casa".
"Eh si" risponde il Capo "Abbiamo fatto proprio un bel lavoro, pensa che ci ha aiutato anche tuo padre e ad un certo punto era la tua bellissima madre che "dirigeva i lavori" e ci diceva cosa e come fare".
Ridono tutti e tre, mi manca il respiro, quasi vomito la colazione.
"Beh, ora andiamo Matteo, che si è fatto tardi".
Pago alla ragazza e mi dirigo verso l'uscita.
Il Rumeno mi fa: "Ci piacerebbe venire a salutarvi, lei e suo marito. Sa, siete stati così gentili e collaborativi con noi, durante i ... ehm ... "lavori".
"Dovrete venire settimana prossima" replica Matteo prima che possa fermarlo "Perché questa settimana mio padre è via per lavoro".
"Andiamo Matteo, è davvero tardi" chiudo ed esco veloce accompagnata da un piccolo coro di "Buona giornata e arrivederci" di quei tre maiali.
Durante il tragitto di ritorno non dico una parola, Matteo mi fa un paio di domande su quegli uomini e sui lavori fatti ma rispondo la prima cosa che mi viene in mente, ho il cervello in tilt ed un uragano di pensieri confusi ed emozioni che non controllo.
Il pomeriggio trascorre tranquillo, il lavoro di verniciatura mi aiuta a non pensare.
Ceniamo, riordino la cucina e salgo al piano superiore, una doccia e a letto presto, è stata una giornata stressante con quell'incontro inaspettato e sconvolgente.
Matteo rimane nel soggiorno, mi sorprendo a sorridere pensando che magari possa avere qualche fantasia su quella bella ragazza del bar ... ma come mi vengono in mente certe cose ?
Suonano il campanello, sono quasi le 22: mi si ferma il cuore, mi precipito fuori dalla doccia, afferro un asciugamani e scendo le scale, disperata ...
Troppo tardi ...
Matteo ha aperto ... sono li, tutti e tre ... mi guardano.
"Mamma, ci sono i signori dei lavori, sono passati a salutare ...".
Sono praticamente nuda con indosso solo un asciugamano che a malapena mi copre le tette e la figa e davanti ci sono loro tre ... e mio figlio.
"Matteo, vai in camera tua, per favore, subito! ".
"Ma no" fa il Capo sorridendo "Lo lasci restare qui. Lei, signora, così svestita e mezza nuda, è uno spettacolo talmente bello che sarebbe un peccato non farne godere anche suo figlio".
Matteo mi guarda smarrito, capisce che c'è qualcosa che non va.
"Matteo, vai subito di sopra e non uscire dalla tua camera !" riprovo, con una voce debole e disperata.
L'Orco ed il Rumeno lo prendono.
"Cosa volete ?" si ribella mio figlio "Lasciatemi !!!".
"Lasciatelo stare, non toccatelo !!!" e provo a separare mio figlio da quei due energumeni.
Il Capo mi prende e mi immobilizza, sto per scoppiare in lacrime.
L'incubo si concretizza di nuovo, come in un deja vu i due spogliano Matteo che prova a divincolarsi ma senza alcun risultato. Lo stendono sul divano, il Rumeno gli tiene le braccia ferme, gli stringe i polsi, l'Orco sghignazza e gli toglie la felpa, i calzini, i pantaloni della tuta.
"Vediamo cosa abbiamo qui !" esclama guardando gli slip di mio figlio.
"Nooo !!! Ti prego, per favore no !!!" lo supplico, inutilmente.
Gli sfila le mutande ...
"Ma che bel pisellino che abbiamo qui ..." e glielo tocca.
L'Orco si impossessa del pene di mio figlio, quasi fosse un giocattolo.
Lo impugna, accenna ad un sega, poi gli afferra le palle, le palpeggia ..."
"Mamma ... ma chi sono questi ... cosa vogliono farmi ???" mi grida Matteo, completamente nel pallone.
Sono impietrita, il copione di un film già visto ... ma questa volta tra le mani di quei porci c'è anche Matteo, c'è mio figlio. Non posso, non voglio credere che stiano per ... non riesco nemmeno a pensarlo.
"Tienilo fermo" ordina il Capo al Rumeno mentre mi tiene bloccata e l'Orco mi si avvicina e mi prende tra le sue mani.
L'asciugamano vola via, resto in piedi in mezzo alla stanza, nuda.
Matteo mi guarda, mi scruta da capo a piedi.
"Hai visto, ragazzo, che spettacolo la tua mammina nuda ? Te lo dicevo che ti saresti divertito, altro che chiuderti nella tua camera".
Il Capo comincia a toccarmi, sento le sue mani sulla mia pelle.
"Vedi, la signora Paola, tua madre, è una donna meravigliosa, una grandissima strafiga" sentenzia il porco spogliandosi.
Mi accarezza i capelli, il viso, poi scende sulle tette, le prende, le stringe, le palpeggia ... le sue mani scorrono sui miei fianchi, mi afferra per il culo, lo stringe, si inginocchia davanti a me ... oddio no ... avvicina la bocca, provo a muovermi ma l'Orco è una roccia, non mi sposto di un centimetro.
Mi apre la figa con le dita, infila la lingua, me la passa sulle mucose sensibili del mio sesso.
Me la lecca, indugia sulla clitoride, entra ...
Di colpo realizzo che Matteo è lì ... sta vedendo tutto.
Lo guardo: ha gli occhi fissi su di me, su ciò che quell'uomo mi sta facendo ...
Resto basita: Matteo ha un'erezione, il cazzo gli è venuto duro e svetta con la punta scoperta, scappellato.
"Matteo, ti prego, chiudi gli occhi, guarda dall'altra parte, ti prego, ti prego ..."
" E brava mammina, guarda come gliel'hai fatto venire duro al tuo Matteo" sghignazza il Rumeno.
Mi stendono sull'altro lato del divano, mi sono addosso tutti e due, il Capo e l'Orco. Mi toccano ovunque, mi girano e rigirano a pancia in giù per godersi il mio culo, le dita che si infilano dappertutto, mi sditalinano la figa, mi aprono il culo ...
Il Capo mi mette il cazzo in bocca, glielo lecco mentre gli sego l'asta con la mano, lo scappello e con la lingua gli lavoro la punta del membro.
Incrocio gli occhi di Matteo, sta guardando tutta la scena ma mi sembra quasi che se la stia godendo, che gli piaccia e lo ecciti vedere cosa stanno facendo a sua madre.
Il Rumeno gli sussurra qualcosa all'orecchio, mi guarda e sorride poi lascia liberi i polsi di mio figlio.
Matteo si porta una mano sul pene eretto e comincia a segarsi tenendo sempre lo sguardo fisso su di me e su quello che mi stanno facendo i due uomini.
Passano un paio di minuti così poi il Capo si volta e vede Matteo che ci guarda e si masturba.
"Vieni qui, ragazzo" gli dice.
Matteo obbedisce, si inginocchia di fianco a me.
"Leccale i piedi e il culo" gli ordina.
Matteo, senza guardarmi negli occhi, si china, prende in mano i miei piedini, li accarezza, li bacia e poi prende in bocca le dita. Ha il cazzo in tiro anche senza toccarselo, non ci sono dubbi che la situazione, per quanto scabrosa ed immorale, gli piace ... chissà da quanto aveva voglia di toccarmi e non osava farlo.
Provo ancora ad interrompere il gioco: "Smettila, è mio figlio, non puoi costringerci a fare queste oscenità. Ti prego, portalo via da qui, portalo di sopra che non veda quello che mi fate".
La mia voce è bassa e poco convinta, l'Orco mi tiene inchiodata al divano e so che il Capo si sta godendo la scenetta di mio figlio che mi tocca e mi lecca.
Matteo risale con le mani e con la bocca le mie gambe, le accarezza e le bacia centimetro per centimetro, annusa la mia pelle, supera le cosce ed arriva al culo.
Le sue mani sono ansiose, avide di toccare le mie parti intime, per lui fino ad ora proibite: esplora il mio culo con accuratezza, le chiappe, il solco, il buchino indifeso e già abbondantemente allargato dalle dita del Capo.
Mi gira la testa, mio figlio mi sta leccando in mezzo alle chiappe, mi sta leccando il buco del culo, come gli ha ordinato il Capo.
Matteo non riesce a resistere, con una mano riprende a segarsi mentre mi slingua il culo.
Il Capo prende un vasetto con la crema, dice a Matteo di spostarsi poi me la spalma e se ne spalma un pò anche sul suo cazzo.
Trovo la forza di ribellarmi: "Questo no ! Non voglio ! Nooo ...!".
Mi bloccano più forte sul divano, non posso muovermi, sono tenuta ferma con il culo all'aria.
"Allargale il buco del culo, forza, che voglio scopare il bellissimo culo di tua madre !" ordina il Capo.
"Matteo no, per favore, non farlo ... ti prego ... Matteo non puoi ...".
Mio figlio infila le dita in mezzo alle mie chiappe, le allarga, punta sul buchino, ci infila prima il medio e poi anche l'indice, li rigira, mi allarga lo sfintere.
Il Capo lo allontana, mi monta sopra, sento il suo pene duro che mi penetra nel culo, piano piano, millimetro dopo millimetro entra sempre più a fondo, entra tutto fino alle palle.
Sono sconvolta, mi sta inculando davanti a mio figlio e ... mi piace, sto cominciando a godere.
Stringo le chiappe, il Capo se ne accorge, mi bacia la schiena e mi cinge i fianchi con le mani, mi scopa nel culo, il suo membro che entra ed esce dal mio buco del culo.
Andiamo avanti per 7 o 8 minuti mentre i due porci ci guardano e si masturbano: gli piace vedere una madre sodomizzata davanti al proprio figlio ... che bastardi.
Guardo di lato: Matteo ha il cazzo duro anche lui, ci guarda e si sta masturbando ...
Poi, l'inevitabile: il Capo respira più forte, emette qualche gemito, accelera un pò il ritmo e mi viene nel culo riempiendomelo di sperma; la cosa non mi lascia indifferente e vengo, godo davanti a tutti e in mezzo ai complimenti osceni di quei due disgraziati.
Il Capo mi si toglie di dosso, si inginocchia a lato del divano, Matteo prova a coprirsi i genitali con le mani, sembra aver preso coscienza di cosa ha fatto: "Mamma scusami se mi è venuto duro mentre guardavo... mi dispiace ma ... mi hanno obbligato a leccarti e ad aprirti il culo ... sei così bella ... eppoi tutto quello che ti hanno fatto ... non ho resistito, perdonami !"
"Non ti preoccupare Tesoro" provo a rassicurarlo "Non è colpa tua, ti hanno costretto, ti hanno fatto eccitare con tutte queste oscenità, non è colpa tua ...".
"Su basta con il melodramma" sentenzia il Capo "Avete goduto tutti e due, vi è piaciuto quindi ora si prosegue con lo spettacolo".
Rabbrividisco ... si prosegue ?!?
"Sai, ragazzo, i "lavori" che abbiamo fatto l'altra volta qui, in casa vostra, sono lavori un pò "particolari".
"Stai zitto, non dire nulla a mio figlio" sbotto io, disperata, "Brutto porco non ti basta quello che ci avete fatto ? Taci e non osare dire una parola di più!"
"Rivolgiti ancora una volta a me con questo tono e gli taglio le palle, non credo proprio che ti piacerebbe vedere che castro tuo figlio" mi apostrofa con cattiveria il Capo mimando il gesto delle forbici.
"Dicevo, ragazzo, che ci siamo divertiti parecchio con tua madre e ... con tuo padre. Eh si perché abbiamo giocato anche con lui, lo abbiamo spogliato nudo, gli abbiamo fatto venire il cazzo duro facendogli vedere come ci scopavamo sua moglie eppoi l'abbiamo inculato e ci siamo fatti fare un pompino. Devo ammettere che il tuo paparino ci sa fare con i cazzi e l'abbiamo anche fatto sborrare. Ma la cosa più entusiasmante è stata che tua madre ...".
"Noo, ti prego, basta, faccio tutto quello che vuoi ma smettila, non dire più nulla, ti scongiuro ..." tento, disperata.
"Allora ..." riprende sadicamente il Capo "Ti dicevo che la cosa più eccitante è che tua madre era lì, tutta sola sul letto, con le cosce aperte, a guardare che ci facevano il suo uomo in tutte le posizioni e non solo non si è opposta e non si è voltata, ma si è goduta tutta la scena e si è masturbata in figa e anche nel culo ed è venuta".
"Noooo ... Matteo non ascoltarlo ... è solo un pervertito ... ci hanno costretti a fare quelle cose ... come hanno fatto con te adesso ... ci hanno costretti ad eccitarci per il loro perverso piacere" urlo sconvolta.
Matteo mi guarda ... il cazzo gli si è rizzato ancora ... si è eccitato ad ascoltare il racconto osceno del Capo.
"Vedi, signora Paola, mi pare proprio che anche a tuo figlio sia piaciuto il racconto di cosa abbiamo fatto a te e a tuo marito ... e noi non siamo mica egoisti, vero ? ... anche il ragazzo merita la sua parte".
"Ascolta ragazzo, ora daremo a tua madre una grande soddisfazione e a te un godimento forte, che ti farà diventare grande".
"Non osare ... ti ammazzo ... giuro che ti ammazzo se ti azzardi ..." uno schiaffo mi riduce al silenzio, siamo impotenti di fronte a quei sadici pervertiti.
Mi stendono sul divano e mi legano le caviglie con una corda che passa sotto il divano e mi tiene le gambe spalancate. Matteo viene fatto stendere anche lui con la testa fra le mie cosce ed il culo per aria, il Rumeno e l'Orco gli tengono i polsi e le caviglie, non può sfuggire.
"Ora, ragazzo, lecca per bene la figa di tua madre, falla impazzire, falla godere, intanto io mi prenderò cura di te".
Matteo obbedisce, accosta la bocca al mio sesso, me la lecca ... il Capo gli si posiziona dietro, gli lubrifica il culetto.
Mio figlio intuisce, prova a divincolarsi ...
"Stai fermo !" gli urla il Capo: gli afferra i coglioni e glieli strizza.
"Ahhh mamma ... aiuto ... le mie palle ... mi sta castrando !"
"Stai fermo adesso ? Posso farti il culo mentre lecchi la figa di tua madre ? " ripete il Capo.
"Si si va bene, faccio quello che vuoi ma non mi strizzare più le palle, ti prego".
Il Capo spinge il cazzo nel culo di Matteo, lo penetra piano mentre mio figlio mi lecca la passerina.
Matteo muove bene la lingua nonostante quell'uomo lo stia sodomizzando: quell'oscenita' mi eccita, mi fa eccitare.
Guardo la scena, vedo il dorso di mio figlio e quell'uomo su di lui che lo monta, il movimento del suo culo in su e in giù al quale corrispondono altrettanti dentro e fuori del suo pene dal culetto di Matteo.
Di nuovo, questo spettacolo osceno mi eccita, amplifica l'effetto della lingua di mio figlio, sto godendo senza alcun ritegno.
Il Capo estrae il pene dal culo di Matteo, non c'è traccia di sperma, non è ancora venuto.
"Ti meriti il premio" dice a mio figlio "Puoi scoparla ma decidi tu dove, nella figa o nel culo".
Resto inebetita, quel bastardo vuole un incesto completo.
Matteo mi guarda poi sussurra qualcosa all'orecchio del Capo ... non ha il coraggio di farsi sentire da me.
Mi slegano le caviglie, mi rigirano a pancia sotto ...
"Matteo noooo ... il culo no ... non voglio, Matteo, non voglio ... non puoi incularmi ... sono tua madre ... noooo" provo a ribellarmi, mi sembra troppo prendere nel sedere il cazzo di mio figlio ... troppo anche per una troia quale ormai sono diventata (o come solo ora scopro di essere ...).
Mi tengono ferma, mi allargano le gambe, sento la crema fresca in mezzo alle mie chiappe, una mano delicata e un pò tremante che me la spalma, cerca il buchino, ci si sofferma ... è Matteo che prepara il mio culo.
Mi arrendo, vada come deve andare, come piace a quei pervertiti.
Mio figlio mi monta sopra, ha il pene duro ed è molto eccitato, quasi tremante ... mi entra piano, delicato.
"Mamma ti faccio male ?" mi chiede preoccupato.
"No Tesoro, non mi fai male. Fai quello che ti hanno detto" lo rassicuro.
Poi, a voce bassa, quello che non avrei mai pensato di dire ...
"Mi tengono le mani ferme ma ho voglia di toccarmi. Per favore Matteo, infila la mano sotto di me e toccami la figa mentre mi fai il culo, mi farai godere di più così".
Mio figlio obbedisce, sento la sua mano infilarsi sotto la pancia, raggiungere la fessurina e cominciare a massaggiarla, le dita che scorrono sulla fessurina, la aprono, i polpastrelli che giocano delicatamente con la clitoride ... mi fa impazzire, mi gira la testa dal piacere.
Il Capo infila due dita nel culetto di Matteo che mi sta scopando, sento il cazzo di mio figlio che reagisce, diventa ancora più duro.
Pochi minuti e vengo e poco dopo sento Matteo che gode ed un fiotto caldo che mi riempie il culo.
I tre delinquenti assistono alla scena in silenzio, è forte anche per loro quello che hanno visto.
Sono tutti e tre in tiro, nell'ora che segue dovrò soddisfarli con la bocca, la figa ed il culo.
Matteo assisterà a tutto, vedrà tutto nei dettagli e gli tornerà il cazzo duro un paio di volte: a turno il Capo e l'Orco si divertiranno a toccarlo, a segarlo e a farlo venire.
Come la volta precedente, soddisfatte le loro voglie perverse, i tre si risistemano e se ne vanno lasciandoci spossati, confusi e in grande imbarazzo.
«Ti ho scritto anche in un altro sito sempre per un tuo racconto. Vorrei proporti una storia da scrivere, simile a questa della donna e del marito violentati insieme. Se ti va contattami: evoman@libero.it»
«Bellissimo mi hai fatto godere tantissimo»
«narrativa penosa, l'idea non sarebbe malvagia ma va riscritta completamente in maniera più asciutta, meno piaciona, più credibile. Così è un susseguirsi di tragicomiche sensazioni senza la minima costruzione. Livello da sub scolarizzazione.»