Da quando ho iniziato a frequentare Anzhela, si è sconvolto quell’equilibrio sessuale creatosi fra le mie amiche ucraine, a causa della fortissima gelosia di zia Toma. Per fortuna Ukra, la mia compagna da gran porca quale è non è gelosa, anzi ha visto con grande favore la mia relazione con la sua amica Anzhela, anche lei assai vogliosa del mio cazzo. Quello che è certo è che quando torno dal lavoro il mio unico interesse è farmi coccolare a dovere e anche se non sborro mi piace far sborrare la mia partner del momento. Zia Toma ormai da giorni non mi consente di fare sesso con lei. Avevo sperato in Ukra, di solito sempre pronta a soddisfare tutte le mie voglie, ma lei mi aveva risposto al telefono dicendo che purtroppo era ancora molto impegnata a lavoro e che anzi avrebbe fatto molto tardi. Mia suocera da giorni aveva preso il volo, decidendo di dividere l’affitto di un altro appartamento con un’amica ucraina ed una italiana, ma io credo con l’aiuto di un uomo che se la scopa, per cui mi era rimasta solo Anzhela, ma Anzhela non mi aveva risposto a telefono. Mi ero così rassegnato a ritornare a casa per farmi una lunga sega guardando uno di quei video che avevamo girato con le amiche ucraine. Avevo salito le scale a due a due e mi ero fermato di fronte alla porta di Carla, la mia vicina di casa. Avevo anche pensato di farmi una grossa scopata con lei, che sapevo non mi avrebbe detto mai di no, ma poi ci avevo ripensato e sebbene con il cazzo in tiro mi ero diretto verso la porta di casa mia. Ancora ad ottobre vi era una umidità terribile e non vedevo l’ora di fare una doccia. La porta di ingresso non era chiusa a chiave e questo mi confermava che zia Toma era in casa, passai dal corridoio nel soggiorno e non trovai nessuno, entrai in cucina e bevvi due sorsi di acqua dal frigo, poi mi diressi verso il bagno, anche se mi fermai quasi subito. La porta della camera di zia Toma era socchiusa, si intravedeva una luce tenue e sentivo alcune voci femminili, almeno due. Mi sembrava strano, una delle voci era certamente quella di zia Toma. Parlavano in ucraino e io avevo sentito distintamente che erano impegnati in un rapporto sessuale: da ti prego, si così, oh dai si così, ho tanta voglia ho voglia, dai si, e poi il rumore di baci liquidi, sensuali salivosi, pieni di voglia e desiderio, come solo le donne sanno fare. Non riuscivo a vedere e non sentivo bene la seconda voce, quella che aveva l’iniziativa e che non parlava ma leccava, succhiava, toccava baciava, parlando pochissimo. Chi gemeva era senza dubbio zia Toma e a giudicare dagli urletti, gemiti e gridolini doveva godere molto. I sospiri erano lunghi e pieni di gemiti. Sentivo il guizzare delle lingue e la saliva…ero davvero molto eccitato. Mi faceva impazzire il fatto di sentire e non vedere. La situazione di non sapere chi stesse scopando zia Toma mi rendeva matto… qualcuno si stava scopando zia Toma a casa mia, l’unica consolazione alla mia gelosia montante era però che si trattava di una donna. Ascoltavo le voci, i rumori, i gemiti appassionati, e il mio cazzo cresceva ancora. Mi domandavo proprio in questi momenti se avessi il diritto di stare ad ascoltare dietro la porta, proprio io che avevo tradito la fiducia di zia Toma, sapendo che lei è molto gelosa. Vincendo ogni resistenza avevo deciso di aprire un pochino in più la porta; intanto avevo abbassato i pantaloni. Zia Toma era nuda in posizione sottomessa, l’altra era una donna ma era di spalle, gestiva il rapporto, senza dubbio. Una bella donna alta ma che ancora non riuscivo a vedere. Conoscevo la porcaggine di zia Toma, e sapevo che lei era una magnifica vittima, ma la vaccona ucraina che la stava dominando aveva un che di familiare, ma non la riconoscevo. Sentivo un grande istinto sessuale, avevo voglia di vedere di più, avrei voluto entrare, ma non lo feci per rispetto delle due. Il mio desiderio era davvero tanto. Zia Toma si faceva guidare come una cagna lasciva, subiva ogni ordine. Adesso sentivo la voce dell’altra donna e mi sembrava impossibile tutto ciò, non ci potevo credere o forse non volevo crederci. Avevo aperto ancora di più, mi ero denudato e iniziavo a masturbarmi. Vidi chiaramente che nel letto posizionata di sotto era zia Toma che tratteneva con entrambe le mani le sue tettone esplosive, mentre sopra era Anzhela; si proprio Anzhela che stava dominando zia Toma, e la stava dominando nella maniera più lasciva possibile. Fu proprio in quel momento che mi sentii preso in giro da zia Toma.
Ma come zia Toma aveva fatto tutto quell’enorme casino, mettendomi in difficoltà, dopo aver saputo che mi scopavo Anzhela, facendo le sue scenate di gelosia contro Anzhela, non faceva sesso con me e non mi rivolgeva più neanche la parola e ora porcheggiava facendosi svaccare e lesbicando proprio con lei, e stava sotto di lei succube e sottomessa? Anzhela, intanto, la penetrava con un fallo enorme in figa, succhiandole avidamente le tettone e dimostrando di saperla sottomettere con violenza. A quel punto io non potevo continuare a vedere questo spettacolo senza intervenire... questo era più forte di me; e così entrai in stanza. Lo stupore di Anzhela era pieno di piacere, mentre lo stupore di zia Toma era di pura sorpresa e anche un certo timore… Anzhela sorrideva e mi diceva in italiano: hai visto che bella cagnolina tettona che abbiamo qui…, poi si era avvicinata a me e con un sorriso famelico ma furbo si era abbassata fino al mio cazzone che già svettava perché conosceva bene le voglie di Anzhela e la sua fame nei confronti del mio hot dog, come lo chiamava lei. Sorrideva ancora la cavallona, mi guardava e ad un mio cenno iniziò ad ingurgitarlo… Lo succhiava con avidità ma anche con lentezza sembrava sbucciarlo con la sua lingua, sapeva come si gustava un buon cazzo. Era una ottima sbocchinatrice, faceva dei pompini eccezionali e io adoravo il suo profumo costante di donna in calore. Lavorava bene la mia Anzhelotta, lo prendeva tante volte e poi lo spingeva fino in gola, giocava con i denti, con il palato. Creava tutte emozioni che sapeva di poter provare sapendo che io non venivo… conosceva bene il mio modo di fare sesso e soprattutto la mia resistenza. Aveva lasciato il cazzo insalivato ed era scesa giù, giù con tanta saliva, ingurgitando anche i miei grossi coglioni…li lavora magnificamente, prima uno, poi l’altro, poi entrambi. Io avevo alzato gli occhi e avevo visto zia Toma nella posizione perfetta: con una mano stringeva e mungeva le sue poppazze, mentre con l’altra torturava il suo fantastico fagiolino, il magnifico clitoride. Anche Anzhela guardava zia Toma e sembrava impartirle i suoi ordini con gli occhi mentre zia Toma traeva vigore da tutto quello che accadeva. Si masturbava ferocemente, si sgrillettava sditalinandosi e spostando il suo dildo nella zona anale. Sotto gli occhi di Anzhela e miei si masturbava in tutti i modi possibili…. Gemeva, godeva anche così, mentre sentiva gemere e godere anche Anzhela che aveva il mio cazzo in bocca. Io ero famelico e le volevo entrambe…ma avevo sotto le mani Anzhela e quindi la toccavo, inserendo le mie dita in ogni dove. Lei sapeva quanto la desiderassi per quel suo profumo e fece in modo di darmi tutto.. volle che parlassi, che dicessi le mie voglie, i miei desideri mentre la toccavo ancora con le dita veloci e lei si bagnava… Era bagnata molto bagnata…Mi sorrideva, e mi diceva che era il mio Occeano, mi abbracciava ancora…e venne l’orgasmo…Anzhela era crollata con un urlo. Avevo deciso di lasciarla fare si muoveva come in preda ad una danza erotica e vedevo la cara zia Toma che dopo averla guardata inequivocabilmente con gli occhi di sesso si era avvicinata e come una mamma piena di desideri, le aveva baciato le labbra in modo inequivocabile. Ero rimasto a guardare incredulo, mentre zia Toma offriva le tette, i capezzoli, mungendo il seno dentro la bocca avida di Anzhela. Per me era uno spettacolo. Anzhela giocava di lingua bloccava la donna, sapeva come si faceva, ma soprattutto si era impadronita di lei in un abbraccio che non aveva bisogno di altro. Zia Toma era tra le sue spire. Anzhela si spostava agilmente, le aveva preso la bocca, succhiandola e leccandola e poi il collo. Aveva aggredito i lobi delle orecchie, la succhiava, la leccava, la mordicchiava, e poi aveva ricominciato con lunghi baci a prenderle l’anima, mentre le massacrava le tettone di toccate, mungendola con le sue mani avide. Ora Anzhela mi guardava, sembraVA fosse un tributo a me, mentre baciava, leccava e succhiava quelle splendide montagne. Sembrava dirmi: guarda come si fa a sottomettere questa grande vaccona ed io che stavo guardando mi rendevo conto che mi masturbavo. Questo per me era fantastico. Stavo assistendo ad una scopata lesbica attratto totalmente dallo sguardo magnetico di Anzhela la mia amante che stava dominando un’altra mia amante, che era con gli occhi chiusi e che stava solo fiottando orgasmi su orgasmi venendo in continuazione, succube e sottomessa totalmente. Anzhela si faceva adorare, anche questo lo sapeva fare bene. Offriva a sua volta le sue tettone mature grosse anche se non enormi come quelle di zia Toma e la donna iniziava a succhiare i capezzoloni. Rimasi ancora sconvolto dal modo come le due donne si stavano possedendo, non mi aspettavo mai e poi mai una situazione simile in casa. Anzhela guardandomi sorrideva, trovava spazio per masturbarmi, ma i suoi occhi mi dicevano di lasciarla fare; lei voleva sistemare una volta per tutte l’antagonismo con Toma…almeno io credo che fosse questo il messaggio e voleva fare tutto questo davanti a me, per questo aveva deciso di sottomettere zia Toma a casa mia. Anzhela incitava zia Toma a partecipare più attivamente, la spingeva ad essere meno remissiva, a non essere solo succube e sottomessa. Voleva dominarla, la voleva meno moscia, più desiderosa… . In ucraino sapeva come incitarla: “dai Tanja leccami, dai, voglio vedere cosa mi fai, dai fammi godere, voglio essere bagnata, toccami fai vedere al tuo uomo cosa sai fare“. Toma sembrava aver per un attimo ripreso vita succhiando e mordicchiando i capezzoli di Anzhela ma poi era stata di nuovo Anzhela a riprendere il comando delle operazioni. Vedevo le due contendenti che si guardavano, si imploravano, si toccavano si godevano. Anzhela aveva lasciato di nuovo l’iniziativa a Toma. Si era posizionata bene, ancora una volta sapeva come si faceva. Aveva aperto le sue lunghe cosce e spalancato il figone, si era offerta a zia Toma che sentiva il profumo di Anghela, quel profumo per me irresistibile, quel profumo forte di passione e desiderio che mi entrava nell’anima ogni volta che Anzhela era con me. Zia Toma aveva l’occasione buona, e si era tuffata. La posizione migliore per fare questo era posizionarsi a pecorina. Si era tuffata con il volto nella figa di Anzhela. Anzhela, gemeva, si faceva titillare, le offriva il clitoride, chiedeva che Toma le leccasse il piercing e finalmente Toma aveva iniziato a succhiare, leccare, toccare, dare piacere. Anzhela godeva, e il movimento di Toma era una istigazione a delinquere con la sua figona ed il suo buco anale sempre aperti e a disposizione dei pensieri più zozzi, mentre ora Anzhela aveva la sua figona depilata bagnata all’inverosimile e godeva senza limite anche lei. Dai gemiti e dagli orgasmi che Anzhela provava seguiti da urli prolungati comprendevo che ora anche Toma si stava dando molto da fare di lingua e dita. Quello che non ti aspetti accade e così rimasi stravolto quando vidi zia Toma oramai padrona della situazione posizionarsi in un perfetto 69 che iniziava a leccare ossessivamente il piercing di Anzhela. Ero sul letto e facevo il video di tutto, con Toma partita all’attacco che stava succhiando e leccando la passerona di Anzhela. Toma trafiggeva Anzhela con la lingua, le dita e i naso, senza scampo in un tutto unico che faceva impazzire la donna più giovane. Anzhela apriva le gambe, le provava a richiudere ma Toma non glielo permetteva perché era dentro di lei con le dita, con la lingua appuntita e Anzhela si dibatteva come poteva, mugolando i suoi piaceri e venendo continuamente, eccome se veniva, bagnava tutto la cavallona porca, Toma la spremeva bene, la fistava, e soprattutto la sapeva far squirtare. Anzhela preferiva invece infilare le sue lunghe dita affusolate nel buco anale di Toma e poi giocare di lingua…in una gara di resistenza. Io volevo vedere chi delle due cedesse per prima, in palio era un magnifico orgasmo. Anzhela avevo la netta sensazione che sbocconcellasse molto bene la zona perianale che era sempre stato un punto debole per zia Toma e infatti fu lei che venne esplodendo in uno squirting pazzesco bagnando Anzhela in modo continuo contraendosi e agitandosi fino alla fine del piacere urlato e desiderato. Adesso che le due si erano acquietate si baciavano, mi guardavano, e Anzhela scherzando mi chiese se finito di filmarle… volevo partecipare. SorrideVA anche Toma… mi vollero fra di loro e io mi accomodai. Mentre Anzhela mi masturbava il cazzo io toccavo le magnifiche poppazze di zia Toma, che mi baciò finalmente, e fu un bacio vero a tutta lingua. Mi baciarono entrambe e io mi divisi in parti uguali, volevo dare piacere ad entrambe…Anzhela e Toma sapevano come si fa in tre. Ci donammo… prese l’iniziativa Toma e Anzhela aiutò, si posizionano differentemente, cambiammo spesso posizione, e poi fui io che volli omaggiarle… con Anzhela iniziai dalle cosce, la figa, il clitoride, con zia Toma dalle labbra, la lingua, le tettone, mi faci fare un pompino, a cui chiamai a partecipare anche Anzhela. Ci baciamo. Ero eccitatissimo sapevo che avrei sborrato tutta la mia voglia di loro. Posizionai entrambe a pecorina… iniziai con zia Toma…. La possedetti di figa… era molto eccitata per quello che aveva già fatto con Anzhela, non resse molto ma non mi interessava che reggesse… strinsi con tutta la forza che avevo le sue fantastiche tettone…. E fu orgasmo da parte di Toma, un diluvio a cui io sono ben felice di partecipare insieme ad Anghela che leccava tutto… . Ora toccava a Anzhela che feci posizionare sopra Toma si reggeva alla spalliera del letto e iniziai a pomparla nel culo, invitandola a smanettarsi il clitoride, a schitarrarsi il piercing, con le dita come sapeva fare lei e venimmo insieme…Una cascata di sborra sulle tettone della zia Toma…Anzhela questa volta era crollata davvero, sul letto e io godetti di entrambe…sono grato a loro, mi hanno fatto un regalo che non dimenticherò…. Splendido è amare donne così porche…
«siete fantastici w la vita e w chi sa godersela»