Oggi ultimo giorno di lavoro come contabile. Dopo quindici anni in un ufficio a registrare fatture e a fare contabilità da domani sarò libera di esercitare come lavoro quello che oggi ho effettuato solamente come hobby.


Mi presento. Sono Simona ho 35 anni, sono single e vivo sola, e come sopra indicato per 15 anni ho lavorato come impiegata contabile in una piccola azienda. La mia grande passione è da sempre stata la fotografia. Occasionalmente in questi anni mi è già capitato di fare servizi fotografici anche in occasione di matrimoni nei confronti di persone che conoscevano questa mia passione. Ora voglio fare diventare questa mia passione il mio lavoro futuro.


Prima di iniziare la nuova attività voglio però prendermi un periodo di vacanza di durata ancora imprecisata nel quale fare un tour per la Spagna. Andare a scoprire la Spagna e la vita degli spagnoli è da parecchio tempo un mio grande desiderio. Non voglio affidarmi ai soliti viaggi organizzati, ma cercare di raccogliere con la mia macchina fotografica particolari curiosi e magari inediti di quel paese. Questo desiderio a dire il vero è da tanto che è dentro in me, ancora dai tempi della scuola superiore quando studiavo spagnolo come seconda lingua straniera. Scoprire le curiosità del modo di vita del popolo spagnolo mi ha sempre attirata. Ora non avendo impegni famigliari e lavorativi posso dedicarmi a questo obiettivo.


La valigia è già pronta da giorni. Domani mattina partenza dall’aeroporto destinazione Madrid.


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Sono arrivata all’aeroporto di Madrid. Ho fatto tutti gli adempimenti burocratici necessari e ho recuperato il mio bagaglio. Sono pronta a vivere la nuova avventura. Eccomi fuori dall’edificio. Cerco un taxi che mi porti al residence che ho prenotato. Ho scelto un residence anziché un hotel perché mi dà un maggior senso di libertà. Ecco arrivare il taxi. Scende l’autista, un uomo veramente carino che avrà su e giù la mia età, mi colpisce da subito, oltre alla bellezza fisica il suo atteggiamento cordiale e gentile. Messo il bagaglio nel baule dell’autovettura salgo sul sedile posteriore indicandogli la mia destinazione. L’autista mi fa subito presente che essendo l’ora di punta ci sarà un po’ di traffico, perciò la durata del tragitto non sarà brevissimo. La cosa non mi dispiace più di tanto: ho l’occasione di stare accanto a questo bell’uomo. Resuscitando le mie conoscenze di spagnolo gli dico che importante è arrivare a destinazione, non ho problemi di orario.


L’autista mentre guida comincia a palare con me chiedendomi da dove arrivo. Gli rispondo che arrivo dall’Italia e più precisamente da Milano. “Vedo che parla un po’ la nostra linga” mi dice. Gli rispondo che l’ho studiata anni addietro a scuola e che ora sto cercando di mettere a frutto quanto ho imparato. Mi chiede se la mia intenzione di fermarmi solo a Madrid. Gli rispondo che ho intenzione di girare un po’ la Spagna. Mi risponde: “Non si pentirà. La Spagna è veramente molto bella e piena di luoghi suggestivi. Per questo anche l’Italia è molto bella. Non sono mai stato a Milano. Ho visitato Firenze e Roma, due luoghi eccezionali” Gli detto: “Ho già nella mente alcuni luoghi da visitare ma che soprattutto vorrei cogliere aspetti di vita delle persone”.


Giunti a destinazione pago l’importo richiesto dall’autista. Assieme al resto mi dà un biglietto da visita dicendomi che se avessi bisogno lo posso rintracciare al numero di cellulare indicato sotto il suo nome e cognome. Dopodiché scarica il bagaglio dall’auto e me lo porta all’ingresso del residence. E’ proprio veramente carino e gentile. Se dovessi aver bisogno certamente lo ricontatto.


Preso possesso del mio monolocale nel residence comincio a sistemare le mie cose prima di uscire alla ricerca di qualche luogo per la cena.


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Il primo luogo di visita è certamente Madrid che si alterna come tutte le grandi metropoli in quartieri tipici e caratteristici con zone con grattacieli altissimi dallo stile moderno. Incantevole certamente è Plaza Major, vero centro della città, con tutti i suoi palazzi d’epoca con la casa della Panaderia, l’Arco de Cuchilleros e la statua equestre di Filippo III. Nei tavolini sparsi davanti ai vari locali della piazza vi sono turisti e spagnoli che gustano tapas e sangria. 


Altri luoghi simbolo della città sono certamente il Palazzo Reale di Madrid dove vivono ancora i reali di Spagna, la Cattedrale Santa Maria Real de l'Almudena, Parco del Buen Retiro e il Museo Nazionale del Prado dove poter ammirare bellissimi dipinti di pittori spagnoli, fiamminghi ed anche italiani, nonché la famosa “La maja vestida” e la “La maja desnuda” di Francisco Goya.


Altra attrazione che non voglio perdere è lo stadio di calcio Santago Bernabeu dove gioca la squadra del Real e dell’Atletico Madrid. Poter accedere a quel campo di gioco e visitare il museo dove vengono conservate coppe e ricordi delle due squadre è una cosa fantastica.


All’uscita della visita allo stadio nell’area parcheggio dei taxi vedo un uomo che mi guarda con attenzione. Lo riconosco subito: è Pedro, l’autista che mi ha accompagnato dall’aeroporto al residence. Mi ferma e mi chiede come mi sto trovando a Madrid. Gli rispondo che mi sto trovando bene, è una citta affascinante tutta da scoprire. “Anche tu tifosa del grande Real” mi chiede. Gli rispondo che il calcio mi ha da sempre appassionato e poter accedere allo stadio in cui abitualmente gioca una squadra di gran classe come il Real è sempre una grossa emozione. Ci fermiamo a parlare un po’. “Ti va di prendere un caffè al bar qui vicino?” mi dice.. Non so resistere a questo invito e con un cenno del capo rispondo affermativamente. Al tavolino del bar abbiamo continuato a chiacchierare. Il suo sguardo, i suoi occhi e la sua gentilezza mi hanno veramente affascinata. Non mi capita così spesso di essere completamente “presa” così tanto da un uomo. Finito di prendere il caffè e terminata la nostra conversazione Pedro si offre di riaccompagnarmi al residence considerando che non è vicino. Vista la sua assistenza accetto. Questa volta mi fa sedere davanti assieme a lui dicendomi che quella non è un lavoro ma una cortesia a me riservata in quanto dal primo momento che mi ha vista gli sono sembrata carina e simpatica. Arrivata al residence, prima di scendere dall’auto, mi dice che vuole ancora incontrarmi e mi propone di andare assieme a vedere una cosa veramente caratteristica la sera successiva: un locale tipico spagnolo dove si balla il flamenco e si gusta una sangria veramente eccezionale. L’idea di poterlo incontrare di nuovo ed uscire con lui mi ha “preso” completamente. Ho accettato volentieri l’invito dandoci appuntamento per la sera successiva.


 


Entrata nel mio appartamento mi sono semi sdraiata sul letto. Nella mia mente ho gli occhi così dolci ed espressivi di quell’uomo, nonché la immensa sua simpatia e gentilezza. Sono veramente contenta domani sera di rivederlo ed uscire con lui. Pensando a lui le mie mani sono andate tra le mie gambe sulla mia intimità cominciando a toccare quella cavità ormai già fradicia dei miei umori vaginali.



Questa sera, puntuale ed elegante, con abito camicia e pantaloni tipici spagnoli, è passato a prendermi. Anch’io per l’occasione ho cercato di vestirmi elegante con un abito scollato corto azzurro dove il mio seno, una terza abbondante, risalta appieno.


Il locale in cui siamo arrivati è veramente caratteristico, tutto arredato in stile spagnolo con drappi e colori sgargianti. I ballerini e le ballerine veramente bravi cercano di coinvolgere nel ballo i presenti. Io faccio cenno di no: mi piace il flamenco ma non lo so ballare. Seduti al tavolino Pedro ha ordinato per entrambi la sangria tipica del locale molto buona che bella fredda è andata giù con vero piacere. Dopo una ne abbiamo presa un ‘altra, ed un'altra ancora. Ero decisamente allegra e i miei freni inibitori stavano man mano lasciandosi andare. Quando Pedro mettendomi il suo braccio sulle spalle mi ha stretta a lui le mie labbra hanno cercato le sue scambiandoci un tenero bacio. Era forse quello che cercavo e volevo già dalla sera precedente.


 


Riaccompagnata a casa ho fatto cenno a Pedro di salire nel mio appartamento. Non si è fatto di certo pregare. Entrati in casa ci siamo abbracciati stretti l’un l’altra mentre le nostre labbra si uniscono in baci sempre più teneri, focosi. I nostri sapori si scambiavano e le nostre lingue gioiose giocano assieme vogliose.


 


Pedro slaccia il mio vestito lasciandolo cadere a terra. Resto solo in mutandine in quanto questa sera non ho messo il reggiseno. Il mio seno, che già indirettamente aveva ammirato nel locale, rimane nudo davanti a lui. Ha cominciato ad accarezzarlo e a baciarlo. La sua lingua accarezza i miei capezzoli duri come dei chiodi che ben presto finiscono tra le sue labbra. 


 


Nell’estasi del piacere ho cominciato a spogliare anche lui togliendole la camicia, baciandogli il petto e prendendo tra le mie labbra i suoi capezzoli che ho da subito cominciato a succhiare. Successivamente ho slacciato i suoi pantaloni che sono immediatamente caduti a terra. Noto quanto anche lui sia fortemente eccitato. Il suo membro dentro i boxer è completamente eretto, duro ed eccitato: sembra di marmo. Abbasso i suoi boxer, mi inginocchio davanti a lui, comincio a leccare i suoi testicoli succhiandoli e gustandoli come una cagna in calore, poi con la lingua percorro la sua asta sino a raggiungere la punta ormai gonfia e violacea. L’accarezzo con la lingua, stuzzico il buchetto dal quale esce il suo sperma e il suo filetto. Dai suoi occhi e dai suoi gemiti constato quanto la cosa gli stia facendo piacere. Questo mi eccita ancora di più. Sembro impazzita. Prendo il suo membro tra i miei seni. Li stringo in modo da massaggiarlo tutto muovendomi in su e giù e leccando la sua capella con la lingua man mano questa esce. I suoi gemiti sono sempre più intensi, il suo corpo un fremito unico fin tanto che, irrigidendosi tutto dal suo buchetto non esce caldo il suo sperma che da golosa raccolgo tutto con la lingua assaporandolo ed ingoiandolo. 


 


Mi hai fatto una bellissima “spagnola” mi dice Pedro. Forse la migliore che finora mi abbiamo fatto. Oltre che simpatica e carina sei una vera porcellina. Una donna fantastica. 


 


Mi prende in braccio e mi ha adagiata sul letto. Sento il suo corpo nudo a contatto con il mio provando una sensazione fantastica. Prendendomi in braccio ho potuto gustare il calore del suo corpo ed profumo della sua pelle.


Si stende accanto a me baciandomi tutta partendo dai lobi delle orecchie per poi passare al collo. Essere baciata in quei luoghi e sentire il suo alito caldo è una cosa che da sempre mi fa impazzire di piacere. Le sue labbra continuano a scendere lungo il mio corpo, sulle mie spalle, sul mio seno, sulla pancia poi sull’ombelico, che mi ha stuzzicato oltre che con le labbra anche con la lingua, sino a giungere alle mutandine ormai fradice dei miei umori vaginali. Prende delicatamente il bordo delle mutandine e, invitandomi a sollevare un po’ il sedere, me le sfila lasciandole cadere a terra.. In questo momento entrambi siamo nudi. Ha guardato la mia intimità coperta da peluria ben curata dicendomi: “Che bella!!! E’ fantastica!!! Ho sempre saputo che voi italiane siete una bellezza unica”.


 Mi allarga le gambe e con il suo viso si è introduce in mezzo a loro. “Che buon profumo che hai e chissà quanto sei dolce qui” mi dice. Comincio a sentire la sua lingua a stuzzicare il mio clitoride ormai gonfio ed esterno alle mie labbra. Man mano lo fa il mio piacere cresce andando alle stelle. Ora la sua lingua si infila tra le mie labbra, raccoglie tutti miei umori e si spinge all’interno verso le mie piccole labbra. Scende ancora sino ad introdursi tra i miei glutei stuzzicando il mio buchetto posteriore Mi sto sentendo invasa da un calore mai provato prima d’ora. Il mio corpo comincia a contorcersi tutto dal piacere che sto provando, dalla mia bocca escono dei gemiti incontrollati che non riesco più a trattenere, il mio respiro si fa sempre più affannoso mentre il piacere continua a crescere in me. So di non durare ancora a lungo in quanto il mio orgasmo non è poi così lontano. Mentre si dedica a giocare con la mia patata con le dita della mano stuzzica i miei capezzoli sempre più duri facendomi provare piacere anche li.


 


Si stende sopra di me mettendo le sue mani sulle mie braccia. Mi bacia cercando la mia lingua ormai invasa dal piacere. Strofina il suo membro sulla mia intimità che come non mai lo desidera. Sento il suo membro farsi strada tra le mi labbra, eccolo appoggiarsi alle mie piccole labbra che lo accolgono tutto. Il mio corpo ha subito un sussulto. Sento tra le mie pareti vaginali il suo membro caldo fremere mentre lui bacia con intensità la mia bocca per poi scendere ancora sul mio seno. Si sta muovendo dentro di me accrescendo ulteriormente il mio piacere. Nel massimo del mio piacere lo incito dicendogli: “Dai continua… è bellissimo… fantastico… non smettere…. riempimi tutta”. Il suo corpo freme, sento quanto anche lui stia godendo ad essere dentro di me. Lo sento irrigidirsi ed emettere anche da parte sua dei gemiti di piacere mi rendo conto che sta per venire. sono pronta ad accogliere dentro di me tutto il suo sperma caldo che mi riempie tutta. Una sensazione fantastica. Una delle più belle scopate fatte.


 


Esausti ci siamo stesi una accanto all’altro. L’ho stretto a me. Il desiderio di sentire il calore del suo corpo unito al mio è troppo forte. Accarezzare con la mia mano la sua pelle morbida, i suoi glutei, appoggiare la mia testa sul suo petto, baciare e mordicchiare i suoi capezzoli., strusciare il mio seno sul suo corpo non ha prezzo. Non è passato molto che il suo membro dall’eccitazione è tornato ad essere eretto e duro. Non resisto. Salgo cavalcioni sopra di lui indirizzando un’ulteriore volta il suo membro verso la mia vagina facendo in modo che entri tutto. Adesso sono io che mi sto muovendo su di lui mentre accompagna i miei movimenti con le mani sul mio sedere. Che bello sentire ancora una volta il suo pene spingere dentro di me. Sto godendo ancora come una troia. Più godo più spingo desiderosa ancora una volta di essere riempita dal suo sperma caldo.


 


Dopo essere venuto anche questa volta mi ha detto sorridendo: “Se continui così mi svuoti tutto e di me non resta più niente”. Ci siamo messi entrambi a ridere entrambi per poi addormentarci nudi l’una vicino all’altro.


 


Questa mattina quando mi sono svegliata lui non c’era già più. Sul cuscino un biglietto nel quale dice: “E’ stata una nottata stupenda. Ora devo andare al lavoro. In giornata ti chiamo. Grazie della tua presenza”.


 

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