Firenze è davvero fredda d’inverno, torno dall’università, prendo il tram che mi riporta a casa. Ho davvero troppo freddo ed il freddo mi rende triste. Mi siedo in fondo, non c’è quasi nessuno: una vecchietta con il suo cagnolino seduto tra i suoi piedi, una coppia credo di turisti da come si guardano il giro e, per fortuna, il conducente. Guardo fuori dal finestrino, il cielo è grigio. Chissà se Mario oggi si fa sentire, mi farebbe davvero piacere. Ho passato la mattina con il professore di anatomia, anche se l’argomento mi interessa moltissimo lui riesce a farlo diventare banale e noioso, ha un tono di voce che riuscirebbe ad addormentare chiunque in trenta secondi. Spero di arrivare a casa presto, ho solo voglia di mettermi a letto ed addormentarmi fino a domattina. Dopo 20 minuti sono in casa, mi faccio un caffè e mi infilo sotto le coperte, avrei quasi voglia di piangere. Suona il telefono! “Pronto…”. “Ciao Grazia, sono Bea..come stai?”. “Wow, ciao Bea, da quanto tempo…che piacere sentirti; tutto bene a parte il freddo, e tu?”. “Bene, ti chiamavo perché…avrei voglia di vederti”. “Quando vuoi amica mia ma non chiedermi di uscire, oggi e domani sono sigillata in casa poi….si vedrà”. “Davvero, se vuoi posso passare a trovarti?”. Dalla sua voce si capisce la contentezza. “Vieni quando vuoi….ti aspetto!” E riattacco senza aspettare risposta. Spero che Bea riesca a dare un senso a questa giornata uggiosa e triste. Mi alzo e sistemo le due cose che ho lasciato fuori posto. Vado a cambiarmi: indosso ancora i vestiti che mi sono messa stamattina. Mi spoglio pensando a Bea: com’è bella, è davvero un piacere conoscerla ed averla come amica. Mi infilo una felpa XXXXL e dei fusò neri, niente intimo, con Bea vicino è completamente inutile….mi sento perfetta! Accendo la televisione solo per fare che in sottofondo ci sia una voce, mi verso un goccio di gin e mi siedo sul divano ad aspettare. Con Bea abbiamo fatto l’amore poche volte anche perché è poco che ci conosciamo, se chiudo gli occhi vedo il suo seno davvero speciale che invidio, i suoi sensibilissimi capezzoli che amo succhiare, la sua bocca sempre pronta per un bacio e la sua lingua che adora giocare con la mia. Il suo cazzo sottile, lungo ma sottile, addirittura delicato. Mi stò eccitando al solo pensiero di vederla e non vedo l’ora che suoni alla mia porta. Infatti poco dopo suona il citofono: “Sali” rispondo senza neppure sentire la sua voce. Mi avvicino alla porta, sento l’ascensore che arriva, la porta che si apre e Bea che mi sorride e mi corre incontro. Mi abbraccia e mi bacia, l’adoro quando fa così, mi fa sentire importante. Entriamo in casa: “Dai, dammi il giubbotto e siediti” le dico. Si toglie il giubbotto e me lo porge, ha un sorrido davvero bellissimo, sembra davvero felice di essere qui. “Bevi qualcosa?” Le dico mentre prendo i bicchieri. “Quello che bevi tu per me va bene”. Verso anche per lei un pò di gin, mi giro e le porgo il bicchiere. “Bea, diventi sempre più bella” le dico guardando ogni suo più piccolo dettaglio. Mi siedo vicino a lei: “Come mai questa improvvisa voglia di vederci?”. “Non so, mi sentivo malinconica e triste, avevo voglia di parlare con un amica e…. avevo voglia di coccole”. “Proprio come me allora, figurati che quando mi hai telefonato ero già a letto, ci siamo trovate” le rispondo ridendo. Parliamo un pò, la scuola, gli esami, i professori, i compagni di scuola. Mentre parliamo le accarezzo le mani, dita lunghe e unghie curatissime, ho voglia di baciarle. Le sfioro con le labbra, poi succhio delicatamente l’indice e lo infilo tutto in bocca, ci gioco un poco con la lingua. “Già avevo voglia di te, se fai così impazzisco” mi dice sospirando. “E allora…se ti bacio…svieni?” Le dico mentre la mia bocca si avvicina alla sua, le mie labbra si appoggiano alle sue che piano si aprono per lasciar passare la mia lingua. Adoro baciare Bea, è davvero speciale e i suoi baci hanno un sapore di buono. Le nostre mani cominciano a frugare i nostri corpi, le sue dita delicatamente sui miei capezzoli e le mie sui suoi invidiatissimi seni; vorrei staccarglieli e farli miei. Passo la mia mano sopra i suoi jeans, il suo cazzo si sta indurendo…forse è meglio fargli prendere aria. Tiro giù la cerniera e…non indossa slip, il suo cazzo esce fuori lungo e dritto. Lo tocco, mi piace toccarlo, far scorrere delicatamente la mia mano dalla base fino alla cappella e, come sempre, ho voglia di prenderlo in bocca, di sentirlo crescere dentro la mia bocca aiutato dalla mia lingua. Si stende sul divano, abbassa i jeans e lascia il suo cazzo in balia della mia bocca: “Ti faccio sborrare fino a domani” le dico mentre assaporo la sua cappella tra le mia labbra”. “Anch’io voglio farti godere” mi dice e la sua testa si riversa sul poggiolo del divano. Il suo cazzo diventa sempre più duro e lo succhio e lo accarezzo con le labbra e con la lingua. “Ma io ho voglia di te, ho voglia di prenderti e scoparti”. “Prima voglio sentire il tuo sapore….”. Con le mani le accarezzo le palle e con un dito il buco del culo. La mia bocca scorre su e giù sul suo cazzo e dopo poco lo sento che sta già per venire, si muove appena, freme e poi “Sborro…..vengo…” e lo sento in bocca tutto il suo godimento. Lo succhio tutto, ingoio la sua sborra senza lasciarne neppure una goccia. “..e adesso scopami” e mi stendo sul divano. “Voglio prima baciarti, voglio sentire il sapore della mia sborra nella tua bocca” e mi bacia e la sua lingua sembra frugare la mia bocca alla ricerca della sua sborra. Si stende sopra di me, sento i suoi seni contro i miei, la sua bocca con la mia ed il suo cazzo appoggiato tra le mia cosce. Lo voglio dentro, deve scoparmi, voglio sentirlo dentro. Si muove piano, mi accarezza la schiena ed arriva fino al culo, le sue mani mi frugano il culo e la figa che è bagnatissima, sento due dita che entrano. “Voglio il tuo cazzo…” le dico sospirando. Si alza un poco e la sento indirizzare con la mano il suo cazzo dentro la mia figa. E’ un piacere sempre nuovo con lei, lo sento entrare fino in fondo anche se non è duro, si ferma mentre continua a baciarmi ed ad accarezzare il mio culo. Le mie mani accarezzano la sua schiena e scendono sul suo culo. Cerco di arrivare al suo buco e lo sfioro piano con la punta delle dita. Bea si muove dentro di me, sento il suo cazzo che sembra riprendere vigore. “Scopami, fammi godere” riesco a dirle prima di perdermi nuovamente nella sua bocca. Si muove lentamente, proprio come piace a me, sento il piacere arrivare con un’onda leggera, apro le cosce per sentire il suo cazzo fino in fondo. Le sue carezze mi eccitano da impazzire…stò godendo…sento il piacere che parte dalla mia figa ed arriva al cervello: “Godo Bea, godo….scopami….godo”. “Stò per godere anch’io….ti sborro tutto dentro” e sento il suo cazzo accelerare per poi fermarsi. Lo sento pulsare: sta scaricando la sua sborra dentro di me. Restiamo un poco così, abbracciate, il suo cazzo ancora dentro di me mentre la sua sborra comincia ad uscire dalla mia figa. “Se ne vuoi sentire il tuo sapore devi leccarla adesso” le dico accarezzandole il viso. Non se lo fa ripetere, in un attimo la sua bocca è tra le mie cosce, lecca le labbra della mia figa pulendola della sua sborra, succhia un poco il clitoride e poi scende, fino al buco del culo, cerca di penetrarlo con la lingua per poi tornare su. “Se vai avanti così mi fai impazzire” le dico. Chiudo gli occhi ed assaporo la sua lingua e le sue carezze. Vorrei continuasse per ore, una sensazione di piacere e rilassatezza si impadronisce del mio corpo ed io ne subisco, passivamente, la bellezza. Bea sembra non volersi fermare, la sua bocca si è impadronita della mia figa e sembra volerla succhiare e leccare all’infinito. “Vedo che ti piace la mia figa” le dico aprendo appena gli occhi. “Sei buonissima e…..voglio scoparti ancora, ho ancora voglia di te”. Prende le mie gambe e le alza sopra le sue spalle, la mia figa è li, completamente aperta, davanti al suo cazzo. Me lo infila, è ritornato duro, me lo infila fino in fondo e comincia ancora a scoparmi con movimenti lenti proprio come piace a me, dentro e fuori, sento la sua cappella uscire e poi rientrare, le sue mani accarezzano prima il mio culo, poi salgono sulla pancia per poi stringere i miei capezzoli. “Ti piace?”. “Certo Bea, adoro fare l’amore con te, lo sai.” Piano piano sento il piacere crescere dentro, stringo la mia figa per sentire meglio il suo cazzo, ho voglia di godere ancora. Bea mi bacia, “tra poco vengo ancora…” e come se fosse una molla  dentro di me, come una scossa elettrica scatto e la mia figa va incontro al suo cazzo, lo voglio, fino in fondo. “Sborro Grazia, stò sborrando ancora” e pianta il suo cazzo in fondo alla mia figa. Veniamo insieme, rimaniamo così, abbracciate e stese sul divano, il suo cazzo dentro di me. “Rimani per cena” riesco appena a dirle mentre l’abbraccio e la stringo a me. “Se ti fa piacere assolutamente si”. La stringo forte a me, il solo sentirla vicino mi eccita e credo che la serata non finisca così.

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