Due anni fa mi recavo, mi reco tuttora, in un bar/tabaccheria sempre pieno di gente e di donne. Un pomeriggio notai al tavolino seduta una bella signora, più o meno della mia età, con la sua consumazione, la vidi e ci fu uno scambio di sguardi piuttosto prolungati, acquistai quello che dovevo ed uscii, mi rimase nella mente il suo sguardo, preciso io sono un maiale nell'intimità ma tutti i giorni sono timido. Tornai altri giorni sempre alla stessa ora e la rividi, pensavo non mi guardasse più e invece mi osservò ed un giorno accennò ad un sorriso. Alla fine un pomeriggio presi coraggio e dissi alla proprietaria del bar che pagavo la sua consumazione e me ne andai. Il giorno dopo torno lei è sempre lì ma mi accoglie con un gran sorriso, allora mi faccio coraggio e la saluto per tutta risposta lei risponde e spostando la sedia mi fa segno di sedermi, cosa che faccio subito presentandomi lei risponde "piacere Letizia" io feci una battuta stupida del tipo "Letizia bello giusto per una signora come lei spero di nome e di fatto" lei rise e poi iniziammo a parlare, mi chiese "abiti in zona?" io "si qua dietro, tu non penso se no mi ricorderei di averti già incontrata" lei "infatti abito fuori città" io "come mai così fuori zona" lei "sto facendo delle terapie nel centro medico qui dietro" io "una bella donna come te non può essere malata" lei rise ma non rispose. Restammo per qualche minuto in silenzio guardandoci negli occhi poi mi disse "ma dimmi qualcosa di te" io le raccontai della mia vedovanza, che ero in pensione, lei mi interrupe "ah sei vedovo e da quanto tempo?" io "da 16 anni" lei "meglio pensavo di trovarmi davanti ad una moglie gelosa, sai un bell'uomo come te non è da far scappare" io "non ti offendere ma forse non ti osi mettere gli occhiali per non rovinare la tua bellezza ma forse sarebbe meglio se li indossi" lei "non porto gli occhiali e quando una cosa mi interessa noto tutto" poi ci salutiamo perchè per lei si era fatto tardi, si alzò e la vidi uscire, finalmente vedevo il suo corpo, una quarta di seno, all'apice di due belle gambe un bel culo, forse con un po' di cellulite ma alla nostra età è anche giusto. Ci rivedemmo il giorno dopo e ci raccontammo di noi, lei era divorziata da un marito che non la soddisfava, io le chiesi "strano non sembri così esigente" lei "invece sono una che a casa piace comandare" non ero riuscito a capire se intendeva solo a casa o anche a letto, poi mi chiese di me ed io le spiegai la mia storia, lei ascoltò molto attentamente alla fine chiese "ma tu non dirmi che non hai nessuna donna al tuo fianco" io "fissa no qualche avventura ma niente di serio" lei guardandomi mi chiese "posso chiederti qualcosa di personale" io "fai pure io alle donne ho sempre detto e dato tutto me stesso" lei "ma in questi anni sei rimasto casto" io allora le raccontai che da quando avevo 15 anni che ero stato instradato alla via del sesso, lei mi guardò sbalordita e disse "allora io sono una tardona fino a 17 anni non ho fatto nulla" io risi e dissi "proprio nulla non ci credo" lei "prima qualche sega, poi un amico di mio padre, di cui io mi ero invaghita, me lo mise prima in bocca e dopo poco mi sverginò" io "però bell'inizio e poi cosa avete fatto" lei "ottenuto quello che voleva mi ha fatto capire di lasciarlo perdere" io "però che stronzo" lei "ma e tu con chi hai perso la verginità" io "non sono mai stato vergine da neonato sono stato circonciso" lei "quindi nessun dolore la prima volta" io "anzi piacere per lei e per me" lei "anche lei aveva 15 anni" io mi misi a ridere e risposi "lei 60" strabuzzò gli occhi e disse "anche il mio lui aveva 60 anni" scoppiammo a ridere, poi lei disse "durò molto" io "si circa due anni, perchè mi insegnò tutte le tecniche per far godere una donna, sono diventato il suo schiavetto" lei "però che brava ha sfruttato i suoi insegnamenti" io feci cenno di sì con la testa. Restammo in silenzio poi guardando l'ora le dissi che dovevo andare lei guardandomi e salutandomi rispose "ci vediamo domani". L'indomani ebbi un impegno e mi presentai il giorno dopo, notai che aveva messo una gonna a metà coscia, due belle coscie e sicuramente coperte da autoreggenti, come arrivai si alzò e mi baciò chiedendomi come mai il giorno prima non ci eravamo visti le risposi poi le dissi "sai pensavo di non vederti più" lei "perchè" io "magari ti sei fatta l'idea di me di un maniaco sessuale" lei scoppiò a ridere poi "perchè dovrei pensare quello" io "visto il racconto della mie esperienze" lei "anzi è la prima volta che forse non devo chiedere cose indiscrete sai di solito gli uomini vogliono la donna troia da svuotarsi le palle e mandarla via" io rimasi sorpreso dal suo modo di parlare e dopo un attimo di turbamento risposi "vedi io ho sempre messo al centro del rapporto l'appartamento sessuale della mia donna, mia moglie, scusa la parola, con me era diventata una gran puttana ma perchè provava piacere a farsi scopare" lei guardandomi mise la sua mano sulla coscia vicino all'inguine e la fece andare su e giù per la gamba procurandomi un erezione sperando non se ne accorgesse. Mi disse "secondo me tu sei uno che a letto una volta che ha goduto continua a dare piacere" io risposi "per me la donna è padrona del mio corpo e deve averne piacere" lei guardandomi disse "se ti dico una cosa mi giuri che non scappi" io feci cenno di no con la testa continuò "io voglio l'uomo che si lascia comandare ed ubbidisce ai miei ordini" io accarezzandole la gamba fino a sfiorarle il pizzo delle autoreggenti, le risposi "perchè dovrei scappare penso che se ci siamo conosciuti e per provare è portare piacere" le come risposta arrivò a sfiorarmi il cazzo e probabilmente si accorse della mia eccitazione poi mi sussurrò "quindi non ti spaventa di fare quello che voglio io" io per tutta risposta presi la mano che era vicino al cazzo e la baciai, allora mi diede il suo indirizzo e mi disse "domani pomeriggio ci vediamo a casa mia" e ci salutammo. Il giorno dopo arrivai a casa sua, una villetta, mi accolse vestita normale camicetta bianca, dove si vedeva che non indossava il reggiseno, una gonna lunga con tessuto tipo scozzese, ci sedemmo in salotto e mi portò un bicchiere di birra, dopo un po' che parlavamo, lei si avvicinò a me e ci baciamo, mentre limonavamo la sua mano toccò per bene la patta dei pantaloni, io mi staccai e dissi "andiamo avanti qui o in camera" lei "no spogliati qui" io mi spogliai completamente, lei osservò il cazzo duro e disse "ah è così circonciso" poi aggiunse "bella cappella se non ti dispiace assaggio" lo prese in bocca ed iniziò a leccarlo tutto, poi mettendomi una mano tra le gambe, tra palle e ano mi tirò a se, bella pompinara, massaggiava le palle ma poi sentii un dito farsi largo tra i glutei ed accarezzare l'ano, d'istinto mi irrigidii ma lei togliendoselo dalla bocca mi disse "tranquillo voglio farti godere, se stretto mai preso lì" io "no l'unico posto vergine" poi ricominciò a leccare e piano mi infilò il dito dentro, aveva ragione era fantastico avere una bocca che succhiava e un dito in culo, non durai molto le sborrai in bocca, lei ingoiò tutto senza problemi, senti sfilare il dito e la sua bocca che ripuliva tutto per bene, una volta soddisfatta disse "mmmm buona così dopo duri di più" allora pensai ora tocca a me. La feci alzare e poi le tirai giù la gonna, scendendo anche io, una volta a terra facendole alzare i piedi era senza mutandine, la feci risiedere, lei allargò le gambe facendomi vedere la figa ben depilata e bagnata. Ma io le presi i piedi e prima li baciai poi iniziai a leccare le dita, mettendole in bocca e succhiandole, lei mi guardava e disse "nessuno aveva mai fatto questo" io non risposi, poi iniziai a salire lungo le gambe baciandole. Arrivato alla meta allargai le cosce ed iniziai con la punta della lingua a leccare le grandi labbra, poi passai all'interno alle piccole, mentre lei iniziava a emettere versi di piacere, ormai il clitoride era pronto, come lo toccai con la lingua lei con un brivido godette, mi prese la testa con le mani spingendomi contro e tenendomi lì, io ormai preso dall'odore dei suoi liquidi non smettevo, poi infilai sotto la mano e con il dito medio iniziai ad accarezzare l'ano, il suo piacere colava e lo bagnò ed allora iniziai ad infilargielo su, mentre continuavo a lavorare con la lingua, la sentii urlare di piacere poi iniziò a dire "cazzo cazzo che bello", non so quanto tempo era passato ma mi allontanò, la guardai era sudata e con la testa all'indietro, respirava forte, mi misi a sedere e presi il bicchiere della birra è ne bevvi un sorso, lei si girò e mi guardò, mi avvicinai ed iniziammo a baciarci, la sua mano prese il cazzo in mano ed io staccando la bocca dalla sua le dissi "quando vuoi andiamo a letto" lei con la voce affannata rispose "devi lasciarmi riposare un po' non avevo mai goduto così neanche scopando" io "te lo avevo detto che bisogna saper far godere una donna non solo scoparla". A letto lo sbattuta per bene, abbiamo iniziato con un 69 ma poi ho continuato con la figa e dopo le ho fatto il culo, quando sono andato via l'ho salutata ma forse non mi ha neanche sentito da come dormiva. Vi racconterò poi l'incontro il giorno dopo. 

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Categorie: Sentimentali
Tag: amanti