"Non hai mantenuto la promessa, hai disobbedito" mi rimproverò Melissa "Il tuo cazzo è sotto il mio controllo, soltanto io decido quando devi usarlo e sborrare".
"Amore mio, non è come pensi" risposi con le labbra che mi tremavano e le lacrime agli occhi. Avrei voluto ribellarmi, soprattutto dopo aver sborrato, ma ormai anche quando non ero eccitato, riusciva a esercitare potere sulla mia mente e riusciva a farmi arrapare di nuovo con il suo autoritarismo.
Quella frase così stupida e falsa mi costò un forte ceffone dalle splendide mani di Melissa, che mi ricordò in questo modo, quanto sia una vera Dea e Padrona.
Melissa mi guardò con un sorriso freddo e calcolatore. "Non prendermi per il culo" disse, "Adesso meriti una punizione"
Mi sentivo come se un peso enorme mi schiacciasse il petto. "Cosa hai intenzione di farmi?"
Melissa si avvicinò ancora di più, fino a che non sentii il suo respiro caldo sul mio viso disse, il tono della sua voce diventando ancora più freddo: "Voglio che ti masturbi davanti a un video."
"Che video?"
"Questo!"
Melissa mi mostrò un video sul suo telefonino che mi scandalizzò: un video che ritraeva mia madre che si faceva chiavare da Vito, quello schifoso ciccione lardoso.
Rimasi senza parole. "Ma... è mia madre..."
"Proprio così. Ho i video di tutti voi. Il tuo con mia sorella e mio fratello, il nostro, quello con Roberta e persino quello con Monica. Oltre a riprendere con i telefonini, io e Vito abbiamo installato telecamere ovunque e finora lo sapevamo solo io e lui. Ora fatti una sega guardando il filmato e sborra."
"Ma quando lo avete fatto? Questa è casa mia!"
"Mi hai dato le chiavi, scemo, hai dimenticato? Mi ami così tanto che mi hai dato persino la tua carta di credito e le chiavi di casa. Posso fare quello che voglio. E adesso stai zitto e fatti una pugnetta guardando il video" mi disse tirandomi un calcio in culo e uno schiaffo in faccia.
"Non puoi chiedermi una cosa del genere, Melissa, è mia madre...e poi sono già venuto due volte" risposi tremando e senza ribellarmi ai colpi inferti dalla mia Dea.
"Non mi interessa," disse Melissa, stringendo i denti. "Se non lo fai, dirò a tutti quello che hai fatto con Melania e Gregorio e mostrerò anche i nostri video, quelli in cui ti piscio in bocca: penso che sia meno scandalosa la chiavata tra tua madre e Vito rispetto a quello che fai tu. E credimi, nessuno ti guarderà più allo stesso modo. E il fatto che hai già sborrato due volte, te la sei cercata: io ti avevo già fatto sborrare chiavando con me e dovevi aspettare che ti dessi io il permesso un'altra volta, ma tu hai voluto disobbedire e mentirmi, ora la devi pagare".
"Dicevi di amarmi" dissi con le labbra che continuavano a tremarmi.
"Anche tu dicevi di amarmi e invece mi tradisci con mia sorella. Farò succedere un casino che neanche immagini. Ti farò litigare anche con la ragazza di Melania, ti farò chiudere i rapporti con tua madre che rimarrà disgustata da che figlio pervertito e schifoso tu sia".
Deglutii, sentendo il peso della sua minaccia. "Va bene," dissi infine, la voce spezzata. "Farò tutto quello che vuoi."
"Bene," disse Melissa, allontanandosi finalmente. "Ricorda, sei mio schiavo. Non te lo dimenticare mai."
"Sì, Padrona e tu sei la mia unica Dea".
"Adesso masturbati guardando il video e non farmelo ripeterò più, coglione. Guarda tua madre, che fa tanto la santarellina, quanto è puttana e come succhia il cazzo al marito di sua sorella, che è morta da poco. Vergognoso! Ma sono sicuro che un porco pervertito come te si arraperà anche a vedere sua madre che si fa chiavare. Guarda che troia è che tua madre".
Il cazzo effettivamente mi si indurì, lo tirai fuori e cominciai a masturbarmi, guardando quella scena raccapricciante e al contempo arrapante, ma soprattutto al pensiero che era Melissa a ordinarmelo. Mia madre era pecora e urlava dalla goduria mentre Vito glielo sbatteva dentro. Mai in vita mia avevo provato il desiderio di fottere con mia madre, ma vederla fare la porca mi fece venire voglia di metterle il cazzo in bocca.
Mentre lo facevo, notai che Melissa era immobile alle mie spalle e d'istinto mi voltai: vidi che ridendo in modo sadico, mi stava filmando con un altro telefonino.
"Girati e continua a segarti, schifoso segaiolo!" mormorò, con un tono forte ma con la voce bassa per non farsi sentire dagli altri.
Obbedii senza replicare.
"Ti piace farti le pugnette mentre guardi quella troia di tua madre, eh? Guarda come si fa chiavare, la puttana".
"Sì, Padrona".
"Di' che tua madre è puttana".
"Sì, mia Dea".
"Dillo!"
"Mia madre è puttana".
"Te la chiaveresti? Di' la verità".
"Sì, mia Dea".
"Perché sei un pervertito schifoso, un essere inutile, buono solo a farti le seghe, a obbedire ai miei ordini".
"Sì, Padrona divina".
"Mentre ti seghi, ripeti come un mantra che tua madre è una troia e una puttana".
"Sì, mia divina Dea stupenda e superiore. Mia madre è una troia, una puttana, una grandissima zoccola, le piace prendere i cazzi. Vito la sta scopando per bene, ora mia madre gli sta facendo un bocchino, mia madre è una vera pominara e sono orgoglioso di lei, sono contento che non sia una santarellina".
"Chi è più bella tra me e lei?"
"Tu, mia Dea".
"Chi ami di più me o lei?"
"Te, Padrona".
"Allora rubale dei soldi e portali a me, voglio cento euro. Non mi basta avere la tua carta di credito".
"Sì, Padrona, come desideri".
"Bravo, schiavetto".
"Grazie, Padrona, sono fiero di essere suo schiavo".
D'un tratto udii dei passi e alle mie spalle una grossa ombra che si avvicinava a quella di Melissa: era Vito, che toccava il culo alla figliastra e poi la abbracciava cingendola da dietro, sentii anche lo schiocco di un bacio, poi di un altro bacio più intenso. In pratica Melissa aveva dato le chiavi anche al suo patrigno. Con la coda dell'occhio vidi che Melissa e il suo patrigno si baciavano appassionatamente. Avevano gli occhi chiusi, erano estasiati. Lui le infilò le mani nelle mutandine attraverso la camicia da notte. Sì, quelle stesse mutandine che io avevo sporcato di sborra. Cominciò a masturbarla. Lei, appoggiato il telefonino sul tavolino per continuare a registrarmi, sedette sul cazzo del patrigno ed entrambi tirarono fuori le lingue succhiandosele a vicenda. Si baciarono ripetutamente sulle labbra. Poi, Melissa si alzò e si inginocchiò davanti a lui, sbottonandogli la zip, infilando le mani nelle mutande di Vito e tirando fuori il suo cazzo, così gli si chinò sul sopra e glielo prese in bocca, cominciando a succhiare.
"Tuo cugino si sta facendo la sega guardando il video dove mi chiavo sua madre?", domandò Vito eccitato.
"Sì", rispose Melissa con il cazzo in bocca e ridendo aggiunse "gliel'ho detto io".
Entrambi risero silenziosamente, mentre il sole cominciava a splendere sempre più forte.
Melissa leccava il cazzo del patrigno, passando la lingua attorno alla cappella, poi glielo succhiava. Lui, con fatica, si abbassò sul pavimento, inginocchiandosi per leccarle la fica e lei ansimava per la goduria. Io ero geloso, eccitato, turbato. Non capivo più niente. Sapevo soltanto che la amavo. Amavo quella Dea che mi trattava così e che mi obbligava a fare cose che normalmente non avrei mai fatto. Vito si era chiavato Roberta, mia madre e la mia cuginetta preferita che ho sempre amato fin da piccolo.
Vito si rialzò piano piano con l'aiuto di Melissa e sedette di nuovo sulla sedia. Melissa si mise a cavalcioni su di lui, con la fica ancora bagnata. Si tolse le mutandine e me le sbattè in faccia.
"Tienile in bocca" mi ordinò.
"Sì, Padrona" obbedii, mentre lei cominciava a farsi chiavare nella fica dal suo patrigno e godeva come una vera Dea.
"Non guardare noi!" disse in tono autoritario "guarda quella puttana di tua madre".
"Sì, Padrona, è che tu sei di gran lunga più bella da guardare".
"Stai zitto, schiavo".
"Sì, Padrona".
Ero eccitato ma al contempo il mio cervello ribolliva di rabbia, perché mi sembrò che Vito mi stesse deridendo.
Guardai il video, continuai a farmi la sega, mentre sentivo anche quei due scopare e più pensavo all'umiliazione, più mi arrapavo. Non riuscii a trattenermi e sborrai all'improvviso.
Melissa rise "sei ridicolo, non duri niente...ora pulisci e vattene a dormire".
L'eccitazione, dopo aver sborrato, era passata, e io mi sentivo triste e senza forze. Sapevo però che Melissa sarebbe stata capace di farmi arrapare di nuovo e spingermi a fare cose inimmaginabili.
Pulii, tremando e con le lacrime agli occhi e mi preparai ad andare a letto.
"Fermo, aspetta!" disse Melissa, tra un gemito e l'altro mentre si faceva chiavare dal patrigno "attendi qui, finché Vito non sborra, così pulisci tu".
Ero già di nuovo sotto il suo controllo.
"Sì, Padrona".
Vito glielo mise in bocca e in culo, poi le leccò le tettine. Lui era un vero maschio alpha, non obbediva a ordini strani come me, si vedeva che erano complici. O forse Melissa era talmente brava a soggiogare gli uomini al punto che faceva credere a Vito di non essere suo schiavo? La seconda ipotesi era quella più valida. Io fui costretto a guardarli, il cazzo di Vito diventava sempre più grosso e duro. Melissa mi afferrò la testa e la spinse vicino al cazzo del patrigno, senza farmelo toccare. Poi Melissa mi sputò in bocca e sentii il sapore del cazzo di Vito misto alla deliziosa saliva della mia Dea. Mi baciò con la lingua mentre continuava a farsi scopare la fica.
"Ah, adesso sborro!" sussurrò Vito. Melissa lo cavalcò più violentemente e velocemente, non si spostò. Entrambi ansimavano, finché Vito non eiaculò nella fica della sua figliastra. Oh Melissa! Il mio primo amore! Sangue del mio sangue, mia dolce Padrona!
"Ti amo, Melissa" mi sfuggì detto. Lei rise e mi baciò, abbracciandomi. Il suo sguardo sembrava dire "vi ho tutti in pugno, come ho sempre fatto e come ho sempre voluto".
"Leccami la fica e pulisci" mi ordinò.
Pulii la sborra dalla sua fica e quello che mi rimaneva sulle labbra, lei lo raccoglieva con le dita e me lo ficcava in bocca, come una mamma che ciba il suo .
Leccò altra sborra dal cazzo di Vito e mi baciò sulle labbra. Ripetè la stessa cosa con le dita e le goccioline di sborra, finché non fu tutto pulito.
Mi toccò il cazzo e notò che era di nuovo duro.
"Vai a farti una sega in bagno, adesso e dopo vai a dormire".
"Sì, Padrona".
Obbedii.
Vidi Vito e Melissa baciarsi come due innamorati, mentre andavo in bagno a segarmi di nuovo. Senza forze, tornai a letto e mi riaddormentai. Feci sogni confusi.