9) - 1992
E’ il 7 giugno, domenica, compleanno di Lucia. Riccardo purtroppo non c’è più nella mia vita: con i suoi si è trasferito in Australia già da tempo, suo padre lavora per una multinazionale che ha deciso che dovrà restare la per 10anni. Siamo stati insieme tre anni, amici, compagni e complici, insieme abbiamo conosciuto l’amore e, soprattutto, il sesso in tutte le sue sfaccettature. Vista la lontananza obbligata abbiamo quindi deciso a malincuore di interrompere la nostra relazione anche se siamo sempre in contatto e ci scriviamo spesso. Io per il momento sono sola. Per il momento la solitudine sessuale non mi pesa, mi vedo spesso con Lucia e anche con mamma qualche volta ci divertiamo. Però devo ammetterlo, avrei proprio voglia di un cazzo, quello si, a volte mi manca proprio sentirmi presa e scopata. Lucia mi ha invitata per la sua festa di compleanno: a mezzogiorno pranzo con lei poi nel pomeriggio arriveranno tutti gli amici con cui festeggiare. Avrebbe voluto ospitarmi per la notte ma con lei c’è Mirko, il suo attuale ragazzo. Con lei c’è e rimane sempre quel rapporto speciale, lo chiamiamo di “quasi amore” anche se in alcuni momento sento davvero di amarla con tutto il cuore. Baciarla ed accarezzarla, fare l’amore con lei, mi dà sempre un piacere speciale, non è solo sesso, è molto di più, le sensazioni che provo con lei vanno oltre il sesso. Arrivo da lei a mezzogiorno in punto: mi corre incontro lungo il vialetto e mi abbraccia come se fossero mesi che non ci vediamo, mi bacia in bocca, come al solito. Mirko ci aspetta già seduto a tavola. E’ un bel ragazzo, alto e molto atletico, occhi azzurri e capelli castani, con lui è bello anche chiacchierare, si interessa un po di tutto quindi è davvero facile trovare argomenti di conversazione. Lucia gli ha raccontato del nostro rapporto, non so fino a che punto, ma credo che gli abbia detto tutto. Ci salutiamo e mi siedo a tavola mentre Lucia è in cucina con sua madre, arriva poco dopo con i piatti di spaghetti per tutti e tre: “Mamma e papà non mangiano con noi, escono a pranzo e tornano stanotte. Casa liberaaaa” ci dice proprio mentre suo padre esce dalla cucina per salutarci. “Vabbè, casa libera ma fate i bravi…se potete” ci dice salutandoci con la mano. Chiacchieriamo del più e del meno, della scuola, delle ferie, di tutto e di niente, i classici discorsi che si fanno a pranzo e senza un fine particolare. Finito di mangiare Mirko accende la TV e si siede sul divano, Lucia si deve preparare e vuole che vada con lei in camera…cose da donne. Si spoglia della goffa tuta che indossa e rimane nuda davanti a me. Si volta e mi guarda:”Quando mi guardi sento i tuoi occhi che mi desiderano, mi sento tua, ti adoro e ti voglio” mi dice guardandomi fissa negli occhi. “Lo sai che ti amo, si, ti amo e ti amo”. Mi avvicino a lei, l’abbraccio e la bacio, la stringo e la bacio ancora e vorrei fare l’amore con lei subito, li. “Dai..fammi vestire..altrimenti va a finire che…” mi dice baciandomi e staccandosi. Rimango a guardarla, seguo tutti i suoi movimenti come fossero al rallentatore, Dio com’è bella, come la desidero. Si infila il vestito sul corpo nudo, non mette niente di intimo, ne mutandine ne reggiseno, appena tirata su la cerniera si volta verso di me: è semplicemente bellissima! Faccio fatica a stare staccata da lei, vorrei prenderla subito, stringerla tra le mie braccia, spogliarla dello splendido vestito che indossa e baciarla dappertutto, stringere i suo capezzoli tra le mie labbra, sentire il calore della sua figa tra le mie dita. “Stai bene”? Mi chiede. “Sei semplicemente bellissima….e ti desidero” le rispondo abbracciandola con lo sguardo. “Andiamo di la, tra poco arrivano” e così si torna in sala. Mirko sta guardando qualcosa di calcio in tv e neppure ci sente entrare, andiamo in cucina. Lucia prende due bicchieri e li appoggia sul tavolo, prende una bottiglia e ne versa una buona dose dentro i bicchieri. “Cos’è”? Le chiedo. “Roba buona e so che a te piace: Jack Daniel’s” mi risponde e mi porge il bicchiere. Cominciano ad arrivare gli invitati, non sono molti, alla fine saremo una decina. Sul tavolo in sala sono già pronti degli stuzzichini e cose da bere, una buona musica di sottofondo fa da cornice. Conosco quasi tutti, c’è un ragazzo di colore molto carino che non ho mai visto ed una ragazza indiana davvero affascinante. Chiedo a Lucia. “Mario (non è vero che si chiama così ma ha un nome impronunciabile e quindi Mario è diventato il suo nome) ha 21anni e frequenta psicologia, Irvina ha 20anni, è indiana ed è iscritta ad ingegneria, lavora da Mc Donald”. Mario credo sia nato in Italia, parla l’italiano meglio di tanti italiani che conosco, addirittura con accento livornese. E’ alto più di me, definirlo bello forse no…forse..un tipo! La cosa che mi stupisce è che davvero mi fa piacere parlare con lui. Ci sediamo vicini sul divano, ha davvero un odore/profumo stupendo. Si parla, prima dei nostri studi e poi del più e del meno alla ricerca di conoscerci. E’ bello parlare con lui e mentre parla lo guardo, ha due spalle davvero grandi, le braccia sono muscolose come le gambe…chissà come avrà il cazzo…non ho mai visto un cazzo nero e mi hanno sempre detto che sono grossi e resistenti.. In balia di questi “ragionamenti” lui parla ed io quasi non lo ascolto. Guardo le sue labbra piene, la sua lingua rossa come il fuoco, avrei voglia di baciarlo qui, subito. Forse in questo momento ho troppa voglia di un cazzo, come sempre ho voglia di sesso ma l’idea di avere un cazzo che mi scopa davvero mi fa bagnare. Lucia si avvicina e si siede di fianco a me: “Non dirmi che ti piace Mario…”. “Beh Lucia, dopo sei mesi senza scopare forse mi piacerebbe chiunque ma devo ammettere che mi piace davvero” le rispondo quasi vergognandomi. “Guarda che lui è qui per te, mi ha chiesto se c’eri anche tu quando l’ho invitato…se volete appartarvi potete andare su in camera mia….senza problemi” e mi fà l’occhiolino. Guardo Mario che con il bicchiere in mano si guarda in giro, quasi assente. Senza dire una parola lo prendo per mano e lui mi segue come un bimbo, ci allontaniamo dalla sala e saliamo in camera di Lucia. Ci sediamo sul letto e le nostre bocche si uniscono in un bacio colmo di voglia, le nostre lingue si inseguono mentre le mani cercano i nostri corpi. Cominciamo a spogliarci a vicenda, lui sbottona la mia camicetta ed io sbottono la sua camicia, sciolgo la sua cintura e lui apre la cerniera della mia gonna: dopo pochi minuti siamo in mutande uno di fronte all’altro. Sotto i suoi boxer si nota il suo cazzo, lo vedo, lo desidero, lo voglio. Senza aspettare un secondo la mia mano lo comincia ad accarezzare da sopra i boxer….è davvero notevole, non enorme ma una bella misura. Lui mi bacia, mi accarezza i seni e la pancia, ho voglia di essere presa e la mia figa è già calda e piena di umori. Piano la sua mano si insinua nelle mie mutandine ed io entro nei suoi boxer: ho in mano il suo cazzo, duro, lucido e con una cappella nera che sembra di ebano. Le sue dita giocano con le labbra della mia figa, entra con un dito…poi con due….la mia figa è già pronta ad essere presa. Impugno il suo cazzo e lo tiro fuori dai boxer: nero, lucido e profumato, lo sego piano, la mia mano scorre lentamente sull’asta dura come il marmo, la pelle scorre sopra la sua cappella e poi scende e la lascia lucida. La voglia di prenderlo in bocca è troppa per cui lascio che le mie labbra si stacchino dalla sua bocca e scendano al suo cazzo. Solo la cappella mi riempie tutta la bocca, vorrei davvero farne entrare di più ma proprio mi è impossibile, mi accontento di leccarla..come si lecca un gelato…mi fa impazzire dalla voglia la sola idea che possa venire e riempire la mia bocca di sperma… Forse stanco della posizione mi prende di forza e mi gira e ci troviamo in un classico 69. La sua lingua nella mia figa mi fa godere sensazioni che non ho mai provato ed io gioco cercando di infilarmi in bocca almeno la sua cappella. Sento che stò per godere, le sue leccate dal clitoride allo sfintere mi stanno portando ad un piacere nuovo, mai provato… “Godo Mario, stò godendo” gli dico…. E lui senza dirmi nulla affonda ancora di più la lingua nella mia figa. Stò godendo, muovo il bacino avanti e indietro sbattendo la mia figa sulla bocca di Mario, un piacere incontrollato mi sale dal ventre fino alla testa. E’ davvero fantastico. Mi rilasso un attimo, rimango lì, ascoltando le mie sensazioni e con il suo cazzo nero e duro davanti al mio viso. “Mario…mi devi scopare, ho voglia di te, di sentirti dentro” gli dico mentre mi accarezza i capelli. Mi stendo sul letto e lui è sopra di me, apro le gambe e lui prima mi accarezza le cosce e poi gioca con la sua cappella sulle labbra della mia figa. Maneggia il suo cazzo come un pennello che dipinge le labbra della mia figa, a volte sembra voglia entrare ma poi esce e scivola giù, verso il perineo, ho voglia, troppa, lo voglio dentro… Ecco che comincia ad entrare, è davvero grosso ma non enorme, ma lo sento che mi riempie…piano piano entra, la mia figa e piena di umori e si dilata e il suo cazzo scivola dentro che è un piacere. Lo sento fino in fondo, mi sento piena e non so ancora se sia una bella sensazione o no. “Fai piano” gli dico mentre è fermo dentro di me. A me piace essere scopata piano, lentamente, voglio sentire e godere di ogni momento, di ogni attimo di chi mi scopa. Si muove lentamente, sento il suo cazzo entrare e quasi uscire, la sua cappella accarezza le pareti della mia figa ed ogni movimento è una fitta di piacere. Godo, sento che sto per godere, sento le pareti della mia figa involontariamente stringere il suo cazzo con contrazioni sempre più veloci. “Godo…godo…” gli dico. ”Stò venendo anch’io” mi risponde… “Stai dentro, sborrami dentro, voglio sentirti dentro” gli rispondo in preda al piacere e mentre le mie mani sui suoi fianchi lo stringono a me. E mentre mi stò godendo il mio piacere che si fa sempre più grande sento lui che gode e viene dentro di me. Sento il suo cazzo pulsare dentro di me e poi una serie di lunghi schizzi incredibili che sembrano non finire mai, li sento uno dopo l’altro, davvero mi sento piena, la sua sborra calda ha riempito la mia figa donandomi questa sensazione nuova ed io ne sono davvero felice: è la prima volta che qualcuno mi sborra dentro così copiosamente e che addirittura ho sentito gli schizzi di sborra riempirmi la figa! Rimaniamo così, abbracciati, il suo cazzo dentro di me, la mia figa che lo stringe quasi a non volerlo lasciare uscire per un poco, mi piace la sensazione di sentirmi dolcemente riempita, sentire la sua sborra che piano cola fuori dalla mia figa ancora piena del suo cazzo. “Mi hai fatto davvero godere” gli dico infilandogli la lingua in bocca. “Ma io ho ancora voglia di te” mi risponde mentre sento il suo cazzo che riprende vigore e che ricomincia lentamente a muoversi ed a scivolare dentro la mia figa, fino in fondo. Mi abbraccia, mi stringe, alzo le mie gambe sopra le sue spalle e sento il suo cazzo entrare ancora fino in fondo, ancora duro, ancora pronto. Si muove lentamente e mentre mi scopa le sue mani accarezzano il mio culo. Scivolano aiutate dalla sua sborra e dalle mie secrezioni verso il mio buchino del culo. Lo accarezza e piano comincia con un dito a cercare di entrare. Chiudo gli occhi e rimango a godermi il suo cazzo che entra ed esce dalla mia figa, la sua cappella che accarezza le pareti della mia figa ed io sono in sua completa dipendenza. Finalmente stò scopando, ho un cazzo dentro e Mario sta cercando il mio culo con il medio che, dopo averlo lubrificato con i miei umori, entra dentro con un dito. Presa davanti e dietro….voglio solo godere…. Respiro piano e mi lascio completamente andare, è un piacere troppo forte, mi sembra quasi di svenire, godo, godo come non ho mai goduto, con un cazzo esagerato piantato nella figa e con un dito nel culo che mi piace da morire…godo… Mario mi scopa ancora, il suo cazzo mi ha già fatto godere tre volte ma ancora entra ed esce dalla mia figa dopo averla già riempita di sborra bollente. “Sborro Grazia, stò sborrando” e lo sento venire ancora dentro di me, sento ancora i fiotti della sua sborra bollente nella mia figa ed è una sensazione unica. Quando il suo cazzo esce dalla mia figa, mi sembra quasi di togliermi un tappo, la mia figa si svuota, la sborra esce. Ne fermo un po con il fazzoletto ma…mi piace sentirla sul mio corpo così la spalmo sul mio ventre, sulla mia pancia. Voglio il suo cazzo, voglio succhiarlo adesso, voglio pulirlo, lo voglio in bocca. Lo succhio un poco, il sapore mi piace, vorrei continuare ma, forse, è meglio fermarsi qui.
“Dai, diamoci una pulita e scappiamo giù” dico a Mario.
“Ma…lo faremo ancora”? Mi chiede timidamente.
“Sicuramente si, hai un cazzo fantastico e sei davvero una bella persona, quindi, scoperemo ancora, non so se ti sposerò ma credo che questo sia irrilevante”.
Ridiamo e ci abbracciamo.
Ci diamo una pulita velocemente, mentre mi infilo le mutandine penso che vorrei tenere dentro la mia figa tutta la sua sborra che sento scendere ormai fredda sulle mie cosce. Mi pulisco le cosce, le mutandine oramai sono inzuppate. Ne ricorderò il sapore e , senza dubbio, l’avrò ancora sulla mia pelle.
« Brava Grazia !»
«Bel racconto. Bello e intenso.
Brava!»
«CIao Grazia, sono felice di comunicarti che le tue storie sono ora collezionate in un libro gratuito distribuito su erotika.app, sezione PRIME ESPERIENZE col titolo: Le grazie di Grazia. Complimenti, Giovanna. »