Bruno mette in mute per un attimo il microfono e sbuffa rumorosamente; avrebbe voluto staccare alle 17 e invece sono quasi le 18 e ancora lo tengono impegnato con la call; pensa alla sua amata Maria e si fa un rapido calcolo a mente per stabilire dove possa essere arrivata, sicuramente è già sulla Caserta - Salerno, quindi non le manca tanto.
Alle 18:15 il responsabile decide che può bastare; saluti e baci, con l'aggiunta delle buone ferie a Bruno e finalmente l'uomo può spegnere il suo PC; come aveva fatto la compagna, mette il PC in uno scomparto corazzato del soppalco del suo bagno e lo chiude a chiave, poi si concede una rapida doccia e indossa la camicia leggera a maniche corte e i calzoncini corti con le tasche laterali; sono le 18:45 quando esce dall'appartamento, dopo aver chiuso e bloccato tutte le tapparelle corazzate, e scende al garage per prendere la sua macchina; manda un messaggio a sua madre per avvisarla che sta partendo solo ora e finalmente può andare: "Adesso tocca a me amore mio, tu mi sa che stai già a cosce larghe ti possino" pensa ad alta voce prima di mettere in moto.
Da casa sua potrebbe seguire la Salaria fino a destinazione, ma come tutti preferisce prendere l'A1 ed uscire al casello di Fiano per poi andare a prendere la consolare molto più su; il traffico è intenso ma regolare, e perde solo un po' di tempo dietro a un camion e così poco dopo le otto di sera fa scattare con il telecomando la serratura del cancello del villino e mette dentro la macchina; come la sua compagna anche lui ha una piccola borsa con due cambi di intimo, una maglietta ed un calzoncino; si sbottona la camicia e va ad aprire il portoncino, sale la piccola rampa di scale che porta all'appartamento e apre la porta: "Finalmente" dice la donna che sembra stia li ad aspettarlo da chissà quanto: "Prenditela con quei rompipalle del lavoro" risponde lui mentre posa la borsa; l'uomo va verso di lei e allunga la mano per tirare il cordone della vestaglia che ha indosso, facendo letteralmente esplodere in fuori le gigantesche mammelle della donna e la grossa pancia sotto: "Ciao mamma" le dice prima di tirarla a se per unire le labbra con le sue, e presto le lingue entrano in azione, incrociandosi e passando sui denti e sul palato dell'altro.
"Mmmmmmm amore di mamma quanto mi sei mancato, vuoi mangiare subito?" "Assolutamente no mi sei mancata tanto anche tu" e tenendosi per mano i due si affrettano a raggiungere la stanza da letto; la signora Anna si siede sul lettone e cala i calzoncini del figlio, per poi tirargli giù le mutande: "Dai amore di mamma fatti allattare prima" e si mette con la schiena sulla spalliera del letto a gambe incrociate, e su di esse si poggia Bruno di schiena, con l'orecchio attaccato al pancione materno, si solleva e prende fra le labbra l'enorme capezzolo destro cominciando a succhiare avidamente: "Mmmmm siiiiii daiiiii" geme la donna "Mi piaceeeee siiii amore di mamma mi hai sempre fatta impazzireeeeeeeee ..... siiii che belloooooo daiiiiiii succhiaaaaaaaaaa"; la donna continua a gemere sempre più forte finchè non prorompe in un fragoroso: "Aaaaaaaaaaaahhhhhh vengooooooooooo"; dopo un po' Bruno si gira e passa a succhiare l'altro capezzolo, portando di nuovo la mamma all'orgasmo dopo neanche tre minuti.
"Sai amore di mamma" gli dice dopo che ha ripreso fiato "Ancora mi chiedono come ho potuto allattarti fino a 18 mesi ahahah e che ne sanno loro come mi facevi impazzire; ok mi sono scaldata ora penso a te" e con un'agilità insospettabile per la sua mole, la donna si solleva e si china sulla mazza del figlio, partendo con un pompino appassionato al pisello già barzotto; eccitato com'è la donna ci mette pochissimo a farglielo diventare durissimo: "Ti voglio a cagnolino amore di mamma, solo figa però" "Mmmmmm dai girati".
La donna si mette in posizione e lui ammira il culo alto di sua madre e le enormi mammelle che le strabordano da sotto il busto molto più del pur notevole pancione; si mette in piedi e vede il solco della figona pelosa e si china sulle gambe puntandolo con la cappella, spinge fino a farla entrare, poggiato con le mani sul culo materno: "Mmmmmmm oooohhhhhh" geme la donna sentendo la figa aprirsi, e subito Bruno porta una mano accanto alla spalla della madre e poi fa lo stesso con l'altra; in questa posizione comincia a far andare su e giù il cazzo dentro la donna.
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh siiiiiiii ooooooohhhhhhh" urla lei sentendo i colpi che la squassano in profondità, considerando che l'uomo ci mette anche tutto il suo peso: "Vengooooooooooooo squirtoooooooooooo" strilla Anna dopo neanche due minuti, e durante i dieci minuti della cavalcata viene altre tre volte, prima che il figlio le faccia una lunga flebo di sborra caldissima; l'uomo rimane ad ansimare per riprendere fiato, per quasi due minuti godendosi lo spettacolo delle mammellone materne che strabordano da sotto il busto e i lineamenti stravolti della donna per il piacere provato; poi si sposta e i due si mettono seduti l'una accanto all'altro sul lettone, poggiando le schiene sulla spalliera: "Mmmm che settimana mi pregusto amore di mamma" "A chi lo dici mammina mia" "Senti, Maria è già andata giù?" "Si è partita più di tre ore prima di me" "Starà già bella indolenzita ahah" "Dai mamma non mi va di parlare di lei, io voglio godermi ogni momento con te questa settimana; andiamo su già da domani?" "No preferisco da lunedì, nel weekend in montagna c'è troppa gente e non mi va di rischiare qualche curioso che passa"; il discorso che hanno appena fatto dimostra che Bruno, a differenza di Maria, si è confidato con sua madre sulle attività della compagna presso la sua famiglia.
Anna è una donna di 73 anni, molto corpulenta come abbiamo detto, è alta 1,80 metri e pesa 95 kg; grossa parte del suo sovrappeso è dovuta al suo mastodontico seno, l'ultima volta che si è fatta confezionare un reggiseno dalla sua merceria di fiducia a Roma, era di una misura equivalente alla nona coppa k; il pancione notevole che ha sotto, permette a questi enormi cocomeri di stare ancora abbastanza in su; capelli rosso scuri vaporosi e lunghi fino alle spalle e occhi grigi molto penetranti completano la descrizione della donna; Bruno di anni ne ha 56, alto 1,85 metri pesa sui 90 kg; anche lui è robusto pur se con un po' di pancia anche se non troppa; ha i capelli castani con occhi dello stesso colore, presi da suo padre.
La storia dell'incesto fra i due è molto più complessa di quella già vista di Maria e della sua famiglia; Anna è nata a Gemona del Friuli nel 1951, prima figlia di Antonio e di Ada; dopo quattro anni è nato Giulio e dopo altri tre Leonardo, e quando si pensava che sarebbero rimasti in tre, nel 1963 è arrivata anche la seconda femmina, che la madre ha voluto chiamare Alba; Anna fin da piccola avverte il problema che le da il suo fisico, infatti come la madre è più alta e più robusta delle bambine e poi delle ragazze della sua età; quando arriva l'età dello sviluppo, la ragazza sperimenta un'altra eredità materna, e cioè il seno che le cresce a dismisura; Ada ha addirittura una decima misura, e Anna arriva alla settima quando non ha ancora compiuto i 16 anni; ovviamente di trovare un ragazzo neanche a parlarne, a parte che le sue amiche preferiscono tutte i ragazzi più grandi di loro; il problema è che una con il suo fisico poteva andare bene ai tempi del ventennio o al limite fino agli anni 50, ma nei 60 i gusti e le mode erano cambiati, e le donne più erano piatte e più erano ricercate.
Poi era arrivato Angelo, un ingegnere che aveva 18 anni più di lei e che era venuto da Rieti per lavorare alla centrale elettrica di Ampezzo, e che aveva conosciuto durante una festa di paese; il fatto di essere ancora vergine, i modi dolci e distinti di lui, unitamente alla sua intelligenza, le avevano fatto perdere la testa e dopo neanche due mesi gli si era concessa; sfortunatamente l'inesperienza le aveva giocato un brutto scherzo, e quando aveva notato l'assenza del ciclo ne aveva parlato a sua madre tranquillamente; la donna l'aveva portata dal dottore e la sentenza era stata immediata, era incinta; Ada l'aveva presa abbastanza bene, non così Antonio che aveva trattato la figlia a male parole dicendole che li aveva disonorati, e pretendeva di sapere chi era stato per farlo riparare: in quei giorni Angelo era fisso alla centrale ed era tornato in paese solo dopo un paio di settimane.
La ragazza lo aveva informato e l'uomo aveva dimostrato subito una maturità notevole; si era fatto accompagnare a casa di lei e si era presentato alla madre e al padre confessando di essere stato lui; sulle prime Antonio gli aveva rinfacciato di essere stato molto imprudente per un uomo della sua età, ma subito Angelo si era offerto di riparare sposando la ragazza; le buone referenze date dal fatto che era un ingegnere dell'Enel, che aveva un ottimo stipendio avevano rapidamente convinto i due; il matrimonio era stato celebrato tre mesi dopo, e il parroco aveva impedito ad Anna di indossare l'abito bianco, un po' per ripicca per il fatto che nessuno della famiglia era praticante.
Nonostante tutto era stata una bella cerimonia, e i due erano riusciti ad andarsene in viaggio di nozze per una settimana in Svizzera, quando Anna era riuscita a completare il terzo anno di ragioneria; i due si erano sistemati provvisoriamente dai genitori di Anna che gli avevano riservato la vecchia stanza dei nonni con il lettone matrimoniale; tuttavia Angelo era quasi sempre fuori per lavoro, ed era riuscito con enorme difficoltà ad essere presente al momento della nascita di Bruno.
Anna e Bruno avevano vissuto i primi 3 anni di vita del piccolo a casa di Antonio; Anna aveva recuperato l'anno di scuola perso alla nascita del figlio e aveva conseguito il diploma in ragioneria; non si era cercata un lavoro, lo stipendio di Angelo era molto più che sufficiente per vivere decentemente, e quindi passava tutto il tempo con il piccolo, facendolo dormire nel lettone con lei; poichè fin da piccola aveva preso l'abitudine di dormire indossando le sole mutandine, si divertiva molto a vedere Bruno giocare con le sue immani tettone arrivate all'ottava misura; quando suo padre mancava da casa, anche la signora Ada si metteva a letto con loro, con Bruno che si divertiva da morire circondato com'era da quelle immani latterie; e li Anna aveva confidato a sua madre che le sarebbe piaciuto da morire essere lei a far conoscere il sesso al figlio, con Ada che invece di scandalizzarsi le aveva sorriso confidandole di aver sverginato Giulio e di essere intenzionata a fare lo stesso con Leonardo non appena avesse mostrato i primi segni di voglie; le due avevano anche fantasticato di sverginare il piccolo insieme, magari con l'aiuto di Alba.
Poi Angelo, grazie al suo stipendio sempre più alto, era riuscito a comprare un attico nel quartiere Salario a Roma, dove era stato definitivamente trasferito; Anna, approfittando di non lavorare, continuava a passare, insieme a Bruno, l'estate a casa dei genitori, dove Angelo li raggiungeva per tre settimane; era il 1976, e Bruno aveva appena compiuto 8 anni, quando la donna aveva scoperto di essere di nuovo incinta; era felicissima e non vedeva l'ora di fare la sorpresa ai suoi genitori quando sarebbero andati da loro l'estate successiva; ma il destino aveva deciso diversamente, e all'inizio di maggio un violento terremoto aveva sconvolto il Friuli, con epicentro purtroppo proprio nella zona dove vivevano i suoi; per Anna erano stati giorni di attesa atroce, finchè Angelo che era corso sul posto non volendo che lei si muovesse nelle sue condizioni, non l'aveva chiamata per darle la terribile notizia; la casa era completamente crollata e non si era salvato nessuno; lo choc era stato terribile, e la donna era crollata colpita da un malore, e solo la presenza della donna delle pulizie aveva impedito il peggio; aveva subito chiamato l'ambulanza ed era rimasta con Bruno fino al ritorno di Angelo; purtroppo il malore aveva causato la perdita della creatura, e Anna era rimasta sedata per una settimana; al suo risveglio aveva rischiato un altro malore una volta informata della perdita della creatura, ma poi Angelo le aveva parlato di una sorpresa che la aspettava a casa; la sorpresa era sua sorella Alba, che per un puro caso quella sera stava a Venezia in gita con la sua classe.
Ce ne volle parecchio per convincere i giudici a lasciare che la ragazza rimanesse con loro, e Angelo non esitò a contattare tutte le sue conoscenze, ma alla fine ci riuscirono.
Anna ovviamente non era più la stessa, e per anni aveva dimenticato quello che si dicevano lei e sua madre a proposito di Bruno; finchè un giorno, quando Bruno aveva 15 anni, non aveva trovato in lavatrice un suo reggiseno pieno di sperma; era stata come una scossa elettrica, in un attimo le era tornato tutto alla mente; Alba già non viveva più con loro, aveva deciso da subito di tornare in Friuli appena possibile, non era mai riuscita a farsi piacere la vita di Roma, e appena diplomata in ragioneria si era trovata un lavoro ad Udine e si era trasferita, pur soffrendo un po' per il distacco, soprattutto con Bruno per il quale aveva una vera e propria adorazione; Anna dopo la scoperta aveva aspettato un mese, quando Angelo era dovuto partire per il Brasile ed aveva affrontato il ragazzo un sabato pomeriggio; Bruno inizialmente aveva farfugliato tutte le scuse possibili e alla fine aveva ammesso che si, era attratto da lei e non se ne vergognava; Anna non aveva perso tempo, aveva tirato suo figlio a se e lo aveva baciato alla francese: "Dai amore di mamma andiamo nella tua stanza" "Ma non è più comoda la tua?" "No amore, nel letto dove sto con tuo padre non esiste"; lo aveva portato li e gli aveva slacciato e tirato giù i calzoni, per constatare che il ragazzo si era già sborrato addosso: "Ahahah povero amore di mamma, dai ora ci penso io" e glielo aveva drizzato di nuovo con un rapido lavoro di mano, poi si era sdraiata di schiena e lo aveva fatto mettere sopra: "Mamma ma non è pericoloso?" "No mamma non è stupida, ho aspettato apposta oggi che mi mancano solo due giorni al ciclo" "Ooooohhhh" "Aaaaaaahhhhhhhh" ma la cavalcata era durata due minuti scarsi prima che Bruno sborrasse di nuovo; quella sera i due avevano saltato la cena, e Anna aveva fatto svuotare il figlio dieci volte dentro di lei, finchè non era stata sicura che non avesse più niente dentro; poi se l'era portato sul lettone e avevano dormito fino a metà pomeriggio.
La donna però era stata subito chiara con il figlio; lo avrebbero fatto solo quando il padre si fosse assentato per più di due settimane e lo avrebbero fatto sempre e solo nella stanza di lui, e la cosa era andata avanti per qualche anno, finchè Bruno non aveva conosciuto Michela a una festa; i due si erano piaciuti subito, si erano frequentati e poi fidanzati; lei era più giovane di lui di sei anni, ma quel bel seno quinta misura lo aveva attratto da subito, ricordandogli sua madre; quando Bruno aveva 29 anni, i due si erano sposati, e due anni dopo la donna aveva partorito due gemelli, Alessandra e Lorenzo.
Gli anni erano passati, i nipoti erano cresciuti, e madre e figlio avevano continuato, sempre più raramente ad avere i loro incontri clandestini; Angelo aveva fin da subito messo da parte un grosso lascito per far studiare i nipoti nelle migliori università anche all'estero se volevano, e i due non appena diplomati ne avevano approfittato senza indugio, Alessandra era andata al Trinity college di Dublino e Lorenzo alla Sorbona a Parigi; l'assenza dei figli aveva un po' incrinato il rapporto tra Bruno e Michela, ma fino a che punto l'uomo l'aveva scoperto casualmente rientrando a casa prima e trovando la moglie a urlare a pecorina sul letto sbattuta da un uomo che lui non conosceva; la donna non aveva fatto niente per nascondere la cosa, l'uomo era un dirigente della sua azienda e lavorava a Milano e lei se ne era semplicemente innamorata; per Bruno era stato uno shock, senza contare che suo padre era morto da un mese; i due si erano separati e dopo tre mesi Michela si era trasferita a Milano con l'altro, di cui era peraltro rimasta incinta; a Bruno non era rimasto altro da fare che trasferirsi da sua madre e affittare la casa, mettendo il ricavato in un conto comune dei due figli.
Anna era stata felicissima di avere di nuovo il figlio con lei; negli ultimi otto anni Angelo non era stato più in grado di soddisfarla e la donna aveva deciso che non lo avrebbe tradito neanche con suo figlio, che era stato subito d'accordo; ma la lunga astinenza aveva presentato il conto e, unita a quella di Bruno, che non aveva avuto più rapporti con Michela fin da tre mesi prima della separazione, aveva fatto si che i due si comportassero come due sposini, scopando tutti i giorni anche più volte al giorno; Anna sembrava ringiovanita di 20 anni e il figlio era riuscito a convincerla a tornare in Friuli per visitare la tomba dei genitori e dei fratelli, cosa che la donna non aveva mai voluto fare.
Poi nella vita di Bruno era entrata Maria; ad Anna quella donna era piaciuta da subito, specialmente quando le aveva detto che non poteva avere figli; le due si erano trovate subito e per questo Anna  non aveva fatto nessuna storia quando Bruno le aveva detto che la donna sarebbe andata a vivere con loro; era stata chiara solo su un punto, lei se ne sarebbe andata a Rieti, avrebbe sistemato il villino dei suoceri e sarebbe rimasta li; e così era stato, ed era li che Bruno aveva appena raggiunto sua madre per una settimana di sesso sfrenato.
"Amore vieni è pronto" "Meno male ho una fame boia"; Anna ha preparato un pasticcio di cavolo nero e ha tagliato due grosse fette di pecorino di Amatrice; dopo venti minuti i due si toccano le pance ammirando i piatti ripuliti: "Bella cena mamma, ti da proprio la carica" "Ahah e perchè pensi che l'ho preparata; dai aiutami a mettere tutto in lavastoviglie e ce ne torniamo a letto subito".
"Oooooohhhh" "Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh" e Bruno parte a chiavare la madre a missionario, la fa sbrodare due volte e poi allunga le braccia per circondarla, con le difficoltà che le da il pancione di lei: Pronta mamma?" "Che vuoi fareeeeeehhhh" "Uno, due e tre" e con un colpo di reni la tira su mettendola sopra di lui a smorzacandela, senza essere uscito: "Oooooooooooaaaaaahhhhh che cazzo che hai figlio mio ...... siiiii scopami tuttaaaaa" e Bruno afferra le mastodontiche mammelle materne e le strizza fortissimo, poi con le mani spinge sul pancione di lei e sbatte forte da sotto: "Uuuuuuoooooaaaaaahhhhh vengoooooooo" strilla la donna squirtando sul pube e sulle cosce dell'uomo; dopo un quarto d'ora Bruno sborra copiosamente nella figa materna, e Anna dopo un paio di minuti si china sulla mazza del figlio e la imbocca; ci vogliono dieci minuti di accoppiata pompa e spagnola per raddrizzare l'uccello, e Bruno si alza e tende la mano alla donna: "Andiamo in bagno mamma dai" "Mmmmmm siiiii" squittisce lei, e va a poggiare le mani sul lavandino facendo entrare il pancione; la donna vede le sue mastodontiche mammelle riflesse allo specchio e Bruno che le si accosta da dietro, e sente la cappella spingere nel suo buco del culo: "Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhh" strilla la donna quando è tutto dentro; Bruno la stantuffa per quasi mezz'ora, facendole avere quattro orgasmi, e alla fine le innaffia il culo con una lunga e calda sborrata.
"Grazie amore di mamma mi ci voleva proprio" ansima la donna sorridente al figlio mentre sono sdraiati di fianco sul lettone; i due si baciano e si abbracciano per poi addormentarsi quasi in contemporanea dopo un paio di minuti, russando fragorosamente entrambi.

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