Racconto selezionato per il nostro spazio esclusivo per gli scrittori, nel genere: Prime Esperienze


Lo sconvolgimento emotivo ancora non se ne va e quasi mi costringe a raccontare in queste righe quanto accaduto solo pochi giorni fa.
In viaggio con la mia auto sulla A1 decido di fermarmi in una di quelle aree di sosta senza Autogrill o servizi, giusto per controllare il telefono e rispondere a un paio di messaggi. La temperatura è alta nonostante mi trovi sull'appennino toscano, ma fortunatamente trovo un po' di ombra in una zona riparata, unica auto di fianco ad un TIR con targa slovacca. 
Dopo qualche minuto scendo dall'auto per sgranchirmi le gambe e quasi immediatamente vedo il camionista venire verso di me. La prima cosa che noto è la sua corporatura, più mi si fa incontro e più mi rendo conto della sua stazza. Supera di almeno una decina di centimetri il mio metro e settantasette, ma ciò che più mi colpisce è il suo essere massiccio pur senza avere un fisico muscoloso. La sua imponenza contrasta con il mio fisico asciutto e sportivo e soprattutto con la mia corporatura minuta: quando si presenta stringendomi la mano le mie dita sottili ed affusolate quasi spariscono tra le sue e il mio polso sembra ancora più sottile di quanto già sia.
L'uomo parla un discreto inglese e dopo avermi detto di avere 55 anni resta sinceramente sorpreso quando gli dico di averne solo dieci meno di lui. La cosa non mi stupisce, spesso mi dicono di dimostrare al massimo 35 anni ed immagino che visti dall'esterno non saremmo certo sembrati fratelli, ma piuttosto padre e figlio.
Mentre parliamo, la mia attenzione viene però improvvisamente attirata dalla sua mano destra che indugia più volte sulla patta dei suoi pantaloni, con le grosse dita quasi a spostare il contenuto di quello che mi accorgo essere un gonfiore davvero notevole. 
Premetto che sono felicemente sposato e amo da sempre le donne, il loro fascino non mi lascia mai insensibile nemmeno quando passeggio per strada. Ammetto però di avere da anni curiosità e fantasie sugli uomini: fisicamente non mi piacciono, ma sono inspiegabilmente attratto da quelli dotati e dominanti, anche quando danno piacere ad altre donne.
Nel momento in cui mi chiede cosa ne pensassi, riferendosi chiaramente al suo pacco, riesco solo a rispondere che mi sembra davvero grosso e a quel punto lui mi invita a salire sul suo TIR dicendomi che me l'avrebbe fatto vedere. Ancora adesso mi chiedo come sia stato possibile che accettassi un'offerta simile, ma è evidente che l'eccitazione stava avendo la meglio sulla ragione.
Salgo in cabina con le gambe tremanti e una volta dentro l'uomo mi invita a toccare con mano il suo gonfiore. Lo accarezzo attraverso i pantaloni e quel che sento mi sorprende: ciò che pensavo fosse dovuto ad un'erezione era in realtà dovuto alle grosse dimensioni del suo cazzo ancora a riposo. Quando mi invita ad estrarlo sono ormai già quasi completamente ipnotizzato da quel che sta accadendo. Il colpo di grazia mi viene dato dalla vista di un membro enorme, lungo e soprattutto molto grosso. Mentre lo prendo in mano e mi stupisco anche di quanto sia pesante, riesco a rispondere "yes" solo con un filo di voce alla sua domanda se mi piacesse.
Alla richiesta di mostrargli il mio, mi tolgo pantaloni e slip e resto con il mio piccolo cazzo sottile già completamente eretto davanti a lui. L'uomo non riesce a trattenere una risata abbastanza esplicita, ma subito dopo mi accarezza il viso e dice che sono davvero bellissimo e che è delle dimensioni perfette per un ragazzo con un bel visino come il mio.
Avvicino i miei 11-12cm eretti al suo cazzo moscio e la differenza di dimensioni è tale che ci guardiamo negli occhi quasi stupiti e subito noto che l'eccitazione sta salendo notevolmente anche nel camionista, con effetti che cominciano a vedersi anche sul suo membro. 
Stavolta non mi faccio pregare e comincio ad accarezzarlo e massaggiarlo... è talmente largo che la mia mano fa ormai fatica a stringerlo. Non appena lui afferra il mio cazzetto facendolo sparire nella sua grossa mano, perdo ogni freno inibitorio e mi abbasso con l'intenzione di leccare con la lingua quella grossa asta ormai quasi completamente dura. Io, che non avevo mai nemmeno toccato prima d'ora un altro cazzo, mi stavo ritrovando sdraiato a masturbare e leccare l'uccello di un imponente camionista slovacco.
Mentre continuo la mia scoperta a colpi di mano e di lingua, sento la mano dell'uomo afferrarmi il culetto tondo e sodo e la punta di un dito bagnato inumidire il mio buchetto. Non appena sento il suo grosso dito dentro di me emetto un gemito acuto che mi destabilizza ancora più dell'essere violato: è un gemito femminile, del tutto simile a quello sentito tante volte dalle donne con cui ho fatto l'amore. "My little sissy", mi dice l'uomo dopo aver udito il mio piacere. Ha ragione lui, ormai la mia mente è annebbiata dall'eccitazione e mi sento completamente nelle sua mani, come una puttana, la sua puttana, pronta a fare qualsiasi cosa lui desideri. Le leccate ormai si sono trasformate in un vero e proprio pompino e l'uomo sembra gradire davvero molto la situazione. Il suo cazzo è duro e la mia bocca riesce ad accoglierne con molta fatica solo una piccola parte.
Ormai sono completamente abbandonato a lui e all'improvviso sento con sorpresa salirmi quel tipo di eccitazione che precede un orgasmo.
Nessuno sta toccando il mio pisellino eppure, forse per il suo dito in profondità dentro di me o forse per l'eccitazione dovuta al sentirmi per la prima volta una troietta dominata, inaspettatamente sento un orgasmo potentissimo avvolgermi ed esplodere. Mentre vengo sfilo dalle mie labbra quel meraviglioso cazzo e guardo il mio uomo direttamente negli occhi mostrandogli quanto piacere sia riuscito a darmi. Anche qui resto sorpreso dai gemiti femminili che accompagnano il mio orgasmo e anche stavolta il mio uomo dimostra di apprezzare la cosa... Non appena lo rimetto in bocca, sento il suo enorme cazzo pulsare violentemente fino a che diventa impossibile contenerlo e sono costretto a toglierlo. Pochi secondi dopo averlo afferrato con forza con un deciso su e giù appoggiando la sua cappella sulla mia lingua, eccolo liberarsi della sua eccitazione con un orgasmo violento ed intenso che sfoga sul mio viso, costringendomi a restare lì afferrando con la mano la mia testa. Una volta soddisfatto, mi prende sulle sue gambe e mi aiuta a ripulirmi il volto, facendomi sentire quasi una bambolina nelle sue mani.
Un saluto, un ringraziamento reciproco e me ne vado con un insieme di emozioni a stravolgermi lo stomaco, tra cui un po' di vergogna ma soprattutto tanta tanta eccitazione. La stessa eccitazione che ritorna ogni volta che ripenso a quanto successo e che spero prima o poi di riprovare. Chissà se tra i lettori di questo racconto ci sarà qualcuno che avrà provato un brivido di eccitazione e si sentirà stimolato a voler vivere, e voler farmi rivivere, un'esperienza molto simile...

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