Sono le sette del mattino e la mano di Vincenza preme il pulsante che stoppa l'allarme della sveglia non appena inizia a suonare; la donna sbadiglia e si stiracchia dopo una lunga dormita pesante; nei movimenti del sonno lei e Diego si sono staccati, e lui adesso sta sdraiato di fianco con il viso rivolto alla madre, continuando a russare.
A dispetto del suo fisico e dell'estrema confidenza con la sua famiglia, Vincenza è sempre stata un sergente di ferro, e ha abituato i suoi figli a scattare ai suoi ordini; ha messo la sveglia alle sette perchè vuole partire massimo alle otto e mezza, per non affrontare il viaggio con il caldo soffocante, e anche perchè vuole arrivare a metà mattinata in modo da sistemare le cose da mangiare, pranzare e poi dedicare il pomeriggio al sesso più sfrenato; si scuote un'ultima volta e si volge verso Diego; in altri tempi lo avrebbe scosso per svegliarlo, magari se lui era troppo recalcitrante gli avrebbe anche mollato un calcio; ma da quando hanno cominciato l'incesto, la donna ha trovato un modo più dolce e in un certo senso più sadico per svegliarli; alza la testa di Diego, poggia le labbra su quelle del figlio e comincia a spingere con la lingua: "Mmmmmmmm" geme l'uomo ma lei senza pietà lo forza ad aprire la bocca e comincia a spazzolargli il palato, finchè Diego non la spinge indietro con dolce fermezza: "Mamma mia hai un fiato assassino stamattina" mugugna ricevendo in cambio uno schiaffo, non tanto forte, sulla guancia: "Non ti permettere ragazzaccio, tu puzzi non meno di me; avanti alzati, scalda il latte, taglia il pane e togli la ricotta dal frigo, io vado a buttare giù dal letto quegli altri due" "Uffa ma devo fare tutto ....." Diego non finisce la frase, gelato dallo sguardo truce della donna, piega la testa, si alza e rimanendo completamente nudo va verso la cucina.
Vincenza va invece nell'altra stanza e come arriva sulla soglia si blocca vedendo Ciro e Maria che dormono separati; lei sa che la figlia ha sempre preferito Ciro a Diego, anche se non ha mai capito il motivo, e si aspettava di trovarli abbracciati sullo stesso letto; per un attimo ha il dubbio che non abbiano più fatto niente, ma poi ricorda di averli sentiti prima di addormentarsi e soprattutto il forte odore di sperma e umori femminili che viene da Maria parla chiaro; va verso Ciro e ripete quanto già fatto con Diego; Ciro una volta sveglio evita di fare commenti e scatta quando la madre gli dice di preparare la tavola per la colazione; poi con lo sguardo colmo di tenerezza si volta verso Maria che incurante di quanto successo continua a russare nell'identica posizione in cui si è addormentata otto ore prima: "Quanto sei bella amore di mamma tua, io e papà abbiamo fatto proprio un bel lavoro con tutti e tre" sussurra avvicinandosi; poi si siede sul letto e approfittando della bocca un po' aperta della figlia, le umetta le labbra e comincia a spingere sui denti candidi: "Mmmmmmmm" geme la donna aprendo la mascella quel tanto che basta perchè la madre le possa spazzolare il palato; Maria mette la mano dietro la nuca di Vincenza e ricambia il bacio con passione; quando le due si staccano, la figlia si passa la mano sulle labbra con uno sguardo tutt'altro che riconoscente: "Attenta a quello che stai per dire" la ammonisce la madre "Ricordati che anche se hai 45 anni ........" "Puoi sempre prendermi a schiaffi" la interrompe Maria con la voce ancora un po' impastata "Tranquilla mamma, e poi lo so benissimo che puzzo come, se non peggio di te; il dentifricio e lo spazzolino stanno ancora nella mia borsa all'ingresso" "Ehi bella patti chiari; ti porti lo spazzolino e il filo interdentale come tutti, ma il dentifricio lo lasci qui, sai che odio i sapori artificiali quando stiamo insieme" "Uffa che palle, va bene come vuoi tu" "Che altro ti sei portata?" "Solo la lavanda e la crema ammorbidente, oltre a un paio di ricambi" "E quelli a che ti servono?" "Uno per il viaggio di oggi, l'altro per ...." "Ho capito non serve che continui" la donna non vuole che la figlia parli di quando tornerà a Roma; Maria le manca molto più di quanto voglia ammettere: "Dai andiamo, la colazione sarà pronta, sennò sono cavoli di quei due"; le due donne si alzano e prima di arrivare in cucina Vincenza fa in tempo a chiedere: "Bruno sta bene?" "Si mamma sta bene e vi saluta tanto a tutti; a quest'ora la madre lo starà già coccolando" "Almeno le fa un po' di compagnia, poverina sta sempre sola; non gli hai detto di quello che facciamo qui vero?" "Sei pazza mamma" mente Maria che come abbiamo detto si è confidata con il compagno, ma le sembra inutile farlo sapere a loro.
"Mmmmmm pane e ricotta lo adoro" Maria si siede al suo posto afferra una fetta di pane e gli da un grosso morso, facendo uno sguardo estasiato mentre mastica; alle 7 e 45 i quattro hanno già ripulito la cucina, Diego e Ciro vanno a farsi subito la doccia, per poi lasciare il posto alle due donne mentre loro iniziano a caricare il SUV di Diego con tutte le cibarie che portano; per guadagnare tempo, madre e figlia si fanno la doccia insieme, reprimendo il desiderio e limitandosi ad insaponarsi a vicenda sulla schiena; la donna concede alla figlia di lavarsi i denti con il dentrifricio e addirittura la imita, poi Maria prende un calzoncino e una maglietta leggermente a V dalla borsa e li indossa senza niente sotto, dopo che Vincenza le ha detto che l'intimo non le servirà a niente; e così esattamente alle otto e mezza Diego mette in moto il SUV, con Vincenza che sorride soddisfatta per essere riuscita a far rispettare l'orario.
"Maria ti va di sentire Rocco Hunt per il viaggio?" "Si Diego va benone, ho proprio voglia di un po' di ritmo delle nostre parti" "Ma perchè a Roma non lo senti?" "Poco, quando viaggiamo lo facciamo sempre con la macchina di Bruno, e lui è parecchio esterofilo sulla musica; solo che adora certi gruppi che c'erano prima ancora che io nascessi e che ora non esistono più; per carità è bella musica ma può andare bene sullo stereo di casa, non in macchina" "Dai adesso goditi questa" conclude Diego avviando il riproduttore del suo smartphone.
Con la musica di Rocco Hunt che risuona nell'abitacolo, il fratello seduto accanto e le due donne dietro, con l'aria condizionata al minimo più che sufficiente per stare freschi, Diego prende la via per l'autostrada A2, sapendo che ci vorranno quasi due ore per arrivare a destinazione; infatti il posto, pur essendo sempre in provincia di Salerno è molto vicino alla Calabria, all'altezza di Marina di Camerota, anche se nell'interno; i quattro sono fortunati, nonostante sia sabato mattina, la mancanza di traffico pesante rende il viaggio e la guida abbastanza gradevoli; dopo un'ora Diego lascia l'autostrada all'uscita di Buonabitacolo e si immette sulla statale, dove il traffico è praticamente inesistente, ed è così che dopo tre quarti d'ora la macchina imbocca l'inizio della salita di otto chilometri che porta al monastero, sapendo però che si fermeranno all'inizio del quarto chilometro; ed infatti dopo cinque minuti la macchina imbocca una stradina laterale e si ferma davanti a una casa isolata; Diego e Vincenza scendono e bussano alla porta; dopo pochi secondi esce un uomo sulla settantina che gli consegna subito un documento e un mazzo di chiavi con un telecomando; i quattro ripartono proseguendo sulla stradina per quasi due chilometri, superando altre casette isolate, per poi fermarsi davanti a un cancello circondato da un muro di cinta alto quasi tre metri; aprono il cancello con il telecomando ed entrano in quello che è un piccolo spiazzo quadrato, di una ventina  di metri per lato, con un'aiola; il cottage è al centro del terreno, una costruzione a due piani di una decina di metri per lato; Diego ferma la macchina accanto all'aiuola e i quattro scendono, con Vincenza che va subito ad aprire il portone di ingresso.
Maria tira due grossi respiri godendosi l'aria pulita del posto: "Mmmmmm sentite che pace e che silenzio" "Silenzio ancora per poco sorellona" le risponde Ciro avvicinandosi e palpandole le chiappe: "Mmmmm maialone" gli sorride e lui infila la mano dietro la schiena facendola passare dentro ai calzoncini: "Cazzo sei senza mutandine" "Perchè a che mi servivano? Ho finito il ciclo una settimana fa e grazie a Dio non soffro di perdite" risponde poggiando le labbra su quelle del fratello: "Ehi voi avete tempo dopo per fare i maiali, adesso c'è da lavorare" la voce di Vincenza scuote i due: "Tu Ciro aiuta tuo fratello a portare affettati e formaggi in cantina, e tu Maria prendi le ricottine e mettile in frigo, io penso alle mozzarelle: "Uffa" risponde Maria prendendo la borsa termica dove Vincenza ha messo un adesivo con l'indicazione" "Che c'è pensi di non dover fare niente?" "No figurati, dicevo delle mozzarelle" "Figlia mia penso che tu sia l'unica salernitana a cui non piacciono le mozzarelle di bufala" "Non è che non mi piacciono, ma semplicemente non le mangio volentieri" "Bè dovrai fare uno sforzo per un paio di pasti, non ne ho portate tante, proprio pensando a te"; mentre discutono, le due donne sono entrate in cucina e mentre Maria mette le ricottine nel frigo, la madre prende un grosso contenitore e ci mette le buste con le mozzarelle.
Il cottage si compone di due piani, come già detto; al primo c'è un grosso salone all'entrata, con la cucina, di una ventina di metri quadri da un lato, e un piccolo bagno di servizio dall'altro, con una doccia, e con accanto una porticina che si apre su una scala che scende nella cantina; al piano superiore ci sono due grosse stanze matrimoniali e altri due bagni, che Vincenza provvede subito a dividere fra uomini e donne, sistemando asciugamani e accapatoi; poi madre e figlia preparano i due letti con le lenzuola che trovano nell'armadio e che sono pulite e profumate; la casa è pulita ma Vincenza preferisce dare una ripassata, aiutata anche in questo da Maria, mentre Diego e Ciro si riposano sul divano; nel cottage non c'è la televisione, ma poco male, la rete Wireless funziona egregiamente e i due fratelli hanno portato ciascuno il loro tablet nel caso ci sia qualcosa di interessante in TV; a mezzogiorno e mezza Vincenza mette in acqua una ventina di pomodorini e un grosso cespo di lattuga e manda i figli in cantina a prendere un pacco di prosciutto arrosto e uno di caciocavallo affumicato; la donna, da buon sergente di ferro, si è organizzata già da giorni, facendosi preparare tutto in confezioni sottovuoto, calcolando il peso per quello che i quattro avrebbero mangiato in un pasto, anche tenendo conto dell'intensa attività sessuale; a l'una meno dieci i quattro si mettono a tavola e, discutendo cordialmente, svuotano i piatti in meno di mezz'ora; mentre i due uomini sparecchiano la tavola, madre e figlia mettono i piatti in lavastoviglie, mentre l'insalatiera viene sciacquata e messa sullo scolapiatti; a quel punto Vincenza guarda i figli e dice: "Ok ragazzi, il viaggio si può dire che è terminato, comincia il soggiorno" e con la massima naturalezza si sfila il vestito leggero e lungo che indossa, rivelando la sua completa nudità, subito imitata da Maria che non ha difficoltà a sfilarsi calzoncini e maglietta, mettendosi di fianco alla madre; Diego e Ciro guardano le due inebetiti e cominciano a spogliarsi anche loro, con le due donne che ridono vedendo che entrambi hanno messo le mutande; poi Maria dice: "Sentite, ho un'idea per cominciare alla grande" ma invece di dirla la sussurra all'orecchio a sua madre, e Vincenza inizialmente sgrana gli occhi e poi sorride: "Figlia mia il tuo soggiorno a Roma ti ha imputtanita anzichennò; dai ragazzi andiamo su", prende per mano la figlia e le due imboccano le scale seguite dei due uomini che già cominciano a mostrare segni di erezione.
Le due donne si siedono sul lettone di una delle due camere: "Spiegaglielo tu Maria" dice Vincenza: "Allora ragazzi faremo così; io e mamma non vi prepareremo, ma ci metteremo di fianco sul letto a farci un bel 69; sono sicura che vi verrà dritto in pochissimo" "Si ma poi che facciamo, se voi siete impegnate?" chiede Ciro dubbioso: "Tontolone di mamma, perchè il culo che ce lo abbiamo a fare io e tua sorella?" risponde la madre ridendo; poi le due si scambiano un lungo bacio alla francese e si sistemano sul letto come stabilito, e subito le lingue entrano in azione, quella di Maria sulla figa pelosa della madre, e quella di Vincenza su quella depilata della figlia.
"Mmmmmmmmmmmmm ..... mmmmmmmmmmmmm" le due donne mugolano in continuazione per la goduria e ogni tanto a turno si staccano: "Ooooooooohhhhhhhh" "Oooooooaaaaahhhhhh"; come previsto da Maria i cazzi dei due fratelli svettano durissimi dopo neanche due minuti, e i due decidono di tirare a sorte su chi dovrà inculare chi: "Per Maria, paro o disparo" dice Diego, e la sorte premia Ciro che va subito a sdraiarsi dietro la sorella e punta con decisione la grossa cappella nell'orifizio anale di lei, mentre Diego fa lo stesso con la madre: "Uno, due, tre via" e i due spingono all'unisono con forza aprendo sempre di più lo sfintere delle due: "MMMMMMMMMM ...... MMMMMMMMMM" le due donne mugolano fortissimo sentendo le chiappe che si aprono, e per una fortunata coincidenza le due cappelle penetrano in contemporanea: "Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh" urla Vincenza e il suo grido viene ricoperto dal "Uuuuuuuooooooooooooohhhh" di Maria; le due riprendono a leccarsi mugolando sempre più forte, e quando i due cazzi le hanno penetrate completamente squirtano entrambe, travolte da un violento orgasmo; Maria vorrebbe strillare come una troia, ma Ciro le tiene la testa bloccata sulle cosce della madre, mentre Diego è più permissivo e lascia che Vincenza urli tutto il suo piacere: "Aaaaaahhhhhhh mi fate morireeeeee cazzoooooo vengooooo ancoraaaaaaaa" e a quel punto Diego le spinge la testa in avanti e Ciro molla quella della sorella: "Oooooooaaaaahhhhh che mazzaaaaaaa, che cazzoooooooo che linguaaaaaa non resisto sbrodooooooo vengoooooooddiiioooo". Il problema è che sentire le due godere in questo modo, rende molto difficile ai due di non sentirsi coinvolti, ed è così che quasi in contemporanea dopo una decina di minuti i due si svuotano come due idranti nel culo delle due donne: i quattro rimangono in posizione per quasi cinque minuti, gemendo e contorcendosi, poi è Ciro il primo a togliere il cazzo dal culo della sorella: "Bravo Ciruzzo, adesso vai in cucina e prendi due bicchieri di carta" "Ma perchè a che servono" "Fai quello che ti ho detto e zitto"; i due fratelli hanno sempre riconosciuto l'autorità della sorella maggiore, quasi quanto quella della madre, e Ciro scende di corsa le scale, per quanto gli consente lo sforzo fatto, quando torna su, trova i tre nella stessa identica posizione: "Toglilo Diego" ordina Vincenza al figlio che esegue senza esitare; le due donne si sollevano e si alzano del letto, poggiandosi sul comò leggermente piegate, tenendo le chiappe strette; poi si mettono ognuna un bicchiere sotto il culo e si rilassano, lasciando che la sborra fluisca nei bicchieri: "Ma che state facendo?" chiede di nuovo Ciro: "Fratellini non vi ho detto tutto, del resto adesso è una cosa mia e di mamma, voi il vostro lo avete fatto" e riprende a spingere con il culo per farsi uscire tutta la sborra, oltre ovviamente a qualche scorreggia; dopo una decina di minuti le due decidono di essersi completamente svuotate, e guardano soddisfatte i due bicchieri che contengono entrambi almeno tre dita di sborra; Maria da il suo bicchiere alla madre che ne travasa il contenuto nel suo, e comincia a mescolare lo sperma sempre guardata con meraviglia dai suoi figli; dopo un minuto di mescolamento, versa la metà del liquido nell'altro bicchiere e lo porge a Maria; le due toccano i bicchieri come in un brindisi e poi si voltano verso i due esterrefatti fratelli: "Alla vostra tesori di mamma" "Alla vostra fratellini" e vuotano i due bicchieri di un fiato: "Mmmmm che buona; che dici mamma, si meritano di sentire anche loro che buon sapore hanno?" "E perchè no", e le due si avvicinano e Maria tira a se Diego per baciarlo alla francese con passione, come la madre fa con l'altro.
"Figlioli cari, adesso la mamma ha bisogno di riposare, quindi se avete intenzione di continuare a scopare ve ne andate nell'altra stanza" "Non so, tu Maria che vuoi fare, vuoi riposare anche tu?" chiede Diego facendo scoppiare a ridere la sorella: "Ahahahah e tu credi che io sia venuta qui di nascosto dal mio compagno per riposare? Io vi voglio spolpare a tutti e due, voglio che mi ammazziate di scopate, che mi facciate somigliare a uno scolapasta, a una forma di groviera fate voi" "Magari finiamo per metterti incinta" interviene Ciro mordendosi le labbra subito dopo: "Ahahahah no Ciruzzo non credo sia possibile, vi assicuro che Bruno mi ci avrebbe già messo ahahah" la risata dimostra che la donna ha ormai superato il problema della gravidanza impossibile; con un rapido gesto afferra con le due mani le mazze flosce dei fratelli e comincia a tirare: "Forza andiamo di la fate il vostro dovere" e il trenino erotico fa per lasciare la stanza: "Ehi voi" la voce di Vincenza li blocca: "Sia chiaro che prima di cominciare dovete aspettare che mi sia addormentata, sennò vengo di la e vi riempio di calci" "Tranquilla mamma, per come sono mosci ci vorrà un po' prima di iniziare, buon riposo mammina" sorride per poi trascinare i due fuori dalla stanza, sempre tenendoli stretti per le mazze.

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