Dopo tanti anni di servizio il panettiere dove andavo sempre ha deciso di cedere ed andare in pensione. Dopo mesi di lavori hanno riaperto e le due signore che lo hanno rilevato hanno cambiato tutto, diviso in due locali collegati, metà panetteria e metà bar, ha attirato più clientela anche perchè sapevano trattare con le persone. Ovviamente in due dopo poco tempo si trovarono in difficoltà, provarono diversi giovani, ma, come mi spiegarono in seguito, molti non volevano lavorare la Domenica mattina, molti perchè consideravano la clientela troppo anziana, ero entrato in confidenza e mi chiesero se conoscevo qualcuno, riposi che avrei messo in giro l'informazione. Una mattina entrai e notai una signora dai capelli rossi, una delle proprietarie mi salutò e lei si girò, era sulla cinquantina, alta circa 1,70, quinta di seno che non celava, vista la scollatura generosa, risposi al saluto e dissi "una nuova collaboratrice?" la signora rispose "si nuova piacere Marika" e una delle proprietarie disse "il signore e un cliente fisso" lei "finalmente vedo un giovane e bell'uomo" io "non vorrei offenderla ma ha bisogno di un paio di occhiali perchè non sono né giovane né tanto meno bello" lei "anche comico mi piace" feci i miei acquisti e le salutai. Passarono un paio di giorni e decisi che visto che dovevo acquistare il pane mi sarei bevuto uno spritz, entrai salutai e loro ricambiano, poi la proprietaria si diresse al pane ed io le dissi "no stamattina prima mi faccio un aperitivo" e mi sedetti al tavolino davanti al bar, Marika "cosa ti posso portare" io "spritz" lei iniziò la preparazione della bevanda e degli stuzzichini abbinati, io la osservavo e lei un paio di volte notò il mio fissare, quando mi portò il tutto mi disse "ho qualcosa che non va?" mentre chinandosi mi mostrava il decoltè io "no tutto bene ammiravo una bellezza" lei "basta col lei dammi del tu" e tornò al bancone mentre si allontanava notai che aveva un bel culo, mentre consumava ogni tanto la guardavo, lei cotraccambiava, finito posai il vassoio sul bancone, lei "non c'era bisogno" io "il minimo per una signora" presi il pane pagai ed uscii, avevo il cazzo duro. Mi tocco il servizio notturno e non fu un bel turno, tra risse, accoltellamenti, cadute di anziani in casa, non dormimmo, al mattino decisi di premiarmi con una bella colazione, entrai nel negozio e lei era intenta a preparare il bancone, mi accolse il profumo di brioches appena sfornate e i suoi occhi verdi, mi salutò "ciao come mai a quest'ora" poi notò la divisa e disse "dalla faccia dormito poco" risposi "niente mi fai un cappuccino e prendo una brioches alla crema" lei con una frase maliziosa "anche a me piace la crema" mi sedetti e mentre mangiavo mi portò la bevanda mi chiese "quindi lavori in ambulanza sei infermiere" io ridendo "no no sono un semplice soccorritore ed autista" lei "lavoro interessante" io "non sono dipendente sono volontario" lei sgranando gli occhi disse "ma sai che con la divisa sei ancora più interessante, in più aiuti le persone" mentre parlava era inchinata e vedevo la scollatura sul suo seno davanti a me, mi accorsi che qualche briciola mi era caduta sul cavallo dei pantaloni, aggiungo che anche se stanco il mio fratellino era ben presente, mi spostai un po' indietro ed iniziai a raccoglierle, lei "lascia butta pure per terra" e mentre lo diceva allungò la mano per aiutarmi, si accorse della cosa dura in mezzo alle gambe, finii e mi alzai per andare a pagare, cercando di nascondere l'erezione. Davanti alla cassa non feci in tempo a parlare che lei prendendomi per mano disse "vieni nel retro" io la segui senza riuscire a parlare, entrati nel retro, mi iniziò a slacciare la cintura, allora capii e dissi "no dai lascia stare" ma aveva già sbottonato i pantaloni e tirati giù insieme ai boxer, io "lascia sono tutto sudato e puzzo" lei con la sinistra accarezzava le palle e con la destra mi segava, poi con la punta della lingua prima leccò la cappella poi scese fino alle palle tornò su e lo fece sparire nella sua bocca, lo leccava bene, faceva su e giù per tutto il cazzo, io non c'è la feci più e le tenni ferma la testa mentre godevo forse non c'era bisogno, ingoiò tutto e mentre mi ripuliva entrò un cliente, si alzò in fretta e guardandomi negli occhi mi disse "buona la crema" io mi rimisi in sesto e uscendo dal retro feci il giro e rientrai per prendere la giacca, il cliente mi guardò senza farci caso ed io andai alla cassa, lei offre la casa ma ti do lo stesso lo scontrino così hai un mio promemoria" io salutai ed uscendo lessi lo scontrino "Marika numero di telefono è chiamami" andai a riposarmi più rilassato.
«Beato te va»