Questo racconto è veramente inedito; scrivo questa storia per un amica così come me l'ha raccontata o quasi. Buona lettura.                                                  Racconto diviso in due parti.                                           In questa storia, scriverò di alcune mie esperienze adolescenziali di sesso. Avevo circa 14 anni ed ero molto alta per la mia età; e col mio metro e 75 cm, dimostravo almeno 4 anni in più. Ero una bella ragazza, ed avevo molti ragazzi più grandi di me che mi corteggiavano. Durante quella estate, mi faceva il filo uno di 19 anni; uno sportivo che correva in bici. Lui aveva un furgone, come mezzo di locomozione, che gli serviva anche per trasportare le sue bici  da corsa; quando potevo, di nascosto dai miei genitori, salivo sul furgone con lui e andavamo in aperta campagna, dove una volta parcheggiato sotto degli alberi, cominciavamo a baciarci, e ad accarezzarci anche nelle parti intime. Lui mi  tirava su la gonna e piano mi sfilava le mutandine; poi, mettendo il capo fra le mie cosce, mi slinguazzava la fighetta  procurandomi  quasi subito orgasmi ripetuti. Una volta calmato i primi bollori, a mia volta prendevo in bocca il suo cazzo e lo succhiavo e leccavo fino a farlo sborrare nella mia boccuccia! Il suo sperma mi riempiva la bocca e dopo averlo trattenuto un po’, lo ingoiavo fino all’ultima goccia! Senza neanche un attimo di respiro, io continuavo a leccarlo ed ad andare su e giù lungo quel cazzo, che in pochi minuti tornava ad essere duro e voglioso. A quel punto, lui me lo sbatteva nel culo, perché la figa, sin dal principio non doveva essere usata; quella sarebbe stata per il mio futuro marito…insomma volevo arrivare vergine al matrimonio. Il mio culo, a detta di tutti quelli che lo hanno chiavato nel tempo, era meglio di una figa; quindi veniva preso non come un ripiego ma come un regalo. Ogni volta che potevo correvo da lui , che aveva messo un vecchio materasso nel furgone; una volta parcheggiato nessuno poteva accorgersi di cosa accadeva nella parte chiusa. Pertanto, molte volte rimanevamo parcheggiati in una strada secondaria del paese, e passati nel retro, davamo sfogo alle nostre voglie e fantasie. Una volta, dopo avermi fatto sdraiare a pancia in giù, mi infilò nel culo un grosso e lungo cetriolo, e mentre lo pompava su e giù, mi diede in bocca il suo cazzo da succhiare.  Non ci mise molto a riempirmi la bocca di sborra, che ingoiai avida proprio mentre il cetriolo mi procurava un orgasmo fantastico! In uno di questi incontri, mi propose di far godere alcuni suoi amici, con i quali era indebitato; e che se io fossi stata carina con loro, avrebbe pareggiato il suo debito. Questa sua richiesta mi fece uno strano effetto: in un primo momento mi sentii offesa e ritenuta una puttana! Ma confesso che poter assaporare altri cazzi oltre al suo mi intrigava tanto. Dissi di si, ma ad un patto: che la mia figa era tabù anche per loro. Mi disse di non preoccuparmi, perché lui avrebbe fatto buona guardia affinchè i patti venissero rispettati. Subito dopo questo discorso, volle incularmi ancora una volta sborrandomi nel culo. Passarono un paio di giorni, senza nascondermi che l’idea di assaggiare nuovi cazzi, nella bocca e nel culo, cominciava a prendermi. Se poi pensavo che erano i cazzi degli amici del mio fidanzato, mi ritrovavo subito bagnata fra le cosce! E venne il giorno in cui tutto doveva accadere. Lui mi disse che nel pomeriggio saremmo andati in un posto nascosto nella campagna di uno dei suoi amici, e che a turno ognuno di loro saliva nel furgone per scoparmi il culo per poi sborrarmi in bocca. Ero eccitatissima per quello che sarebbe accaduto…ma nascosi il mio stato al mio ragazzo; non volevo che capisse che quello che era un sacrificio per tirarlo fuori dai guai, in realtà mi faceva colare la figa come una fontana! Una volta giunti sul luogo convenuto, io che ero chiusa nel furgone, non vedevo chi stava aspettandoci. Il mio ragazzo, seduto al posto di guida, mi chiese di togliermi la gonna e le mutandine; cosa che feci immediatamente. Lui scese e lo sentii confabulare con gli atri che aspettavano. L’attesa fu per me adrenalina pura…la figa grondava come mai prima, ed i capezzoli delle mie piccole tette erano turgidi e duri. Dopo qualche minuto di chiacchiere fra loro, percepii che i ragazzi stavano stabilendo l’ordine con cui sarebbero saliti nel furgone; dopo di che il mio ragazzo aprì il portellone ed il primo entrò chiudendolo  alle sue spalle. Conoscevo quel ragazzo di vista; fra noi ragazzette era abbastanza famoso e si vociferava che aveva un cazzo di dimensioni notevoli. Non vedevo l’ora di capire se le voci erano vere…e quando mi venne vicino, sdraiandosi sul materasso, dopo che si era abbassato i pantaloni, constatai che quello che si diceva di lui era vero: aveva un cazzo che era il doppio di quello del mio ragazzo! Dopo essersi messo in posizione tale da averlo a portata della mia bocca, mi intimò di prenderlo e leccarlo come un cono gelato; il tutto mentre con le dita mi pastrugnava la figa e mi infilava  due dita nel culo! Facevo fatica a prenderlo in bocca quel cazzo…aveva una cappella grossa, oltre ad un asta lunga e grossa a sua volta. Ma piano piano riuscii ad ingoiarne una metà abbondante! La mia figa era in fiamme; ed il suo lavorio con le mani la faceva bagnare senza soluzione di continuità. A quel punto volle leccarmela; e dopo avermi fatta sdraiare quasi, su di lui, cominciò ad usare la lingua, mentre io suchiavo avidamente il suo cazzo! Ebbi uno orgasmo devastante! Poi, mi fece mettere a pecora e poggiò il suo cazzo sull’ingresso del mio culo e comiciò a spingere, non curante del dolore che mi stava causando. Per fortuna , dopo essere entrato tutto dentro, piano piano il dolore cessò e cominciò a piacermi. Ad ogni affondo di quel cazzo nel culo io godevo come una puttana! Tanto mi sentivo comunque! Mi scopò per qualche minuto, poi rendendosi conto che stava per sborrare, lo tolse dal culo e me lo rimise in bocca, dove scaricò la sua sborra, che io ingoiai ingorda! Quegli schizzi in gola mi fecero godere ancora una volta. Poi ripulii il suo cazzo con la lingua, e dopo essersi tirato su i pantaloni, mi sorrise e scese dal furgone.                               In meno di 5 minuti, sentii ancora una volta aprire il portellone ed un altro ragazzo entrò per “riscuotere” la sua parte di credito che il mio fidanzato gli doveva. Stranamente, che il tutto era dovuto al debito del mio sciocco “fidanzato”, era ormai un pensiero lontano; la voglia di godere di quella esperienza aveva preso il sopravvento, e durante i pochi minuti di attesa ho continuato a toccarmi e masturbarmi! Ed il portellone del furgone si aprì ancora una volta. Il tizio che entrò era basso e tarchiato; mi arrivava a malapena alle tette… ma lui mi disse che i centimetri in meno si erano sistemati in un altro… posto; e tirò fuori un cazzo di almeno 30 centimetri e grosso come una lattina di aranciata. Mi fece inginocchiare e mi “ordinò di prenderlo in bocca… impresa ancora più difficile che con l’altro: questo cazzo era il doppio e per quanto mi sforzassi, non riuscivo che a prendere in bocca solo la cappella! Allora mi misi a leccarlo scendendo con la lingua fino a sotto i coglioni, che per quanto grossi anche loro, almeno li riuscivo a prendere in bocca uno per volta. Più leccavo e più sbrodolavo. Alla fine mi ritrovai fra le mani un pezzo duro come il legno di oltre 30 centimetri e 5 di diametro. A quel punto mi fece  inginocchiare come una cagna e con tanta paura addosso,  appoggiò quel “mostro” sul ingresso del mio culo. Il lavoro fatto prima col cetriolo dal mio ragazzo, ed il cazzo di prima, per fortuna avevano preparato il mio culo all’ingresso di questo cazzo asinino; e spingendo molto cautamente, poco per volta cominciò ad entrarmi dentro. (continua)                                                         

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