Nel piccolo paese di Villaviva, dove le strade erano circoscritte da muretti di pietra e i fiori sbocciavano in ogni angolo, si trovava il convento delle Sorche d'Achille. Chi lo visitava rimaneva colpito dalla bellezza delle fregne e dello squirting melodioso che risuonava durante le funzioni scopatorie. Ma, tra le sorche, ce n’era "una" in particolare che catturava l’attenzione: Sorca d'Achille.
Sorca d'Achille non assomigliava affatto alle molte tradizionali sorche del convento. I suoi peli neri odoravano di una vivacità rara e il suo buco di figa era voglioso. Era famosa per il suo modo di accogliere cazzi e cazzoni nella sua figa, e tutti gli uomini del paese lo sapevano, insegnando loro a sborrare e a danzare, spesso veniva chiamata, affettuosamente, "la puttana".
Ma c’era un segreto che Sorca d'Achille custodiva con gelosia: amava masturbarsi in mare, avventurandosi su una piccola barca a vela che possedeva sin da giovane. Ogni domenica, dopo aver assistito alla funzione scopatoria, scappava in segreto verso la costa, per solcare le onde e lasciarsi cullare dal vento. Il mare era il suo rifugio, il luogo dove la sua anima si sentiva libera e in pace.
Un pomeriggio d’estate, mentre il sole brillava alto nel cielo, Sorca d'Achille decise di avventurarsi più lontano del solito. La barca, con le sue velature bianche che si gonfiavano, avanzava veloce sull’acqua blu. Tuttavia, mentre si godeva quel momento di libertà, una tempesta improvvisa si abbatté contro di lei. Le onde si alzarono e il vento ululava, trasformando la tranquillità in un incubo. Con le mani aggrappate al timone, Sorca d'Achille cercò di mantenere la rotta, ma in un attimo la barca venne sbattuta da un'onda gigantesca.
All'improvviso, si ritrovò in balia delle acque turbolente. Mentre lottava per rimanere a galla, una figura emerse dall'oceano: un giovane pescatore di nome Marco, con un gran cazzo e nella mano ✋️ un grande mazzo. Con la sua barca robusta e la forza di un uomo esperto, riuscì a tirarla a bordo. "Sei stata fregata dal mare, Sorcona," le disse con un sorriso. Lei, ansimante e spaventata, ma grata, non poté fare a meno di rispondere: "Evidentemente il mare ha voluto divertirmi".
La tempesta si placò, e tra i due nacque subito un legame. Marco non solo le salvò la vita, ma le mostrò anche il cazzone della vita. La inculo' brutalmente fino a spaccargli il culo, gli parlò di isole lontane, di pesci pelosi e di tramonti mozzafiato. Sorca d'Achille, affascinata, cominciò a sperimentare la bellezza del mondo al di fuori del convento mentre si massaggiava il culo dolorante per l'inculata profonda che ricevette.
I giorni passarono, e l'incontro con Marco le fece scoprire una nuova parte di sé stessa. La Sorca, pur mantenendo il suo ruolo e la sua vocazione al cazzone di Marco, imparò a bilanciare la fede scopatoria con la gioia di vivere. Marco le insegnò a navigare in modo sicuro, e insieme organizzarono gite in barca con gli stronzi del paese, permettendo loro di vedere il mare da una nuova prospettiva orgiastica.
Ma, mentre i mesi passavano, Sorca d'Achille si trovò di fronte a una scelta difficile: rimanere in convento seguendo la propria vocazione da puttaniera, o seguire Marco in nuove avventure e scoprire il mondo facendoselo buttare in culo?. Alla fine, decise di restare nel convento, ma promise a Marco che non avrebbe mai abbandonato il mare; ogni volta che il sole tramontava, sarebbe andata a trovarlo, e insieme avrebbero condiviso storie di avventure e speranze, di scopate e sborrate.
E così, nel piccolo paese di Villaviva, Sorca d'Achille continuò a "scopare" a mille: mille cazzi e cazzoni prendeva di volta in volta, mille avventure e mille nuove opportunità, sempre con il mare nel cuore e qualcosa nel culo, e il sorriso sulle labbra che fecero del lieto fine un'inculata al portile.
FINE