Finalmente è arrivata. Non ci avevo creduto fino alla fine che anche mia suocera dall’Ucraina avesse lasciato il suo paese vicino Leopoli per venire in Italia. Olena, così si chiama mia suocera, era stata convinta dalle due figliastre: la mia compagna Ukra e la mia inseparabile cognatona Jana. Aveva fatto il viaggio in aereo ed era atterrata a Roma Fiumicino, via Polonia. In questo periodo di guerra si trattava del viaggio più tranquillo. Veniva a fare con noi le vacanze estive, passare qualche tempo con le due figliastre che tanto bene le avevano parlato dell’Italia e di me. La guardavo mentre era appena arrivata dall’aeroporto: Ukra e Jana erano andate a prenderla con la macchina. Speravo lei non si accorgesse dei miei continui sguardi: Era una gran bella figona, alta, molto in carne, tette grandi e culone da grande vaccona, proprio come le donne ucraine che piacciono a me. Era molto ben curata sulla sessantina o poco più. Ukra e Jana mi avevano raccontato di quanto mia suocera avesse fatto godere il loro padre. Aveva sposato il loro padre in seconde nozze, dopo che la loro madre era sfortunatamente morta, molto giovane, per una brutta malattia. Io guardavo Olena e lei ora mi guardava come per farmi capire che aveva capito i miei messaggi. Anche Ukra e Jana ridacchiavano soddisfatte, loro sapevano quello che io avevo in mente. Il corpo di mia suocera mi eccitava. Era veramente una rizzacazzi. Le due figliastre mi avevano raccontato delle sue esperienze sessuali e di quanto fosse porca con gli uomini. Con le tette sapeva fare tutto e Ukra e Jana avevano imparato da lei molti bei giochini essendo anche loro splendide tettone. Devo dire che non mi potevo lamentare perché il cazzo piaceva a tutte le ucraine in questa casa. Ho imparato che quando lo prendono lo prendono senza tregua, e senza limiti fino a quando non sono sazie. Un detto ucraino dice che è difficile saziare di cazzo una ucraina; quasi impossibile saziarne due, e impossibile è saziarne tre. Io in verità ho invece brillantemente superato questi livelli. Grazie a dio ho sempre voglia e sono molto resistente tanto che da quando ho iniziato a frequentare Ukra le occasioni per godere sono enormemente aumentate. Ukra ha capito come sono fatto, ha compreso che io ho troppa voglia di sesso e soprattutto ha capito che non posso essere soddisfatto da una donna sola, anche se lei è una figona straordinaria e così ha lasciato perdere la sua gelosia e ha fatto un patto con me che io rispetto fedelmente. Prima di tutto c’è la sua soddisfazione totale di lei e dopo che lei è stata soddisfatta c’è sua sorella, sua figlia e le sue cugine, come una grande magnifica famiglia unita nel desiderio del cazzo. Poi è venuta la volta delle amiche più fidate che godono come porche anche loro in grande sicurezza ed io godo di essere in questa fantastica situazione, sempre pronto a soddisfare le donne che Ukra mi dice che posso scopare… certo qualche scopata extra anche, e in questo caso Ukra è stata chiara: puoi fare scopate extra basta che io non lo venga a sapere.


 Le sentivo parlare in ucraino ma io guardavo Olena che mi faceva sangue da morire, un po’ perché ero eccitato dalle sue forme, ma anche perché era mia suocera e il desiderio di scopare la suocera è sempre tanto. Si avevo proprio la certezza incontrando i suoi sguardi continui che mia suocera era eccitata da me. Lei si muoveva come una donna eccitata, mi guardava fisso e accavallava le cosce, toccandosi. So come si compartano le donne vogliose e lei era molto vogliosa. Aveva tanta voglia e io ho ormai molta esperienza. Con le donne in generale e ucraine in particolare. La donna ucraina se vuole una cosa se la prende, ma deve sentire di essere desiderata. Ora con il suo vestitino leggero si toccava le tette, si toccava le cosce, si toccava ovunque. Ero certo che se le avessi messo una mano in figa l’avrei trovata bagnatissima. Non era un segreto che Ukra e Jana le avevano detto del mio cazzo e del mio desiderio speciale verso le donne ucraine e soprattutto le avevano detto delle mie doti sessuali. In video  Jana aveva mostrato la mia dotazione e mia suocera era rimasta molto sorpresa ed eccitata. Ricordo che aveva fatto un ditalino in diretta ed era venuta con un piacere indescrivibile mentre guardava me che mi masturbavo vedendola toccarsi e infilarsi i dildo in ogni buco del suo corpo, mentre mungeva le sue tettone. Jana aveva anche inviato alla matrigna una buona dose di video di alcune nostre seratine speciali e lo stesso aveva fatto Ukra, mentre alcuni video erano a tre con me protagonista che scopavo Ukra e Jana insieme. Lei ci aveva mandato delle belle foto con i suoi dildo mentre si masturbava e soprattutto dei video con audio con vibratore. Pensando a tutto questo ero turgido e mi resi conto che il mio pene parlava per me. Sorridevo ad ogni sua parola e pregustavo di averla nuda tra le mie braccia. Conoscevo le donne ucraine e soprattutto conoscevo Ukra e Jana che avevano capito tutto. La voce di Olena era ora rilassata e suadente, roca al punto giusto per scandire alcune frasi di fuoco in italiano, con quell’accento tipico delle donne dell’est che a me faceva tanto sesso. Ci scambiaMMO convenevoli un pò spinti e mi eccitai ancora di più, mentre Jana e Ukra ci avevano lasciati da soli. Mi faceva piacere l’interesse esplicito di mia suocera e ancora più mi eccitava questo momento di fortuna sessuale in cui tenevo relazioni con più donne della stessa famiglia, arrapanti e porche... sempre in calore, sempre vogliose. Mia suocera non amava i preamboli e quando capì la mia estrema disponibilità mi disse: Ti piaccio? E io le dissi in ucraino: voglio scoparti…lei sorridendo mi aveva risposto che non occorreva che mi sforzassi perché capiva il mio italiano. Si mia suocera era una magnifica donna. Avevo voglia. Il mio desiderio nei suoi confronti era reale e soprattutto indipendente. Mi piaceva pensare che la mia suocera ucraina faceva sesso con me: mi eccitava da morire. Improvvisamente era comparsa Ukra insieme a Jana che in ucraino le avevano detto di riposare. Io e Jana la accompagnammo nella camera degli ospiti, mentre Ukra le fece vedere che sul lettone aveva lasciato le asciugamani e l’accappatoio. Continuarono a parlarsi in ucraino e io a questo punto non capii nulla, quindi chiusero la porta ed uscimmo dalla stanza. Ukra e Jana continuavano a parlare in ucraino questa volta in modo lento e io potei comprendere. Jana andava a casa di sua cugina e Ukra andava a casa di sua figlia. Quello che avevo capito e che mi lasciavano da solo con Olena ed erano entrambe sorridenti. Jana mi disse che certamente Olena avrebbe riposato, ma nel caso avesse avuto bisogno di qualche cosa mi disse di accontentarla in ogni modo e sorrise come la porcona che era per questo le diedi una pacca sul culo che Olena vedendomi apprezzò. Le due sorellone sorrisero e io sorrisi ancora più di loro. Aspettai che le due si preparassero e le baciai calorosamente toccandole nelle parti intime e anche questo fu apprezzato da Olena che sorrideva. Le piaceva vedere come trattavo le ue figliastre. Le due sorrisero complici ancora e Ukra mi disse baciandomi: mi raccomando soddisfala come sai fare tu mentre Jana rise e disse in ucraino una frase che in italiano suona così: tu vuoi dire ad un toro come deve fottersi una vacca? Il porco si gode la sua scrofa per natura e ridendo uscirono. In quel momento fu chiaro tutto…Passarono diversi minuti da quando si chiuse la porta. Io fingevo di vedere un film alla televisione; sentii aprire la porta della camera di Olena e richiuderla, vidi la mia suocerona in accappatoio, ancora più appetitosa che mai, sentii il suo abbraccio seduta sul divano al mio fianco e mi persi fra le sue braccia. Lei si era fatta trovare pronta per l’uso. Me la ritrovai avvinghiata a me e iniziammo a baciarci e toccarci senza tregua. Mi buttai sul suo corpo abbondante, maturo, carnale, succhiai leccai e baciai le sue tettone belle saporite, con capezzoli che subito iniziarono a crescere, con lei che me le offriva grosse piena di desiderio. Capivo che erano il suo punto di forza straordinario. Olena abbandonò l’accappatoio, mentre io non riuscivo a immaginare come avrei potuto fare senza succhiare quel seno debordante. La mia lingua aveva subito preso possesso della sua bocca: io dominavo e lei subiva, del resto era anche lei che voleva così. La volevo e lei mi voleva. Salì sopra di me e io le infilai il cazzone in figa. Iniziò a cavalcarmi sopra il divano. Montava bene la mia suocera porca e le sue tettone sbattevano selvaggiamente, mentre io la ciucciavo e la mungevo senza tregua. Mi invitava a scoparla sempre più forte e cavalcava veloce….Il mio cazzo era dentro, grosso, duro, toccava l’utero, mentre lei era sempre più eccitata e gridava il suo piacere. Urlava il mio nome storpiandolo, non sapeva pronunciarlo, ma andava bene lo stesso. Importante e che la mungevo. Ero al massimo della mia eccitazione quando Olena urlò tre volte di seguito, mi baciò in bocca e poi sentii il mo cazzo bagnatissimo. Era venuta ed ora mi guardava sorridendo. Rimase a cavallo di me per diversi minuti con il mio cazzo ancora dritto e duro e questo la fece venire una seconda e poi una terza volta. Era eccitata dalla novità di avere un cazzo ritto che non veniva e ciò la spinse a cambiare posizione. Si posizionò da dietro e io mi trovai il suo culone generoso tra le mani. Ricominciò a cavalcare mentre il cazzo era sempre più ritto, grosso e duro e venne ancora. Si divertiva la porcona. Le piaceva proprio. In questa posizione cavalcò venendo in modo continuo. Il divano era bagnatissimo e lei squirtava come una pazza. Bastava che le mettessi la mano dentro la figa, le toccassi il clitoride, glielo succhiassi e veniva. La feci alzare e mi sedetti sulla poltrona, la feci accomodare sopra di me e lei venne ancora e ancora e ancora. Avevo capito che era una vacca da monta bestiale. Con tutti questi orgasmi uno di seguito all’altro la sentivo già soddisfatta ma io volevo di più. La misi di fronte al tavolo nell’ingresso, appoggiandola con le mani, in modo da reggersi bene. Mi misi dietro di lei inserendo le mie dita nella sua figona, anzi tuffando le mie dita, poiché la sua figa era ramai bagnatissima. Era liquida e sorrideva. Le ho iniziato a baciare le natiche, il buco del culo, il suo bel buco dei desideri e in ginocchio sono sceso giù sino a cercare le grandi labbra che ho leccato e succhiato sino a sfinirla ancora di più. Mia suocera gemeva, iniziava ad accartocciarsi e si teneva con sempre più forza al tavolo cercando di incrociare le gambe. Risalii e iniziai in modo continuo a leccarle i lobi delle orecchie, il collo, mentre lei continuava a gemere, godeva, la sentivo….la sentivo venire con le sue parole in ucraino… mentre godeva ed erano parole di desiderio, voglia di cazzo, bisogno di appartenere ad un uomo. Voleva essere scopata forte, voleva essere sbattuta come facevo con Ukra, come facevo con Jana. Ero sceso nuovamente lavorando la figa e la mia lingua e le mie dita l’aveva costretta a stringere le cosce, ma io le stavo sgrillettando il clitoride con estrema energia, con vigore, titillandolo tra l’indice e il pollice. Ansimava, godeva e soprattutto la sentivo gemere, ogni tanto, poi, volgeva lo sguardo all’indietro, verso di me, e mi sorrideva mi diceva Tak…tak, tak… mi diceva in ucraino: continua, continua. I suoi occhi erano soddisfatti. Mi aveva chiesto di inserire di nuovo il mio grosso cazzone nella sua figa prima in ucraino e poi in italiano, e io lo feci con molta eccitazione. Mi disse che mi desiderava, ma in realtà sapevo che desiderava il mio cazzo. Le infilai il cazzone sino alle palle. Lei parlava, mi diceva che la facevo sentire donna assecondava con il movimento del bacino i miei colpi che erano sempre più possenti, la facevo saltare tanto la sbattevo forte, aveva imparato a godere e a farmi godere e spesso sbatteva la testa al muro per l’energia con cui la sbattevo dentro. Giocava con le sue magnifiche tettone, sembrava che se le mungeva, le impastava, le soppesava e poi le faceva ciondolare, aspettando le mie reazioni e io iniziavo a mungerla come si munge una vacca ucraina. Iniziai a sbatterla sempre più forte per il gusto di vedere saltare le sue tettone, mentre lei si tratteneva nuovamente al tavolo, questa volta con sempre maggior forza. Era diventata rossa in viso, come del resto io ero rosso, per lo sforzo e la tensione. La spingevo e soprattutto le spremevo quelle tette dominandola mentre lei urlava in ucraino tutte le parole possibili che le venivano in mente…era davvero una grande maiala, una grande figona tutta da scopare. Ormai andavo sul sicuro, perché avevo visto quanto squirtava e quante volte era già venuta. Non avevo più dubbi di riuscire a soddisfarla.. era una magnifica vaccona ma sicuramente meno resistente sia di Ukra che di Jana. Io continuavo con forza e le urlavo: prendi questo cazzone bella vacca ucraina, godi vacca …godi il tuo toro….Le urlavo che lei era la mia vacca e lei diceva che era la mia vacca, sbavava e diceva solo Так, так, так, equivalente a si…. Si, si, si in continuazione e più sentivo che lei godeva più io andavo dentro sicuro di me. Non voleva fare altro che prenderlo. Quelle magnifiche tettone erano fantastiche da mungere, da ciucciare, da succhiare leccare con tutta la saliva che avevo. Da dietro a novanta gradi era maestosa, impressionante. Una forza della natura. Ora mi eccitavo ancora di più a pensarla insieme a Ukra e a Jana. Lei sbrodolava dalla sua figa mentre io continuavo a pomparla. L’odore di sesso era fortissimo e io oramai ero scatenato. Era totalmente sottomessa sul tavolo e squirtava ogni volta che le toglievo il cazzo per passarle lingua e mani dentro la figa, per succhiarle bene il clitoride. Ad Olena non potevo chiedere oltre, aveva cercato di resistere e tenermi testa fino a quando aveva potuto. Continuava a dire si Так, так, так, poi era divenuta liquida e aveva iniziato a pregarmi di sborrare dentro la sua figa: mi pregava di riempirle la figa con la mia sborra, voleva essere mia e sentire il mio succo dentro. Lei era già arrivata tantissime volte… la sentivo affaticata ma soprattutto sentivo come leccava ogni parte del mio corpo. Sentivo che lei si era sottomessa totalmente…come sanno fare le donne Ucraine quando sentono di essere state dominate da un uomo più forte. Io, per quanto l’abbia sbattuta e continuavo a sbatterla non ero ancora pronto a riempirla con la mia sborra. Ero solo eccitato in maniera bestiale. L’adrenalina mi aveva reso pazzo di desiderio mentre lei col passare del tempo era sempre più sottomessa… mi guardava voltandosi dietro e mi diceva vieni??? Dai vieni?. Ero colto dalla frenesia; le ho tolto il cazzo dalla figona calda e bagnata, l’ho rivolta di nuovo verso di me, ho visto il suo seno debordante ed era ancora più grande con i capezzoloni enormi e appuntiti. Sebbene Olena mi implorasse di sborrare continuai a goderla e a farla venire ancora dei suoi orgasmi. Mi buttai sul suo seno, la trascinai di forza nell’altra stanza, sul letto, con lei che provava a fermarmi. Era fradicia, zuppa, gocciolante di umori, di orgasmo suo e io iniziai a leccarla tutta, senza darle tregua, senza farla pensare. Lei teneva con le sue mani giù la mia testa, godeva e gemeva fino a Perdersi in un nuovo squirt, in balia delle sensazioni che la mia lingua e le mie labbra davano al clitoride. Il resto lo fecero le mie dita nella sua figa. Ero pazzo con lei che urlava godendo ancora. Il mio cazzo era turgido, troppo grosso e lei non conosceva le mie caratteristiche fisiche ma sapeva ciò che Ukra e Jana le avevano detto di me. Le avevano detto che a me non basta mai il sesso. Si sistemò sul letto in modo che potessi godere anche io dove sapeva che sarei esploso. Si preparò le poppe, scese in una posizione ottima tanto per me quanto per lei e il mio cazzo si insinuò nella valle piena di mia saliva fra le due montagne di carne, a farcire il suo petto generoso mentre lei teneva le due tettone. Mi fece impazzire con una spagnolona favolosa. Strinse le tette e iniziò a muoverle velocissime stringendo dentro il mio bastone. Il suo seno era così eccitante che il mio cazzo godeva fra quei popponi. Le sue sbattute di tette erano energiche, mentre tratteneva il tutto con le mani e io che infilavo ancora mentre ebbi solo il tempo di avvertirla che arrivavo anche io forte, imperioso, pieno. Olena a quel punto lasciò i suoi seni, e io ho così potuto dilagare e allagare tutto sul petto, il viso, il collo. Il primo schizzo le aveva riempito volto collo e seno. Olena era soddisfatta e vedeva nei miei occhi tutta il mio desiderio, tutta la mia riconoscenza e anche lei si sentì molto sollevata carezzandomi e chiedendomi se pensassi a Ukra e a Jana. Risposi in ucraino che pensavo solo a far godere lei in tutti i modi possibili. Lei sorrise mi baciò, mi toccò la testa e mi chiese se secondo me potevamo essere soddisfatti. Io ero appena arrivato per la prima volta e molto di più mi aspettavo, mentre lei cercava di bloccarmi. Non rispondevo ma ricominciai a lavorarla partendo dai seni. Dopo aver leccato succhiato, munto e ciucciato le tettone, i capezzoli belli duri e grossi ero sceso a rigenerare il suo desiderio nella figa ancora succhiandole nuovamente il clitoride. Aveva ricominciato a gemere nuovamente e io potei così dedicarmi alla zona perianale con forza. Mi disse che ero un porco, sorrise e mi disse che Jana e Ukra le avevano detto che io amavo metterlo dentro il culo ad una donna, per sottometterla, per esserne padrone. Sorridemmo, le insalivai molto bene il buco del culo, l’interno delle natiche leccandola alla grande e lavorando con le dita dentro. Si fece posizionare a pecorina e sebbene fosse molto stanca prese una posizione che aprì il buco del culo in maniera perfetta. Aveva paura…temeva di sporcare, aveva paura che potesse sporcarmi di cacca. In Ucraina gli uomini non inculano le donne, ma io la volevo inculare. Le dissi di tenere con le mani le natiche e aspettò che io entrassi dentro tutto, gemendo solamente nella seconda parte dell’inculata, quando senza tanti riguardi e senza parole la infilai con fermezza e decisione aprendole l’ano e scopandola a grande velocità, con foga. Lei sentiva il cazzo sfondarla e disse che il cazzo era davvero molto grosso e duro. Mentre me la inculavo con la mano le lavoravo il clitoride, con lei che gemeva e ansimava incitandomi a venire sempre più forte, a romperle il culo, ripeteva quello che dicevo io… e io volevo spaccarla…volevo romperla, volevo possederla e aumentai la mia potenza nel pomparla pensando solo che volevo spaccarle il culo, infilando nel suo buco quanta più panna potessi, mentre le titillavo i capezzoli duri delle tettone che ballavano e ciondolavano come delle campane. Mia suocera era pronta per esplodere in nuovi orgasmi, la sentivo che era cotta. Chiuse gli occhi e si arrese. La lavorai ancora e le accompagnai la mano a sditalinare la figa mentre io le sbattevo ancora nel culo; le infilai due dita in figa con lei che si dimenava soddisfatta. Il suo bacino era un vortice e io cavalcavo quel buco senza nessuna difficoltà. I muscoli dello sfintere erano elastici e scoparle il culo era bellissimo. Aveva imparato subito a prenderlo in culo. Lei stringeva e allargava come un mantice il buco e io la godevo tutta, sia quando si allargava il buco del culo sia quando si restringeva. La inculai per molto tempo e quando vidi che Olena iniziava a dare segni di cedimento la impostai a culo alto e la riempii in tutto il suo intestino nonostante le sue urla. Lo tirai fuori dopo qualche minuto e a questo punto fu lei che si precipitò infilandoselo in bocca iniziando a baciarlo e succhiarlo senza tregua e io nonostante la voglia di resistere ho dovuto ammettere che le sensazioni provate furono molto intense e mi ritrovai a riempirle la bocca facendo sgorgare la mia sborra. Rimanemmo abbracciati. Mia suocera era soddisfatta, rideva e scherzava anche se era stanca. Si vedeva. La lasciai un attimo tranquilla, ma lei ricominciò dopo poco a baciarmi mentre rideva. Andammo a farci una doccia. Eravamo anche sporchi…la cacca lei l’aveva fatta ma nella foga non ci si era resi conto. Sotto l’acqua della doccia mi inginocchiai, le leccai il culo, la insaponai e la feci venire ancora cercando in lei ogni sua zona erogena. Olena rideva e si lasciava fare. Mi piaceva palparle il culo e lo stesso desiderio sentivo per quel seno così grosso, tutto da baciare, da leccare, da volere. Tornammo a letto. Ricominciai a leccarle il collo e la parte interna delle orecchie si era posta di culo quasi come avesse capito che la mia scelta era di ripartire nel secondo canale. Scesi giù le aprii le cosce con delicatezza e feci iniziare la danza della mia lingua attorno alla sua figa, e poi dentro e poi fuori, la penetravo di lingua, mentre lei ritornava liquida in preda alle sue emozioni provocate da me, sospirando e gemendo. Sono gemiti sempre più frequenti che divennero grida e urli di eccitazione che segnarono il suo nuovo godimento. La mia bocca fu preda di tutti i suoi umori, dei suoi liquidi e intanto leccavo e succhiavo il suo nettare. La sua figa era un brodo, un mare di orgasmi e Olena seppe godersi tutto. Aveva ancora una volta perso la testa e questo anche per la capacità delle mie dita di inserirsi in ogni suo, con delicatezza ma con assoluta sicurezza, Sapevo come e dove carezzarla. Le dita entravano dove volevo io. La mia lingua giocava di nuovo con il suo fiorellino del buco del culo e il buco si aprì a far passare prima un dito, poi due e quindi tre. La stimolai in maniera continua e senza darle riposo diventando irresistibile leccavo la figa e il buco del culo quindi mi diedi a massaggiare la figa con entrambe le mani. La carne era carne, e il desiderio era una sensazione indefinibile ma Olena mi sentiva tutto. Senza perdere tempo prese di sua iniziativa il mio cazzo teso duro e grosso e senza aspettare consenso da parte mia se lo mise nella bocca partendo con un pompino esaltante che mi mise in debito di ossigeno per quanto era intenso. Dovetti fare del mio meglio per resistere a quell’attacco e anzi cercavo di trovare tutti i modi possibili per rallentare il suo ritmo ma sembrava incredibile, presa da una voglia pazzesca voleva farmi vedere che sapeva succhiare il mio cazzone. Più io tentavo di rallentarla più mia suocera succhiava e leccava scatenata. Provai a toglierle il cazzone dalla bocca ma Olena aveva una ventosa, godeva di quel suo momento di gloria. Non potei fare nulla; lei era padrona e mi portò all’orgasmo, mentre il mio cazzone come un idrante impazzito spargeva il seme sul suo seno, sul viso, i capelli, la faccia. Non contenta mi spinse a succhiare e a leccare tutto condividendo il mio seme con baci appassionanti. Io ero provato ma lei aveva preso vigore. Mi prese per mano e mi portò in bagno e li facemmo una nuova magnifica doccia, mentre io per sua volontà le onorai per l’ennesima volta la figa e il clitoride succhiandola intensamente. Oramai era tardi, andammo in cucina e preparammo dei toast, bevemmo qualche birra e lei fu molto materna con me. Mi carezzò, poi mi masturbò e poi in ginocchio iniziò a sbocchinarmi. Non le permisi oltre, mi alzai, la feci mettere sulla poltrona a pecorina e iniziai a succhiarle il buco del culo le feci i ditalini più zozzi possibile, poi la accompagnai in camera sua sul letto e li le infilai alternativamente tutte le mie dita nell’ano e poi anche due alla volta, mentre mia suocera oramai non parlava più. Non aveva molto da dire. Ricominciavo a sottometterla e lei gemeva e guaiva come una cagna. Era la situazione in cui la preferivo. Ansimava ansiosamente. Ripresi leccarle la figa e il clitoride e lì mia suocera sembrò impazzire in una danza convulsa e le mie dita giocavano dentro il suo culo. La mia lingua a punta era dentro la sua fica e intanto penetravo con le dita il culo. Era un bagno di umori che riempivano il mio viso. Olena non riusciva a trattenere più nulla e orgasmava ansimando; sorrideva presa dalle sensazioni, dalle emozioni e dagli orgasmi. Ora subiva quello che doveva subire mentre io le dicevo che era porca e lei mi ripeteva che era molto molto più porca. Le uniche cose che mia suocera riuscì ad articolare fra gemiti ansimi e affanno furono delle parole per dirmi di non fermarmi e io invece mi fermai mettendola in una situazione di disperazione. Mi alzai e la vidi fare da sola. Si masturbava con le dita in fica in maniera frenetica, violenta rabbiosa ma chiedendomi a gran voce di ritornare e io ritornai infilando questa volta il cazzo subito in figa mentre una mia mano era padrona del suo culo. Le alzai le gambe sulle mie spalle entrando con il cazzone nel modo più profondo. Volevo farla impazzire e per questo la mia foga nell’infilarla fu massima con lei che urlava. Passò un bel poco di tempo finché riuscissi ad arrivare ma quando sborrai fu incontenibile. Dentro le scaricai tutto e lei godette in maniera evidente. Mi abbraccio stretto e mi baciò in continuazione mentre mi svuotavo. Scese lei a prendersi in bocca quello che restava e mentre io ero tramortito dalle emozioni lei ripartì preparandomi una magnifica sorpresa. Iniziò a succhiare e manipolare il mio attrezzo finché non lo riportò ad un livello buono di turgore quindi si stese infilò la mia nerchia dentro le sue tette e richiuse il tutto come in un sandwich facendomi partire per una galoppata indescrivibile con il mio pene che infilava le sue tette anche in questo caso non ci volle molto e arrivai nel piacere massimo urlando il suo nome per tante, troppe volte. Fummo esausti entrambi. Riposammo credo qualche ora. Io credo di aver dormito solo al mattino mentre lei era abbracciata per poi ricominciare fino a mattino inoltrato, quando sono tornate Jana e Ukra. Abbiamo mangiato i cornetti tutti insieme e ora Olena vuole rimanere a Roma. Le piace la nostra famiglia comune. Io Sono felice di avere a casa queste tre magnifiche vacche vogliose Ucraine.