Quando mia moglie venne a mancare ebbi un forte dolore, avevo 45 anni e due ragazzi da crescere quindi mi focalizai su loro due. I primi tempi furono duri ma poi riuscimmo a sviluppare una vita normale. Mia moglie aveva tre cugine, con la più anziana aveva un legame molto forte, non si frequentavano molto di persona, ma si sentivano spesso per telefono, mia moglie mi aveva detto che quando mi aveva presentato le aveva fatto i complimenti per la scelta. Dopo un paio di mesi dal funerale mi telefonò per sapere come stavamo e soprattutto si interessò a me, mi invitò una Domenica pranzo da loro, anche con i ragazzi, loro non vennero e quindi andai io, abitavano dall'altra parte della città in collina, il marito era proprietario di una piccola impresa edile, quindi la villa dove risiedevano l'aveva costruita lui. Arrivato mi fecero un ottima accoglienza, la cugina aveva 10 anni più di me e nonostante l'età è due maternità era una bella donna, entrati in casa mi fece fare il giro della casa, notai che nella loro camera da letto c'erano molti specchi, poi tornammo nel soggiorno e mentre aspettavamo il pranzo mi offrirono l'aperitivo, le due figlie erano già grandi una 15 anni e l'altra 17, che notai mi fissava molto, ma io ero più attratto dalla mamma, ma dovevo agire con cautela il marito, classico calabrese, era molto geloso. Pranzammo e bevemmo in abbondanza, al pomeriggio ci sedemmo nuovamente sul divano per il digestivo, lei ad un certo disse che andava a mettersi qualcosa più comodo, tolse la tuta e mise una gonna a metà coscia, adesso notavo due belle gambe. Mi chiesero di come fosse cambiata la vita ed io risposi che sicuramente era molto diversa da prima, poi arrivò una telefonata ed il marito dovette scappare via per una grana in un cantiere, quindi decisi che era meglio che andassi via anche io, ma il marito mi disse di restare così tenevo compagnia alla moglie che se no sarebbe rimasta sola in casa, visto che anche le figlie erano uscite, non era mia intenzione ma quasi fui obbligato. Uscito il marito lei venne a sedersi sul divano vicino a me, accavallando le gambe ebbi modo di notare la coscia molto bella, lei iniziò il discorso dicendo "allora dicevi che ti stai abituando a vivere da solo" io "si ora sto cominciando a vivere quasi normalmente" e quindi uscì con una domanda che mi mise in imbarazzo "e il sesso?" io non sapendo cosa rispondere cercai le parole ma lei mi anticipò dicendo "prima con lei era abbastanza quotidiano ora" io "e ora mi aggiusto" lei "seghe pensando alle scopate passate" io ero ancora più imbarazzato ma lei continuò "si confidava molto con me e mi disse che tu l'avevi fatta diventare una donna molto disponibile" io "si era sempre pronta a soddisfarmi ma tu come lo sai" lei "perchè tutte le volte che ci sentivamo ci scambiavamo le confidenze su quella cosa" "quindi sai tutto" "certo che tu le hai insegnato a fare pompini, che tu le hai sverginato il culo" io non avevo parole mentre cercavo di riprendermi continuò "mi disse che era contenta di fare la puttana con te" io risposi "beh puttana mi faceva godere" lei "si ma godeva anche lei" io "insomma con calma aveva imparato e soprattutto le piaceva" lei "si anche se mi diceva che all'inizio aveva paura delle tue dimensioni" io "sono normale mica diverso da altri" lei "quando volevi scoparla in culo mi disse che aveva paura che le facessi male, ma poi mi disse che quando lo facevate godeva di più, all'inizio era doloroso" ora si che ero imbarazzato capivo che mia moglie oltre ad essersi vantato con le amiche del mio attrezzo lo aveva fatto anche con lei. Mentre eravamo seduti lei aveva scavallato le gambe e la gonna era salita quel tanto che bastava per vederle le mutandine color carne, si avvicinò e mi disse "sei eccitato" io "beh sai non è che tutti i giorni parlo delle scopate con mia moglie" lei "non hai risposto sei eccitato o no" io ormai nervoso mi alzai e dissi "è ora che vada" da in piedi la mia patta era all'altezza della sua faccia e disse "sei eccitato e non aveva torto a vedere così sei ben messo" mentre parlava allungò la mano e toccò io allora dissi "meglio che vada prima che arrivi tuo marito" lei "tranquillo lui non arriva finché non gli faccio il segnale" io "come il segnale" lei "da quando ti ho conosciuto ho sempre pensato a fare sesso con te, poi quando lei mi ha detto le tue misure, avevo ancora più voglia ma non potevo farle un torto" mentre parlava io mi ero di nuovo seduto e l'ascoltavo, mentre la sua mano accarezzava i pantaloni "dopo il funerale ho detto a mio marito che ti volevo scopare, lui sa benissimo che quando mi metto in testa una cosa la faccio" ormai si era inginocchiata davanti a me ed aveva sbottonato i pantaloni ed aveva davanti i miei boxer gonfi del mio cazzo, erano mesi che usavo solo la mano, li abbassò e lui è uscì fuori bello duro, lei disse "dai alza il sedere che abbassiamo e mettiamo tutto in libertà" fatto lei dapprima lo accarezzo, poi massaggiò le palle poi disse "le palle sono da svuotare non ti fanno male" io automaticamente feci cenno di sì con la testa non riuscivo a parlare, nel frattempo lei aveva iniziato a baciarmi la cappella e disse "aveva ragione proprio un bel cazzo grosso" poi se lo mise in bocca ed iniziò un fantastico pompino, lei leccava bene ed io ero in astinenza da un po' di tempo e così venni subito, lei ingoiò, leccò e ripulì tutto mentre finiva disse "cosa si è persa a non ingoiare" poi sentimmo rumore e sentimmo le voci delle figlie, lei si rialzò ed io corsi in bagno a sistemarmi, sentivo che chiesero di me e la mamma disse che ero in bagno, la più grande le chiese del padre e lei rispose che era al lavoro, sentii dire dalla figlia "quindi siete rimasti soli" io nel frattempo uscii e loro due andarono nelle loro stanze, lei mi guardò sussurrando "peccato mi avevi messo voglia di scopare" io "si vede che non è destino" la salutai è tornai a casa. Doppi qualche giorno mi chiamò e mi disse "quando puoi prenderti un giorno di ferie" io "risposi dopo domani sono di riposo perchè" lei "se vieni su al mattino, le bambine fino al pomeriggio tardi sono a scuola" ed io ingenuamente "e allora" lei "dicevo se vieni su al mattino possiamo finire il discorso che avevamo cominciato" io "ma sei sicura" lei "certo visto cosa hai voglio sfogarmi e prenderlo per bene" io risposi "adesso vedo" lei "non mi richiamare io ti aspetto se vedo che per una certa ora non arrivi farò come faccio di solito" io "come fai chiami un'altro" lei "non mi sditalino pensando al tuo cazzo ciao" e chiuse la chiamata ora dovevo decidere.. 

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Categorie: Confessioni
Tag: troia