Avventura 27


Ci eravamo lasciati quando mi stavo organizzando per un ritorno di putantour in terra bresciana. 


Finalmente il giorno è giunto. Primo incontro da solo con la biondina Giulia, la diciannovenne che ha sconvolto la mia vita. 


Piena di vita, esuberante, curiosa come poche. Dopo lo scambio di coppie con lei e il suo fidanzato e Polly la mia scopamica di Brescia, sorella della professoressa Alice (poi vi racconterò), ecco che siamo riusciti ad organizzare un incontro a due. In questi due mesi abbiamo intrattenuto rapporti con video chiamate molto bollenti. 


Lei è una forza della natura. Sprizza sesso da tutti i pori. Una vera puttanella naturale, istintiva.


Appuntamento a Milano a casa sua. Il fidanzato è via per lavoro. Lei è tranquilla. Ci attende un pomeriggio di fuoco. Stasera mi attende Polly a Brescia e sarà dura soddisfare tutte e due le puttanelle come meritano nello stesso giorno. Conto molto nella chimica. Punturina e viagra e viva la gnocca!


Arrivo a Milano, taxi e raggiungo casa sua, in periferia. Un appartamento semplice ma accogliente. 


Lei è splendida. Mi attende con un babydoll blù notte veramente audace. Ci sa fare la piccola. Un intimino ai minimi termini. 


Mi accoglie subito con infuocati baci. La sua lingua è dolcissima, le sue labbra carnose e sensuali. 


Infilo le mie mani sotto il velo di seta e le afferrò le chiappe. Un culo sodo, persino difficile da aprire. 


Raggiungere il buchino è un’impresa. Eppure l’ho già assaggiato e visitato. Devo solo avere pazienza.


Ci baciamo e lecchiamo affamati, poi si tira indietro, noto che è sconvolta, forse anche un po’ spaventata. Gli anni di differenza sono molti. Potrei essere tranquillamente suo papà. Mi chiede se voglio bere qualcosa di Fresco. 


Ci beviamo una coca-cola ed io le chiedo se posso fare una doccia. Lei mi accompagna in bagno e mi da un asciugamano. Esce. Mi spoglio e lascio scorrere acqua sul corpo. Il viaggio da Roma è stato buono ma comunque sempre stancante. Mi metto un asciugamano alla vita ed esco. 


Lei mi aspetta già nel letto. E’ sensualissima, si atteggia a donna o forse non ne ha bisogno. In effetti è una donna fatta ed esperta nonostante la giovanissima età. 


Mi avvicino al letto e comincio a baciarle le dita dei piedi. Come quando abbiamo scambiato le coppie al nostro primo incontro, lei geme da subito. Vedo che il corpo è reattivo, ancora non del tutto rilassato ma l’abbandono è vicino. 


La mia lingua percorre i suoi polpacci ed arrivo alle cosce. Ormai si sta sciogliendo. Salgo lungo il suo corpo e la bacio sulle labbra. Mi tolgo l’asciugamano e le faccio sentire il mio cazzo, ormai duro, contro la sua pancia e sulla vagina. 


La sua lingua si sofferma sul mio orecchio. Mi piace. La sua bocca sa di gioventù e di freschezza. Il mio cazzo sembra non resistere. Devo stare attento. Lo sapevo. Una ragazza giovane è in grado di farmi perdere la testa. Scendo con la mia lingua, prima sul collo e quindi sui suoi seni. Belli, sodi, con i capezzoli sensibili. Faccio scorrere le spalline del suo Babydoll e succhio i capezzoli prima di togliere il reggiseno di seta. Lei geme e mi spinge la testa verso il seno. I capezzoli si inturgidiscono. Ora le abbasso il reggiseno. Prendo in bocca il primo capezzolo, Lo lecco, lo succhio,lo mordicchio. Lei gode sempre di più. 


La mia mano sale lungo la sua coscia e arriva alla sua calda fichetta. 


E’ inzuppata fradicia. Attraverso il perizoma esce liquido a volontà. E’ tutto inebriante.


La mia bocca ora si dedica al suo fiorellino. Lecco le sue labbra rosa e mi soffermo a succhiare il suo clitoride. Eccolo, arriva il primo orgasmo. Intenso. Lei geme forte. Che bello sentirla. Mi stringe la testa con le cosce, cerca di allontanarmi. Capisco che l’orgasmo è estremamente forte, intenso. La mia lingua da piccoli colpetti. Ogni colpetto è un suo godimento e dolore. Con le mani cerca di allontanarmi la testa. Gliele afferro e le tengo lontane. Continuo a leccare. Lei mi dice “basta” “un attimo” “non ce la faccio più”. L’accontento. 


Risalgo sul suo corpo e torno a baciarla. Il mio cazzo si impiglia tra le sue cosce. “Vuoi che ti faccio un pompino?” Quale domanda più gradita. Le dico di sì e mi stendo comodo. Lei si mette alla pecorina in mezzo alle mie gambe. Il suo culetto lo vedo spuntare dietro i suoi capelli. 


La sua bocca si avventa sul mio cazzo. In un attimo lo vedo sparire tra le sue labbra. Lo ingoia e lo risucchia. 


E’ molto brava, mi sembra più esperta della prima volta. La sua lingua lecca tutto dalla cappella alle palle. “Vuoi leccarmi il buco del culetto?” le chiedo. Non ho risposta ma subito mi solleva le chiappe e comincia a leccarmi con passione. Mi giro sulla pancia. Lei mi lecca, apre le mie chiappe e sento la sua linguetta infilarsi nel buchino. Le sue dita cominciano a giocare. 


“Vuoi provare a penetrarmi?” Lei ancora una volta non risponde ma sento un suo ditino infilarsi nel culetto. “Mettine pure due”. “Ma ti faccio male”. “No, metti tutto quello che vuoi”. Lei ride e mi infila due dita nel culo. Provo un piacere immenso. Intanto con l’altra mano mi prende il cazzo. Questa ragazzina è un talento. Mi masturba con una certa foga. 


Mi piace molto e glielo dico. “Sei una puttanella bravissima”. “Dai, non dirmi così”. “Non vuoi essere la mia puttanella? Vuoi essere pagata? Quando voglio scopare ti chiamo e chiaviamo insieme”. “Si, puoi scoparmi quando vuoi senza pagare” mi risponde lei molto eccitata. Ho la sensazione che stia avendo un altro orgasmo solo a parlare. Mi giro. 


“Vieni sopra di me, cavalcami bella puledrina”. Lei mi sale a cavalcioni, Si infila il cazzo nella fichettina nuovamente inzuppata e si mette a smorza-candela. Comincia a cavalcarmi come un’amazzone. E’ impressionante l’arte con cui scopa. Si muove avanti e indietro o lateralmente. Cerca il suo piacere. E così lo da a me. “Sei una Dea” le sussurro. “Sei divina”. Lei arrossisce e mi dice che le piace da morire. Poi le afferro chiappe sode e la spingo fino in fondo. Lei lancia un piccolo urletto di piacere. “Godi mia piccola puttana”. Le sussurro nell’orecchio. Lei comincia a muoversi in maniera febbrile e sento la sua vagina colta da contrazioni. Eccola sta nuovamente venendo. Ma questa volta non la lascio scappare. 


Le afferro le chiappe, le stringo forte e le dico di continuare. Lei suda, ha gli occhi ribaltati, mi dice che non ce la fa. “Continua a cavalcarmi. Sei la mia puttana, devi obbedirmi”. Lei riprende a cavalcarmi. La mia sensazione è che continui a venire. Vedo che colano liquidi sul mio cazzo. Le stringo i seni e le mordicchio i capezzoli. Lei geme, mi allontana e poi mi ritira verso se. 


“Vuoi sentirlo nel culetto?”. “Vuoi riprovare”. “Sì, lo voglio”. E’ straordinaria. Si stende accanto a me su un fianco, mi offre il culetto come la prima volta, quando Paola ci guardava e giocava con il fidanzato di Giulia. Mi alzo e prendo nella tasca della borsa l’olio. Glielo spargo abbondantemente tra le chiappe. Lei gode. 


“Masturbati ora” le dico. Lei comincia a masturbarsi la figa. Riesce a godere anche così. Le avvicino la cappella del cazzo che è bello duro. Comincio a spingere. Non ci vuole molto. E’ dilatato. Entra in un attimo. Lei quasi non si accorge. Lo spingo dentro fino a metà. Lei ha un sobbalzo. “E’ dentro?” mi chiede. Si puttanella, è dentro. Adesso mettiti stesa”. 


La monto da dietro. Allargo le sue chiappe. Fanno resistenza, più perché sono sode e chiuse che non per la sua volontà. Il mio cazzo entra fino in fondo. Lei lancia un urlo. Le tiro i capelli e la sculaccio. “Non lamentarti. Fai silenzio e godi, puttana”. Comincio a darle colpi forti alternati a colpi morbidi. Lei continua a masturbarsi e la sento venire per la terza volta. 


La sollevo e la metto a pecorina. Tolgo il cazzo. Il suo buco si è visibilmente allargato. Rinfilo il cazzo e lei geme. La sbatto con violenza tirando verso di me il suo bacino. Il mio cazzo sembra di ferro. Sicuramente le pastiglie fanno il loro dovere ma lei rizzerebbe il cazzo anche a un novantenne. 


La scopo con tutte le energie che ho. Sto sudando su tutto il corpo. Mi scendono le gocce sul petto. Spero di non beccarmi un infarto. Le stringo le tette, le pizzico i capezzoli, la sculaccio a piene mani che restano stampate sul suo culetto chiaro. Ora la picchio con forza. Lei geme di dolore. Le dico di stare ferma e continuo a sculacciarla. 


“Chiedimi di sculacciarti” le dico. “Si. Sculacciami forte. Fammi male”. Mi fa impazzire questa puttanella. La afferro per i capelli e le sbatto violentemente, sempre più, tutto il cazzo nel culo. Alterno culo e fica. Velocemente. Lei impazzisce. La sculaccio e lei, un po’ soffocato, mi grida “vengo”. Cazzo, 4 volte. Non resisto più. Tolgo il cazzo dal culo, mi metto in piedi a fianco del letto. Lei si mette a pecorina e comincia a succhiarmi il cazzo. 


“Vuoi bere il mio succo?”. “Si. Lo voglio”. Le afferro la testa e la spingo avanti e indietro sul mio cazzo. Sempre più forte. Lei ha degli spasmi da soffocamento. Ogni tanto lascio che sputi fuori la saliva che si forma in gola. Ora non resisto più. Lo spingo in fondo e lascio uscire un fiotto abbondante di sperma. Lei ha una specie di conato ma beve tutto. Lo tiro un po’ fuori. Ancora esce liquido che si spalma sulle sue labbra. Mi abbasso a baciarla e giochiamo con il mio sperma. Ci adagiamo. Continuiamo a baciarci. Siamo veramente distrutti. “E’ stato bellissimo” Mi dice con dolcezza. “Si amore mio, anche per me”. Ancora una volta mi sento innamorato. Come mi è capitato con Polly, vorrei sposarla sui due piedi e lasciare la vita di merda che ho. Rimaniamo abbracciati per almeno 10 minuti, poi beviamo e mangiamo qualcosa. 


Lei è sempre molto eccitata. Io mi accorgo che il cazzo tende a risalire ma devo pensare che stasera mi troverò con Polly, che dormiremo insieme e che vorrà scopare e non è una che si tira indietro. Giulia però ha tanta voglia. Siamo nella sua cucina. 


Le dico di stendersi sul tavolo. Le apro le gambe e comincio a succhiarla. Lì vicino ci stanno delle banane. Vorrei vedere se a voi non verrebbe la stessa idea. Ne prendo una gliela faccio succhiare, così con la buccia, e gliela ficco nella vagina. Entra poco alla volta praticamente tutta. Lei geme come una cagna in calore. Io continuo a leccare il suo clitoride e nel frattempo faccio scivolare due dita nel buco del culetto, una via ormai aperta. 


Raggiunge un orgasmo incredibile. Per un attimo penso che stia perdendo i sensi. Il corpo sobbalza, gli occhi sono arretrati dice parole incomplete e dalla figa esce un liquido intenso. Mi allontana e rimane abbandonata per un lungo minuto. Poi mi chiede se voglio un pompino.”No, sono appagato. Stendiamoci sul letto”. Non devo usare il cazzo, mi servirà stasera. Certo non posso dirglielo. Anche questa volta sono riuscito a filmare tutto. Però mi decido di dirglielo. Lei all’inizio si arrabbia ma capisco che fa finta ed è eccitata. 


“Vuoi che lo guardiamo insieme?” le chiedo. “Sì, però dopo cancellalo”. “Certo amore”. Ci guardiamo alcuni momenti. Lei resta impressionata a vedere come il cazzo sia entrato nel suo culo e degli schiaffi che le ho dato. E’ sempre eccitata. 


“Posso chiederti una cosa se non ti da fastidio?” Certo, dimmi. “Mi piacerebbe fare l’amore con tua moglie”. Lei è convinta che Polly sia mia moglie. Quando ci eravamo conosciuti via chat, così ci eravamo presentati. “Certo che mi farebbe piacere. Vuoi farlo solo con lei o noi tre insieme? Non so se Polly accetterebbe di fare sesso sola con te”. “Mi piacerebbe farlo noi tre però non con il mio ragazzo, e lui non deve saperlo”. “Se vuoi ne parlo a mia moglie. O vuoi sentirla tu per telefono?”. “No preferisco che sia tu chiederlo”. “Va bene amore, stasera glielo chiedo. Però noi due non ci siamo mai visti. Ok?”. “Certo. Ci mancherebbe”. “Che cos’è che vuoi fare con mia moglie?”. “Mi piacerebbe fare un 69 come l’altra volta e baciarla. Non so, mi piace fare sesso con una donna e lei è bella e molto dolce”. “E con me?”. “Facciamo già di tutto noi due. Però mi piacerebbe vederti mentre la scopi. O che tu mi leccassi mentre io lecco lei”. 


Mi dice queste cose con il viso imbarazzato ma è una puttanella incredibile. Non si fa nessun problema. Quello che vuole lo dice e lo ottiene. Ci baciamo ancora a lungo, po beviamo un’altra coca-cola ed io mi reco verso la stazione. 


Mi attende una serata e nottata infuocata!