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Dopo qualche tempo, Carla una mia vecchia schiava che non sentivo da tempo mi scrive una mail.
Mi dice che un pomeriggio della scorsa settimana, mentre era sola a casa in attesa di un’amica con cui doveva andare a bere un aperitivo, aveva acceso il computer e rileggendo i miei racconti aveva sentito un gran calore e i capezzoli indurirsi, sentendo il bisogno di mettersi una mano in mezzo alle gambe da quanto la sua fighetta era fradicia. Mi racconta che aveva sentito il bisogno di togliersi il perizoma per masturbarsi, ma sul più bello aveva suonato il campanello la sua amica prendendola completamente di sorpresa e costringendola a chiudere il computer in fretta e furia e ad uscire senza perizoma.
Incuriosito decido di provocarla dicendo che mi fa sempre piacere essere nei pensieri bagnati delle mie lettrici e le chiedo l’aperitivo con l’amico come è andato.
Mi racconta che era molto distratta, infatti l’amica le chiese a più riprese cosa avesse e che lei non le aveva risposto nulla. Appena arrivate mi raccontò però che andò in bagno per asciugarsi la figa e l’interno cosce, ma davanti a loro si era seduto un bell’uomo e lei era talmente eccitata che non riuscì a non accavallare le gambe e che dopo una mezzoretta sono tornate a casa e non poté fare a meno di masturbarsi per dare sfogo alle emozione vissute.
A questo punto mi sono permesso di farle notare che non credo che mi abbia ricontattato a mero scopo informativo, ma perché desiderava ritornare a essere una mia schiava.
Carla allora mi dice che come ben so adora essere sottomessa che aveva avuto dei bull, ma che erano solo capaci di prestanza fisica, ma non erano capaci di dominarla come piaceva a lei e le piacerebbe tanto tornare a essere una mia schiava, ma sa benissimo e ne ha paura che il prezzo che potrei chiedere per riaccettarla sarebbe stato molto pesante.
Io le rispondo che sarebbe stato effettivamente così avrebbe dovuto masturbarsi con la spugna di ferro delle pentole.
Mi recai a casa sua per assistere alla sua osservanza di quanto avevo ordinato: aveva iniziato lentamente sul clitoride per poi passare alle grandi labbra, si vedeva che sentiva un grande calore che provocava dolore e nello stesso tempo grande eccitazione iniziando a squirtare fino a bagnare il tappettino della camera da letto. Si guardò la figa e scoprì che era diventata ormai violacea.
All’improvviso sentì il bisogno di fare pipì, si vedeva che stava provando un intenso dolore che le stava sconquassando la figa.
Visto lo stato della sua figa le ordino il giorno dopo di mettersi un dildo in culo. Mi ricordavo infatti che tempo fa le avevo regolato un dildo che avevo visto in un noto sexy shop di Padova che si trova vicino al Centro Giotto lungo quarantadue centimetri per dieci centimetri di diametro.
Un po’ sconsolata mi dice che lo farà il giorno dopo prima di andare dal fisiatra dove si vergognerà di avere la figa ridotta in quel modo essendo l’uomo un gran porco e quindi si sarebbe sicuramente accorto dello stato in cui si trovava la sua figa.
Nel pomeriggio del giorno Carla si mostrò in videoconferenza, mentre metteva con grande difficoltà e dolore questo enorme dildo nel suo culo tra dolori lancinanti.
Prima di lasciarla andare dal fisiatra però le ordino di andarci vestita come una vera cagna: camicia bianca, gonna grigio perla che arriva a metà coscia, gupiere nero con calze nere con riga dietro, soprabito grigio che arriva appena sopra il culetto e scarpe tacco dieci nere con sotto il vestito reggiseno e culottes nere di pizzo.
Il giorno dopo mi raccontò come era andata dal fisiatra. L’aveva riempita di complimenti per il suo abbigliamento. L’aveva fatta spogliare lasciandole camicia e gupiere, facendola sedere sul lettino e aveva iniziato a farle la fisioterapia alla gamba sinistra dove Carla oramai da parecchio tempo soffriva di una fastidiosa sciatalgia. L’aveva fatta stendere e piegare le gambe ed era andato avanti per circa 10 minuti poi l’aveva fatta mettere con le ginocchia (pecorina sul lettino) ed aveva iniziato a farle alzare una alla volta le gambe, era fradicia e il respiro affannoso, forse aveva anche visto che era bagnata poi le aveva ha chiesto di togliere guepiere e calze e aveva fatto una cosa che in passato non aveva mai fatto, le aveva messo entrambe le mani sulla gamba facendola roteare a dx e sx la culotte si era aperta e poteva vedere la sua figa rasata dopodiché l’aveva fatta mettere in piedi davanti a lui seduto sulla sedia il suo viso era all’altezza della mia figa ed ha iniziato a toccarmi i fianchi tenendo le gambe chiuse e poi aperte, l’aveva fatta girare ed aveva iniziato un leggero massaggio ai fianchi/lombi. Carla mi confessò non saprebbe dire che punti toccava, ma le creava una forte eccitazione , poi le aveva fatto aprire le gambe e Carla sentì che la sua eccitazione stava iniziando ad essere sempre più forte, che aveva iniziato a sentire l’interno delle sue cosce bagnate poi mi l’aveva fatta girare a gambe completamente aperte e con una mano le massaggiava il fianco e con l’altra le massaggiava l’interno della coscia. Mi confessò che il suo respiro era sempre più in affanno quando le chiese se andava tutto bene e non avendo lei risposto fece la stessa cosa ha fatto con l’altra gamba e i miei umori erano sempre più copio fino a quando non le aveva detto che aveva terminato e poteva rivestirsi, cosa che fece con una certa delusione. Lei si rivestì e l’uomo le disse: Signora se vuole possiamo fare la prossima volta una visita più approfondita.
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