Ero titubante solo perché avevo l'esame di terza media da preparare, sennò andarmene in una baita sperduta per servire dei robusti boscaioli sarebbe stato il mio sogno e gli avrei detti subito di si. Promosso all'esame accettai, era troppa la voglia di avere un maschione tutte le notti. La strada su per il monte era ripida, fortunatamente raggiunibile con le jepp, nella baita le stanze da letto erano davvero solo due, una ampia con dentro un bel lettone matrimoniale, in cui per non andar nell'occhio Tony ci mando lo zio col figlio e noi nella stanzetta ben più piccola, per di più la doppia cuccetta  era a castello, fin dalla prima sera chiuse la porta con la chiave e facemmo sesso sul morbido tappeto, avevo portato su mutandine e perizomi da femmina, ma Tony era uno stallone e non serviva eccitarlo, spesso me li strappava,  poi finito di fare l'amore dormivamo abbracciati tutta notte, col suo cazzo se non dentro almeno infilato tra le chiappe, in un'unica cuccetta. La mattina ero il primo ad alzarmi ed andavo in cucina a preparare la colazione: la caraffa del caffè e fette biscottate, marmellata a volte cuocevo le uova con la pancetta, naturalmente il primo ad alzarsi era sempre lo zio, Tony era spompato e se la dormiva, il cugino un fannullone dormiglione, il vecchio mi vedeva in mutandine o con magliette che facevano solo da minigonna, mentre mangiava andavo a svegliare Tony  e spesso ne approfittavo ancora per leccarglii le palle e il cazzo, se si induriva lo succhiavo, dopo un po' di mattina notai che lo zio mi guardava spesso con occhio languido il culetto, ma io almeno per una settimana pensavo solo a Tony e al suo grosso cazzo, solo dopo un pò, più per noia, feci in modo che il vecchio si eccitasse pure a guardarmi il culo, tanto con Tony in baita non avremmo potuto combinare niente. Un mattino, sapevo d'avere indosso una mutandina un po' piccola che non coprendermi completamente le chiappe lasciava vedere la curva del mio fondoschiena con l'inizio del solco tra le natiche, sapevo che da buon frocetto lo avrei fatto eccitare, parlavamo del più e del meno di solito, ma quel giorno era silenzioso, gli davo le spalle e con solo mutandine e zoccoletti sapevo di essere un bocconcino,  quando mi girai per servigli il caffelatte al tavolo me lo trovai in piedi dietro di me, gli vidi i boxer gonfi, gli porsi la tazza pensando di inginocchiarmi e fargli un pompino, ma tempo di metterci sopra la mano e sentirlo eccitato che si alzò il figlio, lasciai il vecchio eccitato e con la bavetta alla bocca, io per sbollire andai da Tony a succhiargli il cazzo. Il giorno dopo, di proposito stesse mutandine, sta al tavolo e gli servo la tazza, mi tocca dietro il ginocchio e poi salendo dopo la coscia il culetto, "che bel fighetto che sei, mi piacerebbe dormire una notte conte" non so che dire gli metto la mano sotto gli slip scappelladogli il grosso cazzo, lui dicendomi che ho un bel culetto sodo mi sta infilando un dito in culo, lo preso da Tony poche ore prima spero non se ne accorga, mi chiede se sono vergine, sentiamo nuovamente arrivare il figlio. vada in bagno è l'unico di tutta la casa sperando mi segua, inutilmente. Poi capitò che il cugino nel bosco mettendo male il piede sinistro gli si gonfio la caviglia, naturalmente tocco al più robusto Tony portarlo giù in paese per accertamenti medici, essendo comunque quasi sera Tony disse che avrebbe approfittato per fare provviste e sarebbe tornato su la mattina dopo. Rimasti soli in cascina sapevo d'essere ormai un bocconcino per il vecchio taglialegna, preparai la cena in pantaloncini corti e i soliti zoccoletti da camera che mi facevano sentire tanto sissy maid, sculettandogli spesso davanti, finito la cena, lui andò in stanza, io mi feci bello e dopo la doccia nella mia cameretta mi lubrificai il buchino e misi il lucida labbra, senza chiudermi a chiave confidavo che di li a poco arrivasse lo zio. Stavo nella cuccetta abbastanza voglioso avevo voglia di cambiare cazzo ma lo zio non si faceva vivo a un certo punto facendo piano andai a vedere in camera sua e lo vidi addormentato, evidentemente l'attesa e la giornata di duro lavoro lo avevano lo aveva sopraffatto, neanche i tuoni di un vicino temporale lo svegliavano e ahimè persi ogni speranza.... quando improvvisamente un tuono fortissimo che mi  fece sobbalzare lo svegliò, balbetto spaventato: " cosa succede?" non sapendo che dire gli dissi:" ho paura del temporale non posso dormire da solo". Aveva acceso la luce e nello scostare le coperte per farmi entrare nel lettone, forse di proposito mi fece vedere di essere nudo, tolsi le mutandine anchio e con a la sola maglietta ed un profumino alla fragola che mi faceva tanto femmina entrai nel letto caldo che odorava invece di maschione eccitato, gli diedi le spalle e lo zio me lo appoggio subito un po indurito tra i ciapet, mi abbracciò , una sua mano mi arrivò prima in gola poi in viso, gli dimostrai come ero bravo a succhiargli un dito, mentre con grande esperienza me lo infilo nel culo senza farmi male, era bravo, mi scopava lentamente e mi addormentai, al mattino quando ancora dormiva iniziai a baciarmelo tutto, lo zio non il cazzo, era un bel maturo ma in forma, dotato come il nipote, si sveglio e si drizzo il cazzone che succhiai rumorosamente, poi prima che sborrasse andai ai fornelli mi segui e a 90 gradi mi inculo mentre friggevano le uova, disse che era da un po' che voleva farmi il culo, prima che si tornasse il nipote, volle anche sapere se Tony mi scopava ero d'accordo che se fossimo mai stati scoperti avrei sempre dovuto dire che gli succhiavo solo il cazzo e così ammisi solo quello, mi scopava in fretta, temevamo tornasse Tony e infatti si senti un motore, senza levarmelo dal culetto andammo alla finestra, aveva da scaricare la jepp e avevamo ancora qualche minuto, "dai sborrami dentro, domattina mentre bevi il caffè te lo succhio" gli dissi per farlo eccitare e sborrare.  In quel periodo il Padreterno mi leggeva dentro tutti desideri, e li realizzava, forse con l'intento di non farmi mai salire al monastero a far sesso con i frati, infatti dalla jepp scese un maschione di colore che avrebbe sostituito l'infortunato, era un africano che il centro migranti inviava per i lavori socialmente utili. Corsi in bagno con la sborrata nel culetto mentre lo zio si vestiva velocemente, domandandomi chissà che sapore ha il cazzo nero.

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