Era l'estate del 2007 pieno Agosto, in quel periodo lavoravo in Kazakistan, ed ero rientrato da pochi giorni, avevo tre settimane di ferie ed inoltre, cosa più bella non ero fidanzato.  


Non ero riuscito ad organizzare con nessun amico qualche giorno di vacanza, ed i primi giorni li passai in totale relax ma dopo il quinto giorno, gli spiriti della trasgressioni iniziarono a farsi sentire. 


Credo che valga per tutti, che quando arriva l'estate abbiamo gli ormoni a tremila, quindi dovevo fare qualcosa.


Ero solo, tanti amici ed amiche erano andati già via, e dovevo fare qualcosa. Così mi misi a cercare sui vari annunci di incontri qualche donna o trans disponibile in quei giorni centrali di Agosto. 


Dopo una lunga ricerca e soprattutto una lunga selezione, come sempre la mia passione per le trans mi portò a selezionare una bellissima trans della provincia di Salerno. 


Erano le 14:30 e faceva un caldo pazzesco, lei si trovava a circa 80 km da me e di dubbi anche se avevo voglia, mi iniziarono ad assalire. Mi dicevo: "è troppo lontano, devo fare 80 km andata e 80 km al ritorno; se non è come da foto poi cosa faccio? Chi me lo fa fare con questo caldo, etc. 


Passò circa un'oretta e finalmente mi feci coraggio e forza e così la chiamai. 


Mi rispose una bella voce sensuale da trans molto femminile e subito mi mise a mio agio facendomi un po di battute tipo "Ma che fai a casa invece di andare al mare" "Sei uno sfigato che di sicuro vuole essere sculacciato".... insomma fu molto divertente. 


Dopo un paio di minuti di conversazione, mi diede l'indirizzo e partì.


Erano le 16:30 circa e l'autostrada era vuota. Non c'era nessuno. Ero solo io, l'aria condizionata e la musica a palle. 


Ci misi circa 45 minuti per raggiungere la sua zona. Quando giunsi nelle vicinanze all'indirizzo che lei mi aveva dato, la richiamai per capire bene la casa e dove dovevo parcheggiare. 


Dopo le sue indicazioni parcheggiai la macchina a circa 50 metri e raggiunsi a piedi la sua casa, che davvero era difficile da vedere.


Finalmente entrai e si presentò davanti ai miei occhi una donna formosa, non grassa, e quello che mi colpì subito era il seno. Mamma mia e che seno. Enorme. Forse una quinta o sesta. 


Aveva i capelli a caschetto rossi, occhi verdi e labbra carnose. Si chiamava Daniela. 


Gli piaceva molto scherzare e anche il questo caso sparò subito un paio di battute intriganti per far sciogliere il ghiaccio. E vi posso garantire che si sciolse subito. 


Indossava un bel completo intimo reggiseno e perizoma merlettato nero ed una leggerissima e trasparentissima vestaglietta nera. Era super sexy. 


Mi faceva strada per accompagnarmi nella stanza del peccato e vedovo il culo sodo e grosso che faceva muovere come una vera troia sa fare e più lo guardavo e più avevo voglia di affondare il mio cazzo. Ma non fu così.


Entrammo nella stanza e per fortuna c'era l'aria condizionata e si stava davvero freschi.


Mi fece accomodare affianco a lei, seduti ai piedi del letto e con una voce sensuale ed arrapante mi disse. "Ho voglia di giocare e voglio che tu sia il mio giocattolo". 


Io spalancai gli occhi e subito la mia mente pensò a frustate e schiaffi (genere che a me non piace), ma lei subito intervenne rassicurandomi che non mi avrebbe lasciato nessun segno.


Ci alzammo un'attimo e mi iniziò a sbottonare la camicia lasciandomi a dorso nudo, prese dal cassetto una bandana e mi bendò gli occhi. Non vedevo più nulla, ero un mix tra eccitazione e paura, ma questo cocktail mi piaceva tanto. 


Non sentivo più la sua presenza vicino, e inizia a chiamarla e lei mi rassicurò dicendomi. "Non ti preoccupare sono qui". Notai che si era riseduta ai piedi del letto, ma non sentivo nessun contatto.
Sentivo solo un rumore molto simile a una mano che fa una sega. Era lei che si stava scrollando il cazzo per farlo duro per me. Tutto questo in totale silenzio ed aspettavo in piedi fermo immobile. 


Dopo qualche minuto, lei si sedette di nuovo ai piedi del letto e mi prese le mani e mi guidò fino a farmi inginocchiare. Spostò le mie mani sulle sue cosce, e sussurrandomi nell'orecchio mi disse "Ti piacciono le sorprese?". 


Io risposi: "Si tantissimo"


Lei: "Allora ho di sicuro una sorpresa che ti piacerà.


Mi prese la testa mi accompagno con la testa verso il suo bellissimo cazzo. Era duro come una pietra e bello spesso. Insomma era un cazzo bello pieno. 


Non potendolo vedere lo sentivo tutto in bocca. Mi piaceva tanto. Lei un esperta del gioco mi accompagnava prima dolcemente la testa con le mani, ma dandomi ogni tanto una forte spinta per farmelo arrivare fino allo stomaco..... Era stupendo. 


Era lei che mi guidava. Dopo un minuto circa, mi fece staccare la bocca dal suo cazzo , mi portò la testa in direzione della sua bocca e mi sputò in bocca, e poi mi disse "Adesso continua a succhiarlo troia".


Io nn ci pensavo minimamente a disubbidire. Mi piaceva tanto.... Così feci. 
Ero sempre bendato e sempre alle sue direttive. Dettava lei i tempi. 
Gluop Gloup Gloup, il suono di quel pompino rimbombava per tutta la stanza. Ce lo avevo tutto in bocca ed ero orgogliosamente felice. 


Poi dopo qualche minuto in pieno ritmo, mi sollevò di nuovo la testa e mi disse: "Sei proprio una brava bucchinara. Sei davvero una grande troia" dandomi due piccoli schiaffi in faccia. 


Mi ribassò la testa e mi fece continuare il quell'immenso piacere. 
Il pompino più lungo della mia vita.
Più ce lo avevo in bocca e più volevo continuare, volevo arrivare fino alla fine. Volevo farmi esplodere in bocca tutto il suo nettare. 


 


Naturalmente, era lei a decidere il gioco. Infatti mi stacco la testa dal suo cazzo durissimo e mi disse di togliermi il pantalone e mutande e rimanere solo con la benda. Anche in questo caso ubbidì e con il suo aiuto completai a spogliarmi. 


Mi stese sul letto e mi allargò braccia e gambe legandomi al letto con della stoffa. Mi legò senza che io sentissi dolore. 


Dopo che mi aveva legato mi disse: "Ora tocca a me". 


Iniziò lei farmi un pompino. Il mio cazzo era già duro. Sentivo tutta la sua stazza sopra di me. 
Il suo enorme seno che mi toccava le ginocchia e mi immagino il suo enorme culo all'aria.
Ero perso in quel gioco.
La sua bocca ingoiava tutto il mio cazzo. Era una mix di lingua e bocca. La sua lingua era un serpente che attorcigliava la sua preda.
Ero in exstasy. Non capivo più nulla. Mi aspettavo sempre qualcosa di nuovo.


Dopo circa due minuti di pompino acuto, staccò la sua bocca dal cazzo e passò al buco del culo. 
Leccò tutto, dal buco del culo alle palle, andava su e giù, palle culo, culo palle. Divorava tutto.


Dopo avermi lubrificato bene il buco del culo, mi iniziò a fare un massaggio prostatico: Mi infilò un bel dito della mano destra in culo e con la sinistra mi segava. Tutto questo senza poter vedere nulla. Ero legato e bendato senza potermi muovere, ma ma stavo godendo come una vera troia.


Quando capì che il mio buco del culo era pronto e ben morbido, mi slegò le gambe e mi mise a gambe in aria mantenendole con le sue mani, prese il suo bel cazzone e me lo infilò diritto in culo.


Quel cazzo lo sentivo tutto. 


Mi scopò come una vera puttana. Lei era molto forte e la sentivo sempre più aggressiva. Mi scopava sempre più veloce, sempre più veloce, sempre più veloce, passando alla posizione del missionario, iniziai a gridare un po dal dolore. Lei mi tappò la bocca con la mano e mi disse "Non gridare troia, lo so che ti piace, vero?"


Io risposi: "Si, mi piace, vai continua, sfondami tutto.... Continua ancora". Non se lo fece dire due volte e aumentò ancora di più la velocità. 


Ora lei era praticamente tutta su di me, ed io con le gambe sempre aperte, le sue braccia attorno al mia testa e la sua bocca che sfioravano le mie. 


Il sudore iniziava sempre di più a bagnare i nostri corpi, le lenzuola erano infuocate e bagnate, mi stava praticamente sfondando tutto.


All'improvviso si sganciò da me per riposarsi, e mi disse: "Ora ti slego ma non ti toglierò la benda, il gioco deve continuare, Ora sei solo mio." E così fece mi slegò lasciandomi bendato. Aspettavo un suo segnale, ma capì che si stava asciugando il sudore. 


Il tempo di un secondo, mi fece girare a pancia sotto e mi portò nella posizione della pecora, al bordo del letto. Avevo la testa sul letto ed il culo a pecora fuori. Avevo capito già tutto e mi preparai mentalmente ad una nuova carica del suo bel cazzone e della sua potente forza.



Boom... ed eccolo di nuovo tutto dentro..... Questa posizione lo sentivo meglio, lo sentivo tutto, ma proprio tutto.. 


Lei era immensa. Una energia atomica che mi sbatteva sempre più forte. Ero la sua cavalla...
Mi stava rompendo il culo come nessun altra, e a me piaceva tanto.


Dopo 5 minuti di trapanata forte, lei stava per venire, mi girò in ginocchio e posizionò la mia bocca verso il suo cazzo. Si stava segando per esplodere il suo nettare tutto sulla mia faccia, ancora bendata. 
Due secondi e tutta la sua sperma inondò la mia bocca. Mmm che bontà. 
Tutto quel liquido caldo, quel buon sapore di sperma. Gli leccai con piacere tutta la cappella, fino all'ultimo goccia. Ero assatanato, non volevo più staccarmi da quel cazzo.


Dopo averla ripulita per bene, mi rifece stendere sul letto a pancia all'aria e iniziò a farmi di nuovo un pompino. Ora toccava a me farmi venire. 


Ero arrapatissimo. Succhiava tutto. La sua bocca era capace di ingoiare palle e cazzo insieme.
Ingoiava il mio cazzo fino a farselo arrivare in gola.


mmmmm goduria pura. Meno di un minuto esplosi tutto nella sua bocca. Solo al ricordo sto ancora godendo. 


Eravamo sudati a peste. Ci rilassammo qualche minuto guardandoci in faccia e sorridendo mi disse. "Non sei niente male e molto focoso. Si vede che ti piace fare sesso.".


 


La ringrazia del complimento, così mi alzai e con i rotoloni che aveva sul comodino, mi pulì e mi asciugai il sudore. 


Mi sistemai per bene e la salutai, ringraziandola di questa stupenda nuova esperienza. 


Lei mi baciò e mi diene un bigliettino da visita, con sopra scritto "Rivendita Moto Daniele", con l'immagine delle moto e con il suo numero di telefono e mi disse "Questo è un ottimo trucchetto per poter tenere questo biglietto da visita a portata di mano senza nessun imbarazzo".


Ci mettemmo a ridere, mi accompagnò alla porta e me ne andai.