Alcuni episodi come questo sono accaduti diversi anni fa, il tempo era diverso, le usanze erano diverse, il sesso era diverso. Mi esprimo come fosse successo ieri. Sono grande, sono sposato con una meravigliosa ragazza, Tuttavia un episodio della mia vita lo ricordo sempre volentieri, non solo, mi eccita al punto di dovermi masturbare di nascosto. Da ragazzo preferivo stare solo, i compagni non mi interessavano, c’era un posto in particolare dove trascorrevo molto del mio tempo libero. Era una casupola abitata in un certo periodo da un contadino che coltivava il terreno circostante, fino a quando è andato via, non si è mai saputo il motivo. Nella struttura c’era un locale semi aperto che era utilizzato come rimessa del trattore, una parte del pavimento era rivestito da mattonelle, nell’altra parte era un rigoglioso prato. Mi distendevo su quel prato pensando di tutto, stavo benissimo, vedevo le nuvole che camminavano, immaginavo di stare su una di queste per seguire il suo percorso. Posso essere tacciato di essere un visionario, allora mi piaceva questo. I miei genitori sapevano di quel posto, erano tranquilli, ad essere sinceri era stata mamma a scoprirlo, era distante meno di un chilometro dalla nostra casa. Un pomeriggio lo trovo occupato, c’era un ragazzo appena più grande di me. -Vieni entra pure non aver paura, non ti mangio- -Perché vieni in questo posto?- -Mi piace il silenzio, poi questo prato invoglia a distendersi e poi ancora a volte se sono solo mi piace masturbarmi- -Anche a me piace masturbarmi- -Lo facciamo insieme?- -Se a te piace volentieri- In un attimo ha liberato il cazzo, era molto più grande del mio ed era bellissimo -Che bel cazzo che hai- -Ti piace? Toccalo pure- -Ma è durissimo- -Certo che è durissimo, tu sei un bel ragazzo e lui per dimostrartelo diventa duro- -Sono eccitato- -Libera anche il tuo, fammelo vedere- -Mi vergogno a fartelo vedere, eccolo ti piace? E’ più piccolo del tuo- -Però è bellissimo anche il tuo. Dai prendi il mio con la bocca- -E’ buonissimo, mi piace tenerlo in bocca- -Hai mai provato la sborra?- -Si la mia, per sentire il sapore- -Ti da fastidio sentire il sapore della mia?- - Non so, ora provo- Una deliziosa sborrata ha invaso la mia bocca, l’ho ingoiata tutta, aveva un ottimo sapore, mentre sborrava lui mi toccavo il cazzo ed ho sborrato anch’io. -Ti è piaciuta?- -Buonissima- -Lo facciamo ancora?- -Ora devo andar via, ci vediamo domani- Che dire un pomeriggio così non me lo aspettavo proprio, ero felice  e soddisfatto, la notte mi sono fatto due seghe nella solitudine del mio lettino. Non vedevo l’ora che venisse il pomeriggio successivo. Durante la mattinata non ho fatto altro che pensare a lui, non ci siamo detti neanche il nome, avevo sempre il cazzo dritto. Finalmente ci siamo rivisti -Ciao è da tanto che aspetti?- -Ciao sono appena arrivato- -Mi dici il tuo nome?- -Certo mi chiamo Germano però mi chiamano tutti Ninì, vallo a capire, da Germanino a Nino per finire a Ninì- -Il tuo nome invece?- -Mi chiamo Riccardo- -Sei il figlio di Claudia?- -Conosci mia madre?- -Si ma non dirlo a tuo padre- -Che bello! Conosci mamma- -Guarda solo parlare di Claudia, il mio cazzo sta per scoppiare- -Ti piace mia mamma?- -Certo che mi piace, è una bellissima donna- -Gli posso dire che ti conosco?- -Le puoi dire tutto- -Mentre ti succhio il cazzo mi parli di mia madre e quello che fate?- -Se ti fa piacere posso fare tutto- Mentre mi gustavo il suo cazzo in bocca -Claudia mi succhia il cazzo come fai tu, mi dice che il cazzo del marito e piccolo, si fa sborrare in bocca, ingoia tutto, mi succhia ancora, quando diventa duro lo vuole nella figa, vuole la sborra anche nella  figa- -Fa bene il tuo cazzo è meraviglioso- -Sto per sborrare- -Era insita la risposta, alcuni fiotti di sborra mi sono arrivati con una pressione tale da risalirmi quasi nel naso, ho sborrato anch’io, mi toccavo mentre succhiavo. Siamo rimasti un pochino a parlare, come al solito doveva andar via Ninì, ci siamo salutati dandoci appuntamento all’indomani. Sono rientrato in casa, mamma era seduta in poltrona a leggere -Dove sei stato Riccardo?- -Al solito posto mamma- -Domani vengo con te- -Va bene mamma- Immaginavo la scena, io e mamma al cospetto di Ninì, quale poteva essere la sua reazione? La mia eccitazione stava superando l’impensabile, io e mamma che facevamo un pompino insieme a Ninì. Che meraviglia! Quelle ore non passavano mai, tutto sotto gli occhi del tranquillo papà. Al mio rientro  da scuola mamma era già pronta, il tempo di ingoiare qualcosa, ma lo stomaco  era chiuso per l’emozione. Ninì ci aspettava si sono abbracciati e baciati, ormai sapevamo tutto di tutti anche perché Ninì aveva riferito tutto a mamma, si poteva verificare quello che immaginavo, cioè che io e mamma succhiassimo il cazzo di Ninì insieme, lui non aspettava altro. E’ stato delizioso il sapore del cazzo con la saliva di mamma era sublime, la sborrata ce la siamo divisa, subito dopo, mentre mamma a gambe larghe aspettava il cazzo di Ninì io con la bocca lo rieccitavo, sono stato io a mettere il cazzo di Ninì nella figa di mamma. Eravamo diventati complici io e mamma, ci piaceva il cazzo. L’epilogo è stato imprevisto, perché il giorno invece di andare nel vecchio posto, Ninì veniva a casa nostra, sul letto si stava più comodi. Dire che papà una volta è tornato in anticipo, ci ha scoperti sul letto, poteva essere uno shock per lui, invece ci ha detto di continuare. A quel punto pensare che anche a papà piacesse il cazzo è stato facile, solo che lui lo aveva trovato in un altro posto, non poteva essere quello di Ninì,lui non poteva riuscire a soddisfare tutta la famiglia.


 

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Categorie: Trio
Tag: troia