Sono passati ottanta anni dalla fine della guerra. Forse non tutti sanno cosa è "lo sfollamento" praticamente era uno sfuggire alle zone di guerra col pericolo di essere sotto la minaccia delle bombe. In quel tempo la vita in certi casi era impossibile, l'arte di arrangiarsi era uno dei modi per sopravvivere. A me è rimasto nella mente uno dei racconti che mamma faceva a papà, si perché loro erano sfollati in due zone diverse, non si conscevano, si sono conosciuti quando sono tornati. Dopo la fine della guerra le condizioni di vita era quelle della sopravvivenza, non c'era nulla per le persone normali al contrario di qualche possidente a cui non potevamo neanche avvicinarci. Dormivamo nella stessa camera io mamma e papà, loro avevano riunito due reti (allora quelle si usavano) con due materassi fatti con dei pagliericci, avevano un nome, materassi di crine, la lana era un lusso per pochi. Il sesso in quelle condizioni era difficoltoso però si cercava comunque di praticarlo, anche per un fatto fisico. nonostante fosse  agevolato dalla mancanza di luce, infatti l'energia elettrica era per pochi, si ovviava con qualche candela, a volte col lume a petrolio, si dormiva nell'oscurità totale. Succedeva che parlavano, si raccontavano situazioni accadute, ed una notte, pensando che dormissi, mamma ha sciorinato a papà quello che aveva vissuto nel periodo di sfollamento. "Dormivamo in cinque nel letto, Papà, mamma, Iole e Elvira con Raimondo più o meno vestiti, l'odore non era quello del bagno schiuma, l'olezzo di urina e sudore inquinava la poca aria del sotterraneo, però mamma e papà a volte facevano una scopata veloce, noi figli  sentivamo, non potevamo far altro che fingere di dormire. I posti nel letto non erano assegnati, sceglieva chi si coricava prima. Una notte sento il cazzo duro di papà, forse pensando che fossi la mamma, tentava un approccio. Mi sono eccitata, ho lasciato che facesse i suoi comodi, ho sentito del bagnato sulla gamba, aveva sborrato" Papà invece di incazzarsi ha chiesto com'era il cazzo, se duro, grosso, se le era piaciuto, forse si è eccitato, si sono messi a scopare rumorosamente. Dopo le risposte di rito, ha raccontato che che le notti seguenti senza sapere di chi fosse il cazzo di papà e quello di Raimondo trovavano sempre un posto dove appoggiarsi. Ora si chiama incesto, allora questo vocabolo non esisteva, non era contemplato, però avveniva. Nel corso degli anni, il progresso, qualche possibilità di lavoro, l'arrivo di acqua e luce in alcune case, ha reso la vita più vivibile, solo allora la nonna, mia nonna si è scatenata cercando di recuperare le scopate che non aveva fatto, si è fatta scopare da mezzo paese. Le figlie, mamma compresa hanno seguito pedissequamente le sue orme.


 


 

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Categorie: Incesti
Tag: troia