Arrivò la mattina che decisi di fare la follia. Avevo aspettato che Cinzia uscisse e mi ero vestito con la sua biancheria intima, messo le sue calze a rete, infilato le scarpe aperte con tacco 12, messo un suo vestitino nero, una parrucca azzurra e mi ero completamente spalmato della sua crema e del suo profumo. Avevo il numero di Marco e poiché i nostri incontri che iniziavano sull’autobus non mi bastavano più lo chiamai. Gli dissi che questa volta mi avrebbe trovato pronto per lui, a casa e vestito come una troia in calore. Ero pronto a farmi impalare.
Bussò alla porta pochi minuti dopo e vedendomi pronto e caldo mi strinse tra le sue braccia muscolose infilandomi la lingua in bocca. Rimanemmo qualche minuto così, baciandoci e accarezzandoci i nostri cazzi duri e bagnati. A quel punto ci prendemmo per mano e andammo verso la camera da letto. Mi spinse sul letto e io istintivamente aprii le gambe puntando i miei piedi e le mie scarpe con il tacco sulle lenzuola. Marco iniziò ad odorarmi i piedi, mi slacciò le scarpe che odoravano di Cinzia e di me. Ci infilò il suo cazzo duro e iniziò a masturbarsi. Vedendo che anche io scolavo sborra iniziò a leccarmi lungo le gambe e le cosce, fino alle palle lungo la mia asta e intorno alla cappella. Il mio cazzo gli riempiva la gola. Lui lo succhiava lentamente, fermando le sue labbra intorno alla cappella e leccandomi sul buchino del cazzo e che scolava un liquido chiaro e dolce. Si spogliò, era nudo, sodo e gentile. Tirò su le mie gambe e tenendomi le caviglie fece scivolare il mio buchetto sulla punta del suo cazzo, caldo, rosso, bagnato. Iniziò a possedermi con dolcezza. Accelerò solo quando capì che il cazzo era ormai dentro di me e che aveva superato ogni mia resistenza. Mi scopava violentemente ora, entrandomi fino alla fine del suo lungo cazzo. Io sentivo le sue palle sul culo e la sua asta scorrere dentro di me. E mi bagnavo eccitato come una puttana.
Fu a quel punto che rientrò Cinzia, né io né Marco la sentimmo arrivare. Lei sentì dei strani rumori dalla camera da letto e pensando ci fosse un ladro si affacciò. Le scene di sesso tra maschi l’avevano sempre eccitata. Così quando capì cosa stava accadendo iniziò a toccarsi piano e cominciò a bagnarsi. Si alzò la gonna e iIl suo liquido le colava dalla fica sulle mutandine che si inumidivano, poi iniziò a colare lungo le gambe toniche. Si tolse gli slip e iniziò a infilarsi due dita nella fica bagnata. Le infilava fino in fondo e intanto con le dita dell’altra mano si torturava i capezzoli delle tette sode. Iniziò a masturbarsi violentemente, mugolando di piacere. Avanzò piano. Si avvicinò a noi fino a piantarsi di fronte a noi due, con le gambe oscenamente aperte e la fica spalancata e bagnata. Io e Marco facemmo un salto di sorpresa. Ma subito dopo capimmo che Cinzia stava impazzendo di piacere e era completamente fuori di testa dall’eccitazione. Quando vide i nostri cazzi duri e caldi puntati verso di lei non resistette più. Saltò sul mio cazzo iniziando a succhiarlo avidamente. Nello stesso momento si mise a pecorina e allargò le gambe mostrando il suo culetto completamente aperto a Marco. Lui non esitò un attimo. Le piazzò il suo palo duro dentro e lei gridò di piacere mentre gli mordeva le dita della mano che lui le aveva infilato in bocca. Cinzia prendeva il mio cazzo fino in fondo alla gola impazzita gridando per il piacere di essere inculata così bene. Dopo un attimo si era girata e aveva iniziato a succhiare il cazzo di Marco gustando il sapore un po’ amaro del suo culo che era rimasto lungo il cazzo. A quel punto fui io, vestito da donna, che iniziai a incularla da dietro. Venimmo insieme dopo quasi venti minuti. Impazziti di piacere e completamente persi nei nostri sapori.
Finimmo in tre sotto la doccia, un po’ imbarazzati ma felici per quella mattina folle.