Ai bordi della piscina del villaggio, presso il quale si erano recati a trascorrere un periodo di vacanza, uno degli ospiti, conosciuti durante tale permanenza, abbassando molto audacemente il bordo del costume indossato da G. , ne stava approfittando per verificare, da molto vicino, se l'intimo vello di lei fosse realmente dorato come la tonalità dei capelli.
A breve distanza il compagno di G. osservava la scena, non senza manifestare un evidente stato di gelosa apprensione a quel gesto così esplicito, già immaginando che l'uomo non si sarebbe limitato a ciò, anche in considerazione che la propria compagna non aveva fatto nulla per impedirlo.
Stando al gioco infatti non solo si era dimostrata del tutto consenziente, ma anzi lo aveva esplicitamente esortato a proseguire quella manovra senza opporre alcuna resistenza neppure quando le dita di lui, iniziando ad accarezzarne la bionda peluria, andava nel contempo esprimendole palesi consensi per il disegno di una forma perfettamente curata.
G. era ben consapevole di come tutto ciò avrebbe generato nel compagno stati di ineludibile sofferenza, se pur nelle incongruenti forme di morbosa eccitazione alla sola idea che un altro individuo potesse godere di un simile privilegio.
Slacciandosi il reggiseno, ed affermando la propria volontà di migliorare l'abbronzatura in maniera integrale, stabilì che avrebbe seguito il suggerimento che l'ospite le aveva trasmesso, confermandogli che lo avrebbe poi raggiunto in quel luogo più appartato dove esporre totalmente il proprio corpo ai raggi solari.
Lasciando il compagno ad attenderla, comunicandogli il desiderio di non voler essere seguita mentre avrebbe proseguito nell'intendimenti di giocare in maniera così trasgressiva con la persona che aveva maliziosamente affascinato, lo abbandonò alle elucubranti fantasie che per certo gli avrebbero ottenebrato a lungo la mente.
Solo quando la vide tornare, dopo un tempo che a lui parve decisamente infinito, riuscendo a dominare l'inevitabile stato di evidente frustrazione che non gli impediva voler conoscere quanto avvenuto durante quell'interminabile periodo di assenza, dovette attendere la fine della giornata mentre G. si predisponeva per andare a cena.
Osservandola nell'abito da sera, che la rendeva ancor più appariscente in quella frusciante semitrasparenza che ben poco d'altro lasciava all'immaginazione, si accompagnò a lei nella sala da pranzo avvertendo gli sguardi di ammirata invidia che altri commensali di sesso maschile e non solo, rivolgevano nella loro direzione, ancora del tutto inconsapevole di quanto avrebbe voluto sapere.
Durante la cena finalmente venne edotto che nel pomeriggio, trascorso in solitaria compagnia dell'ammiratore, si era offerta integralmente ai raggi solari ed agli sguardi compiaciuti di lui che, dopo averle cosparso l'intera epidermide di olio solare, l'aveva baciata con voluttuosa passione.
Confessando che dopo ciò, mentre ne osservava a propri volta le nudità, sarebbe stata pronta a concederglisi anche subito, questi, sorprendendola ancor più, volle invece rinviare quell'evento alla sera stessa, comunicandole che avrebbe pregustato il momento attendendola a bordo della propria imbarcazione ormeggiata nel vicino porticciolo.
G. , obbligandolo ad accompagnarla sino all'inizio del pontile, sfilandosi i sandali da sera dai vertiginosi tacchi a spillo, e consegnandoli a lui, invitandolo a tornare il giorno seguente a riprenderla, si diresse con flessuosa andatura verso lungo l'imbarcadero ben consapevole dello stato emotivo di chi si lasciava alle spalle e che la stava osservando sino a vedersela scomparire sottocoperta.
A ben poco gli sarebbe servito consolarsi del fatto che G. aveva aggiunto alle proprie confessioni di quanto minimali fossero state le dimensioni del pene del proprio ammiratore, che tuttavia non gli avrebbero certo impedito di possederla impunemente conducendola di sicuro all'orgasmo.
Egli già se la immaginava mentre, lasciandosi scivolare di dosso il vestito, rimaneva di fronte all'uomo coperta del solo ridottissimo ed impalpabile perizoma, e di come questi non avrebbe certo esitato a sfilarglielo, iniziando a stimolarla sulla clitoride, portandola all'immediato oblio di cui lui stesso ne era stato più volte testimone, prima di penetrarla godendosela interamente.
La eco di quelle gementi evoluzioni gli rintronavano già nella mente in maniera assordante, rendendolo tuttavia incapace di provare rancore, ma anzi facendolo eccitare morbosamente nonostante ne fosse frastornato in modo incongruo da quei sentimenti di ineludibile gelosia che lo attanagliavano senza tregua.
La notte trascorse quasi insonne, lasciandogli in corpo il sapore amaro di amplessi che gli sarebbero stati confermati esattamente come aveva ipotizzato, rendendogli tutto ancora più stringente quando la vide riapparire nel punto dove l'aveva lasciata in quella sofisticata perfezione che la contraddistingueva e, quasi che nulla di così irreparabile fosse accaduto, baciandolo sulle labbra, iniziando a narrargli di tutto ciò che voleva sapere.
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