Erano ormai trascorse due settimane dall'ultima permanenza a Milano e stavo preparando il materiale per l'ultima sessione del concorso per le assunzioni. Ultima sessione prima della pausa estiva. Se ne sarebbe riparlato ad ottobre ed ero già eccitato dall'idea di rivedere mia cognata, magari in compagnia della sua amica Mara con cui avevamo realizzato un bel trio. Mi veniva duro solo a ricordare certi momenti con queste due troie scatenate, incredibilmente ingorde di ogni esperienza sessuale.


Si avvicinava il giorno della partenza per Milano quando giunse la notizia che mio cognato, il famoso neurochirurgo, avrebbe visitato i genitori in campagna, transitando dall'Italia per un convegno nel lontano Giappone. Grande entusiasmo di Luisa che mi disse subito che sarebbe venuta con me fin dai suoi, felicissima per questa rimpatriata che avrebbe riuniti tutti e tre i fratelli. Bene, dissi, vuol dire che Cynthia potrà tornare con me a Milano. Giunsero finalmente i giorni della grande reunion con mio cognato, la sua stupidissima moglie americana, il figlio, altrettanto stupido. So che é uno stimatissimo neurochirurgo, ma non mi é mai stato simpatico per la sua prosopopea e le sue battutine sulla mia laurea in ingegneria elettronica. Giunse, per fortuna, anche il momento della partenza per Milano e qui il fulmine a ciel sereno: Luisa aveva deciso di lasciare la bimba dai nonni e venire una settimana dalla sorella. Mi caddero le braccia anche perché Cynthia, anziché segnalare immaginari impegni professionali, disse che era felicissima e che avrebbe chiesto qualche giorno di ferie per accompagnarla in giro per Milano. Ancora una volta mi aveva spiazzato e quindi addio ai sogni di pompini lungo l'autostrada e ammucchiate con Mara. Si prospettava una settimana ultra standard e ultra noiosa. Pazienza, mi sarei concentrato sul lavoro..


Durante il viaggio non smisero un attimo di chiacchierare, si erano sedute entrambe sul sedile posteriore, tanto che mi sembrava di essere l'autista di chissà chi. A Milano cena in pizzeria e poi, quasi subito a letto. Luisa aveva, contrariamente a me, aveva voglia di scopare e me lo fece capire come usa farlo lei: carezze fimo a farlo diventare duro e poi un pompino magistrale fino al limite della sborrata. Fu una bella scopata che avrei concluso volentieri dentro il suo culo, ma quella sera non ne aveva voglia e se la prese tutta dentro l'accogliente vagina.


Ero deluso dall'andamento delle cose: tutti i programmi immaginati: cognata che prende il mio cazzo in bocca, in culo, nella fica, Mara che ci fa godere tutti due, tutto svanito. La presenza di Luisa aveva reso irrealizzabile ogni mia fantasia. Fino al giovedì tornai a casa sempre tardi la sera, le sorelle mi dicevano di essere state in giro per la città tutto il giorno e di essersi divertite moltissimo. Ricordai a Luisa che la carta di credito aveva un plafond, ma lei mi rassicurò subito dicendomi che aveva speso quasi niente. A letto solo per dormire o poco più: non aveva voglia ed io ero particolarmente moscio, in ogni senso.


Il venerdì mattina, mentre facevamo colazione - Cynthia dormiva ancora - mi disse che nei due giorni precedenti erano state a pranzo da Mara - anche lei in ferie e che si erano molto divertite. In che senso ? Chiesi - divertite e basta, rispose lei, ma le sfuggì un sorrisetto da troia non dissimile da quello che appariva, in certi momenti, sulla bocca di sua sorella. E verrà a cena qui, stasera, aggiunse; peccato che tu abbia la cena di fine esami con gli altri commissari. Dove andrete ? Lontano, risposi, un ristorante molto fuori Milano, ma che vale la pena del lungo tragitto.


Durante il giorno mi tornò in mente quel che mi aveva detto Luisa e la cosa mi fece pensare "male". Inventai una pietosa scusa e dissi ai colleghi che, per impegni familiari (in fondo era vero), avrei dovuto rinunciare alla loro compagnia.


Avevo le chiavi di casa perché presumibilmente sarei rientrato molto tardi e ciò mi consentì di immaginare il mio piano d'azione: cena da solo, lontano da casa e poi rientro circospetto per vedere se stesse accadendo quel che stentavo ad immaginare. Verso le nove e trenta Luisa mi chiama e mi chiede come stessero andando le cose ed io risposi che ancora dovevano servire il primo e, conseguentemente, stimavo di rientrare molto, molto tardi. Loro avevano quasi terminato di cenare, avrebbero bevuto un rum e poi a nanna. Non correre, mi raccomando !


Verso le dieci o poco più ero sotto casa in un misto di eccitazione e curiosità. Che anche Luisa fosse bisex come la sorella ? Aprii il portoncino d'ingresso, salii le scale e, davanti alla porta dell'appartamento, mi misi ad ascoltare: mi sembrava di sentire musica ad un volume molto basso. La porta si aprì senza fare rumore ed altrettanto silenziosamente la richiusi. Sì c'era musica, bassissima, ma nel soggiorno pranzo non c'era nessuno. Già a letto ? E adesso cosa facevo ? Sarei dovuto nuovamente uscire e trovare, in qualche bar, l'ora del rientro adeguata.. Mentre pensavo, sentii un gridolino che mi fece drizzare le orecchie, mi tolsi le scarpe e, lentamente andai verso la camera di Cynthia. La porta era aperta e la luce accesa: Mara stava infilando il fallo di lattice nel culo di Luisa che stava leccando la fica alla sorella. Rimasi di sasso ! Come era diventato di colpo il mio cazzo. Non sapevo cosa fare, non sapevo come partecipare, mi denudai e cominciai a segarmi.


Decisi, infine, per l'entrata plateale e l'urlo delle tre puttane quasi mi fece ammosciare il cazzo, ma si ripresero in fretta e mi guardarono quasi con aria di sfida. Luisa sorrise, beffarda - sì, disse, anche a me piace la fica oltre al cazzo. Mi avvicinai, la baciai e poi le misi la mia asta in bocca. Mara intanto l'aveva sostituita nella leccata di fica a mia cognata che sembrava impazzita di piacere. Le misi, poi, in fila, appoggiate sul letto e le inculavo, brevemente, una dopo l'altra e mi eccitavo ad ascoltarne i gemiti diversi che ognuna emetteva. Poi cominciarono a volerlo, con la stessa tecnica, nella fice ed io cominciai a chiedermi quanto avrei resistito senza esplodere. Incula mia sorella disse Luisa, voglio guardarvi mentre godete ed intanto baciava appassionatamente Mara. La accontentai subito, avvisandola che probabilmente il culo della mia cognatina sarebbe stato presto riempito dalla mia sborra. Stavo sbattendo il culo di Cynthia quando le altre due cominciarono a leccarmi le gambe, poi le natiche, poi il culo. Le pregai di smettere: mi fate sborrare, dissi. Non finii di pronunciare la frase che sentii entrarmi in culo il cazzo di lattice posseduto da Cynthia. Stavo per ribellarmi, ma, incredibile, non mi dava fastidio, anzi. Urlai che sborravo ed il culo di mia cognata accolse il liquido caldo che usciva dal mio cazzo.


Dopo essermi ripreso, servii anche il culo di Mara, mentre a Luisa dissi che l'avrei sistemata per bene a casa. Fu una nottata molto, molto impegnativa che, per altro, mi aveva fatto scoprire che un fallo dentro il culo mi aveva fatto godere all'istante.


Sulla strada del ritorno, parlammo a lungo, io e Luisa che mi raccontò che fin da ragazzine aveva avuto rapporti lesbici con la sorella e che la cosa le era sempre piaciuta. Allora, le dissi, tornerai con me a Milano alla sessione autunnale degli esami ? Chissà, rispose e le si disegnò sulle labbra quel sorriso da troia che a me piace tanto.


rapporti proibiti

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Categorie: Sesso di gruppo
Tag: lesbiche