Finalmente la stagione permette ai naturisti come me di passare piacevoli giornate di nudismo immersi nella natura. Sono anni che trovo piacevole ed eccitante spogliarmi e rimanere completamente nuda all'aperto in mezzo alla natura; per questo cerco posti appartati e non frequentati nell'entroterra. In questo modo posso rilassarmi senza problemi e lasciarmi andare anche quando vengo colta da libidine, all'autoerotismo, e indossare se mi va collare e guinzaglio, fantasticando di essere spiata da guardoni che dopo approfittano sessualmente di me. Quel giorno dopo aver percorso un sentiero, per poi lasciarlo per inoltrarmi tra alberi ed erba incolta, arrivo ad uno spiazzo di erba meno alta, all'apparenza quasi curato, circondato da cespugli ed erba più alta e selvatica. Quindi mi guardo un po' intorno per essere sicura di trovarmi sola, e che non vi siano case o sentieri vicini; tranquilla e soddisfatta comincio a stendere il telo sull' erba e a spogliarmi.


Sono li da alcuni minuti, rilassata e scaldata dal sole, con addosso solo un collarino; mentre il mio corpo e la mia mente iniziano già a scalpitare inebriate, all'improvviso sento dei passi e dietro di me, e vedo spuntare un uomo sulla sessantina robusto con un cane al guinzaglio, li per li non mi notano, e vedo che si avvicina ad un cespuglio ed aperta la patta fa una pisciata a pochi metri da me, mentre io in silenzio spero procedano senza notarmi, al contrario si gira proprio nella mia direzione e viene verso di me; sorpreso e un po' imbarazzato, si scusa e mi saluta; mi spiega che anche se non sembra mi trovo nel suo terreno, che li a pochi passi dietro alcuni cespugli c'è il suo orto. La sorpresa e il piacere di vedermi nuda, lo rende gentile ed accondiscendente; e dopo avergli spiegato le mie intenzioni, e che fossi inconsapevole di trovarmi nel suo terreno, mi invita ad entrare nel suo orto, per poter continuare nella mia pratica. Sono di nuovo sdraiata, ma evidentemente molto eccitata dalla situazione, mentre il suo cane è lasciato libero di scorrazzare, lui si è seduto su una vecchia sedia a un metro da me; mentre chiacchieriamo, i suoi discorsi si articolano fra complimenti nei miei confronti e provocazioni con doppi sensi a sfondo sessuale. Il sole che scalda il mio corpo gonfiandomi i capezzoli, i fianchi e i glutei fanno il resto; consapevole ormai di essere a sua completa disposizione si diverte a stuzzicarmi, mi chiede di aiutarlo a raccogliere dei frutti, mi da una cesta, e con la scusa di mettere i frutti nel vimini struscia il suo braccio sul mio seno, mi sposta poi con la mano sul mio fianco invitandomi a seguirlo.


Bagnata ed erotizzata, torniamo indietro, e lui seduto con la cesta sulle coscie, mi fa inginocchire ai sui piedi, per imboccarmi con i frutti appena colti; mi trovo con il succo che mi cola dalla bocca ai seni, mi trovo a quel punto le sue mani tozze e ruvide che nel cercare di pulirmi si fanno intime, da li mi trovo in un attimo fra le sue gambe a leccare e succhiare la sua banana dura che si era scappelata fuori dalle sue mutande, che aveva fatto scivolare senza problemi. A quattro zampe fra le sue gambe, mi accarezza sulla schiena e il lato B, con schiaffi prima su un gluteo e poi sull'altro; mentre mi tiene per i capelli alternandomi nell'avere il suo cazzo in bocca e guardarmi in faccia, nota il mio collare, e che manchi un guinzaglio con cui tenermi, al che prende quello del suo cane, e lo usa per tenermi a spompinarlo. Da li passo ad essere scopata prima impalata sul suo cazzo seduta sulle sue coscie, e poi a pecorina su un muretto di pietra, e ancora su un fianco, e poi gambe aperte. Tornata su un fianco mi trovo con lui in piedi che mi infila il suo cazzo in bocca e dopo un sega mi riempie la bocca di sperma mentre con una mano mi tiene al guinzaglio, con l'altra mi da dalle cappellate sulla bocca e la faccia.


Mentre ancora sono su di giri e al guinzaglio, lui si ricompone; è a quel punto che arrivano un paio di ragazzi, che salutano l'uomo, squadrandomi con stupore ed interesse; uno di loro lo chiama nonno, e gli chiede chi io fossi; inventa una scusa per togliersi dall'imbarazzo dicendogli che sono una nudista ninfomane beccata a masturbarmi nel suo terreno e bisognosa di cazzo. Al che vengo messa a pecorina dall'uomo e con in mano ancora il guinzaglio mi accarezza e schiaffeggia il sedere mostrandolo ai due ragazzi, dicendogli che io sarei stata felice di essere scopata da loro, cosa che lui aveva fatto fino a quel momento. Così tenuta con la faccia sul cazzo dell'uomo e con il lato B all'aria a disposizione, e incapace di guardare dietro di me e di muovermi, sento i due ragazzi che mi accarezzano il sedere e scartano due preservativi; a turno li ho dentro di me che stantuffano nella mia fica, mentre mi palpeggiano su tutto il corpo. Con le mani sui miei fianchi danno gli ultimi colpi nella mia fica soddisfata e stremata, prima che uno tolto il preservativo mi sborri sul culo, e l'altro avendomi in ginocchio dopo che l'uomo che nel frattempo si era eccitato di nuovo nel godersi lo spettacolo, mi aveva messo il suo cazzo nuovamente in bocca, mi tiene ora fra loro facendomi sborrare sulla faccia e i seni una ricca sborrata, mentre vengo ancora accarezzata su tutto il corpo.


La giornata finisce con una piacevole passeggiata con i tre sempre nuda e al guinzaglio, con il piacere dell'erba sotto i miei piedi scalzi, e le mani di loro che ogni tanto mi tastano. Rivestita e pronta a incamminarmi per tornare a casa, vengo invitata dai tre a ripassare a trovarli ogni volta che sento il bisogno di cazzi.