Feci la puttanella per il marocchino per tutto il mese, poi sparì improvvisamente dalla circolazione, tornai comunque al cimitero perché comunque senza cazzo non sapevo stare, poi seppi dai suoi connazionali che era tornato in Marocco, Smisi di andarci quando mi accorsi che girava droga. Cosi passai tutto l'inverno a succhiare solo il cazzo del cugino, diventai bravissimo, sapevo far durare il pompino anche mezz'ora o farmi sborrare in gola in 3 minuti. Lui sapeva di potermelo mettere in bocca in qualsiasi momento anche senza ricattarmi, ero ormai diventato un vero frocetto bisognoso di cazzo e non ne avrei mai rifiutato uno bello o brutto che fosse, quasi giornalmente nel pomeriggio si guardava un porno in VHS e mi chiamava come ho raccontato precedentemente. Fu con l'arrivo della primavera che arrivo impellente la voglia di farmi scopare, mi consumavo nelle mie prime seghe sognando maschioni, sborravo sempre mentre a pecorina ne sognavo uno che mi montava come il toro con la vacca e nel mentre ne succhiavo un altro, ormai dopo la festa con i marocchini ero diventato ninfomane e anche nella quotidianità mi bastava essere tra un gruppetto di maschi villosi, sentirne gli odori per avere dei capogiri per la sola voglia di essere desiderato e stuprato dal gruppo. Avevo tanti compagni coetanei che si proponevano per fare i compiti assieme, eravamo prossimi agli esami di terza media, e tutti della classe ormai si masturbavano, e girava voce per chi ancora non lo avesse capito vedendomi il culetto che ero un frocetto parecchio voglioso, effettivamente avevo un culetto da sballo anche se evitavo di indossare i leggins se non era per poi farmi scopare, ma i coetanei non mi attiravano io svenivo per gli omaccioni cinquantenni. Mi lasciai solo convincere a partecipare alla festa mascherata dall'oratorio ad inizio febbraio sperando ci trovarci qualche adulto e su insistenza degli amici mi mascherai da ragazza o meglio da prostituita minigonne calze a rete e tacchi a spillo, come solitamente succedeva sul finire della le festa non sapendo più che fare si iniziava a ballare, tutti quelli che ballavano con me un lento mi mettevano le mani sul culetto e mi facevano sentire di averlo subito duro, mi sussurravano anche che ero la più fica delle festa sperando che ci "stessi, ma veramente tutti i ragazzini implumi non mi attirano ero attratto dai maturi,uomini obesi e pelosi che le donne probabilmente evitavano avevano su di me un effetto afrodisiaco, e poi essendo io con i tacchi loro erano tutti piu bassi, mi lasciai comunque toccare parecchio il culo e ne toccai anchio segandoli con seguente sborratina sulla mia bella minigonna di velluto nero, ma senza succhiarlo a nessuno malgrado l'insistenza. Poi a marzo con lo sbocciare dei primi fiori la voglia di cazzo di qualche maturo vinse del tutto, mi venne l'idea salire al convento nella speranza di non andare a letto con un solo frate, ma ahimè il giorno che decisi di andarci a metà ascesa incrociai una gara podistica e trovai chiuso il percorso. Uffa! dal convento mancava solo un 15 minuti di mulattiera, poi vidi nel gruppetto che mi tagliava la strada un maschione alfa e hai frati non pensai più, mi avvicinai facendo credere di voler anchio veder passare gli atleti e riusci a mettermi davanti a lui, speravo che il mio profumo da femmina che rubavo ad una mia zia, sposata ma ninfomane perché sempre con un amante diverso, inebriasse il maschione, avevo il buchino bagnato e l'acquolina in bocca se pensavo al cazzone e alle palle enormi che senz'altro quel taglilegna doveva avere, c'era tanta gente, tenni per un pò il maglione tirato per coprire lo spettacolo dei legging e del perizoma che avevo sotto, pensando di far eccitare i frati mi ero messo anche del lucidalabbra e del leggero colore sugli occhi, sostai dove c'era una grossa bandiera italiana e il maschione mi segui, qui arrossisì riconoscendo che c'era il vecchio meccanico del paese che lo salutò con un caloroso ciao Tony. Con il meccanico 15 giorni prima ero in trattativa per prendere un motorino usato, ormai ero prossimo ai 14anni e potevo guidare, la moto in vendita malgrado fosse vecchia era ancora costosa per mè, gli feci parecchie fusa in officina mentre guardavo i diversi motorini per intenerirlo, quando andò in ufficio per fare su un biglietto il calcolo di cosa dovevo pagare trovai il coraggio di appoggiare la mano sulla coscia e poi sul cazzo sperando che mi facesse lo sconto, era seduto sulla sedia e non sembrò sorpreso, si dilungo a far calcoli sul prezzo, revisione, garanzia, ed altre cose col solo intento di lasciarsi toccare, lo sentivo duro sotto la stoffa ma purtroppo aveva una lunga cerniera che si apriva solo dal collo, gli sussurrai che lo volevo succhiare appena prima che entrò la vecchia segretaria. Era comunque molto eccitato un pò rosso in viso,facendomi l'occhiolino mi disse di aspettarlo in officina, infatti uscì subito e nel magazzino delle gomme dietro una pila di pneumatici tiro giù la lunga cerniera della tuta, indossava solo canottiera e slip e non odorava solo di maschio, cioè sudore e sborra, ma anche un po di pipì, il cazzo era comunque bello grosso non tanto lungo, forse sminuito da una foresta di peli neri/grigi che aveva dappertutto, le palle tra quei peli neanche si vedevano, pensando al motorino e ormai bravo com'ero gli feci un bel pompino succhiando e ingoiando tutta la sborra che gli usci, gli lasciai la cappella piu pulita e lucida di come era prima, mi rialzai e mentre mi palpava il culo da sopra i leggins si prese tempo a parlarmi del motorino dicendo che comunque lo potevo considerare mio se ci fossimo rivisti con più tranquillità. Era sposato e senza figli con una signora che faceva catechismo ai bimbi della prima comunione, pensando che non gli facesse pompini e con ancora il sapore della sborra in bocca gli dissi che lo avrei voluto nel culetto appena ci fossimo rivisti, rispose strizzandomi una ciapet come dice la michelle hunziker. Ora ero con quest'altro maschione, ma erano amici forse potevo averli insieme pensai, con Tony ci sfiorammo diverse volte con la scusa del passaggio dei podisti, speravo di piacergli, con lui vicino mi sentivo molto femmina, il buchino ormai vergine da mesi fremeva voglioso per un maschio così, smisi di sculettargli davanti solo quando con mia grande sorpresa e gioia mi invitarono, finita la corsa nella vicina cascina per la rosticciata, intuendo d'istinto che sarei stato la prenda di tutti quei maschioni, avevo sentito infatti di soppiatto che era una rimpatriata di soli uomini e oltre a Tony che si era autoinvitato vi erano altri energumeni nel gruppetto del meccanico, che chiamavano Beppe, all'invito risposi stupidamente ma da vero frocetto "sicuri che c'è una salamella anche per me"nascosti dalla bandiera Beppe e Tony mi palparono il culo e sghignazzando tra loro dissero "vedrai quanti cotechini abbiamo" e aggiusero sottovoce "tra le gambe"
prime esperienze di un frocetto parte 5
Visualizzazioni: 4 431
Aggiunto: 7 mesi fa
Utente:
«Oggi o domani scriverò il seguito,, mi piace sapere che vi eccitate con i miei racconti,»
«Continua ti prego io vivo per questi tuoi racconti»
«Se vi è piaciuto, scrivo il seguito.fatemi sapere»