Li avvicino, voglio provare a imboccarli insieme, almeno i glandi; i miei “uomini” osservano trionfanti e incantati: ecco, ci riesco! So che le labbra sono dilatate, ma per loro due è certamente uno spettacolo eccezionale. Una Regina del Piacere vince e gode anche quando concede... passo la lingua, guizzando tra le due semisfere bollenti e gonfie. Li gestisco con le mani. Ora porto alla bocca quello di mio marito, ora quello dell’estraneo... mi fa impazzire sentire la differenza di durezza, di formazione; mi sento una pornostar sul Set.
Il sapore, l’odore, la consistenza... li spompino con una carica libidinosa mai provata. Spingo, succhio e tiro, sono talmente presa che affanno leggermente, invasa di piacere. Intanto la saliva gocciola sulle calze e sulle gambe.
La mia passione improvvisa deve aver fatto impazzire i miei “partner” perché perdono la testa molto presto.
Francesco, inaspettatamente e sorpreso egli stesso, s’inarca e, con brevi grida, trattenute a stento, viene, con spruzzi bollenti, liquidi come pipì.
Non ce l’ha fatta... appena è stato il suo turno il movimento ed il calore della bocca che scivolava sull’asta, hanno esaltato il suo piacere. Penso che era tanto che non sborrava...
Che porco, però.
Il “signore” gentile di un’ora prima, non ha titubato, non ha desistito dal prendermi per la nuca e attirarmi a sé... mi ha riempito la bocca, in parte la gola, e di nuovo i liquidi scorrono sulle mie gambe per poi scivolare giù, con rivoli che segnano la pelle e le calze.
Mio marito, adesso è veramente “cornuto” ma, invece di ribellarsi a quelle “prepotenze” sessuali; all’uso scellerato della mia bocca, è in solluchero e mi mette tra le labbra il suo, subito, per prendere il posto dell’altro.
Francesco, in piedi, mentre si calma ha il cazzo che si “smoscia”, ma non è pago.
Biascica qualche parola, quasi a scusarsi della precocità e viene a sedersi al mio fianco, sul divano e, con la bocca socchiusa, aspetta come un cagnolino che Dario venga.
Forse, lui avrebbe potuto resistere di più ma l’invito è troppo arrapante.
Vede Francesco, sottomesso, mettere il viso a fianco al mio, aspettando voglioso una boccata di cazzo.
Dario lo accontenta, ce lo passa di bocca in bocca, a lungo. Quando non ce la fa più, con una veloce masturbazione, tremando sulle cosce, viene, irrorandoci di sperma. Ci mette, più volte il glande in bocca, sempre spruzzando... il sapore del suo si confonde con la crema di Francesco, di cui conservo ancora il sapore. Il vecchio, intanto, si gira e mi bacia in bocca per rubarmi il succo del mio uomo... lo lascio fare.
Andiamo tutti verso il bagno; io sono su di giri da quasi un’ora, ma ancora non sono venuta. Speriamo bene.
Ormai è scomparso ogni imbarazzo, le luci accese non ci frenano, nonostante siamo nudi e sporchi, l’uno dell’altro. Aiuto i due a fare la pipì, come fossero scolaretti: mi diverto a indirizzare il getto nel WC. Mi piace toccare i peni, anche quando sono molli, li asciugo con una leccatina; l’urina dell’estraneo è più salata, normalmente tutto questo mi farebbe schifo ma, quando sono eccitata, accetto di tutto, senza pormi troppi problemi.
- Piscia anche tu, tesoro! – dice Francesco.
Lo accontento, ne ho voglia. Mi siedo e comincio; lui fa presto ad avvicinarsi e a toccarmi la figa mentre ancora gronda.
– Mi piace questo succo caldo. – confessa. Senza ritegno mi s’inginocchia davanti. Sono ancora sulla tavoletta ma lui non cede, si pone le mie gambe sulle spalle, le povere calze sono ormai alle ginocchia e si sono sfilate, ma non importa.
Ritorna a leccarmi, muove il muso tra i peli bagnati, lecca tutto l’esterno, poi si dedica all'interno della vulva, lecca le labbra schiuse, e succhia il clito, poi spinge forte.
Lo scarico non è stato ancora tirato... l’odore è pungente. Chiudo gli occhi e, per un momento, immagino di essere una puttana che, per poche monete, si concede a un vecchio, nel bagno di un cinema.
Dario, mio marito è un grande: se ne va via dal bagno, lasciandoci soli. Avverto sul mio corpo tutta la violenza della sensazione di concedermi a uno sconosciuto... sembra che lui se ne accorga.
Io Ape, la donna misurata, irraggiungibile, quella che i colleghi si erano rassegnati a sognare durante una sega solitaria... adesso incalzo un vecchio, il primo venuto, a farmi scopare nel cesso.
L’amato Dario, che nessuno sperava più di riuscire a cornificare, mi lascia sola, per farmi fottere come una zoccola. Aspetta fuori che l’altro finisca, abusando a piacimento del mio corpo concesso.
Troppi pensieri lascivi mi turbinano per la testa, non posso resistere. Francesco è bravo, mi ha messo un pollice nel culetto, credo di capire cosa mi aspetta... dopo. Mentre mi fa con la lingua penetrante, con la mano mi martirizza i capezzoli: devo venire in quella bocca avida.
Non posso farne a meno!
Grido il mio piacere a scatti; m’inarco sulle sue spalle, sussulto godendo...
Esagero, perché Dario, da fuori, sappia che la sua troia sta venendo.
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Aggiunto: 5 anni fa
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Racconti Cuckold