Sono Juliana, una bella brasiliana, la tipica mulatta molto caliente. Sono alta 1.68, peso 48 kg, taglia 44, oggi 30 enne. Quando sono venuta in Italia la prima volta, avevo soltanto 17 anni e mezzo, con mia madre, che si è risposata con Marco, un imprenditore di Brescia, conosciuto in un locale notturno dove mamma lavorava e lui, spesso in viaggio per lavoro, frequentava assiduamente ogni volta che, come meta, aveva il mio amato Brasile.
I primi mesi in Italia sino stati difficili, non sapevo la lingua e non avevo amici. L’uomo di mia madre era gentile e disponibile, tanto premuroso con noi, anche lui reduce da un matrimonio finito con un divorzio e un figlio di 25 anni di nome Ivan, un ragazzone alto piu di 1 metro e 90 con occhi verdi come uno smeraldo e un fisico da urlo!
Lo vedo solo in fotografia ma il mio patrigno ne parla spesso e a breve ci sarà l’occasione di conoscerlo visto che mamma freme per organizzare il mio 18° compleanno e sicuramente, se riusciremo a legare io e Ivan, mi potrà dare una mano nell’ambientarmi meglio e fare nuove amicizie.
Mamma e suo marito Marco mi dicono che Domenica ci sarà un pranzo, mangeremo in giardino e ci sarà Ivan, cosi Marco potrà finalmente presentare suo figlio alla sua nuova famigliola carioca.
Mi mette agitazione conoscerlo, sì che è il mio fratellastro, ma chi sa che carattere ha, chi sa se legheremo.
Passano velocemente i due giorni che ci separavano da questo evento ed eccoci al pranzo della Domenica, mamma e Marco sono già in costume e io mi vado a preparare: metto il primo costumino che trovo, è un po’ piccino ormai, ma chissene, alla fine lo uso in giardino e nella piscina a casa, anche se.. mi stringe un pochino sulle tette, d’altra parte mi deve contenere una quinta piena e per aver quasi 18 anni mi sono esplose tutte insieme. Mentre aspettiamo Ivan, mamma finisce di preparare le ultime cose per il pranzo e io mi faccio una nuotatina, vedo Marco farmi cenno e non capisco subito, esco dalla piscina e mentre Marco mi passa un asciugamano mi presenta Ivan! Eccolo! Finalmente è arrivato! Colo acqua da tutte le parti, mi strizzo i capelli e passo alla coppa del costumino che appesantito dall’acqua assorbita, lascia intravedere l’areola dei miei capezzoli turgidi… li strizzo e sentiamo il ciaaaf dell’acqua strizzata dalle tette colare in terra.
Marco in un visibile imbarazzo mi copre e Ivan lancia uno sguardo malizioso a me e mia madre che finisce di apparecchiare… forse non ho fatto una buona impressione.
La giornata trascorre serenamente, Marco e mamma sempre vicini, Ivan che si rende disponibile e accetta le proposte del padre nel darmi sostegno nell’ integrarmi in città e in un nuovo paese, per questo le due settimane di ferie che spettano a Ivan, le passerà qui a casa con noi.
Sembra un tipo ok, anche se mi parla poco e forse aver 7 anni di differenza non aiuta, ma cavoli che bono che è!
Sexting che spettacolo…per accorciare le distanze
Le mie giornate trascorrono tra studio della lingua, palestra, e le classiche cose che può fare una quasi ormai 18 enne, spesso interrotte dalle lunghe chiamate via skipe ai miei amici in Brasile, e al mio ragazzo lasciati lì. Mi mancano tutti, in modo particolare il mio ragazzo, che mi spinge spesso a pensare a lui in modo piccante e voglioso. Quel pomeriggio avevo appena finito di allenarmi in palestra e dopo diversi esercizi ero abbastanza sudata, arrivata casa certa di essere sola decisi di farmi una doccia veloce e buttarmi sul letto per chiamare subito il mio ragazzo e riprendere la conversazione interrotta… cosi con solo l’asciugamano indosso mi misi sul letto accendendo il portatile in videochiamata skipe! Era la prima volta che facevo certe cose… il sexting prima era tabù, ma la voglia è tanta. Con il mio ragazzo iniziamo a spingere la chiacchierata sul sesso, mi chede di mostrargli le tette e di toccarmele, le palpo e scivolo giù con la mano tra le cosce, inizio a masturbarmi, con lui che mi guarda e si sega… mi pulsa forte sulle dita e lui mi chiede di fargliele vedere tutte bagnate, apro e chiudo le dita lasciando che i filamenti siano belli evidenti… mi chiede di portare il mio succo di fighetta sui capozzoli e poi di leccarmi le tettone e voglio tanto accontentarlo.
Un rumore mi distrae per un secondo, ma tanto sono sola a casa e me ne frego. Continuo a giocare con la fighetta stretta e le tette per il mio boy, ma ecco di nuovo quel rumore. Metto in muto la call e mi sembra di sentire un ansimare e un cigolio… nella fretta ho lasciato la porta semiaperta, forse ho visto un ombra, forse sono solo spaventata e me lo immagino. No, sento sbattere la porta della camera di Ivan! Porca puttana, non mi avrà mica visto spero! Che figura di merda! E se lo dice a suo padre o peggio a mia madre…? Chi la vuole sentire?!
Mi rivesto e chiudo skipe senza salutare, vado davanti alla porta della camera di Ivan…busso e non mi va di aspettare una risposta che potrebbe essere negativa così entro e vedo Ivan nel suo lettto.
“Ciao Ivan, tutto ok? Stai male? Che ci fai sotto le coperte a Giugno?”
Cerco goffamente di sondare il terreno e capire se mi ha beccata, ma non so che pensare… lui nemmeno mi guarda…
“Cosa stavi facendo? Guardi un video su Youtube? Posso mettermi qui con te?”
Mi appoggio sul letto, attaccata a lui sotto le coperte, e afferro il cellulare che sblocco subito e si apre il video che guardava su Amaporn! Incesti italiani! Cazzoooo non ci credo!
Anche se ammetto che mi eccitano queste cose, ci scherzo un pochino e lui mi sembra ben disposto e accetta di guardarlo con me.
Stesa con la schiena contro di lui sento il suo cazzo gonfio spingere in mezzo alle mie chiappette…
vista la situazione mi faccio coraggio e gli chiedo se mi ha vista mentre mi masturbavo in videochiamata; al suo si lo prego di non dire nulla ai nostri genitori e lui ride e mi stringe, palpandomi le tette “Tranquilla sorellina, sarà il nostro segreto, ok?”
Gli monto sopra e lui mi mangia le tette, le ciuccia e ci si spalma in mezzo con tutta la faccia.
Mi prende la mano e se la porta sul cazzo, mmmmh com’è duro, mi fa scendere da sopra di lui e mi fa spazio. Ci resto male e gli chiedo “Perchè? Non mi vuoi scopare?”
“Dopo la festa di compleanno” mi risponde, “scoparti tutta sarà il mio regalo per te sorellina!”
Cosi abbiamo passato diversi pomeriggi in camera sua in una masturbazione reciproca con sottofondo di porno italiani. Alla fine mi ha aiutata anche con la lingua… il mio fratellone…
Non ho potuto fare a meno di guardarlo incantata, il suo cazzo enorme lungo 22 centimetri a occhio
Io rispondo immediatamente: “ma sei proprio un dio greco, fratello!”
Lui replica sorridendo maliziosamente… “sorellina, domani è il gran giorno! Pronta a festeggiare?”
“Cazzo si, non vedo l’ora di prendere il mio regalone”
Un brindisi “speciale” ai miei 18
Finalmente la festa per i miei 18 è arrivata. Palloncini, parenti di Marco e suo figlio, i nonni gli zii etc.. amici e colleghi di Marco, musica e cibo a gogò, nel bel mezzo della festa Ivan mi prende per mano e mi porta nell’ufficio di suo padre, mi stringe e mi bacia, stretta a lui, mi tocca ovunque, inizio a sentire le sue dita scivolarmi dentro e sono un lago, impaziente di sentirlo tutto dentro
“E’ il momento di prenderti il mio regalo sorellina…”
Cazzo finalmente ci siamo, dopo giorni passati a masturbarci a vicenda di nascosto in camera sua, sto per sentirlo tutto.
Mi lecca il collo e scende sulle tette, resto in piedi davanti a lui che scende sempre più, arriva al mio ombellico e se lo limona, mentre con le dita mi pizzica la figa e me la apre… sento la sua lingua farsi strada e stuzzicare il mio clito gonfio e voglioso. Senza dire una parola, mi gira e con una mano mi invita a piegarmi un pochino. Appoggio le mani alla scrivania del papi e sento quelle spennellate di lingua passare dalla figa al culo, pulsa, cazzo se pulsa, mi fotte con le dita la figa mentre mangia ingordo il mio culo. Inizio a colare quasi come se mi stessi faccendo pipì addosso!!! Le sue dita dentro sempre più forti si muovono e non mi accorgo realmente cosa stia succedendo alle mie spalle.
Sento il cazzo, caldo e duro, appoggiato al mio buchino vergine. Con la mano libera mi tappa la bocca e inizia ad entrarmi nel culetto solo con la cappella… la muove piano mentre mi sussurra che mi piacerà tantissimo… “inculami ti prego” riesco a dire solo questo e… eccolo, tutto dentro. Scivolo con la mano giù, giù e arrivo alla mia figa, ormai impazzita. La tocco e non capisco più se godo con il culo o con la figa che è tutto bagnato e in preda a pulsazioni frenetiche! I colpi cessano all’improvviso nel mio culo e sento quel cazzo di legno passare a darmi un colpetto in figa e uno in culo, alterna più volte e sentirlo rientrare, mi fa perdere la testa. Ogni volta che rientra in culo mi sembra sempre più grosso, madre de dios, come godo.
Lo voglio sentire sempre di più mi sembra di averlo in pancia. Spingo le mie dita dentro la figa già bella piena e premo sul suo cazzo che mi pompa, si gli sego il cazzo mentre mi fotte. Le gambe tremano e non so se riesco a reggere ancora un altro mio orgasmo senza che le gambe mi cedano…ma Ivan non si ferma, pompa ancora ora più veloce e più duramente, tanto da farmi restare in punta di piedi. Mi accorgo che allunga una mano per prendere la coppa di champagne che avevamo lasciato sulla scrivania, si ferma ed esce, sono confusa non capisco perchè abbia smesso ma… eccolo che mi dice “girati e tieni il bicchiere” ci punta il cazzo sopra e vedo quel cappellone aperto tirato e rosso di voglia pronto con il suo buchino largo che inizia a schizzare grosse gettate di sborra nel mio calice. Aspetto che finisca e lecco l’ultima goccetta da quel cazzo soddisfatto.
“Brindiamo ai tuoi 18 sorellina” mentre mi accarezza il viso mi guarda bere la sua sborrata dal bicchiere e mi promette che la prossima volta me la darà tutta dentro per riempirmi la figa.
Ora lo so, sono sua e si toglierà ogni fantasia con me, senza che io dica mai no… a qualunque costo. La troia di mio fratello. Sono stata davvero fortunata ad avere un fratellastro cosi.
Racconto di Juliana codice 161. Chiama le ragazze incestuose di Rubyrouge per goderti ogni fantasia con tutti i giochi di ruolo che ci fanno eccitare