Ad agosto i miei genitori andarono in vacanza, io dovevo preparare degli esami per settembre, mi dissero che mia zia doveva venire in città per un sua mostra di quadri e si sarebbe fermata a casa nostra, nella camera di mia sorella.
Ricordavo che si era sposata con un notaio ricco e anziano e da qualche anno lui era morto, e lei era ricca e sola, sui 50 anni, un pò in carne, dimostrava più anni di mia madre ma lei era contraria a chirurgia e eccessi vari, amava mangiare e dipingere.
Nella parete avevo fatto anni prima un buco, perchè mia sorella era una gran figa e di solito doriva nuda così che me la guardavo mentre sul letto si masturbava, era una gran porcellina e si era da poco sposata con un ricco industriale più vecchio di lei ma molto molto ricco.
Guardai e vidi mia zia in mutandine e reggiseno, aveva due tettone massicce e un gran culo, aveva anche un pò di pancia, vidi il cane mettersi a pancia all'aria e lei che lo carezzava, vedevo il cazzo del cane ingrossarsi e poi lei lo masturbò, una bella sega e il cane venne quasi subito, che bella porcellina mia zia.
Il giorno dopo a colazione lei venne in vestaglia, vedevo le sue tettone, lei fece colazione con fette biscottate e marmellata, mangiò parecchio, mi disse mi piace mangiare, chi se ne frega se sono grassa, io risi e le dissi sei una bella donna con un bel paio di gambe, scherzammo un pò poi lei andò a fare una doccia e vestirsi, in camera mia guardai e la vidi uscire dal bagnonuda, le tette ballonzolanti, la figa depilata, poi si rimise la vestaglia, sotto era nuda e bussò alla mia camera, Luigi non mi sento bene, oggi rimango a letto.
Io continuai a spiare, si sdraiò sul letto nuda e iniziò a masturbarsi, dopo poco venne e il cane attratto dai suoi odori si avvicinò, lei spinse la sua testa verso la figa e il cane iniziò a leccarla, la zia godeva e dopo poco si mise a pecora e il cane la scopò a lungo, zia godeva come una porca e io mi stavo masturbando furiosamente, poi il cane venne, zia si sdraiò e rimase a guardare la sborra del cane che colava copiosamente dalla sua figa, io sborrai e poi uscii.