Mi chiamo Stefano e, fra pochi giorni, avrò 62 anni. Sono di media statura, ma con il corpo ben curato che non dimostra gli anni dell’età anagrafica. Mantengo molto allenato il mio fisico, facendo come minimo un’ora al giorno di nuoto. Porto i capelli molto corti per mascherare un principio di calvizie e, sessualmente parlando, ha una dotazione oltre la norma, sia in lunghezza che circonferenza. Di professione sono architetto e da 25 anni sono sposato con Anna, che ha 15 anni meno di me. Anna è una donna bellissima, che cura il suo corpo in maniera maniacale. È alta un metro e ottanta e ha una capigliatura nera e lunga davvero splendida. In effetti non ha nemmeno un capello bianco. Nei suoi meravigliosi 45 anni, lei ha sempre mantenuto il suo fisico in perfetta forma e, anche la gravidanza, non ha in nessun modo intaccato la sua bellezza. Il suo seno è una quarta, bella tonda, che sembra frutto di un lavoro di un chirurgo estetico, mentre è naturale al 100%. Il suo ventre è piatto ed ha un culo bello tondo, sodo ed alto, che sormonta due cosce stupendamente lunghe e ben affusolate. La sua bocca è ampia e le sue labbra sono carnose. La nostra storia è cominciata quando suo padre, un facoltoso imprenditore specializzato in lavori edili stradali, contattò lo studio dove io lavoravo come architetto, per chiedermi di realizzare un progetto molto particolare: voleva una magnifica villa per la sua figlia ventenne. È stato in quell’occasione che ho conosciuto Anna e il fatto di stare sempre una accanto all’altro nel progettare quella sua nuova dimora, ci ha fatto innamorare. Sono rimasto affascinato dal fatto che, nonostante fosse così giovane, aveva un carattere forte, determinato, e molto sicura di sé. Nello stesso tempo, era la donna più dolce del mondo, quando stava al mio fianco, perché anche lei era rimasta affascinata dalla mia sicurezza e, soprattutto, dal modo gentile e molto educato con cui la trattavo. Dopo poco tempo, siam finiti a letto insieme. È stata una notte di sesso sconvolgente, dove lei ha dato prova di tutta la sua esperienza. La sua bocca era qualcosa di travolgente, ingoiava il mio cazzo fino alle palle, cosa che mi ha veramente fatto impazzire di piacere e la sua fica era qualcosa di assolutamente unico: una superba fonte da dove sgorgava nettare in continuazione, aveva orgasmi a ripetizione, senza soluzione di continuità. L’unico suo neo era di aver ancora il culetto vergine, ma, dopo il primo anno di matrimonio, sono riuscito a farle apprezzare anche quel nuovo tipo di piacere. Perdere la sua verginità anale è stato un momento veramente molto bello, dove io ho dato sfoggio a tutta la mia abilità nel preparare quel foro ad esser iniziato a nuovi piaceri.


Per prima cosa, l’ho scopata fino a sfinirla e, una volta sazia e rilassata, ho iniziato a preparare il suo buchetto, lavorandolo con lingua e dita, lubrificandolo in maniera molto abbondante e così, quando le ho spinto dentro la cappella del mio cazzo, lei ha avuto solo un breve attimo di bruciore, quando ho varcato la soglia dello sfintere, per poi lasciarle il tempo di abituarsi, così da farle provare solo piacere. Ne è stata così felice che, per molto tempo, oltre ad una bella scopata, preferiva anche farsi inculare con forza e vigore. Tutto questo è proseguito fin quando non si è ritrovata incinta e, anche dopo, non ha disdegnato di concludere una bella scopata, con un orgasmo forte appagante mentre sentiva me che le inondavo il culo. I nostri anni di matrimonio sono stati sempre bellissimi. La nostra vita sessuale è stata un crescendo di emozioni e di intense scopate molto appaganti. A questo va aggiunto che ho sempre apprezzato gli sguardi che altri maschi le rivolgevano, indugiando sulle sue forme e, dentro di me, ne ero inorgoglito. Lei, però, non ha mai fatto niente per provocare situazioni di quel tipo e anch’io non afferravo bene le sensazioni che provavo nell'avvertir piacere per quell'involontario esibizionismo. La svolta avvenne circa cinque anni fa, durante il matrimonio di mio nipote. In quell’occasione Anna era semplicemente magnifica. Il suo abito era asimmetrico, con un top sagomato che le accarezzava la figura e sottolineava il punto vita, mentre le varie lunghezze del vestito davanti si aprivano liberamente sulle gambe, leggere e svolazzanti, lasciando intravedere le forme attraverso un discreto nude look. Ai piedi calzava delle décolleté nere tacco 12, legate alla caviglia con un cintino. Dopo la sposa era la donna più bella della festa. Durante il ricevimento, una simpatica orchestrina suonava per intrattenere gli ospiti e molti maschi erano venuti al nostro tavolo per invitarla a ballare. È stato quello il momento in cui, osservando mia moglie stretta fra le braccia di altri uomini, improvvisamente, mi si è aperta la mente: quella cosa mi faceva impazzire di piacere! Quello che mi mandava ai pazzi era il fatto che mi rendevo conto che molti di loro, in maniera più o meno velata, strusciavano il loro inguine gonfio, contro il ventre di mia moglie. È stata una sensazione incredibilmente forte, contrastante, ma che, nello stesso tempo, mi ha procurato una eccitazione così forte che ho dovuto faticare molto, per mascherare il grosso bozzo che avevo sul davanti dei pantaloni. Ricordo che quella sera, dentro il nostro letto, l’ho scopata in modo bestiale. Sembrava insaziabile. La sbattevo con un vigore ed una passione così forte, che quasi non mi sembrava vero. Dopo anni, mi sembrava di scopare mia moglie come nei primi tempi di matrimonio. Sembrava insaziabile. La sbattevo con un vigore ed una passione tale che quasi non mi sembrava reale. Nella mente mi folgorava l’idea di immaginarla sotto un altro maschio che la pompava con estremo ardore. Questa cosa è andata avanti per alcune sere e, poiché, come già detto, Anna è una donna intelligente, ha notato subito questo rinnovato ardore nei nostri amplessi. Dopo una ennesima scopata, in cui l’ho sentita godere bene ed a lungo, mentre eravamo abbracciati a farci le coccole, con la sua voce dolcissima mi ha esternato le sue osservazioni.


«Amore, lungi dal lamentarmi, ma, in questi ultimi giorni, sento che il nostro sesso è ritornato ad esser quello focoso, intenso, degli anni passati. Ripeto, non che mi dispiaccia, ma a cosa son dovuti questi rinnovati momenti in cui mi scopi con un ardore e vigore tanto sconvolgente? Dimmi che non è frutto di pasticche o altri aiuti chimici, di cui tanto si parla. Non voglio che tu metta a repentaglio la tua salute, per farmi godere ancor di più.»


Ero certo che, prima o poi, se ne fosse accorta e, fissandola negli occhi, non senza un minimo di imbarazzo, ho cercato le parole giuste per spiegarglielo.


«Tranquilla, amore, non faccio uso di nessun tipo di viagra o altre sostanze simili, ma diciamo che c’è qualcosa, nel mio rapporto con te, che mi eccita oltremodo. È una cosa che non so spiegarti per bene e, soprattutto, non vorrei esser frainteso o che le mie parole ti offendessero e, in qualche modo, poter creare problemi fra noi.»


Lei si è sollevata dal letto e guardandomi fisso negli occhi, con aria un po’ impaurita, ha preteso che le spiegassi meglio.


«Ti prego, amore, non farmi stare in ansia. Noi due ci siam sempre detti tutto senza nulla nascondere, quindi, ti prego, apri il tuo cuore e dimmi cosa ti crea questo strano stato di imbarazzo e, nello stesso tempo, di forte eccitazione.»


Fatto un profondo respiro, ho cercato di dosare le parole, mentre vedevo i suoi occhi carichi di profonda attesa.


«Sono sempre stato fiero della tua bellezza e, orgogliosamente, ho sempre osservato le persone che ti ammiravano, ma alcuni giorni fa, quando siamo stati al matrimonio, è successa una cosa strana che, in un certo modo, faccio fatica a spiegarti, perché io stesso provo difficoltà a spiegare anche a me stesso. È successo mentre ballavi ed io ti guardavo; molti dei maschi che ballavano con te, ecco… qui mi diventa difficile spiegarlo, in breve, mi eccitava vedere come essi strofinavano il loro pacco duro contro il tuo ventre. In qualche modo, la cosa mi ha eccitato tantissimo, perché, in quel momento, ho pensato quanto sarebbe stato bello vederti mentre godevi sotto i colpi del cazzo di un altro uomo. È questo che sconvolge la mia mente in questi giorni; mi eccita così tanto che, come hai potuto notare, ti scopo con rinnovato ardore, perché, nella mia mente, immagino che quello che ti sta facendo godere non sono io, ma un altro.»


Mi guarda per un attimo sbalordita, poi abbassa gli occhi e, dopo avermi baciato, la sua voce ha assunto il tono di un flebile lamento.


«Comprendo appieno le tue sensazioni, perché, ti sembrerà strano, ma in un certo modo anch’io mi sono sempre sentita inorgoglita quando altri maschi mi osservavano e alcuni, in maniera non troppo velata, mi facevano capire che avrebbero fatto carte false pur di avermi nel loro letto, ma, fino a qualche giorno fa, anche a me era sembrato solo un gioco piacevole e niente di più. Invece anch’io, mentre ballavo con quei maschi, mi sono eccitata moltissimo nel sentire i loro sessi duri premere contro il mio ventre. La cosa, in sé e per sé, non mi dava particolare eccitazione, non era il cazzo che premeva che mi eccitava, bensì ben altra cosa e molto particolare: godevo del fatto che tutto avveniva mentre tu mi guardavi! Mi eccitava sapere che mi guardavi, mentre venivo trastullata da quelle verghe. Anch’io non so dare una spiegazione a questa strana sensazione, ma ammetto che, mentre ora mi scopi in maniera così sconvolgente, a volte chiudo gli occhi ed immagino che sia un altro maschio che mi sta sbattendo, mentre tu sei lì' e mi osservi; questo fatto mi eccita e mi fa godere in maniera incredibile.»


Essere guardata da me. Quel fatto di farlo davanti a me, ha in qualche modo illuminato il lato oscuro del gioco, che ancora non avevo percepito. Lei lo faceva per esser guardata da me ed io ne godevo nel guardarla. È stata la svolta della nostra vita. Quella sera siamo stati tutta la notte a parlare delle nostre sensazioni, delle emozioni, del piacere che questa strana sensazione ci regalava. Non era tanto il desiderio di interagire con altri maschi il fulcro del nostro piacere, ma il fatto di farlo mentre io la guardavo o, meglio, mentre lei lo faceva sapendo che io la stessi osservando. Di colpo la nostra vita sessuale è cambiata radicalmente. Non è che ci siamo buttati allo sbaraglio, al contrario, abbiamo pianificato situazioni, momenti, per il nostro piacere che, poi, si sono rivelate essere di un erotismo sconvolgente. Lentamente ho preso a farla esibire in posti e luoghi dove nessuno ci conosceva, facendola indossare abiti un po’ più corti e tacchi sempre più alti e questo, naturalmente, la faceva eccitare così tanto che a volte eravamo costretti a fermare l’auto e scopare direttamente sul sedile, perché l’eccitazione era talmente elevata che nessuno dei due riusciva a resistere fino a casa. Per tre anni, questo gioco ci ha letteralmente fatto impazzire. Poi, circa due anni fa, poco dopo la laurea di mio figlio, anch'egli in architettura, siamo andati una settimana in vacanza io e lei da soli, in Croazia. Appena giunti ci siam resi conto che su quelle spiagge, star nudi era qualcosa di assolutamente normale e, se all’inizio, è stata un po’ titubante, anche Anna, alla fine, ha accettato di prender il sole nuda. Naturalmente vederla desiderata da altri maschi che si masturbavano per lei, mi ha eccitato ancor di più ed una sera, mentre eravamo seduti in un piccolo ristorante, un uomo seduto al tavolo accanto al nostro, per tutta la serata ha continuato a fissare mia moglie con occhi carichi di desiderio. Quella sera non so cosa mi abbia preso, ma, usciti dal ristorante e visto che lui continuava a seguirla con lo sguardo, anziché andare verso il centro della città, mi sono diretto verso il porticciolo e, giunti all’estremità del molo, in una zona abbastanza buia, con lui che ci aveva seguiti a distanza, ho chiesto ad Anna una cosa che, in un primo istante, l'ha abbastanza sconvolta.


«Perché non provi a giocare con lui qui, adesso, davanti a me?»


Lei mi ha guardato certamente sorpresa, poi si è girata verso il tizio che era a poca distanza da noi e, con un cenno, l’ha fatto avvicinare. Giunto a breve distanza da noi, lei si è inginocchiata davanti a lui e, in un attimo gli ha estratto il cazzo dai pantaloni, abbastanza lungo ma non troppo grosso. Sempre guardandomi fisso negli occhi, ha preso a leccare e segare quel tizio che gemeva in maniera decisamente soddisfatta. Anch’io avevo il cazzo in mano e Anna alternava la sua bocca tra il mio e quello dell'altro. È stato lui il primo a venire con un grido quasi soffocato, schizzando il suo seme sul viso di mia moglie. Dopo averlo spremuto bene, l’uomo ci ha rivolto un inchino e se n’è andato. Allora io ho sollevato mia moglie e, dopo averla appoggiata al muretto, ho preso a scoparla come una puttana.


«Troia! Puttana! Senti come me lo fai diventare duro quando fai la zoccola con un altro?»


Lei era eccitata in maniera da non credere.


«Porco, maiale! Ammettilo che ti è piaciuto da morire vedermi succhiare quel cazzo e, soprattutto, vederlo che mi copriva la faccia di sborra. Sei un maiale! Sei un porco! E adesso voglio che mi scopi, facendomi sentire quanto hai gradito che io faccia la puttana per te.»


Sono venuto dentro di lei, inondandole il ventre con una sborrata da produzione industriale. Il giorno successivo, siamo andati in una piccola spiaggia, dove abbiamo fatto la conoscenza di Mario, un singolo molto simpatico ed educato. La sua età era di poco superiore alla nostra, ma il suo modo garbato ha saputo conquistare la nostra simpatia. Abbiamo passato l’intera giornata a parlare con lui e ci siam resi conto che era molto esperto, sia in esibizionismo che nel gioco che avevamo da poco scoperto.


«Stefano, devi capire che il potere della mente è di gran lunga più forte di qualsiasi viagra esistente al mondo. Una donna bella come Anna è già, in sé per sé, qualcosa che eccita la fantasia di ogni maschio per la sua prorompente bellezza; se poi aggiungi che fra di voi c’è una stupenda complicità, è assolutamente normale che il vostro gioco ecciti anche altri in maniera così travolgente. Son sicuro che il passo successivo sarà quello di volerla veder far sesso con un altro uomo e questo sarà il punto di svolta del vostro rapporto. In quel momento dovrai decidere se continuare ad interagire con lei o fare il cuckold sic et sempliciter.»


Ho riflettuto molto sulle sue parole e soprattutto sul fatto che non mi sentivo ancora pronto per esser un cuckold. La cosa che invece mi faceva impazzire era la sensazione provata quando Anna aveva preso in bocca il cazzo di quello sconosciuto, la sera prima. Una emozione così forte che al solo pensiero mi veniva duro come il marmo. Quella sera siamo andati a cena insieme a lui ed Anna era davvero molto intrigante. Indossava un abitino non troppo lungo, nero, con spacco laterale, la scollatura, non troppo esagerata, lasciava intravedere un reggiseno di pizzo, con sotto un perizoma quasi invisibile, trucco leggero, capelli mossi, scarpe dal tacco 12. Mario quando l’ha vista, le ha esternato tutti i possibili complimenti e la sua forte ammirazione. Durante la cena, ho fatto in modo di lasciarli soli e questo ha rafforzato un po’ la loro tresca, così, quando siamo usciti, lui ci ha invitato nel suo appartamento, a bere un liquore che fanno da quelle parti. Una volta in casa, io ed Anna ci siamo dati uno sguardo d’intesa e, mentre eravamo tutti e tre seduti sul divano, a sorseggiare il liquore, io ho allungato una mano ed ho accarezzato le cosce di mia moglie, che si è girata verso di me e mi ha baciato in bocca, mentre schiudeva le gambe. Lui è rimasto ad osservarci in silenzio e, solo quando io, con uno sguardo intesa l’ho invitato ad allungare le mani su di lei, ha preso a risalire la coscia di mia moglie, accarezzandola lentamente per vagliare la sua reazione. Anna si è staccata da me, mi ha guardato dritto negli occhi e quando io le ho fatto un cenno di assenso, si è girata verso di lui e l’ha baciato in bocca. È stato un momento sconvolgente! Ho sentito qualcosa di strano dentro di me, un misto di piacere, eccitazione, gelosia, paura e profondo orgoglio. I due hanno limonato per un po’, mentre lui ora le accarezzava la fica da sopra il sottile tessuto del perizoma. Io mi son alzato e inginocchiato fra le cosce di mia moglie, le ho sfilato lo string e subito ho preso ad affondare la mia lingua fra le valve della sua figa. Il profumo del suo piacere era qualcosa di inebriante, che mi stordiva, e quando la mia lingua, ha preso a scorrere lungo lo spacco della sua figa ed è risalita su, fino a quel bottoncino duro e molto sensibile, lei ha serrato di colpo le gambe, bloccando la mia testa ed ha cominciato a gemere, mentre continuava a baciare Mario. Il suo corpo ha preso a vibrare, a tremare in maniera sconvolgente, mentre ora le mani di lui le carezzavano il seno e ne stimolavano i capezzoli, facendola gemere ancor di più, mentre la mia bocca veniva riempita per la prima volta da un orgasmo. Ho bevuto quel piacere fino all’ultima goccia, mentre mia moglie continuava a tremare e gemere di piacere sotto le nostre mani. Ad un tratto ci siamo staccati, lei si è alzata in piedi davanti a noi e, con fare lento e molto lascivo, ha fatto cadere per terra tutti i suoi indumenti, rimanendo meravigliosamente nuda. L’abbiamo imitata in un attimo e tutti e tre nudi ci siamo portati sul letto e, sdraiati di lato a lei, abbiamo preso a baciarla e carezzarla facendola godere moltissimo. Mario si è rivelato un uomo molto esperto e anche lui ha fatto godere Anna, leccandola avidamente fra le cosce, mentre lei si infilava la sua splendida verga tutta in bocca. Anche lui ha una bella dotazione ed ho provato molto piacere nel vedere con quanta abilità mia moglie se lo spingeva giù per la gola, strappandogli gemiti e, dopo che lei ha goduto sotto i colpi della sua lingua, lui si è staccato ed ha sfilato il cazzo dalla bocca di mia moglie, mentre si complimentava per la sua bravura.


«Caspita! Ha una bocca che è qualcosa di superbamente meraviglioso!»


Per un lungo istante siamo rimasti tutti e tre immobili. Entrambi tenevamo il cazzo in mano, teso e duro, ma sembrava che nessuno di noi due fosse pronto ad andare oltre. Ho fissato Anna negli occhi e vi ho letto il desiderio di non fermarsi, quindi mi sono girato verso Mario e appoggiando una mano sulla sua spalla l'ho invitato a scopare mia moglie.


«Dai, prendila tu! Voglio vedere mia moglie godere sotto i colpi del cazzo di un altro uomo.»


Lui ha guardato Anna, le ha sorriso, poi si è inginocchiato fra le sue cosce e dopo aver spennellato più volte la grossa cappella lungo le labbra della fica di mia moglie, che, già fradicia di umori, teneva le cosce aperte, pronta a riceverlo, lui lentamente le è scivolato tutto dentro. Quando ho visto il corpo di Mario aderire a quello di mia moglie e la bocca di lei spalancarsi senza emettere nessun suono, dentro di me ho provato una forte eccitazione, che quasi mi ha fatto godere all’istante. Finalmente vedevo i miei sogni realizzati e finalmente vedevo esattamente quello che volevo vedere: mia moglie scopata da un altro maschio! È stato qualcosa di sconvolgente. Lui ha preso a pomparla movendosi con un ritmo abbastanza veloce e cadenzato. Lei ha preso a godere un orgasmo dopo l’altro e, ad ogni orgasmo che raggiungeva, girava il suo sguardo verso di me. Ad un tratto ha allungato le mani e ha preteso la mia presenza accanto a sé. Inginocchiato di lato alla sua testa, ho visto il suo viso sfatto dal piacere e poi la sua mano si è sollevata, ha afferrato il mio membro e l’ha portato alla bocca. Ha preso a succhiarlo per un po’, fin quando Mario si è sfilato da lei e l’ha costretta a girarsi in ginocchio; posizionatosi dietro di lei, ha preso a penetrarla tenendola per i fianchi, mentre io, sdraiato davanti a lei, le offrivo il mio cazzo da succhiare. Ad ogni affondo di lui, lei riceveva tutto il mio cazzo in fondo alla gola. L’abbiamo sentita godere ancora altre volte, fin quando lui, dopo un ennesimo orgasmo, si è sfilato da lei ed ha cominciato a schizzare sopra la sua schiena, ricoprendola di sborra. Anch’io, non ho resistito a quella visione così forte e le ho riversato in bocca tutto il mio piacere. Siamo rimasti sdraiati in silenzio per alcuni istanti, poi lui si è complimentato con Anna per la sua potente carica erotica. Dopo esserci dati una ripulita, siamo usciti e tornati al nostro alloggio; appena dentro, senza che nessuno dei due dicesse nulla, ci siamo immediatamente spogliati e sdraiati sul letto; abbiamo cominciato a scopare come se tutto il piacere provato prima non fosse mai esistito. È stata una scopata lunga, intensa e molto appagante. Ho sentito Anna godere ripetutamente, mentre la sbattevo come un toro scatenato. Alla fine le ho riversato in corpo tutto il mio piacere e, sdraiati di lato, siamo rimasti abbracciati. Il sonno ci ha sorpresi e all’alba eravamo ancora abbracciati. Lei si è svegliata un attimo prima di me, ho sentito la sua bocca baciare la mia, e scendere giù lungo il mio corpo fino ad impossessarsi ancora del mio sesso che è subito diventato duro. Sono rimasto un po’ stupito dalla mia repentina erezione, mentre la sua bocca continuava ad indugiare lungo l’asta ed a succhiare le palle, facendomi gemere di piacere. Quando si è resa conto che ero all’apice dell’erezione, mi ha spinto a sdraiarmi supino e, di colpo, è salita su di me e si è impalata sulla mia verga. Ha preso a ondeggiare avanti/indietro offrendomi il suo splendido seno da succhiare e da godere. I suoi ripetuti orgasmi hanno rotto il silenzio della stanza e, alla fine, stremata, prima ancora che io avessi raggiunto l’orgasmo, si è sdraiata su di me. La sua voce, resa languida dal piacere, ha riempito di gioia il mio cuore.


«Ti amo! Ti amo come non ha mai amato nessuno in vita mia e poi, son contenta di passare la mia vita sempre così, in maniera così tenera, con te. Ieri sera ho provato un’emozione indicibile quando mi hai offerto a lui e, nello stesso tempo, ho goduto tantissimo nel vedere te che mi osservavi mentre scopavo con lui. È stato qualcosa di veramente sconvolgente, ma non tanto per il fatto che Mario è sicuramente un attimo amante, bravo nel far godere una donna ed un ottimo stallone da monta o perché mi ha chiavato in maniera molto appagante, quanto per il fatto che tutto è avvenuto sotto i tuoi occhi pieni di lussuria. È qualcosa che mi manda ai pazzi veder il tuo viso che si illumina nel vedermi godere, mentre lui mi sbatte con furia e mi scopa come una troia. Grazie, amor mio. Grazie perché mi regali queste emozioni così belle e intense.»


Stretta a me, l’ha baciata e spintala di lato, ho preso a scoparla come un toro scatenato. Ero così eccitato che mi è bastato poco per riversarle in corpo tutto il mio piacere, proprio nello stesso istante in cui anche lei raggiungeva un ennesimo orgasmo. Soddisfatti siamo rimasti abbracciati e, con le lacrime agli occhi, ho esternato il mio piacere.


«Non devi ringraziarmi, perché è una cosa che abbiamo voluto entrambi. È stato un momento, anche per me, così intenso e sconvolgente che, al solo pensiero, come vedi, godo all’istante. È stato veramente bello vederti godere sotto i colpi della sua verga, mentre ti sbatteva come una troia e, soprattutto, è stato meraviglioso schizzare nella tua bocca nello stesso istante in cui lui ha preso ad eruttare sulla tua schiena. Io ti amo e questo per me è solo un gioco, che spero che in nessun modo vada ad intaccare il nostro amore, il nostro rapporto e la profonda fiducia e stima che ho nei tuoi confronti. In qualunque momento dovessi ritenere che il nostro rapporto possa esser in pericolo, interromperemo senz'altro il gioco, perché l’unica cosa che dobbiamo perseguire è la tua felicità, il tuo piacere ed il tuo amore.»


Abbiamo trascorso il resto della settimana in compagnia del nostro amico ed abbiamo fatto sesso ancora altre volte con lui, sempre sotto il mio attento sguardo. Estasiato, ha ammirato Anna godere sempre di più. Tornati nella nostra città, abbiamo potuto constatare che Mario non abitava molto lontano da noi e così abbiamo ripetuto altre volte quel gioco. Spesso e volentieri, Anna ha voluto esser posseduta in doppia da noi, cosa che l’ha fatta godere in maniera incredibile. Poi, circa un mese fa, avevamo programmato di passare una serata insieme, ma all’ultimo momento ho avuto un impegno e tutto è stato rinviato. Alcuni giorni dopo, mentre parlavo con Anna per riprogrammare quel nostro nuovo incontro con Mario, che ormai era diventato il nostro bull di fiducia, ad un tratto, dentro di me, è affiorata un’idea un po’ strana che le ho subito esternato.


«Forse non avremmo dovuto rinunciare a quella serata. In fondo di Mario mi fido e ho piena fiducia in te, quindi avresti anche potuto andar da sola e passare la serata con lui.»


Questa nuova idea mi ha procurato un’erezione incredibile e lei non ha potuto non mostrarsi sorpresa.


«Perché avrei dovuto accettare di passare la serata con lui, da sola? Ogni volta che siamo stati insieme è sempre stato molto bello, perché tu mi guardavi mentre godevo con lui, quindi, perché ora vuoi che io lo faccia da sola?»


L’ho guardata ed ho notato un certo velo di preoccupazione nei suoi occhi, quindi ho cercato di rasserenare la sua mente.


«È vero, quello che dici è esattamente quello che abbiamo sempre fatto. È per questo che, forse, questa volta avremmo dovuto sperimentare qualcosa di nuovo. Potrebbe esser interessante vederti il giorno dopo e sentire te che mi racconti tutto ciò che è avvenuto con lui, senza la mia presenza. Tutto questo nasce dal fatto che ho piena fiducia sia in lui che in te, soprattutto perché questo nasce dal desiderio di vedere cosa succede se sei lontana dal mio sguardo. È una cosa che non abbiamo mai fatto e, quindi, potrebbe esser interessante sperimentare.»


Lei mi ha guardato un po’ titubante, poi, ha si è tuffata in un’attenta riflessione su come avrebbe potuto essere un’esperienza completamente nuova da vivere. Ieri sera, per la prima volta, è uscita da sola e lui era fuori ad attenderla; insieme se ne sono andati, mentre io son rimasto in casa, sconvolto da una montagna di pensieri. Avevo sensazioni molto contrastanti. Un misto di gelosia e piacere, mi hanno procurato un’erezione sconvolgente e mi sono masturbato, pensando a lei che, in qualche modo, era a sua completa disposizione e questo mi faceva impazzire. Ho vissuto una notte insonne, immaginandola in mille modi e mille posizioni ed ora che la vedo tornare, son curioso di sapere da lei quali sensazioni ha provato. Appena dentro, mi rendo conto che il suo sguardo non è esattamente felice e mi liquida velocemente, dicendo che è stanca e che, dopo aver riposato un po’, mi racconterà tutto. Passo delle ore sui carboni ardenti e, quando lei si sveglia, mi bacia, mi abbraccia e guardandomi dritto negli occhi, le sue parole sono qualcosa di veramente sconvolgente.


«Mario è una persona stupenda, capace di farmi godere molto e intensamente. Aveva in programma una serata veramente stupenda, durante la quale mi ha esibito e masturbato davanti ad alcune persone, che si sono segate per me e mi ha anche scopato sotto lo sguardo estasiato di un altro uomo, che mi ha sborrato sui piedi. Il resto della serata lo abbiamo passato in casa sua, prima sotto la doccia e poi nel suo letto, dove, ripetutamente, mi ha posseduto facendomi godere moltissimo. Questo sicuramente ti farà molto felice, ma non fa felice me. È stato molto bello, intenso e, per certi versi, anche molto appagante, ma è mancato l’elemento più importante di tutta la serata: il tuo sguardo. Senza i tuoi occhi addosso, io non godo. Sì, fisicamente raggiungo l’orgasmo, urlo e strillo di piacere, ma nella mia mente, nel mio cuore, nel mio esser troia per te, mi mancano i tuoi occhi. Senza i tuoi occhi io non sono niente, non sono appagata da nulla. Ti prego, non chiedermi mai più di ripetere una simile esperienza. Io godo, se vedo che ammiri il mio esser puttana. Raggiungo l’orgasmo quando leggo il piacere nei tuoi occhi e mi sento troia quando tu accarezzi il mio corpo, mentre un altro mi monta e mi spacca in due.»


Alcuni giorni dopo, ne abbiamo riparlato con Mario e anche lui ha convenuto che il gioco è bello se siamo tutti e tre insieme ed io, di questo, sono così immensamente felice che ho abbracciato mia moglie e proprio non so se, in futuro, ripeteremo quest’esperienza. Per il momento son felice ed appagato per tutto quello che insieme siamo capaci di donarci.


 


 

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Categorie: Racconti Cuckold