La mia storia
Io sono siciliano e mi chiamo Carlo ed avevo 27 anni. Lavoravo, dipendente statale, in Lombardia ero celibe in quanto non avevo trovato la mia anima gemella anche se avevo frequentato varie ragazze, senza mai aver alcun rapporto sessuale, al fine di addivenire ad un eventuale fidanzamento. In quegli anni 80, da noi nel meridione, due giovani si potevano solo fidanzarsi per potersi frequentare e conoscere ma sempre con la presenza di un familiare (fratelli, cugini o parenti). Pertanto, i primi rapporti sessuali si potevano ottenere solo dopo il matrimonio. I quegli anni l’eccitazione era persistente, avere 20/25 anni si era ingrifato permanentemente e l'unico modo per scaricare la mia tensione era nell’andare a prostitute però presso abitazioni private. Infatti, quando sono stato a Roma ho conosciuto una donna che si prostituiva nella zona dell’Università e qua ci andavo almeno una volta a settimana o quando ero al mio paese vi era una piccola via dove le prostitute, in piccoli locali (tipo case chiuse del nord Europa), esercitavano il proprio mestiere e ricordo che proprio in uno di questi locali sono stato sverginato e per la mia goffaggine e inesperienza la meritrice si è accorta della mia prima volta.
Nel mio caso, successe che una mia intima parente durante una passeggiata in paese ebbe modo di incontrare una sua conoscente matura che era accompagnata dalla propria figlia Laura di anni 21. Questa ragazza era molto bella, fisico asciutto, alta 1,70, cappelli lunghi fino alle spalle neri e lisci, un bel seno della 4° misura e un sedere bello rotondo e sodo. I due gruppi si fermarono per salutarsi e parlare ma intanto osservano bene la ragazza.  Questi parenti, conoscendo bene la mia necessita di volermi accasare, mi organizzano un incontro a casa di una amica dei due gruppi e così una sera d’inverno i due ragazzi Carlo e Laura si incontrano con la presenza di conoscenti di ampi i lati. Si chiacchiera, si osservano e poi ognuno se ne va nella propria abitazione. Al ragazzo la Laura gli è subito piaciuta ed ha fatto sapere che per lui era tutto ok. Alla ragazza, giunta la proposta di fidanzamento, un po’ titubante e indecisa ma invogliata dai propri genitori, acconsente al nostro fidanzamento.
Dopo un paio di giorni si organizza a casa di Laura un incontro di conoscenza tra i miei e i suoi genitori nonchè  i parenti prossimi (fratelli, sorelle, cognati e nipoti). 
E così, poiché essendo nel periodo pasquale ed avevo pochi giorni di ferie e dovevo partire per Milano, dove lavoravo, io e Laura e con la presenza costante dei suoi genitori, abbiamo iniziato a conoscerci e giocare con i nostri sensi stuzzicandoli in situazioni cariche d’erotismo in quanto ancora si può dire che non c’era amore. Sino ad ora ci eravamo limitati a semplici occhiate seducenti, a frasi invitanti, a volte esplicite altre velate, a lievi carezze anche se molto intime e anche a qualche fugace bacio. Era chiaro che prima o poi saremmo andati oltre anche in considerazione del limitato tempo a noi a disposizione. 
Infatti dopo pochi giorni avvenne la mia triste partenza. Con Laura iniziò una continua corrispondenza epistolare dove si esternavano i nostri sentimenti, le aspettative e i desideri. Inoltre ogni sera ci sentivano col telefono a gettoni (allora non esistevano i cellulari) e intanto scorreva il tempo con l’arrivo dell’estate. 
Nel periodo estivo sono tornato a casa, tutti e due eravamo liberi e insieme ad una nipote andavamo al mare. Sulla sabbia stendevamo i nostri asciugamani e ci stendevamo sopra dopo che le due ragazze si stendevano la crema solare sulla pelle dorata. I costumi delle femmine erano interi, la mia Laura usava un costume intero di colore nero leggermente sgambato e con delle grandi coppe da contenere i suoi seni di 4^ misura.
Appena arrivati facevamo il bagno ed io cercavo di fargli imparare a nuotare e quindi allungavo le braccia e Laura si allungava sopra dove io potevo palpare i seni con un braccio mentre l’altro lo posizionavo sul monte di venere. Questo gioco era gradevole per entrambi perché tra le risate, le grida di spavento quando io tentavo di lasciarla sola e i continui palpeggiamenti delle zone genitali si usciva dall’acqua esausti ed allegri.  Quando poi distesi sui teli vedevano che la nostra accompagnatrice si appisolava, noi messi sul fianco e uno di fronte all’altro ci toccavamo, io dalle ascelle del costume toccavo le sode mammelle con una mano mentre con l’altra mi infilavo dall’inguine e ravanavo le labbra della figa ricoperta da una folta peluria di riccioli neri come la pece. Lei, con una mano mi toccava il cazzo bello duro all’interno del costume. In tutti questi mesi non abbiamo mai fatto l’amore se non una volta che ero a letto a casa mia perché avevo un po’ di febbre influenzale e così mio padre è andata a prenderla in casa sua per stare quella giornata insieme a noi. In tale occasione, Laura stando al mio capezzale e coccolandomi ha avvicinato le sue calde labbra alle mie baciandoci con la lingua intensamente. Il mio pene ha iniziato a dare i primi segni di vitalità anche perché veniva strizzato dalle mani di Laura e perciò preso dalla voglia ho fatto avvicinare il suo bellissimo viso alla mia zona inguinale. A questo punto lei mi disse che era la prima volta che prendeva un pene in bocca  e non sapeva come fare. Io gli disse che doveva di immaginare di leccare un gelato e di andare su e giù con le labbra e così ha fatto. Io lo sentivo muoversi dentro ed esplorare la mia intimità’, muoveva le dolci labbra dentro e fuori molto lentamente e mentre lo faceva si leccava le labbra quel piacere sottile che mi arrivava fin al cervello. Le sue labbra si appoggiarono sulla mia pelle, sull'inguine, baciandomi. Scese sui testicoli, riempiendosi la bocca prima con uno e poi con l'altro, leccandoli, succhiandoli e mordendoli delicatamente. Le sue mani intanto si erano serrate entrambe sul mio pene, muovendosi all'unisono.
Quando stavo per venire glielo disse e lei si staccò e mi lasciò sborrare sul ventre e asciugandomi con dei fazzolettini di carta. Dal mio viso Laura vide la mia delusione, la mia rabbia per non aver inghiottito la mia sborra. Lei capì la mia amarezza e mi disse che era stata la prima volta di aver fatto una fellatio ed aveva un tabù per il sapore della sborra.
Dopo circa un mese, eravamo agli inizi del mese di agosto del 1983, un mio parente con tutta la sua famiglia e un cugino con la moglie avendo una casetta ciascuno e ci hanno invitati a me e Laura di unirci a loro per trascorrere un  fine settimana al mare. La casetta era sotto una pineta, all'interno di una tendopoli, al limite di un spiaggia di sabbia bellissima e larga. Siamo arrivati il venerdì mattina  e dopo aver sistemato i superlettili (camere, cucina, tavolini, etc. ci siamo recati a fare il bagno tutti insieme in quanto eravamo stanchi e sudati. I primi due giorni trascorsero normalmente giocando con i tre nipoti adolescenti sia sulla spiaggia che in acqua senza che sia io che Laura avessimo avuto qualche attimo di intimità in quanto avevamo sempre gli occhi puntati addosso. La sera quando era ora di andare a dormire, Laura era obbligata a coricarsi insieme ai suoi nipoti mentre io avevo la brandina nella stanza attigua alla camera da letto della coppia di cugini. L’unico contatto con Laura l’ho avuto la domenica pomeriggio, dopo aver pranzato naturalmente tutti insieme e fatto un breve pisolino. Mentre tutti si stavano recando in spiaggia, Laura mi si è avvicinata in un orecchio mi disse che doveva fare la pipì mentre il bagno era occupato ed aveva pensato di farla all'esterno al limite dell'area tende e che aveva paura che qualche visitatore della  pineta l’avrebbe importunata. Così tutti e due ci siamo distanziati dalla tendopoli di circa cinquanta metri tra le dune e lei si è scostato il costume intero dall’inguine, si è accosciata e ha fatto un bel zampillo di urina che ha creato un corto rivolo di umido nonostante sotto era sabbia.     
Io per quella visione ero al settimo cielo, la sua mano calda e morbida che frugava nel suo intimo per asciugarsi mi piaceva da morire, il mio cazzo era bello duro, pulsante, fremente. Così appena si alzò in piedi la presi per le braccia e unimmo le nostre labbra vogliose e con le lingue che si attorcigliavano tra di loro succhiando e mescolando la saliva delle nostre bocche. Al che io gli disse: Laura ho una voglia pazzesca, non posso andare sulla spiaggia in questo modo ed avevo le palle e il cazzo che mi faceva molto male.  Aveva una fregna abbastanza pelosa, di un nero scuro, e due labbra umide e vogliose.
 Lei vedendo il mio stato ed essendo anche lei in uno stato di agitazione e con la fighetta che sbrodolava umori, si è seduta per terra dando le spalle ad una duna. Ha scostato di nuovo il costume intero di colore nero dall’inguine facendomi vedere per la prima volta il sesso della mia fidanzata in tutta la sua fresca e giovane bellezza e quella bella selva di peli ricci lucidi di umori. Io mi sono inginocchiato davanti alle sue gambe larghe sapendo che era ancora vergine. Afferrò il mio cazzo turgido e lo guidò con lentezza tra le sue labbra.
Io cautamente appoggiai il mio cazzo duro alla sua fighetta e lei mi disse: “ora , voglio che me lo metti dentro” ed io delicatamente, in quanto era molto stretta, spinsi dentro aspettando di rompere l’imene ma invece entrò senza difficoltà tutti i 16 cm. di lunghezza fino a toccare i coglioni nella sottostante della figa. Sentii un calore inedito, difficile da spiegare. Sentivo la vagina di Laura aprirsi al passaggio della cappella gonfia. Lei sospirava, ogni tanto strizzava gli occhi, Mise le mani sulle mie natiche ed iniziò a dettare il ritmo di entrata ed uscita in lei. Si iniziò a bagnare per bene e il ritmo aumentò.
Dopo qualche minuto di bordate e a seguito dell’entusiasmo della scopata per tutti e due, sentì raggiungere l’orgasmo in contemporanea e stavo per  venire e all’improvviso ritirai il pene dalla tana e lasciai che le mie palle si svuotassero sul ventre di Laura. Stanchi la aiutai ad alzarsi e iniziammo a correre verso il bagnasciuga e ci siamo buttati in acqua anche per togliere gli aloni di umido che si notavano sui nostri costumi.  Mentre eravamo in acqua noi due soli perché i nostri parenti erano un po’ distanti, nella mia mente mi è scattato una serie di dubbi e ho preso Laura di fronte per le braccia e gli ho detto: “Mi sai spiegare perché il mio cazzo non ha trovato difficoltà nella penetrazione e perché non ho notato neanche un goccio di sangue a seguito della rottura dell’imene e perché hai accettato di far l’amore con me per la prima volta?”
Laura, sentendo ciò si è appoggiata alla mia spalla e ha iniziato a piangere e far scorrere grosse lacrimoni sulle sue tenere guance,  guardandomi nelle pupille degli occhi.  
Io gli accarezzavo i lunghi capelli dicendogli:” Calmati e raccontami tutto quello che ancora non mi hai detto”.
Laura: “Si, è vero, non ero vergine ma avevo paura di dirtelo. Non so cosa avresti pensato e non so cosa farai ora. Il fatto è successo l’anno scorso nel periodo di carnevale. Io andavo a ballare con i miei amici presso delle abitazioni private ed in questa occasione ho incontrato un ragazzo che mi faceva il filo. Io che non avevo mai avuto nessuno ragazzo, mentre vedevo che alcune mie amiche avevano il moroso ed erano felici. Così dopo una serie di bacetti dati di nascosto negli angoli delle stanze o fuori sulla veranda, al secondo giorno di ballo io ero presa di lui, il ragazzo che per primo era entrato nei miei sogni di adolescente, quando il mio corpo aveva iniziato il processo di maturazione che l’hanno portato ad essere così com’è oggi,  siamo usciti fuori e ci siamo spostati con la sua autovettura in una zona vicina e isolata. 
Io ero vestita normalmente, un maglione corto e un paio di pantaloni, lui mi tolsi il maglione e mi slacciò il reggiseno, mi fece sedere sopra di lui e si ritrovò le mie tette sul viso. Le prese tra le mani baciandomi ancora, poi spostò la bocca sui capezzoli e li leccò facendomi eccitare non poco. Poi mi fece sedere sul lato passeggero e  gli tolsi la maglia e gli slacciai i pantaloni, lui si alzò e se li tolse, poi li tolse a me.
Lui fece scivolare la mano tra le mie gambe toccandomi da sopra le mutandine, poi mise la mano dentro sentendo che ero già tutta bagnata e me li sfilò.
Sentii le sue dita infilarsi nella mia figa umida e spingere, allargai le gambe per farmi masturbare meglio. Ero eccitatissima, lo volevo tutto dentro ed aveva un membro molto duro di circa 18 cm. ma largo di circonferenza.  
Lui mi abbasso lo schienale della sedia e prese dal cruscotto una confezione di preservativi e ne aprì uno e se lo inserì nel pene.  
Mi allargò le gambe, scese giù, mi baciò la figa e tirò fuori la lingua per leccarla tutta dall’alto al basso, si spostò sul clitoride e leccò anche quello, poi lo succhiò.
La mia voglia di lui cresceva sempre di più, ero fradicia e vogliosa, si distese sopra di me e appoggiò la sua cappella grossa sulla mia figa strusciandola sul clitoride e leccando con le sue labbra i capezzoli, il collo e le tette. Con le mie mani presi il suo cazzo per introdurlo piano e lentamente. Evidentemente sapeva di avere un cazzo grosso di circonferenza della mia fighetta vergine e di doverci andare piano.
La cappella entrò dentro le labbra e forse per la troppa eccitazione giunse ad un orgasmo violento con vari spruzzi di sborra che riempì il serbatoio del preservativo. Delusi entrambi per la brevità del rapporto,  ci vestimmo e abbiamo continuato la serata di ballo. 
La sera successiva, si sono ripetuti i preliminari in sala e dopo ci siamo allontanati sempre con la sua autovettura. Questa volta, data l’esperienza della serata precedente, dove sentii che ero troppo stretta, iniziò  a leccarmi le tette e le labbra della figa per farmi bagnare di più. Dopo aver inserito il preservativo, riprovò a spingerlo dentro e questa volta scivolò meglio. Io ho sentito un forte dolore come se si fosse lacerato l’utero ma dopo il dolore si trasformò in piacere. Un orgasmo così intenso e prolungato non ricordo di averlo mai provato. Ci vogliono almeno un paio di minuti prima che ritorni vagamente cosciente di dove mi trovo e di ciò che è accaduto. Lui accelera i colpi fino a sborrare in fica tutto lo sperma che ha e che non deve essere poco a giudicare dal numero di colpi finali. Ora si che ero soddisfatta !!! Estrae il cazzo non più duro e sulla punta del serbatoio del condom c’erano tracce di sangue di un rosso vivo. Io rimasi gelida e preoccupata.  
Ci pulimmo, ci aggiustiamo e ricordo che lui mi guardò dicendomi: “che scopata e non credevo che eri vergine!!! Sei stata la padrona del mio cazzo!!!” Io per l’ansia e il dolore nella zona inguinale ritornai a casa mia, mi chiusi in bagno, mi lavai nel bidet con acqua fredda e mi cambia gli slip perché quelli tolti avevano una grossa chiazza di sangue. Dopo tre giorni, nel tardo pomeriggio, ho preso il mio ciclomotore e sono scesa in paese e da una cabina telefonica ho chiamato quello che ritenevo il mio ragazzo e abbiamo preso un appuntamento per vederci quella sera. All’orario stabilito si è presentato in macchina e io salita a bordo mi ha portato in una abitazione estiva vicino al mare.  Appena entrati si avvicinò a me e mi baciò sulle labbra, prima dolcemente, poi con più decisione infilando la lingua nella mia bocca ed inducendo la mia a fare altrettanto. Il bacio durò pochi minuti che a me parvero secoli, mi porto in una camera matrimoniale, io lo seguii e quando ci ritrovammo in piedi una di fonte all’altro mi prese il viso con le mani e mi baciò ancora, con grande passione ed io ricambiavo i suoi baci cercando di fargli capire che mi sarei spinta ancora più in là.
Lui capì dai mie baci che volevo che fosse lui il mio e unico primo uomo, così iniziò a spogliarmi, in pochi attimi mi tolse la camicetta ed i jeans e mi fece distendere sul letto; lui si tolse la maglietta ed i pantaloni e si sdraiò accanto a me. Ci baciammo ancora, quindi lui mi tolse il reggiseno iniziando a baciare i mie grandi e bianchi seni e ad assaporare il sapore dei miei capezzoli; scese quindi sul mio ventre, carezzando con la lingua ogni lembo di pelle fino a che, togliendomi gli slip, incontrò il mio fiore aperto giorni prima da lui, circondato da un incolto giardino nero, mi baciò lì dove lui mi aveva baciata prima e questo mi provocò un brivido intenso che mi fece inarcare la schiena come a volergli offrire ancor più della mia intimità.
Dopo avermi esplorata tornò al mio viso, mi baciò e si sdraiò accanto a me, voleva che fossi io ora ad esplorarlo ed io così feci, lo baciai e accarezzai su tutto il corpo, cercando di nascondere il desiderio di vedere il suo sesso eretto, fino a che giunsi proprio lì: gli slip colorati erano per lui una gabbia da cui lo liberai per poterlo vedere in tutto il suo splendore, era bellissimo ed aveva un odore eccitante, ma io volevo sentirne il sapore e così, seppur timidamente cominciai a leccarlo con la punta della lingua e con le labbra, quindi lui mi afferrò il capo con la mano spingendomi ad inghiottirlo quasi tutto. Mi muovevo lentamente per assaporare bene quel momento, sentivo l’eccitazione di lui che all’improvviso venne nella mia bocca ed io con un conato di vomito e disgusto (non so perché) corsi in bagno e buttai tutto lo sperma in bocca nel lavandino e mi sciacquai  il cavo orale (tanto che fino ad oggi anche con mio marito faccio il pompino ma  mi fermo prima che lui eiacula). Sentivo la sua lingua in gola e le sue mani che carezzavano ogni centimetro del mio corpo. Ora ero di nuovo io ad essere sdraiata, capivo che stava arrivando il gran momento; Lui era su di me, le mie gambe erano aperte, con una mano stava guidando il suo sesso nella mia fichetta da poco deflorata, dopo aver inserito il preservativo perché io ancora non assumevo la pillola e mi disse ‘ora potresti sentire un po’ male’ e lo sentii entrare in me, aveva ragione avevo sentito dolore ed ora mi aspettava solo il piacere, il godimento. Lui iniziò a muoversi in me, prima piano poi sempre più veloce, io ero ormai in una dimensione nuova in cui cercavo di rimanere più a lungo possibile, stringendolo a me più che potevo, con le mani, con le gambe e con tutto il mio corpo, quando dentro di me sentii esplodere un piacere intensissimo, diverso da tutti quelli che avevo provato prima: era il mio primo orgasmo. Lui se ne accorse da come io lo strinsi ancor più forte a me e da come il suo sesso aveva inondato me, quindi aumentò la forza del suo movimento ed uscì da me, il suo sesso rimase tra i nostri corpi stretti e finalmente liberò il suo seme caldo sul mio ventre, dopo aver tolto il condom.
Di noi ora erano rimasti solo i corpi sudati, stremati e ricoperti dell’essenza dei nostri sessi.
Arrivati a questo punto, io gli ho chiesto quali erano le sue aspettative e i suoi propositi per una vita in comune non celata dato i miei sentimenti nei suoi confronti ed egli, preso alla sprovvista, mi riferiva che non si sentiva di vivere una vita palese e non sentiva nessun sentimento nei miei confronti se non fare solo e semplice sesso. Alchè io lo salutai e mi ritirai a casa mia nel totale sconforto e non risposi più alle sue chiamate telefoniche o a solleciti da parte di amici comuni. Qua finisce questa storia.
Carlo, a seguito di questa verità rimase frastornato e indeciso, ma intanto amava Laura e a sangue freddo avrebbe pensato di far in modo di ingerire la suddetta verità fra qualche giorno. Intanto quel fine settimana era finito e ognuno è tornato nella propria abitazione.
 Io sono tornato al lavoro e qui ho appreso il mio trasferimento in una località vicino alla residenza sia dei miei genitori che di Laura. 
 Così, dopo aver sbollito la gelosia per quanto avvenuto nella settimana precedente, ho iniziato a frequentare la casa di Laura come se nulla fosse successo e data la situazione che c’era presso la sua famiglia con la gelosia della madre/padrone e della scarsa libertà di noi fidanzati, abbiamo deciso la data del nostro matrimonio che sarebbe avvenuto fra circa sei mesi che coincideva ad un anno del nostro fidanzamento. 
Nell'estate del 1984, nel pomeriggio avvennero le nozze     
La cerimonia si sviluppa come tutte quelle tradizioni siciliani: la chiesa, le formule rituali, i testimoni, i parenti, il lancio del riso.
Laura era stupenda, in abito bianco, i capelli lunghi neri raccolto nella nuca e il velo che gli contornava il viso splendente.
Sicuramente, molti degli invitati stanno pensando che stasera, per la “prima notte”, vorrebbero tanto essere al posto mio.
Allorché finisce la cerimonia, l’abbraccio e le dico: “Pensa: ora siamo marito e moglie!” Lei sorride.
Ci accingiamo ad uscire dalla chiesa, ma con dovuta lentezza, perché ad ogni passo necessita fermarsi sotto i lampi delle macchinette fotografiche e delle cineprese.
Tutto molto bello: il rinfresco. Brindisi prima del pranzo e ora tutti riuniti a festeggiare in un locale rinomato del mio paese.
Alla fine del conviviale, salutiamo i parente e gli amici e in abiti da sposi andiamo in auto a casa della sposa per cambiarci, prendere le valigie e recarci in un hotel , già prenotato, in una città a 50 Km. di distanza. 
Giunti a notte fonda, il portiere ci consegnò le chiavi della stanza. Arrivati in camera ci facciamo una doccia senza bagnarci i capelli e ci siamo messi un pigiama. Lei indossò uno slip in pizzo bianco mentre io solo un pantalone di pigiama. Abbiamo iniziato ad accarezzarci ma senza pudore. Da quando ci conoscevamo non avevamo ancora fatto sesso completo ed infatti abbiamo iniziato con un petting. I nostri occhi si incrociarono. Misi una mano su ognuna delle gambe e le accarezzai andando verso le sua fica.
Mi fermai a poco dal suo slip. Percorsi in un attimo il suo corpo con gli occhi.
La mia erezione sentiva il calore della sua fica. Ero steso sopra di lei. Mi godevo il 
suo corpo.
Le toccai le tette. Non reagì se non con un sorriso. Scesi di nuovo verso gli slip.
Percorsi l'elastico con entrambi i pollici. Lo spostai lentamente verso il basso.
Pian piano i peli neri della fica di Laura apparirono. "Basta così". Mi fermai. 
"Vieni qui vicino". Mi misi al suo fianco destro. Io in ginocchio, lei sempre distesa.
Quando toccai i suoi capezzoli si morse un po' il labbro. Poi sorridendomi allungo la
mano destra, mi toccò il pantalone del pigiama. Il cazzo sussultò a quella carezza.


Ci siamo subito baciati con passione, ho sentito la sua lingua entrarmi in bocca e le
sue mani hanno subito strappato via da dosso ogni vestito.


Io avevo voglia di prenderlo nella mia figa, lui mi ha fatto godere, mi ha allargato le gambe e mi ha sfondato con il suo cazzo duro ma non molto lungo e grosso come a quello che ha preso la mia verginità, mi ha scopato in diverse posizioni, di fianco mi è piaciuto tanto, la nostra energia di ragazzi giovani, era quello di cui avevamo bisogno e abbiamo goduto come non era mai successo. Si può dire ed affermare che è stata la nostra “luna di miele”.
 Questa è una storia vera e per qualsiasi commento contattare: Timidone2024@libero.it 

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Categorie: Confessioni Etero
Tag: 18enne