Paolo, di Mantova, non era un amante del proprio corpo: da sempre mingherlino, senza un accenno di muscoli e poco mascolino, era sempre oggetto degli scherni dei suoi amici, tutti fissati con le palestre ed il body building.


Proprio per questo complesso non aveva avuto grandi esperienze in fatto di ragazze, più impaurito dal genere femminile piuttosto che attrattone.


Un giorno decise che era arrivato il momento della svolta: si iscrisse nella palestra vicino casa e lì fece la conoscenza di Amanda, proprietaria ed istruttrice di fitness: una donnona di un metro e settanta, mora, capelli lunghi ed un seno che, certamente rifatto, era il più grande che Paolo avesse visto mai nella sua vita, sia dal vivo che nelle riviste porno che aveva sfogliato. Peraltro il giorno in cui si conobbero, Amanda non faceva nulla per nascondere quella opulente prosperità: indossava un maglia che copriva a malapena il seno e lasciava scoperto un ventre piatto e sodo, leggins attillati neri che mettevano in risalto un culo che vinceva la forza di gravità e gambe davvero toniche. E dire che quella donna aveva abbondantemente oltrepassato i 45, nonostante il trucco importante.


Paolo si iscrisse e iniziò subito la lezione, seguito da Amanda. Ogni volta che la donna, sicura di sè, lo toccava per correggerlo negli errori che commetteva mentre eseguiva un nuovo esercizio, il corpo esile del giovane vibrava, e la donna, dall'alto della sua esperienze, se ne accorgeva, giocandoci un pò sopra. Le lezioni si susseguirono nei giorni successivi, quando un lunedì, dopo diverse settimane di allenamento, Amanda decise di stuzzicare quel giovanotto, che lasciava trasparire inesperienza sessuale da tutti i pori: approfittando dell'orario anomalo (erano infatti le 14 ed in palestra c'era solo qualche iscritto che stava facendo i suoi esercizi) Paolo, terminato l'allenamento, andò negli spogliatoi maschili a fare la doccia. Non si accorse che Amanda lo aveva seguito e, restando al riparo, lo stava sbirciando mentre si spogliava: non appena il giovane tolse anche gli slip, la donna si materializzò dinanzi a lui: Paolo non fece in tempo di dire neppure una parola che Amanda si pose di fronte a lui, lo abbracciò ponendosi leggermente di fianco e prese con la sua mano destra il cazzo mosciò di lui, che stentava a drizzarsi, forse perchè lui era più preso dalla paura che dall'eccitazione del momento. Finalmente, dopo alcuni tocchi di lingue di lei che andarono a lambire l'orecchio sinistro del giovane, il cazzo di Paolo si drizzò nelle mani di lei, che iniziò a menarglielo, stringendolo forte tra le dita. Dopo alcuni istanti in cui lui iniziò a provare piacere per quella insolità nuova situazione, Amanda si fermò e, con sommo dispiacere di lui, gli disse: "Ci sono ancora persone fuori. Vienimi a trovare alla chiusura, alle 22". Detto ciò, la donna uscì dallo spogliatoio.


Paolo non credeva a ciò che aveva subito e, ricco di eccitazione e con il cazzetto ancora duro, si infilò in doccia e poi andò a casa, voglioso di ritornare in palestra per terminare ciò che era appena accaduto.


Alle 22 spaccate Paolo si presentò alla reception della palestra e lì trovò Amanda ad attenderlo. Si era cambiata per l'occasione, indossava una minigonna di pelle nera, calze a rete nere e tacchi altissimi. Al posto della consueta maglietta cortissima indossava una camicetta bianca, che terminava dentro la gonna, che non riusciva a coprire le due montagne che aveva davanti. Senza dire una parola, prese per mano il giovane e lo portò di nuovo dentro lo spogliatoio della palestra, dove ormai non c'era più nessuno. La donna iniziò uno spogliarello privato per Paolo, il quale rimase a guardare eccitatissimo: non appena la donna restò con in dosso il reggiseno di pizzo nero, il tanga in coordinato e le sole scarpe, si avviciò al giovane e lo aiutò a spogliarlo completamnete. Fattò ciò, si chinò sulle ginocchia e prese in mano il cazzetto del giovane, turgido ma non del tutto in massima erezione: prima di prenderlo in bocca gli sussurrò: "Stasera godrai come non hai mai fatto!".


Prese in bocca il membro di Paolo, il quale iniziò a gemere per quelle sensazioni di piacere che mai aveva provato nella sua vita ma, mentre il suo sguardo era vissato su di lei che lo vissava dritto negli occhi mentre lo spompinava vogliosa, inaspettatamente da dietro sentì la morsa di due mani possenti che gli cingevano i fianchi. Si girò di scatto e vide dietro di sè Walter, il compagno di Amanda, un omone di circa cinquanta anni, un metro e ottnata e super palestrato, completamente nudo. L'uomo si accostò al ragazzo, con ancora il suo uccello nella gola di Amanda: appena il ventre dell'uno furono a contatto con la schiena dell'altro, Paolo non potè non sentire una spada di carne che passava sotto le proprie palle: era l'enorme cazzo di Walter, un arnese di oltre venti centimetri che si strofinava sui suoi testicoli e che sbucava addirittura davanti alla bocca di Amanda; la donna quindi iniziò ad alternarsi tra i due membri, spompinando per bene i due cazzi.


Paolo non sapeva come reaggire, ma era troppo preso dal godimento che la lingua della donna le aveva regalato, così lasciò che i due facessero tutto: Walter piegò in avanti Paolo, Amanda che ancora si trovava ad altezza del suo cazzo, gli fece poggiare la gamba destra sulla vicina panca e riprese a spompinare il cazzetto del giovane. Walter lubrificò con la propria saliva il suo dito indice e lo introdusse dentro il culo vergine del ragazzo, il quale iniziò a gemere come non mai, sino a quando non raggiunse il suo vero primo orgasmo, schizzando il suo sperma dritto dentro la gola di lei, che non si ritrasse neppure di un centimetro.


E non si tolse neppure quando sentì il cazzo di Paolo diventare piccolo piccolo dentro la sua bocca. Walter nel frattempo tolse il dito dal culo di Paolo, sputò sulla sua mano e questa volta ne introdusse due di dita, iniziando ad andanre avanti ed indietro sino a quando il culo del ragazzo non si abituò alla presenza scomoda dietro di sè. Alcuni minuti dopo, Walter tolse le sue dita e finalmente appoggiò all'orifizio di Paolo il suo enorme membro, duro come come il marmo: spinse delicatamente, facendo ancor di più inarcare verso il basso la schiena del ragazzo, il cui cazzo era ancora dentro la bocca di Amanda che continuava a spompinarlo, mentre con una mano si masturbava, godendo dello spettacolo che il suo uomo le stava regalando; il cazzo di Walter iniziò a farsi strada verso gli anfratti di Paolo e quando il glande sparì dentro l'ano di lui, questì urlò per un misto di dolore e piacere nuovo ed imprevedibile: il cazzo di Paolo tornò a farsi duro dentro la bocca di lei, il cazzo di Walter iniziò a trapanare lo sfintere del giovane ed a ogni movimento questa massa enorme di carne scivolava sempre più in fondo. Dopo diversi minuti in cui i tre mugolavano per il piacere di quella situazione, Walter, consciò che l'orgasmo lo avrebbe raggiunto di lì a poco, iniziò a muoversi più velocemente, sbattendo il suo cazzo dritto dentro il culo di Paolo, senza ormai riguardi per quella verginità anale ormai persa. Si sentivano i rumori del ventre di uno che sbatteva contro il culo dell'altro, mentre la donna continuava il suo lavoro di bocca. Walter esplose in un orgasmo che inondò l'intestino di Paolo, che potè percepire distintamente la quantità di liquido seminale caldo che scorreva dentro di sè; anche lui fu raggiunto da un piacere immenso e venne, per la seconda volta, dentro la bocca di Amanda, che ingoiò tutta la sborra del giovane, ormai distrutto per il piacere che lo aveva inebriato e per il dolore che quella penetrazione anale gli aveva inflitto.

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