Lei lo guarda maliziosa come solo lei sa fare, intanto il suo piede, privato della scarpa, si muove da sotto il tavolo sulla patta di lui seduto di fronte a lei, che per la sorpresa di avere il suo piedino che gli massaggia il cazzo si è quasi ingozzato con un boccone, poco dopo lei si alza dal tavolo per andare in bagno, lanciandogli uno sguardo malizioso.
Nessuno dei commensali si accorge di nulla, solo Paolo, il marito, non si è perso un solo istante del teatrino che Cristina, sua moglie, ha messo in scena. Ormai Paolo sa bene come andrà a finire, un paio di corna in più saranno sulla sua fronte.
Paolo è un affermato professionista, ha uno studio nel settore della consulenza aziendale, dove lavorano circa 25 persone, ha sposato Cristina 4 anni fa, quando lui aveva 47 anni e lei due anni meno di lui, l’aveva assunta come segretaria personale, lei appena uscita da un matrimonio finito e con una figlia di 20 anni al seguito di nome Anna, si erano innamorati e poi sposati con il benestare anche di Anna che sembrava andare perfettamente d’accordo con Paolo.
Lui, Paolo, un bell’uomo alto 1,83 fisico asciutto ma muscoloso, con una dotazione riproduttiva di tutto rispetto ed oggetto delle attenzioni di quasi tutte le sue collaboratrici donne, ma anche di qualche uomo dai gusti particolari.
Lei, Cristina, 1.75 di altezza, seno di una quarta piena che lei lascia quasi sempre per metà scoperto, gambe lunghe con cosce ben tornite che terminano attaccate ad un culo di proporzioni perfette che attira gli sguardi degli uomini di qualsiasi fascia di età.
Cristina, ha una piccola cerchia di amiche diciamo un po’ libertine, durante i loro incontri il tema ricorrente è sempre il sesso, chi ha scopato e con chi, quali fantasie sono state messe in atto o con quanti maschi sono state, anche contemporaneamente, l’obiettivo è sempre lo stesso: di chi ha messo più corna al proprio marito ed il modo più rischioso in cui lo hanno fatto, e qui Cristina sembra uscirne sempre vincitrice, riuscendo a cornificare Paolo in molti casi ed in molti di questi, proprio sotto il suo naso.
Tra le amiche vi è una sfida che per ora nessuna di loro ha avuto il coraggio o la determinazione di portare avanti, e cioè quella di rendere il proprio marito un cuckold, e cioè fare in modo che la copula avvenga di fronte al marito e magari, plus della sfida, che lui venga umiliato sia da lei che dal bull di turno, vincerebbe senza ombra di dubbio la sfida, chi poi, a fine scopata, si facesse ripulire la passera con la lingua dal proprio marito sottomesso ed umiliato.
“Certo che scopare di fronte a Luca è una cosa che mi fa bagnare la passera solo a pensarci” dice Laura alle amiche “vedere la sua faccia mentre mi faccio scopare da uno dei miei maschi o magari da due insieme, deve essere una libidine incredibile”, “certo, ma te lo immagini tuo marito, geloso com’è, come reagirebbe?” gli fanno coro le altre, “vero, mi sa che la sfida resterà aperta per un bel po’, almeno per me”, Cristina ribatte “ragazze, io ho deciso che voglio fare un tentativo con Paolo, vorrei provare a convincerlo”, “si ma come potresti riuscirci?”, “non so bene ancora, ma credo che riuscirei a convincerlo che la situazione sarebbe eccitante per lui non tanto per me, lo vorrei portare al punto di essere lui a chiedermi di farmi fottere da altri uomini”, Laura le dice: “non so, io ci ho provato con delle sottili allusioni a metterle il tarlo in testa, ma dalle reazioni di Luca credo di non avere speranze”, tutte quante le amiche, chi più chi meno, ha lo stesso desiderio ma anche la stessa limitazione.
Poi il discorso si sposta sullo “stallone misterioso”, Cinzia apre il discorso “ragazze, ieri pomeriggio ho avuto finalmente il mio appuntamento che aspettavo da lungo tempo con uno stallone di razza” incuriosite le altre la spronano a raccontare i dettagli ed a chiedere prima di tutto chi fosse costui, e Cinzia risponde: “non lo so!! E credo che nessuno lo sappia” tra lo sbalordimento generale e la curiosità le chiedono spiegazioni: “ora vi racconto, tempo fa ero in un negozio di intimo con una mia amica che conosceva la commessa di questo posto, quindi sapete com’è quando si provano gli intimi, un apprezzamento, una battuta piccante e si va diretti a parlare di cazzi ed affini, la commessa ci fa confidenza di uno stallone che si sbatte le mogli insoddisfatte dei propri mariti e lo fa in gratuitamente e volentieri, unica regola è che lui non deve essere visto in faccia e quindi non si conoscerà mai la sua identità, poi decide lui quando e dove si consuma il rapporto, tu lo chiami al suo numero lui ti da appuntamento in un bar od un altro posto affollato, tu devi indossare un segno di riconoscimento in modo che lui ti potrà osservare ma tu non saprai chi è lui, poi se lui decide che ti scoperà, allora ti chiama e ti comunica luogo e data, il luogo generalmente è un hotel ed un numero di stanza, lui ti accoglie ma indossa una maschera, dove puoi vedere solo occhi e bocca ed un dispositivo che mimetizza la voce e poi….”, “e poi???” la incalzano le amiche, “e poi è il paradiso, ragazze come usa l’uccello quell’uomo non lo riesco neanche a descrivere”, “va be’ dai ora non vorrai lasciarci a bocca asciutta, raccontaci i particolari” dice Cristina visibilmente eccitata, “allora, quando ho raggiunto la stanza, lui mi ha ricevuto vestito con pantaloni e camicia, indossava ovviamente la maschera, mi ha invitato ad entrare e mi ha offerto da bere, poi mi ha portata vicino al letto, ha cominciato a baciarmi mentre mi accarezzava la schiena in un modo talmente sensuale che la mia passera era già completamente fradicia, mi ha lentamente abbassato la zip del vestito e lo ha fatto cadere continuando a baciarmi il collo e dietro la nuca, sono rimasta in tanga, reggiseno, autoreggenti e scarpe, mi ha fatto mettere carponi sul letto e si è posizionato davanti alla mia faccia, ho cominciato a sbottonare cintura e pantaloni facendoglieli cadere alle caviglie, da sotto i boxer già si vedeva il rigonfiamento del suo uccello, l’ho accarezzato attraverso i boxer e poi glieli ho sfilati scoprendo una meravigliosa nerchia di almeno 22 cm con una grossa cappella liscia e violacea, ho cominciato a leccargli le palle e poi sono salita fino alla cappella, con una mano le tenevo una natica decisamente bella soda, con l’altra lo segavo in modo lento e continuo mentre con la bocca lo succhiavo e leccavo, il suo sapore era un delizioso sapore di maschio, dopo circa 5 minuti di quel trattamento mi ha fatto alzare e mi ha sdraiata sul letto, si è denudato completamente e poi mi ha lentamente sfilato reggiseno e tanga, ha cominciato a leccarmi dalla punta dei piedi risalendo in modo lento ed estenuante, lo pregavo di arrivare a leccarmi la figa, ma lui sembrava non sentirmi, ho provato delle sensazioni stupende quando finalmente è arrivato alla passera che era ormai un vulcano di umori, come ha posato la lingua sull’ingresso della mia caverna del piacere ho sussultato come fossi caricata a molla, ma appena ha raggiunto il mio bottoncino ho sborrato come un’adolescente, cazzo come ho goduto, quel maschio non aveva ancora portato l’uccello all’uscio della mia passera ed io avevo già avuto il primo orgasmo”, “cazzo Cinzia, due colpi di lingua ed hai sborrato?”, “da non credere vero? Io che di solito ho bisogno di scaldarmi per bene e prendere il cazzo almeno per un quarto d’ora prima di avere un orgasmo. Ho pensato: cominciamo bene direi. Dopo che lui mi ha leccato tutto il nettare fuoriuscito dalla passera, mi ha portato sul bordo del letto e mi ha sollevato le gambe, ha preso in mano l’uccello e me lo ha strofinato a lungo per tutto lo spacco compreso il buchetto posteriore, quel titillare continuo mi ha fatto salire un altro orgasmo che ho liberato senza ritegno e subito dopo che i tremori sono cessati mi ha infilato quel grosso cazzo fino in fondo alla passera, entrando senza alcuno sforzo, ed ha cominciato un movimento molto lento dentro e fuori, non so cosa facesse con quella verga, ma ogni volta che era dentro mi provocava una scossa di intenso piacere, non vi dico in quella posizione ed a quel ritmo quante volte ho goduto, poi mi ha messo a pecorina e mi ha scopato con un ritmo più sostenuto e con più impeto, aveva una resistenza che sembrava infinita, mi ha fatto godere come una troia infoiata fino a farmi quasi svenire, poi ha tirato fuori la verga dalla passera ed ha cominciato a puntarla sul mio buchetto, io ero talmente infoiata che volevo che mi spaccasse il culo e glielo detto, lui non si è fatto pregare mi ha ribaltato con la schiena appoggiata al bordo del letto e la testa sul pavimento e dall’alto mi ha infilato la sua verga direttamente nel culo e fino in fondo, da quella posizione potevo vedere bene come mi pompava il culo e contemporaneamente mi sfregava la figa con la sua mano, non avevo mai avuto un orgasmo anale fino al punto di farmi squirtare, e così sono riuscita a ingoiare tutta la mia sborra, lui ha continuato a scoparmi il culo fino a quando ho sentito il suo cazzo che si ingrossava ulteriormente dentro il culo, allora gli ho detto che volevo bere ogni goccia del suo piacere, mi ha sfilato il cazzo dal culo, mi sono inginocchiata davanti a lui e l’ho preso in bocca continuando a succhiare come una troia fino a che dopo poco mi ha riversato in gola una serie di schizzi che ho deglutito senza perderne una sola goccia, lucidando e pulendo per bene tutto il suo bel cazzo, poi doccia rivestita ed appagata sono andata via”, Cristina fu la prima a parlare e disse: “cazzo Cinzia sono tutta un lago in mezzo alle cosce, mi devi dare il numero che lo voglio provare anche io”, “certo lo do a tutte voi il numero, non dovete perdere un cazzo come quello, l’unica cosa è che la lista di attesa è abbastanza lunga”.
Una volta a casa, Cristina digita il numero dello stallone sconosciuto che le da appuntamento in un bar del centro chiedendole di indossare qualcosa di sexy e portare un foulard azzurro legato alla borsetta come segno di riconoscimento, di ordinare un caffè al bancone ed andare via, poi si sarebbe fatto sentire lui. Era fatta Cristina da li ad un mese avrebbe avuto la sua esperienza con lo sconosciuto dal cazzo magico.
Il giorno dell’appuntamento conoscitivo al bar, Anna aveva notato che la madre stava uscendo di casa con la borsetta con il foulard annodato, la ferma e le chiede: “mamma, mi dici dove stai andando?”, “ho un appuntamento con le mie amiche in un bar del centro, perché me lo chiedi?”, “come mai hai un foulard annodato alla tua borsetta?”, “niente di ché tesoro, lo porto in caso mi servisse, e mi sembrava bello annodarlo alla borsetta, tutto qui”, “vuoi dirmi che non è un segno di riconoscimento quello?”, Cristina rimase perplessa, non sapeva cosa pensare, magari sua figlia l’aveva scoperta a parlare con lo sconosciuto al telefono? No non era possibile, Anna non era a casa quando aveva telefonato al tipo, quindi come poteva aver intuito? Anna vede che la madre rimane pensierosa e le dice: “vai a fari visionare dallo stallone misterioso non è vero?”, Cristina rimane sorpresa e risponde: “Anna, tu come sai questa cosa?”, “dai mamma io ho già seguito l’iter per incontrare il tizio, ho appuntamento tra due giorni, ma io non sono sposata e non ho un fidanzato, e se me lo scopo non faccio niente di male, ma tu invece?”, Cristina non era preparata a questa conversazione, decide quindi di confidarsi con sua figlia “vedi Anna, il tuo patrigno è una brava persona, e non si può negare che a letto sia capace, anzi, devo dire che lo è davvero, ma a me piace il cazzo e non sempre lo stesso, mi piacciono tanti tipi di cazzo e mi piace trasgredire”, “certo, lo avevo già capito da tempo, ma non pensi che se Paolo lo scoprisse potrebbe anche chiederti il divorzio?”, “si lo so…”, “e se fosse lui a farti le corna ti starebbe bene?”, “no, certo che no, anzi non lo potrei sopportare..”, “quindi tu ti puoi far sbattere da chiunque mentre lui deve restarti fedele a prescindere… stai attenta mamma ricordati che Paolo non è uno stupido come lo era mio padre, comunque fai come vuoi, non sarò certo io a parlare con Paolo”, Cristina ci pensa un attimo poi si mette le scarpe ed esce di casa.
Mancano ancora almeno 20 giorni all’appuntamento con lo stallone misterioso, Cristina decide di perseguire il suo piano di scopare uno dei suoi amanti davanti a suo marito e rendere reale la sua fantasia erotica, una sera dopo cena, Anna è fuori con gli amici, Cristina e Paolo sono in casa soli, Cristina indossa una vestaglia trasparente nera con le sue autoreggenti è senza intimo e reggiseno, si avvicina al marito che è seduto sul divano intento a vedere il notiziario, e con fare da troia le si siede a cavalcioni, le prende il telecomando e spegne la tv, lo bacia appassionatamente e le sussurra nell’orecchio: “amore, sai che ti amo da morire vero?”, “certo, anche io ti amo”, “tu mi fai sempre impazzire di piacere e vorrei ricambiare dieci volte tanto questo piacere”, “credimi Cristina, lo fai di sicuro dieci volte tanto anzi direi di più”, “si ma io vorrei che tu godessi ancora di più”, “amore, dimmi, hai in mente qualche idea?”, “in effetti un’ideina ce l’avrei, io te la confesso ma tu devi promettermi di non arrabbiarti, e se non ti va non ne parliamo più”, “Cri, lo sai che io sono tuo marito ed il tuo migliore amico, puoi dirmi tutto quello che vuoi, avanti spara…”, “sai amore, mi sono documentata un po' su internet, e sembra che certe mogli per far contento il marito accettano di farsi scopare da altri uomini in presenza dei loro mariti, in alcuni casi i mariti sembra che godano di più se vengono umiliati mentre la loro moglie viene usata da altri maschi, a volte anche più di uno per volta”, “si ho sentito di queste pratiche trasgressive, sono i cuckold, provano piacere nel vedere la propria moglie scopata e sodomizzata da altri uomini”, “quindi sai di cosa parlo, ecco, io avevo pensato: se anche a te facesse piacere, io mi sacrificherei volentieri per te”. Paolo ben conoscendo le tendenze ad essere una gran troia della moglie, quasi le scappò da ridere alla parola “sacrificherei” ben sapendo che quello sarebbe il sogno di Cristina e non il suo, scoparsi uno o più maschi in presenza del cornuto e magari anche poterlo umiliare, quindi volendo restare al gioco risponde: “ma tesoro, ti prego, io sono completamente appagato da te, non serve che ti sacrifichi, e poi sarebbe a dir poco degradante per te e non potrei sopportarlo” Cristina era certa di fare breccia visto che non vi era stato un rifiuto secco e perentorio e mentre le massaggiava il cazzo che nel mentre si ingrossava a dismisura disse: “tesoro, è tanto l’amore che provo per te che credimi, se questa cosa ti procurasse un benché minimo piacere, non esiterei ad andare fino in fondo, ti prego accetta questo regalo che ti faccio con tutto il cuore”, “e se ti dicessi che la cosa non mi piace?”, “credimi amore mio, ti piacerà per forza, ho letto di parecchie coppie dove i mariti ora non ne possono più fare a meno”. Paolo tratteneva a stento di riderle in faccia, ma continuava a reggere il gioco e decise di vedere come sarebbe andata a finire “va bene amore mio, se pensi mi possa in qualche modo far piacere farmi provare, ma voglio concordare con te delle condizioni”, “certo amore mio, e quali?” rispose Cristina già eccitata dall’idea di farlo cornuto in diretta, “non sopporterò alcun tipo di umiliazione, se deciderò di unirmi a voi, tu devi lasciarmelo fare, se vedo che la cosa non mi piace posso in qualsiasi momento chiederti di smettere, e tu dovrai smettere qualsiasi cosa stiamo facendo e ce ne andremo”, “ma certo amore mio, in fondo questa trasgressione la voglio solo per darti puro godimento, credimi vedere tua moglie usata da un altro uomo sarà la cosa più eccitante che tu abbia mai vissuto, ma se questo non sarà di tuo gradimento mi basterà un solo sguardo e tutto finirà all’istante”.
Paolo ovviamente lascia che sia Cristina ad organizzare il tutto, ed il giorno dell’appuntamento si ritrovano seduti nella hall di un hotel, lo stesso dove Paolo sa essere l’hotel dove Cristina ha avuto numerosi dei suoi appuntamenti scoperecci.
Cristina presenta Marco a Paolo dicendole di averlo contattato tramite un sito specializzato di incontri per coppie e singoli, in effetti Paolo conosce già il tizio avendolo già visto più volte con sua moglie entrare ed uscire dopo qualche ora sempre nello stesso hotel durante uno dei suoi appostamenti per curare sua moglie, Marco ha un bel fisico, alto, palestrato, è moro e la pelle ben curata ed abbronzata, Paolo è curioso di vedere anche la sua dotazione, giusto per capire perché sua moglie è sempre alla ricerca di cazzi oltre al suo. Dopo le presentazioni e dopo che Paolo ha messo in chiaro le condizioni accettate anche da Marco, salgono in camera, Cristina dice a Paolo: “amore, ora ti chiedo di prendere una sedia e metterla vicino al letto, in modo che tu possa vedere e godere da vicino tua moglie che si fa chiavare da un altro uomo” Cristina è eccitatissima, non le sembra vero che la sua fantasia di scopare un altro in presenza di suo marito si stia avverando, anche se ufficialmente sono in quella situazione, a suo dire, solo per il piacere di Paolo.
Marco dopo che Paolo viene messo a sedere, prende Cristina per i fianchi e senza nemmeno un cenno verso Paolo, comincia a baciare Cristina facendo mulinare la sua lingua con quella di Cristina, lei comincia a spogliarsi ed ogni tanto lancia uno sguardo malizioso a Paolo che per il momento resta impassibile seduto sulla sua sedia a guardare l’andamento della scena. Cristina è ora in autoreggenti e tacchi davanti a Marco, si inginocchia e comincia a spogliarlo dei pantaloni, poi della camicia e quindi dei boxer, finalmente Paolo può osservare il membro di Marco, che è sufficientemente grosso ma assolutamente paragonabile a quello di Paolo, il quale pensa che allora sua moglie è proprio dipendente dal cazzo, ma non di uno solo, di qualunque cazzo. Cristina intanto comincia un lento e sensuale pompino, ogni tanto guarda Paolo e le chiede “amore ti piace come le succhio il cazzo a Marco?”, senza avere alcuna risposta da Paolo, lei non si preoccupa e continua con il suo pompino continuando a mettere in atto quanto ha in mente, Marco la solleva la mette a pecorina con la faccia di fronte a Paolo e comincia a leccarle figa e culo da dietro, Paolo sempre impassibile è ora faccia a faccia con Cristina, lei lo fissa negli occhi e comincia a gemere di piacere nel mentre allunga una mano sul pacco di Paolo e non sente nessuna eccitazione, ovviamente non le chiede niente riguardo alle sue sensazioni per la situazione, del resto a lei interessa solo farsi scopare di fronte al cornuto.
Marco dopo averla slinguata per bene, ma senza averla fatta ancora godere, decide che è arrivato il momento di penetrarla e dopo averla portata verso il bordo del letto sempre nella stessa posizione, si umetta il cazzo con la sua saliva guarda Paolo negli occhi e le dice: “ora cornuto guarda come si fa a far godere una donna!!!”, Cristina guarda Paolo che è sempre li fermo ed impassibile, si rilassa pensando che Paolo abbia accettato l’umiliazione le sorride e continua a farsi scopare da Marco, il piacere comincia a montare, Paolo capisce che lei sta arrivando al suo primo orgasmo e vuole giocarle uno scherzo, quindi si alza va verso Marco e le dice in modo perentorio “ora tu spostati, e tu, troia collezionista dei cazzi, mettiti in ginocchio e succhiamelo” Cristina che ormai sta raggiungendo il suo primo orgasmo e non riesce più a ragionare e risponde: “certo che sono una troia collezionista di cazzi ma in questo momento non è del tuo che ho bisogno, ora tornatene a sedere da bravo cornuto che sei, se vuoi fatti una sega e lascia continuare questo stallone, non vedi che mi sta facendo godere come una troia? E tu porco maiale continua a sfondarmi la figa è cerca di resistere che poi mi devi anche sfondare il culo” i due tornano a concentrarsi sul loro amplesso, Marco le infila tutto il cazzo fino alle palle e ricomincia a pomparla fino a che Cristina esplode nel suo orgasmo, Paolo nel frattempo ha lasciato la stanza, Cristina appena riprende fiato nota che Paolo è uscito, guarda Marco e dice: “peccato avrei voluto che vedesse tutto il repertorio, ora dai continua a scoparmi maledetto porco bastardo”.
Paolo è al bar dell’hotel che sta sorseggiando un drink guardando i messaggi sul suo cellulare, sono passate circa 2 ore e dall’ascensore escono Marco e Cristina, lei si dirige verso il bar mentre Marco la saluta ed esce dall’hotel, lui la guarda con aria indifferente e come se stesse aspettando la moglie che esce dal parrucchiere e le chiede: “Fatto? Possiamo tornare a casa?” Cristina resta in silenzio ed annuisce, sa bene che quando Paolo è apparentemente calmo non è un buon segno e quindi è meglio tacere, il viaggio verso casa è fatto in completo silenzio.
La sera sono seduti di nuovo soli in salotto è Paolo che rompe il silenzio e le dice: “allora Cristina, non sei curiosa di sapere quanto piacere ho provato nel vederti scopare con un altro uomo?”, “amore… scusa… io… credevo…”, “lascia stare le scuse, piuttosto vorrei farti delle domande, ad esempio: quante volte mi hai chiesto se potevi continuare o come mi sentivo? Aspetta questa la so rispondo io per te: neanche una volta, quando mi hai tastato l’uccello ti è sembrato che lo avessi duro dall’eccitazione? Anche questa la so, rispondo ancora io: no. Quando volevo unirmi mi è stato concesso? No. Sono stato umiliato da te o da lui? Qui invece rispondo si! Ora l’ultima domanda: il tuo è stato un grande sacrificio?” Cristina è veramente in difficoltà non sa cosa rispondere, sa che qualsiasi risposta darà Paolo la userà contro di lei, si fa coraggio e risponde: “è stato un piccolo sacrificio amore, io non mi sono divertita, credimi l’ho fatto pensando a te, pensando che ti sarebbe piaciuto”, “a bene e ti sono servite due ore, durante le quali ti sei fatta scopare come una lurida troia in tutti i buchi, per capire che a me non era piaciuto per niente? Ora stammi bene a sentire: ormai è da un sacco di tempo che ti tengo d’occhio, so bene che quel Marco non era la prima volta che te lo scopavi in quell’hotel, ti ho osservato molteplici volte e ti ho seguito personalmente mentre andavi a fare la troia con chiunque avesse avuto un cazzo per farti godere, lo capisco, tu ami il cazzo, anzi ami qualsiasi cazzo, anche se io ti soddisfo a sufficienza, per te è una questione di principio, devi avere qualsiasi cazzo entri nel tuo radar, sia tu che le tue amiche troie con la quale fai comunella, non credere che io sia un cretino cornuto che non si è mai accorto di niente, e vuoi sapere cosa penso di questa tua ultima cazzata? Sono sicuro che nel tuo cervello da troia era vivida l’idea di farmi le corna in diretta, che volevi anche umiliarmi e farmi umiliare dal tuo stallone del momento, ok, ora hai anche questo nella tua collezione quindi credo che siamo a posto, ma la tua collezione di porcate è l’unica cosa che ti lascio dopo che ti avrò sbattuto fuori da casa mia.”, Cristina è devastata, in un minuto le è crollato tutto il mondo addosso, in questo momento si sente davvero una stupida, ripensa vergognandosi a tutte le volte che ha tradito suo marito, non pensa che in questo momento sta perdendo una vita agiata fatta di shopping, aperitivi con le amiche, spa e massaggi rilassanti ed amenità varie, ma pensa soprattutto che sta perdendo un marito che l’ha amata davvero, che ha accolto nella sua casa sia lei che sua figlia senza chiedere niente in cambio se non amore e rispetto, ecco ora tutto questo è svanito per colpa della sua stupidità, della sua arroganza, della sua arrogante certezza di poter fare di suo marito un cornuto contento.
Cristina è disperata, scoppia in lacrime si mette in ginocchio davanti a Paolo “ti prego Paolo, sono stata una stupida, so di averti ferito e ti chiedo perdono, solo ora mi rendo conto che perderti sarà la tragedia più grande della mia vita, non potrò più darmi pace, ti prego perdonami, te lo chiedo in ginocchio, non voglio altro da te, solo che tu possa perdonarmi e ti giuro che non succederà più niente che possa in qualche modo offenderti se così sarà sarò io stessa che me ne andrò dalla tua vita”.
Paolo non risponde, esce e si chiude nel suo studio lasciando sua moglie in lacrime in salotto, per tutta la notte non riesce a dormire, ed arriva alla conclusione di darle una seconda possibilità.
La mattina Cristina è in cucina, sta preparando il caffè, Paolo le si avvicina la guarda negli occhi, vede la profonda tristezza e le dice: “va bene Cristina, avrai una seconda possibilità” lei lo abbraccia e lo bacia su tutto il viso, si chiudono in camera da letto e scopano godendo come non mai.
Cristina è ridimensionata, con le amiche evita i discorsi sul sesso e non vuole ascoltare le scappatelle delle altre che dopo aver saputo da Cristina quanto successo, evitano a loro volta di parlare di certi argomenti con lei.
Una mattina Cristina e sua figlia sono fuori per fare compere, Anna, che ha saputo a sua volta di quanto successo con Paolo, la accompagna volentieri. Durante la pausa dallo shopping per prendersi un caffè, Cristina ricorda dell’appuntamento con lo stallone misterioso, e ricorda anche che Anna lo doveva aver già provato sulla sua pelle “Anna, non mi hai mai raccontato come è stato con il tizio misterioso di cui mi avevi parlato”, “cosa vuoi sapere mamma?”, “bè dai un po’ di particolari piccanti me li puoi pure raccontare no?”, “cosa ti posso dire, certamente è un vero toro da monta, ha un modo tutto suo per far godere le donne, e devo dire che le riesce benissimo, le voci sulle sue performance sono tutte vere se non di più, ha un modo di toccarti che sembra ti conosca nei minimi dettagli, l’ho provato sulla mia pelle, credimi, non so quanti orgasmi ho avuto e ti devo anche dire che dopo 2 ore di sesso sfrenato una piccola pausa le è bastata per riprendere le forze tanto che dopo che l’ho visto di nuovo in erezione ho deciso di darle anche il culo che lui mi ha sverginato in modo divino senza farmi sentire troppo male e mi ha fatto godere anche da li dietro, ti assicuro che è un vero maschio”. Cristina sente le parole di sua figlia ed in automatico la sua passera si bagna, Anna vede che la madre diventa rossa in viso e comincia a sfregare le gambe e le dice: “mamma, ti prego non farlo, hai già rischiato di perdere tutto, Paolo è stato magnanimo una volta non credo che lo sarà una seconda, ti prego desisti”, “certo che lascio perdere, non sono tanto stupida da perdere tutto per una scopata, stai tranquilla, non succederà niente”.
Manca un giorno all’appuntamento con lo stallone misterioso, il luogo è un hotel fuori città, Cristina è combattuta, non riesce a decidere se tradire suo marito almeno un’ultima volta ancora oppure lasciare perdere tutto e dimenticare anche lo stallone, ma la curiosità è tanta ed il prurito alla passera è tremendo, il suo cervello le dice bianco, mentre la figa le dice nero ed in mezzo sta Paolo, pensa: e se decido di andare e lui mi seguisse? Del resto lo ha fatto altre volte e non me ne sono neanche accorta. No non posso rischiare tanto, devo desistere, si farò così dimentico tutto e non ci vado. Poi è lo stesso Paolo che le spiana la strada verso l’adulterio dicendole che il giorno dopo sarebbe andato in Svizzera per una riunione con i soci e sarebbe restato fuori tutto il giorno fino a tarda sera, e di cenare pure senza aspettarlo.
Cristina aveva avuto un segno dal destino? Si era destino che si facesse scopare dallo stallone pensò.
Il giorno dopo è arrivato, alle 14.00 ha appuntamento all’hotel indicatole stanza 162, raggiunge il luogo scende dall’auto e si guarda in giro per accertarsi che nessuno la veda, ora è terrorizzata anche sapendo che Paolo è in Svizzera per tutto il giorno. Raggiunge la camera 162 bussa, le viene aperta la porta ed il tizio si presenta davanti a lei con un paio di jeans ed una maglietta bianca, a piedi nudi, la fa entrare e la fa accomodare sul divanetto posto vicino al letto, le offre da bere, si siede accanto a lei e le chiede: “hai detto di chiamarti Cristina giusto?”, “si giusto, e tu come ti chiami?”, “chiamami Giovanni, ovviamente non è il mio vero nome”, “posso farti una domanda Giovanni?”, “fai pure”, “come mai indossi la maschera? Hai qualche brutta cicatrice da nascondere?”, “no assolutamente, è che voglio evitare coinvolgimenti sentimentali con chiunque”, “ho capito, sei già sposato e non vuoi che qualcuna ti possa riconoscere per strada rovinandoti il matrimonio, fai bene ti capisco e mi sembra un’ottima soluzione”, “e tu come mai sei qui? Sei sposata anche tu mi pare”, “si sono sposata ed ho anche una figlia, che tra l’altro ha avuto modo di conoscere le tue prestazioni di persona”, “si mi ricordo, si chiama Anna giusto?”, “scusa ma come fai a sapere che è mia figlia?”, “lei mi aveva avvertito che probabilmente saresti passata anche tu da qui, e mi ha detto anche di provare a farti desistere dal farti scopare da me, quindi provo a dirtelo: che ne dici se la chiudiamo qui e torni a casa da tuo marito?” Cristina resta in silenzio per un attimo poi dice: “al diavolo mio marito, io ho voglia di cazzo e tu mi dicono ne hai uno che sai usare divinamente quindi ti prego, basta con le chiacchere e scopami”.
Ma Giovanni ha altri piani per il pomeriggio, ed invita Cristina ad aspettare il suo turno: “ti prego Cristina, dovrai sederti ed attendere ancora un po’, ho in serbo una sorpresa per te, vedrai che ti piacerà”. Cristina non si aspettava di dover attendere e risponde: “ok signor stallone, comandi tu oggi”.
Passano alcuni minuti e si sente bussare alla porta, Giovanni va ad aprire ed entra Anna, “ciao mamma, sorpresa, Giovanni ha invitato anche me”, Cristina resta di stucco ma non riesce a spiaccicare una parola, subito dopo bussano di nuovo alla porta, questa volta sono Cinzia e Laura, due delle sue care amiche, che vedendo Cristina ed Anna già sedute sul divanetto, restano sorprese tutte e quattro poi le donne si guardano con occhi interrogativi.
È Giovanni che rompe il silenzio e dice: “ora vi spiego il perché di questa riunione, come certo sapete la mia peculiarità sta nel fatto di saper far godere appieno una donna, cercando di capire cosa può piacere ad una o ad un’altra. Quando ho visto Cristina, ho individuato un modo per farla eccitare oltre misura prima di scoparla e qui entrate in gioco voi tre. Ora vi prego di assecondarmi e fare tutto quello che vi chiedo al fine di far godere Cristina come merita”. Detto questo Giovanni prende un nastro di raso e fa sedere su di una sedia Cristina, legandole le mani dietro la schiena e le caviglie ben strette alle gambe della sedia, Cristina si lascia fare cominciando a pregustarsi quello che viene dopo.
Giovanni si mette di fronte alla sedia di Cristina e chiama le altre donne invitandole a spogliarsi e cominciare a giocare con il suo cazzo, le tre non se lo fanno ripetere e, dopo essersi denudate, si inginocchiano davanti al cazzo di Giovanni e cominciano una serie di massaggi, di leccate di palle, asta e cappella, lo spettacolo per Cristina è meraviglioso, tre donne davanti a lei che spompinano un cazzo maestoso, e tra quelle c’è anche sua figlia, e Cristina pensa: “almeno ha accettato il fatto che sua madre stia facendo la troia per l’ennesima volta” intanto la sua passera è un lago ma non riesce a muoversi e non può nemmeno trastullarsi.
Giovanni si sdraia sul letto e con il cazzo svettante lascia che Anna le si impali sopra, mentre Cinzia le posiziona la sua figa sulla faccia lasciando che Giovanni inizi a leccarla con impegno, Laura è in ginocchio di fronte a Cinzia e le due si baciano con le loro lingue una nella bocca dell’altra, mentre da sotto Giovanni riesce a ficcare le dita nella figa di Laura e comincia un ditalino pazzesco, la scena per Cristina è troppo eccitante, quello stallone sta facendo godere tre donne insieme, vorrebbe strapparsi il nastro che la tiene legata ma non riesce, nel frattempo Anna comincia ad aumentare il ritmo della cavalcata, l’orgasmo le parte dal cervello fino ad arrivare alle profondità della sua vagina, non ce la fa più a trattenersi si sfila da quel totem di carne e le parte una squirtata che inonda la schiena di Cinzia che presa dall’entusiasmo raggiunge anch’essa l’orgasmo scaricando in bocca a Giovanni tutto il suo nettare, di riflesso anche Laura stimolata egregiamente da quelle dita esplode di piacere nella mano di Giovanni.
Cristina è sempre più eccitata e comincia a farsi sentire: “allora, cazzo queste tre troie hanno già avuto, quando tocca a me?”, “non è ancora il tuo turno, quando lo sarà lo saprai” risponde Giovanni.
Poi le tre donne e Giovanni riprendono a scopare lasciando al maschio organizzare le scene, la mini orgia si protrae per circa due ore buone dove Cristina sempre più eccitata e con la figa fradicia non può fare altro che guardare, poi Giovanni ordina alle tre donne di mettersi a pecorina con i culi ben piazzati all’altezza del suo cazzo, e qui che Giovanni tira in causa Cristina e le dice: “Cristina, ora ho davanti il culo di tua figlia e di due delle tue migliori amiche, le sto per inculare proprio di fronte a te, che sentimento provi? Gelosia? Rabbia? Su rispondimi”, “cazzo Giovanni, mi fa male la passera a furia di contrarla per poter provare un minimo di piacere in più, non me ne frega un cazzo del sentimento che provo voglio solo che mi sleghi e mi scopi come un’animale senza dire più una parola, cazzo, cazzo cazzoooo, scopami ti prego!!!”, “al tempo, al tempo, prima do una ripassata al culo di queste tre delizie, poi cercherò di accontentarti, me lo permetti?”, “fai quel cazzo che vuoi ma fallo in fretta, ho la figa in fiamme”, “ok allora procedo” le tre donne restano con il loro culi in posizione e continuano a mugolare di essere prese per prima, Giovanni le riporta ad un livello di eccitazione massimo leccando uno dei buchi del culo ed infilando le dita negli altri due quando ritiene di averle in suo possesso punta il cazzo sul buchetto di Anna che sta al centro delle tre e comincia a pomparla come un vero toro da monta, mentre continua a giocare con le dita tra buco del culo e clitoride delle altre due, Cristina sempre infoiata comincia a gridare: “dai, dai butto maiale spaccale quel bel culetto da sapientona, fagli sentire come è una vera nerchia nel culo a quella zoccoletta” le imprecazioni di Cristina riempiono la stanza, ormai non le rimane che incitare la monta delle tre sapendo che poi toccherà a lei e vuole che questo accada il più presto possibile.
Giovanni mentre stantuffa il culo di Anna, con un gesto teatrale si toglie la maschera, nessuna delle tre si accorge in quanto intente con la faccia dall’altra parte a godere come delle troie, unica a vedere in viso Giovanni è Cristina che all’improvviso non dice più una parola.
Vedere Paolo, suo marito, dietro quella maschera e per di più che si sta inculando sua figlia e facendo godere due delle sue migliori amiche, la fa cadere in un vortice di sensazioni che sono tutt’altro che piacevoli, rabbia, gelosia, disgusto.
Paolo continua a scopare Anna fino a farla esplodere in un ulteriore orgasmo che la lasciano sfinita sul letto a faccia in giù a riprendersi, mentre passa al culo di Cinzia ripetendo la monta appena conclusa con Anna e facendola godere fino allo sfinimento ed in ultimo passa a Laura che lo incita a scoparla più forte ed a sborrare nel suo culo, cosa che Paolo fa senza farsi pregare ulteriormente.
Le tre donne sono sfinite a faccia in giù sul letto, Paolo chiede alla moglie: “Cristina, tesoro, ti è piaciuto vedere tuo marito farsi scopare da altre femmine?” le tre donne sentono una voce non più alterata ma chiaramente la voce di Paolo, si girano di scatto e vedono per la prima volta lo stallone misterioso in faccia Anna è la prima ad esprimersi “cazzo Paolo, ma…???” poi guarda la faccia di sua madre ed esplode in una grassa risata.
Cinzia e Laura, restano immobili a fissare la scena di Paolo seduto sul divano con l’uccello ancora mezzo duro, Anna che ride a crepapelle e Cristina ancora legata alla sedia con le lacrime agli occhi, poi Cristina viene slegata da Anna e si mette a sedere di fronte a Paolo: “bastardo, sei un fottuto bastardo, ti sei scopato non solo le mie migliori amiche ma anche mia figlia, come hai potuto?”, “cara, mi ricordi come hai fatto a scoprire il fattaccio? Chi aveva un appuntamento con lo stallone misterioso e poteva rinunciare?”, Cristina non sa come rispondere, Cinzia e Laura le si siedono accanto per consolarla e Cinzia le dice: “scusa Cri, non potevamo sapere che si trattava di Paolo”, “no, no, state tranquille donne, Cristina vi sta solo restituendo il favore, perché lei i cazzi dei vostri mariti li ha già collaudati a più riprese” Cinzia e Laura la guardano e le chiedono: “è vero Cristina?” ma ovviamente Cristina resta in silenzio, prende la parola Anna che dice: “mamma, io ti avevo avvertito, non pensare di fare fesso Paolo, non è lo stupido che era mio padre” si veste saluta Paolo ed esce.
Paolo lascia che Cinzia e Laura facciano altrettanto e rimasto solo con Cristina le dice: “ora hai due opzioni: prendere la tua roba ed uscire dalla mia vita, oppure continuare a vivere con me ma le regole le detto io, sarò io a decidere come, se, con chi e quando tu potrai scopare, potrai scopare con me se io ne avrò voglia, per contro io potrò scoparmi qualunque donna mi stuzzichi l’appetito. Quindi scegli se vuoi continuare a fare la donna libera di farsi fottere da chicchessia ma tornando a guadagnarti da vivere da sola, oppure continuare a fare la signora ma alle mie condizioni”, dopo un minuto di silenzio Cristina risponde “voglio restare con te, e rispetterò le tue regole, ma voglio che tu sappia che malgrado il mio comportamento da troia io ti ho sempre amato e continuo ad amarti”, “questo lo so e l’ho sempre saputo, non saremmo qui a discutere ma saremmo a migliaia di chilometri uno dall’altra e non ti avrei mai dato né una seconda possibilità né le scelte di oggi”.
Ora Cristina e Paolo vivono una vita tranquilla e sessualmente più appagante di prima, Paolo le concede di tanto in tanto di avere un altro uomo nel loro letto, sa benissimo che la voglia di altri cazzi di Cristina è come una droga, ma lui ha fatto in modo che a goderne siano entrambi e non solo lei, Anna ormai avvezza alle loro pratiche promiscue non disdegna di partecipare di tanto in tanto, non ha certo dimenticato le potenzialità di Paolo nel far godere una donna.