In Macchina nel ritorno verso casa lei disse “Lo so che ti faccio perdere la testa, sono la tua droga, lo so che riesco a farti sentire più vivo” e poi aggiunse “dai che anche oggi ci divertiamo insieme, pensando ha quel cazzo enorme di quel ragazzo di colore al parcheggio,non ti farò venire almeno due volte, perché mi piace vederti venire due volte” e poi, senza aggiungere altro,arrivati in casa mi si avvicinò, e quindi, si inginocchiò di fronte a me, e aprì i pantaloni, li abbassò, e poi, levando anche le mutande, mi baciò subito il cazzo sulla cappella.
Ce l’avevo già duro e lungo, e per l’eccitazione, mi sentivo già pronto, volevo soltanto che solleticasse le mie voglie in quel modo divino: e con la lingua iniziò a leccarmelo tutto, arrivando anche ai coglioni, giocando pure con quelli, mentre io impazzivo letteralmente e le dicevo “sìììììììììì mi piace, dai, leccalo!! Voglio che me lo succhi tutto, fammi un soffocone pensando a quella Bestia nei pantaloni di quel Ragazzo , che solo tu sai fare, dai, fammi venire, anzi no, prima voglio venirti in culo, e poi anche in bocca!!”
E così, lei mi svestì tutto, e poi, mi si mise lì davanti, mentre io cominciai a levarle gli abiti di dosso, e quando la snudai del tutto, la misi giù a pecorina: e poi, facendole divaricare le gambe, iniziai a leccargliela tutta, a giocare con il suo clitoride, perché volevo ancora assaporare quella sua figa, che mi aveva fatto ammattire l’altra volta. La sentivo eccitarsi, irrigidirsi per il piacere, e poi, anche gemere ed ansimare, perché si sentiva ormai pronta ad assaporare il mio cazzo duro.
Ma la sistemai a terra, e poi, le sollevai le gambe, facendo in modo che avessi di fronte a me lo spettacolo delle sue belle chiappe e della sua figa, sollevandola al punto giusto perché potessi trombarla bene: con il mio cazzo, le ho sfregato per bene la figa, facendola eccitare ancor di più, e poi, gliel’ho messo dentro tutto, scendendo di peso dentro di lei, facendola eccitare e godere, con qualche gridolino di piacere che si alzava di tanto in tanto mentre io stantuffavo il cazzo a pieno ritmo.
Mi piaceva incredibilmente trombarla così, e poi, di colpo, le dissi, “Ti dammi il culo di nuovo, dai, fammi venire dentro il tuo culo” e lei disse “dai, sputami e infilalo piano piano, perché mi piace che mi fotti da dietro” e io non mi feci pregare, e lo spinsi subito dentro, godendo tantissimo, fottendola per bene, eccitandomi, ansimando, e dicendole che era la mia troia, con quel culo divino, e non potevo desiderare altro fottere lei in quel modo.
Scopavo e mi eccitavo, finché a forza di spingere, le sborrai in culo, venendo di brutto: lei sorrise soddisfatta per la mia sborrata e disse “ti è piaciuto venirmi in culo, vero? Ma adessa inizia la seconda parte: mettimelo in figa, e scopami come la tua troia, perché poi voglio che mi vieni in bocca la seconda volta, perché adoro la tua sborra” e così ripresi a scoparla, con la stessa voglia di prima, sentendomi al settimo cielo dentro di lei, e immaginando a come le avrebbe imbrattato la bocca quel Cazzo Nero del Senegalese...
«Una bella viziosetta»
«Mmmm.... racconto molto eccitante»