Ritornati dalla città è aver conosciuto il Senegalese in parcheggio...Ce l’avevo già duro e lungo, e per l’eccitazione,del mio pensiero di lei con lui, mi sentivo già pronto, volevo soltanto che solleticasse le mie voglie e i miei pensieri... arrivati su a casa la Francine con la lingua iniziò a leccarmelo tutto, arrivando anche ai coglioni, giocando pure con quelli, mentre io impazzivo letteralmente e le dicevo “sìììììììììì mi piace, dai, leccalo!! Voglio che me lo succhi tutto, fammi un soffocone di quelli che solo tu sai fare, dai, fammi venire, anzi no, prima voglio venirti in culo, e poi anche in bocca!!”
E così, lei mi svestì tutto, e poi, mi si mise lì davanti, mentre io cominciai a levarle gli abiti di dosso, e quando la snudai del tutto, la misi giù a pecorina: e poi, facendole divaricare le gambe, iniziai a leccargliela tutta, a giocare con il suo clitoride, perché volevo ancora assaporare quella sua figa, che mi aveva fatto ammattire l’altra volta. La sentivo eccitarsi, irrigidirsi per il piacere, e poi, anche gemere ed ansimare, perché si sentiva ormai pronta ad assaporare il mio cazzo duro. Poi, le sollevai le gambe, facendo in modo che avessi di fronte a me lo spettacolo delle sue belle chiappe e della sua figa, sollevandola al punto giusto perché potessi trombarla bene: con il mio cazzo, le ho sfregato per bene la figa, facendola eccitare ancor di più, e poi, gliel’ho messo dentro tutto, scendendo di peso dentro di lei, facendola eccitare e godere, con qualche gridolino di piacere che si alzava di tanto in tanto mentre io stantuffavo il cazzo a pieno ritmo.
Mi piaceva incredibilmente trombarla così, e poi, di colpo, le dissi, “Ti dammi il culo di nuovo, dai, fammi venire dentro il tuo culo” pensando a quel cazzo del ragarrone nero del parcheggio...e lei disse “dai, sputami sull’ano, e infilalo piano piano, perché mi piace che mi fotti da dietro” e io non mi feci pregare, e lo spinsi subito dentro, godendo tantissimo, le dissi " immagina quel bestione dentro di te com'è ora il mio che ne dici ti pacerebbe." e fottendola per bene, eccitandomi, ansimando, e dicendole che era la mia troia, con quel culo divino, e non potevo desiderare altro nella vita che verla fottere dal Senegalese in quel modo.
Scopavo e mi eccitavo, finché a forza di spingere, le sborrai in culo, venendo di brutto: lei sorrise soddisfatta per la mia sborrata e disse “ti è piaciuto venirmi in culo, vero? Ma adessa inizia la seconda parte: scopami come la tua troia, perché poi voglio che mi vieni in bocca la seconda volta, perché adoro la tua sborra” e così ripresi a scoparla, con la stessa voglia di prima, sentendomi al settimo cielo dentro di lei, e immaginando Quel Cazzo enorme del senegalese a come le avrebbe imbrattato tutta la sua bocca…