Ripropongo questo mio racconto edito anni fa’ su un altro sito con un diverso pseudonimo.


 


Avventura in Sicilia. 


 



Alla mia età le fantasie sono passate, ho superato ormai i 60 anni e quello che racconto sono solo storie vere. 


Siamo a fine giugno in una sassosa spiaggetta di una piccola e semi deserta isola siciliana.


In verità la costa si sviluppa in una ripetuta formazione di grandi rocce che arrivano sino al mare formando delle piccole insenature sassose che ti permettono di rimanere nascosto a chi occupa le altre calette.


Frequento quella costa da moltissimi anni. Quando ero giovane, negli anni 60 e 70, andavamo in gruppo a fare nudismo, rivoluzionario per quei tempi. Poi ci tornai più grande con quella che sarebbe divenuta mia moglie. Una donna tutto pepe che amava stare nuda, sopratutto davanti agli occhi degli altri. Quei sassi sono stati testimoni di storie d'amore e scopate di tantissime coppie. 


Ora io continuo a frequentare le piccole insenature con un altro animo. 


Sono sempre stato un esibizionista e voyeur, mai laido, ma col passare del tempo ho scoperto in me un lato di curiosità verso il mio stesso sesso che si attua con molto voyeurismo spinto e con un esibizionismo al limite della accettabilità. 


Un giorno in tarda mattinata mi trovavo nella caletta preferita, non particolarmente chiusa, con una buona visuale del passaggio delle persone che vengono anche per il sole, ma hanno voglia di guardare e farsi guardare. 


Dunque ero seduto a leggere il giornale quando vedo una coppia avvicinarsi lentamente, soffermandosi ad ogni anfratto, guardandone le caratteristiche per poi proseguire al seguente.


Arrivano dove sono io, si fermano mi guardano, io sono nudo col il pisello moscio, li guardo, li studio, li spoglio con gli occhi, e decido che non sono interessanti non hanno niente che susciti nel mio cazzo un fremito. Si accorgono del mio disinteresse e proseguono.


Dopo pochi minuti li rivedo davanti a me, mi chiedono molto gentilmente se possono mettersi lì vicino, ipocritamente rispondo loro che ho piacere di avere due belle persone accanto.


Io sono nudo e certo non mi copro e non mi nascondo, anzi mentre parlo con loro mi tocco il pisello, massaggio le palle, questo è il messaggio che mando, chiaro e limpido.


In effetti sono due persone non pessime, educate, ma comuni. Lui 35/40 anni, lei una età tra i 30 e i 35. Un po' sciatti, anche fisicamente, qualche kilo in più, un po' di pancetta, ma non troppa, intravedo in lei un seno non male ma che ha vissuto, un po' cadente.


Percepisco che ci sia qualcosa di strano in loro, ma al momento non riesco ad individuare cosa. 


Alla fine si spogliano, non li guardo più di tanto e nudi vano a fare il bagno in una acqua invitante e calda.


Ora che si sono rilassati e rinfrescati li aspetto al varco. Escono dall'acqua e mi accorgo che indossano un cache- sex.


Il cache sex maschile tende a sembrare sempre gonfio, ma questo che vedo mi sembra un po troppo pieno. Si sarà eccitato con lei in acqua, penso io. 


Lei ne indossa uno che non avevo mai visto al mare, se non nei locali di streep- tease moltissimi anni fa'. In effetti il costumino copre solo le labbra della fica, lasciando scoperto il monte di Venere e un po' di peluria a riga verticale. Ma quello che mi fa strabuzzare gli occhi e' che il pezzetto di stoffa color carne non è' piatto, ma è gonfio di due labbra vaginali enormi, come gonfiate dal troppo uso. 


Quando si stendono si girano e noto che hanno una configurazione fisica quasi identica.


La schiena , le gambe ma soprattutto i fianchi ed il culo sono uguali. Mai visto una cosa così strana.


Lei ha due belle tette, terza misura, gonfie e un po' cadenti, con due capezzoli smisurati, enormi e lunghi, sicuramente hanno allattato, troppo vistosi.


Le natiche di lei non sono male, belle gonfie e tonde, alla fine un bel culo per una 35enne, ma quello che mi stuzzica e' il culo del maschio quasi uguale a quello di lei, troppo femmineo per un uomo.


Qualcosa nella mia testa si muove e vedo che il pisello si comincia a ingrossare. Io non lo nascondo mai il mio pisello turgido e lo lascio bene in vista a gambe aperte per chi passa.


Finalmente, questo lui si alza mi si avvicina e si presenta, Marco , lei, che non si muove dall'asciugamano, Mara. 


Bene, io sono Leo, mettiti qui vicino che parliamo, curioso di capire chi fossero questi due.


Marco, molto educato, si siede su un sasso vicino a me, e comincia a guardare il mio cazzo che gradisce essere guardato, gonfiandosi.


Marco parla, racconta che sono in vacanza, sanno di questa spiaggia un po particolare e sono venuti a vivere i loro istinti, proprio così , i loro istinti. Non toglie mai gli occhi dal mio cazzo ed io ho modo di guardarlo con attenzione, in effetti deve essere stato un bel ragazzo, ha un bel viso, un corpo un po' trascurato. Ma tra le gambe ha un arnese grosso, molto grosso, che gonfia il tessuto del costumino che fa fatica a trattenerlo. È' chiaro che gli piace guardarmi ed io lo soddisfo e lo provoco. Prima mi prendo il cazzo in mano e lo massaggio, poi mi giro a pancia sotto e mi tocco le natiche, me le allargo, prendo il pisello e lo faccio uscire da sotto la pancia in bella vista tra le cosce. Marco non toglie gli occhi dal mio culo. 


Sono un provocatore, e a bruciapelo gli dico: ti va di toccarlo o di leccarlo? Rimane basito , allunga una mano e mi carezza, senza andare in profondità, si riempie le mani delle mie natiche che sono ancora molto toniche. Poi le accarezza come fossero delle tette di donna, delicatamente infila il dito nella fessura, arriva ad accarezzare il mio buco. Allarga le gambe, sono troppo sensibile e troppo mi piace essere stuzzicato proprio lì.


Gli effetti seguono in pochi istanti per tutti e due, il mio cazzo si allunga e Marco tentennando lo tocca con un dito, il suo scoppia e esce da quella specie di contenitore. Non è grosso ma è lunghissimo forse 30 centimetri, un serpente, che io guardo e accarezzo.


Ma non si irrigidisce, rimane bazzotto. Percepisco delle difficoltà nello sguardo, così lascio perdere.


Ma lui non lascia perdere il mio sedere, continua a massaggiarlo, lo accarezza e poi comincia a baciarlo e piano piano lo lecca. Entra nel solco delle natiche e arriva intorno l'ano, io non chiedo di meglio, fondamentalmente è quello che preferisco farmi fare da uomini e donne. 


La sua compagna,Mara, sembra che dorma, ma vedo che con un mezzo occhio sbircia cosa fa Marco. 


Quando questo comincia a leccarmi profondamente l'ano, lo scroto, e il cazzo che oramai è gonfio tra le mie cosce, Mara si alza e si pianta dietro di noi a guardare. 


Certo che una coppia così strana non la ho mai vista. Lei non partecipa, le piace guardare lui che lecca il culo di uno sconosciuto. 


Io mi rigiro e le chiedo di mettersi vicino per parlare e guardare meglio tutti i particolari, comprese quelle labbra della fica che continuano a essere incredibilmente gonfie.


Marco è' rimasto col cazzo di fuori del costumino, chiedo a Mara di fare la sua parte col pisellone mezzo moscio. Rimane bloccata, non sa cosa fare, tituba, poi allunga una mano e comincia a giocare con la cappella del cazzo di Marco. Lo impugna e lo masturba, ma è tanto lungo che deve usare due mani per far scorrere la pelle sino in fondo.


Marco è in difficoltà e non capisco il perché, io allungo le mani sul culo di entrambi, uno a destra e l'altro a sinistra. La pelle e' morbida, vado in fondo e infilò le dita nei cache sex, le palle di Marco sono piccole in rapporto al cazzo che si ritrova, mentre la fica di Mara e' un sogno morbida gonfia e bagnata. Con le dita torno indietro e cerco i loro sfinteri, quello di Mara sento che è ancora vergine e come lo tocco e ci infilo un dito provoca una scossa, ma lei non si ritira e non smette di masturbare Marco, anzi spinge in fuori e mi permette di infilare un secondo dito. Lo sfintere di Marco al tatto e' gonfio e largo, evidente ne devono essere entrati e usciti di cazzi da sto buco e di notevoli dimensioni. Lui pure spinge e gli metto direttamente tre dita nello sfintere, comincia a mugolare e a dimenarsi, con una mano nel culo e Mara che continua a masturbalo chi resterebbe insensibile? mi chiede di metterci il mio cazzo al posto delle dita. Lo accontento, lo faccio delicatamente mettere a sedere sul mio cazzo che ormai è totalmente in tiro, mentre Mara gioca ancora con il suo affare che non ne vuol sapere di stare su da solo.


Dopo un paio di minuti mi stufo e dico a Mara di girarsi che voglio vederle la fica da vicino, le sfilò le stringhe del copri fica e ho una delle visioni celestiali che si possono. avere guardando una fica di donna. Gonfie naturali, la fica molto larga, si vede che ha avuto dei figli, le infilò una mano intera e quasi non se ne accorge, dentro e' un bagno di umori. la mia mano quasi sciacquetta lì dentro. 


Mentre stiamo così impegnati sento rumori di sassi mossi, segno di qualcuno che si avvicina. 


Tentiamo di ricomporci, mi alzo e vado a lavarmi le mani a mare. Ho il pisello dritto e non voglio certo nasconderlo, anzi camminando lo sbandiero e balla da destra a sinistra, non ho proprio remore. 


È' una coppia abitue' del posto che conosco da anni e mi saluta un po' invidiosa della mia compagnia. 


Sopratutto lei, grande tettona , ama mettere letteralmente il naso e la lingua in ogni tipo di buco disponibile, mentre lui la riprende con la camera.


Passano oltre occhieggiando il pisello di Marco e i capezzoli di Mara. 


Torno sul mio asciugamano e lascio i due a guardarsi in faccia, mi aspetto che una coppia faccia ciò che normalmente si fa' tra donna e uomo, li esorto a darmi una soddisfazione voyeuristica, insomma di farmi guardare mentre scopano, invece sono bloccati. Prendo Marco lo faccio mettere pecorina e mi diverto a fargli sentire il mio cazzo sullo suo sfintere , senza penetrarlo.


Mara mi guarda un po' persa, non capisco il perché. Le dico di succhiare il pisello del suo uomo, lei strabuzza gli occhi e mi dice che non è la sua ragazza. Non ti preoccupare le dico, allungo una mano e afferro il cazzo di Marco che continua a restare mezzo moscio. Con un colpo secco mi infilo nel culo, gioco un po' poi esco e così come sono vado a farmi una nuotata per lavarmi e rinfrescarmi. 


Mentre sono in acqua ripenso ai due che si sono stesi al sole uno vicino all'altra. Hanno al stessa configurazione fisica, i sederi sono identici, i corpi praticamente privi di peluria, ambedue con dei particolari anatomici strani. Mi viene una strana idea. 


Esco dall'acqua e a bruciapelo domando: ma siete fratelli? 


Silenzio e gelo. 


" no siamo solo fratellastri figli della stessa madre."

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