Mi chiamo Francesco e ho 42 anni. Mia moglie Diana è più giovane di me, ne ha 34, e ne dimostra ancora meno. È una donna molto bella, sia di viso che di fisico. Abbastanza alta, capelli biondi corti e occhi verdi brillanti, corpo snello e una terza di seno. 
Ha avuto diversi uomini prima di me, ma da quando ci siamo messi insieme sei anni fa sono certo che mi è sempre stata fedele. Ultimamente però la sento più frizzante sull'argomento sesso. Da un anno e mezzo a questa parte ha cominciato a fare pilates assiduamente e a vestire in modo più provocante. Forse sente che gli anni passano e ha bisogno di conferme, che puntualmente arrivano. Le capita spesso di ricevere complimenti da sconosciuti per strada quando è da sola. A volte mi racconta qualche episodio, ridendoci su, la sera mentre ceniamo.
Ho un collega che credo che a mia moglie piaccia parecchio. Si chiama Diego e ha 40 anni. È uno dei pochissimi uomini su cui si è sbilanciata a esprimere un giudizio fisico senza che io glielo chiedessi. Ha dei bei lineamenti, moro con gli occhi azzurri. Fisicamente mi assomiglia, siamo entrambi abbastanza in forma.
Anche Diego ha una moglie molto bella. Si chiama Anna, ed è coetanea di Diana. Mora con gli occhi scuri, non molto alta, con una quarta di seno che risulta splendidamente sproporzionata sul suo corpo snello. Quando la vedi non puoi evitare che gli occhi ti cadano sulla scollatura. Lei lo sa che fa questo effetto agli uomini, me incluso, e si fa una risata.
In ufficio fra me e Diego si è creata una certa confidenza, e ci capita di parlare spesso di donne e di sesso.
Un giorno di settembre mi stava facendo vedere le foto delle loro vacanze al mare. Io per scherzo dissi: "Gran gnocca tua moglie in costume da bagno". Lui ribatté "Parlando di mogli, anche la tua è un bel pezzo di figa". Ci facemmo una risata e la cosa finì lì.
Un paio di settimane dopo, una sera che eravamo andati a bere insieme dopo il lavoro, alla terza birra mi disse: "Francesco, ma tu te la scoperesti mia moglie Anna?". Rimasi interdetto. Non capivo se era lui o l'alcool che parlava e non sapevo cosa rispondere. Non volevo che una volta tornato sobrio potesse rimuginare sulla mia risposta e prendersela a male. "Ehm... Penso che sia una gran bella donna... E se non fosse tua moglie direi proprio che sì, me la scoperei...". "Anch'io mi scoperei tua moglie" rispose Diego deciso, e dopo un attimo di pausa per vedere la mia reazione, "Perché non ce le scambiamo?". Ero un po' geloso al pensiero di lui con Diana, ma molto eccitato all'idea della situazione che si sarebbe creata, e solo il pensiero di scoparmi un'altra donna, bella come Anna, dopo quindici anni di monogamia me lo fece diventare duro. Non immaginavo realmente come mi sarei sentito al momento di mettere in pratica, ma Diego sembrava molto più sicuro di me e mi diede entusiasmo. "Si potrebbe fare", risposi.
Pianificammo come poter creare l'occasione giusta. A tutti e quattro piaceva sciare e pensammo di affittare un'appartamento insieme in Trentino per la settimana di Capodanno.
Parlammo alle nostre mogli della vacanza insieme (senza lasciar intendere altro) ed entrambe furono entusiaste. Dopo non pochi sforzi trovai e prenotai una bella casa con due stanze matrimoniali e un ampia sala con camino in un paese vicino a Ortisei.
Nelle settimane che passarono ci vedemmo più volte a cena tutti e quattro per far familiarizzare le nostre mogli e per fare gruppo. Si creò un bel rapporto, e oltre ogni nostra previsione Diana ed Anna diventarono anche amiche.
Partimmo la mattina del 30 dicembre. Avevamo preso la casa da sabato a sabato. Ci fermammo a pranzo sul lago di Garda e arrivammo all'appartamento verso le 16. Era molto bello, pulito e perfettamente in ordine. Una cucina ampia, un bagno con una doccia doppia, molto spaziosa, e due camere da letto.  Ma il punto forte era la sala: spaziosa, con tavolo e panche ad angolo in stile trentino, due lunghi divani contrapposti, boiserie alle pareti, tappeti e un camino funzionante. La casa era al limitare del paese, dalle finestre del salotto si vedevano boschi e manti nevosi sul fianco della montagna. Gli ambienti emanavano un buon odore di legno.
Disfacemmo le valigie, cenammo con calma e dopo un paio di partite a carte andammo a letto. Io e Diego ci eravamo accordati di comunicare in anticipo le nostre intenzioni alle rispettive mogli, separatamente, per saggiare le loro reazioni ed evitare un fiasco.
Quando fui a letto con Diana le dissi "Amore, cosa pensi di Diego?". "Trovo che sia simpatico, e anche un bell'uomo... perché, cosa hai in mente?" mi rispose maliziosa. La guardai fisso facendo il finto tonto. Scoppiò a ridere. "Ma credi che non abbia capito?" disse divertita. "Diego ha detto ad Anna la settimana scorsa del vostro progetto, e lei me lo ha riferito...so cosa avete in mente..." continuò. Che stronzo, non mi aveva detto niente. "E cosa ne pensi?" incalzai. "Beh, mi piacciono, e con loro mi sento a mio agio. Quindi perché no? Basta che non mi diventi geloso di Diego...". "No", la rassicurai, "non sarò geloso, e spero non lo sarai neanche tu di Anna." "Non mi sento gelosa. Ad ogni modo non so, sarà la prima volta anche per me, vedremo...E quando pensavate?". "Domani sera, Capodanno" le risposi. "Non volete perdere tempo, eh? Siete proprio due porci..." disse Diana, "Allora domani vediamo di non attardarci sulle piste che io e Anna quando torniamo ci vogliamo fare belle. E adesso dormiamo che è tardi." Mi diede un bacio e si voltò. Rimasi a guardare il soffitto con il cazzo duro per un'oretta, pensando che ora anche le donne lo sapevano e stava per succedere davvero. Poi il sonno mi prese.
Il giorno dopo, il 31 dicembre, andammo a sciare. La mattina andò alla grande, anche se le piste erano abbastanza affollate e una parte del pensiero era comunque rivolta alla sera. Tutti e quattro sapevamo cosa sarebbe successo quella sera e nessuno ne parlava, ma la tensione sessuale era tangibile. Eravamo tutti estremamente eccitati. Verso le 11 e mezza, mentre eravamo in seggiovia, mi suonò il cellulare, che avevo chiuso nella tasca del giaccone. Aprii la tasca per estrarlo ma mi scivolò tra le dita. Cercai di afferrarlo al volo ma non riuscii e cadde giù. Dopo un volo di circa sei metri atterrò sulla neve soffice. Rimanemmo tutti e quattro a guardarlo sparire alle nostre spalle mentre il sedile avanzava. Purtroppo era caduto in un punto distante dalla pista e difficilmente raggiungibile. Arrivati alla stazione in quota avvisammo l'operatore che però disse di non poter fare niente. L'unica possibilità sarebbe stata provare ad andar noi a recuperarlo a piedi, a nostro rischio e pericolo. Non era un telefono di grande valore e decidemmo di non rischiare di rovinarci la giornata e soprattutto la serata.
Vero le quattro e mezza finimmo di sciare e tornammo a casa. Mentre eravamo in macchina suonò il cellulare di Diana. Sgranò gli occhi quando vide comparire il mio nome sul display.
Rispose. Era un uomo che aveva trovato il mio cellulare e voleva restituircelo. Fortunatamente non blocco mai il cellulare, e quindi dalle chat di WhatsApp era riuscito a identificare mia moglie e l'aveva chiamata.
Diana disse se potevamo passare a prenderlo ma lui rispose che era in giro con un amico in paese a fare delle commissioni e avrebbe preferito passare lui da noi prima di cena. Diana gli diede il nostro indirizzo e lo ringraziò.
Ci fermammo a fare la spesa per la cena e andammo a casa. Diana si raccomandò di scaldare benissimo la sala se volevo sperare di vederla nuda in quella stanza, così appena entrati io e Diego mettemmo il riscaldamento a palla e accendemmo anche il camino per dare un tocco di romanticismo. Poi andammo a farci le docce e ci vestimmo con camicie e pantaloni da montagna, elettrizzati da quello che sarebbe successo di lì a poco. Diego mi disse ridendo "Pronto a scoparti mia moglie?". "Ci puoi scommettere" risposi io "E tu sei pronto per la mia?". "È da ieri sera che sto sognando a occhi aperti di farmela a pecorina sul quel divano" disse indicando uno dei due divani. Eravamo d'accordo di non usare neanche i preservativi, ci conoscevamo bene e le nostre mogli prendevano entrambe la pillola. Le donne erano andate a fare la doccia, si erano asciugate i capelli ed erano tornate in bagno insieme a prepararsi. 
Il riscaldamento era alto e la legna nel camino continuava a bruciare. La sala e la cucina erano divise da un'apertura ad arco priva di porta, e verso le 19 la temperatura nei due locali era diventata quasi tropicale.
Quando le nostre mogli entrarono in sala rimanemmo senza fiato. Diana indossava una vestaglia bianca di pelliccia, lunga una spanna sotto l'inguine, tenuta chiusa solo dalla cintura stretta in vita, con ai piedi zoccoli bianchi con tacco. Anna aveva la stessa vestaglia di Diana ma in colore rosso e sandali rossi aperti con plateau. Alle mani e ai piedi avevano messo smalto dello stesso colore della loro mise, bianco per Diana e rosso porpora per Anna.
"Un angelo e un diavolo" disse Diego. Diana rispose "Veramente ci sentiamo tutte e due diavolesse stasera... Vi è piaciuta la sorpresa?". "Giudica tu" disse Diego indicando i suoi pantaloni. Sia lui che io avevamo rigonfiamenti evidenti.
Anna e Diana ridacchiarono divertite. "Quando Anna la settimana scorsa mi ha detto dei vostri piani siamo andate a fare acquisti insieme..." disse Diana "Adesso andiamo a mangiare però...".
Per tutta la cena ci fecero impazzire con battute, allusioni e provocazioni. Diana fece cadere la forchetta e chiese a Diego di raccogliergliela solo per allargare le cosce davanti a lui e mostrargli che era completamente nuda sotto la vestaglia.  Quando Diego allungò la mano lei gliela schiaffeggiò e gli disse ridendo "Dopo, porco".
A metà cena Diana appoggiò un piede sul tavolo e si fece accarezzare la gamba da Anna con il pretesto di farle sentire come si era depilata bene. "E le gambe non sono la sola cosa che ci siamo depilate, ragazzi" precisò Anna.
I cazzi ci scoppiavano nei pantaloni. Entrambe avevano bevuto parecchio vino ed erano decisamente brille. Chissà dove si sarebbero spinte.
Eravamo così presi dall'eccitazione che ci dimenticammo completamente che sarebbero dovuti passare a riportarmi il cellulare. Avevamo finito di mangiare quando suonò il campanello. Erano le 11 e dieci. Mi ricordai di colpo del tipo del cellulare ed andai ad aprire.
Mi trovai di fronte due ragazzoni sulla trentina, alti e fisicati, mori, di carnagione scura. Probabilmente del Sud.
"Ciao, io sono Antonio e lui è Mauro" mi disse uno dei due. "So che dovevamo passare prima di cena, ma abbiamo avuto un contrattempo. Tu sei Francesco?".
"Sì" risposi io "prego entrate". Li feci accomodare nell'atrio. Quel pomeriggio avevo preparato cento euro di ricompensa sul tavolino vicino alla porta. Volevo fare prestissimo a congedare i due perché Diego ed io non vedevamo l'ora di cominciare la festa.
Antonio tirò fuori di tasca il mio cellulare e me lo passò. "Eravamo due sedili dopo di voi e l'abbiamo visto cadere. Poi siamo andati a recuperarlo con gli sci." Lo controllai e sembrava tutto a posto.
Diedi ad Antonio i cento euro e gli dissi "Siete stati molto gentili, grazie. Una ricompensa per il vostro disturbo". "Grazie" mi rispose.
I due si voltarono per andarsene. Stavano per uscire quando Diana piombò nell'atrio. Barcollava per tutto l'alcool che aveva in corpo. "Cosa fai di qua amore, torna da noi... E voi chi siete?" biascicò ai due ridendo. La vestaglia le si era semiaperta sopra la cintura e si intravedeva il seno. "Sono gli uomini che hanno trovato il mio cellulare, me lo hanno riportato." tagliai corto io indirizzandoli alla porta. I due intanto non avevano perso occasione di guardare nella scollatura di mia moglie, lanciandosi risatine di apprezzamento. "Ma non fare il cafone amore" mi disse Diana, "È quasi mezzanotte, invitali a brindare con noi". Cominciai a dire "Amore, stavano proprio per andare..." ma Antonio mi prese in contropiede e le disse "Perché no? Beviamo volentieri un bicchiere insieme a voi".
"Uiiii" disse Diana esultante "Benissimo! Più siamo, più ci divertiamo" e si voltò con il bicchiere in mano, ancheggiando verso il soggiorno.
Io feci rientrare i due uomini cercando di celare il mio malcontento. Dopo il brindisi li avrei subito mandati via.
Tornai in sala. Diana si era riseduta al suo posto. Diego e Anna erano sulla panca di fronte a lei come li avevo lasciati.
Antonio e Mauro si presentarono, non senza lanciare generose occhiate anche alla mise di Anna, e si andarono a sedere sulla panca sul lato corto del tavolo, dalla parte di Anna e Diana.
Le nostre mogli passavano lo sguardo dal viso al corpo dei due, con malcelato interesse. Erano indubbiamente due gran bei ragazzi, e il vino aveva quasi azzerato i freni inibitori delle nostre donne.
Diego mi guardava con sguardo interrogativo e contrariato, come a chiedermi perché li avessi fatti entrare.
Con la scusa di prendere i calici e lo spumante andai in cucina e dopo qualche secondo lui mi seguì. "Sono i due che hanno ritrovato il mio cellulare, ho cercato di mandarli via ma Diana li ha invitati a brindare con noi. Non preoccuparti, dopo il brindisi li mandiamo via subito...". "Che palle" rispose lui "Comunque va bene, ma facciamo presto. Per farti pagare questa cazzata mi scoperò tua moglie due volte stasera..." disse sorridendomi. "E va bene, me lo merito..." gli risposi.
Ci mettemmo un po' a trovare i calici e a sciacquarli. Tornammo in sala con tutto l'occorrente dopo circa dieci minuti. Diana e Anna stavano ridacchiando insieme ai due uomini. Mauro stava riempiendo di vino i bicchieri che le donne avevano appena vuotato per l'ennesima volta.


Vedendoci arrivare, Diana appoggiò la mano sul braccio di Antonio e disse "Sapete cosa ci hanno detto questi bei ragazzi? Che siamo due donne molto sexy e che voi siete molto fortunati..." e scoppiò di nuovo a ridere appoggiando la testa sul tavolo. Poche volte l'avevo vista così brilla.


Antonio disse "Ragazzi, spero non ve la prendiate a male, abbiamo solo detto la verità...". Io ero indispettito, ma risposi sfoggiando disinvoltura "E perché dovremmo?". Diego invece non riuscì a fingere e rimase in silenzio, visibilmente irritato.


Mi preparai ad aprire la bottiglia perché mancavano pochi minuti alla mezzanotte. Quando fu il momento feci partire il tappo, nell'euforia generale.


Dopo il brindisi ci alzammo per scambiarci i baci. Dopo aver baciato mia moglie andai da Anna che con mia sorpresa mi diede un lungo bacio sulla bocca. Lo stesso fece Diana con Diego. Poi andarono da Mauro e Antonio, che si erano alzati con noi, dissero "Buon anno nuovo ragazzi" e gettandogli le braccia al collo diedero un delicato bacio sulle labbra ad entrambi.


Io e Diego eravamo attoniti. Le nostre mogli avevano perso ogni ritegno e stavano provocando anche quei due.


Ci risedemmo a finire di bere lo spumante e Antonio ci raccontò come avevano recuperato il cellulare. Lui e Mauro erano due istruttori di fitness nella stessa palestra, avevamo 31 e 32 anni, e d'inverno andavano spesso a sciare insieme. Praticavano regolarmente fuoripista, dissero che non era stato difficile recuperare il telefono. Appena Antonio finì il racconto mi alzai con Diego portando via i bicchieri, chiaro segnale ai nostri ospiti che era ora di levare le tende.


Stavamo per tornare in sala a congedarli quando le donne ci raggiunsero in cucina.


Diana mi guardava con lo sguardo ammiccante che usava ogni volta che voleva chiedermi qualcosa che mi avrebbe contrariato. Poi disse "Volevamo dirvi una cosa sulla nostra seratina di sesso "aperto"". "Cosa?" dissi io fremente pensando volessero rimandare. "Tranquilli, abbiamo voglia di farla... però..." continuò Anna guardandomi imbarazzata. "Però?" Disse Diego supereccitato. Le due donne esitarono un istante e si guardarono fra loro arrossendo, poi Diana disse "Però vogliamo che partecipino anche i due ragazzi di là". Non credevo alle mie orecchie. Rimasi qualche secondo in silenzio a realizzare se mia moglie avesse veramente detto quella frase, poi dissi secco, "È escluso, sono due sconosciuti". Anna venne verso di me, mi appoggiò il braccio sulle spalle, avvicinò la bocca al mio orecchio e leccandomi dolcemente il lobo disse "Dai Fra', non fare il geloso, ce n'è per tutti. Sembrano due ragazzi sani e a posto, e sono così fighi... Stasera tua moglie ed io abbiamo una voglia matta..." Diana intanto era andata da Diego e strofinandosi contro di lui gli baciavadelicatamente le labbra. "E tu cosa ne pensi Diego? Aiutaci a convincere mio marito, che poi io e tua moglie vi facciamo felici tutti e quattro. Stasera non mettiamo limiti...".


Io e Diego ci guardammo. Eravamo supereccitati a sentire le nostre mogli così porche e temevamo che se avessimo detto no saremmo finiti in bianco, o magari la cosa dello scambio sarebbe saltata definitivamente. Allo stesso tempo non conoscevamo per niente i due ed eravamo gelosi. Dopo un attimo di titubanza vinse l'eccitazione. "Ok, per me va bene..." dissi "...ma siete proprio due maiale." Guardarono speranzose Diego, che esitava. Poi vedendo che avevo detto sì e non volendo fare il guastafeste, sospirò e disse "Va bene anche a me". Le due donne fecero un gridolino di gioia e ci abbracciarono, poi ci presero per mano e ci portarono in sala.


Antonio e Mauro erano in piedi e si stavano togliendo le magliette, rimanendo a torso nudo. Avevano entrambi un bel fisico, spalle larghe, braccia e petto molto muscolosi, addominali scolpiti. Cominciai da subito a pentirmi di non averli mandati via.


"Non avete perso tempo" disse Anna mangiandoseli con gli occhi. "Sapevamo che li avreste convinti. E voi ragazzi, grazie di non averci mandato a casa a farci seghe pensando alle vostre mogli".


Da quello scambio capii che prima, mentre io e Diego con la scusa dello spumante eravamo rimasti a parlare in cucina, Anna e Diana dovevano aver raccontato più o meno volontariamente ai due i nostri piani, e loro dovevano aver chiesto alle donne di convincerci a farli partecipare...


"Eravate già d'accordo... Vero?" dissi. 


I due uomini, Anna e Diana risero. "Beccati" disse Antonio divertito. "Le vostre mogli ci hanno accennato alla vostra seratina di scambismo e ci siamo offerti di rimanere a darvi una mano".


Antonio e Mauro si sedettero su uno dei divani. Il fuoco crepitava nel camino e faceva un gran caldo nella stanza.


Anna accese le candele poste sul ripiano del camino e spense tutte le luci. La stanza rimase rischiarata solo dalle candele e dalla fiamma tremula del camino. 


Mi prese per mano e mi accompagnò a sedermi sul divano di fronte a quello di Antonio e Mauro. Poi mi salì sopra a cavalcioni e cominciò a sbottonarmi la camicia.


Mia moglie Diana disse ai due ospiti "Scusate ragazzi, prima ci prendiamo cura dei nostri mariti, ma tra poco saremo da voi".


Poi fece sedere Diego alla mia destra, gli montò sopra a cavalcioni e cominciò a togliere la camicia anche a lui.


Anna mi sfilò la camicia. Poi si alzò in piedi, slacciò la cintura e fece cadere a terra la vestaglia rimanendo completamente nuda di fronte a me. La sua quarta di seno era soda e sfidava la gravità. I capezzoli erano turgidi. Si era completamente depilata la vagina, sembrava l'attrice di un film porno. Mi guardava con desiderio.


Mauro si alzò dal divano e le diede una sonora sculacciata sul culo sodo, ridendo, lasciandosi poi ricadere sulla seduta. Anna fece un gridolino di sorpresa e si voltò a sorridergli. "Anto' stasera altro che seghe, guarda che femmina che abbiamo qui" disse Mauro eccitata.


Feci riposizionare Anna sopra di. Con una mano le presi un seno e con l'altra le afferrai i capelli per baciarla. Profumava di crema alla rosa. Le nostre lingue si intrecciarono. Sentivo addosso lo sguardo di Diego mentre finalmente mi limonavo sua moglie.


Diana tolse la camicia a Diego, si inginocchiò sul tappeto tra le sue gambe e gli sfilò i pantaloni.


Chinandosi, la vestaglia si sollevò dietro, lasciandole scoperto il culo. I due uomini seduti di fronte guardavano lei ed Anna scambiandosi segni di approvazione e toccandosi da sopra ai pantaloni.


Diana tirò giù i boxer di Diego. Il suo cazzo non era ancora in tiro. Lui continuava a guardare me e sua moglie che ci baciavamo e la cosa evidentemente lo ingelosiva, oppure era in ansia da prestazione per la presenza dei due estranei. Fatto sta che non gli si drizzava.


Io intanto avevo spostato la mano di Anna sul mio cazzo, che invece era diventato duro come il marmo.


Antonio e Mauro continuavano a guardarci e a toccarsi. I loro pantaloni ora avevano un rigonfiamento evidente.


Diana prese in bocca il cazzo di Diego e cominciò a succhiarlo e a leccarlo. Ci metteva una grande passione, e posso dire per esperienza che mia moglie è una professionista del pompino, ma il membro sembrava non rispondere.


Io intanto avevo spinto Anna fra le mie gambe. Lei si inginocchiò, mi tolse i pantaloni e mi abbassò i boxer liberandomi il cazzo. Lo guardò con aria piacevolmente sorpresa. Venti centimetri di lunghezza e già completamente in tiro. Con un sospiro di soddisfazione se lo infilò in bocca e cominciò a farmi un pompino delizioso.


Intanto Diana continuava senza successo il trattamento su Diego, che guardava con espressione tesa sua moglie Anna che mi succhiava il cazzo.


Dopo un paio di minuti Antonio disse a mia moglie "Bellezza lascialo perdere a quello, che non gli si rizza. Vieni a far divertire un po' noi." Diana si alzò, diede una carezza sul viso a Diego e gli disse "Se dopo ti riprendi puoi avermi. Adesso però vado dai nostri ospiti, non voglio che si sentano trascurati". Poi gli diede un delicato bacio sulle labbra e si voltò verso i due.


Disse loro "Eccomi ragazzi, sono tutta vostra." Poi guardando Antonio con un sorriso provocante slacciò lentamente e fece cadere a terra la cintura della vestaglia. Ruotando le spalle indietro fece scivolare delicatamente la vestaglia sulle braccia fino a farla scivolare sul tappeto. Rimase completamente nuda davanti ad Antonio, con solo gli zoccoli ai piedi. Il suo seno, una splendida terza misura, era pieno, con capezzoli piccoli e ritti. Sfoggiava orgogliosa la pancia perfettamente piatta e il culo e le gambe tornite da innumerevoli ore di pilates. Si era completamente depilata la vagina per l'occasione, lasciando solo un minuscolo triangolino di peli corti sul pube.


"Cazzo quanto è figa tua moglie, sembra una modella di intimo" mi disse Mauro eccitato.


"Guarda la mia patatina amore" mi disse Diana con aria innocente, per provocarmi, "oggi pomeriggio me la sono depilata tutta per fare una sorpresa a te e a Diego. Ma visto che tu sei già impegnato con la mia amica e Diego non è pronto, la affiderò prima alle attenzioni di questi bei ragazzi".


Vedere Diana fare la troia con me e i due sconosciuti mi fece ingelosire parecchio. Afferrai Anna per i capelli e cominciai a scoparle la bocca calandola sul mio cazzo duro, fino a farglielo arrivare in gola. Intanto fissavo Diana che ricambiava il mio sguardo sorridendo, soddisfatta dell'effetto che aveva ottenuto.


Poi Antonio la prese per un braccio e le disse "Vieni qua bella figa". La fece sedere in mezzo a loro e cominciò palparle il seno. Lei si voltò verso di lui e iniziarono a limonare.


Mauro si abbassò tra le sue cosce, le spalancò le gambe e cominciò a leccarle la figa con passione. "Che buon sapore che ha la tua figa " le disse Mauro "mi fa scoppiare il cazzo nei pantaloni".


Diana gemeva per i baci di Antonio e la lingua di Mauro. Vedere mia moglie godere con quei due sconosciuti mi scatenava un miscuglio esplosivo di gelosia ed eccitazione. Dopo un paio di minuti di quella vista e grazie anche al pompino di Anna sentii il cazzo diventarmi di marmo, stavo già per venire. Mi voltai e vidi che Diego stava ancora guardando sua moglie. Mi spiaceva per lui ma non avrei rinunciato al mio bel finale. Afferrai i capelli di Anna e le tenni il cazzo completamente in bocca, sborrandole in gola con un grugnito di piacere. La colsi di sorpresa, o più probabilmente nessuno le era mai venuto in bocca. Tossì e la mia sborra le colò ai lati della bocca. Quando le lasciai i capelli mi guardò con la bocca gocciolante del mio sperma e a metà fra l'arrabbiato e il divertito mi disse "Sei un porco bastardo Fra'".


Antonio smise di baciare Diana e la fece inginocchiare a terra in mezzo a loro. Diana si voltò verso Mauro e gli disse "Nessuno me l'aveva mai leccata così bene... Adesso voglio ricambiare". Gli slacciò i pantaloni e gli afferrò pantaloni e mutande sui fianchi, tirandoli giù. Saltò fuori un cazzo più lungo del mio, sui ventidue centimetri, e soprattutto di un diametro impressionante. Diana strabuzzò gli occhi. "Amore" mi disse "guarda quanto ce l'ha grosso Mauro. Sarà il doppio del tuo in diametro, non riesco neanche a chiuderci le dita intorno. Mi sto bagnando solo a sentirlo nella mano."


Guardai a bocca aperta mia moglie che cingeva quel cazzo enorme, largo come un cotechino, senza che le unghie smaltate di bianco dell'indice e del pollice, seppur lunghe, riuscissero a toccarsi. Diana mi guardava divertita dalla mia reazione ma soprattutto eccitata dal cazzone che aveva in mano. Senza neanche farci caso aveva abbassato l'altra mano tra le cosce e aveva cominciato a masturbarsi il clitoride. Mauro la fissava inorgoglito per l'apprezzamento ricevuto. Ero appena venuto e la gelosia aveva il sopravvento sull'eccitazione. Non volevo che mia moglie facesse sesso con quei due, ma non sapevo cosa fare. Escludevo che a quel punto sarei riuscito a fermare la cosa. 


Guardai Diego accanto a me che si masturbava fissando Diana alle prese con quel cazzone. Ora che sua moglie aveva finito con me, sembrava più tranquillo.


Antonio disse "Bellezza, perché non vieni a vedere anche il mio?".


A quelle parole Anna, che era ancora inginocchiata sul tappeto davanti a me, si alzò. Si avvicinò a Diego, gli diede un bacio sulle labbra con la bocca ancora sporca del mio sperma (ma lui non vi fece caso) e gli disse maliziosa "Vado ad aiutare Diana, sembra che abbia qualcosa di molto grosso da gestire". Poi andò anche lei dai due maschi.


Anna si inginocchiò tra le gambe di Antonio e gli slacciò i pantaloni dicendo "Lei è impegnata con il tuo amico, ci penso io a te..." Li calò insieme ai boxer e saltò fuori un cazzo lunghissimo, dritto e duro. Era grosso in diametro, più del mio anche se non come quello di Mauro. Ma era la lunghezza ad essere impressionante. Anna lo prese in mano fissandolo a bocca aperta. "Caspita... Ma quanto è lungo?" disse sconcertata. "Ventisette centimetri" rispose Antonio orgoglioso.


Anche Diana guardò qualche secondo quel cazzo a bocca aperta, quindi ritornò a concentrarsi su Mauro. Gli prese il cazzo con entrambe le mani e cominciò a leccargli la cappella. Poi la prese in bocca, spalancando la mascella per farcela stare. Una volta entrata la cappella, Mauro le prese la testa e cominciò a muoverla su e giù.


Anna intanto aveva afferrato il missile di Antonio e ci passava su labbra e lingua, dalle palle fino alla cappella, alternandosi a baciarlo, e leccarlo. Poi lo prese in bocca e cominciò a pomparlo e segarlo, mentre Antonio la teneva per i capelli.


Io e Diego eravamo seduti accanto sul divano a guardare le nostre mogli farsi scopare la bocca da quei due sconosciuti superdotati. I corpi di Mauro e Antonio erano lucidi di sudore per l'eccitazione e il caldo della stanza, e i due stavano godendo alla grande. Sia Diana che Anna erano passate a tenere i cazzi con una mano e a masturbarsi con l'altra, e sospiravano di eccitazione con la bocca piena. Non era esattamente così che avevamo immaginato quella serata di sesso con le nostre mogli. Dopo un po' Antonio disse ad Anna "Scambiatevi, voglio provare anche la bocca della tua amica". Le ragazze si scambiarono di posto e mia moglie cominciò a succhiarlo ad Antonio mentre Anna andò da Mauro. Antonio ansimava mentre Diana gli passava la lingua sull'asta e gli stuzzicava il frenulo, guardandolo arrapata. Antonio disse a Diego "Non so proprio come ha fatto a non rizzartisi, la moglie del tuo amico sembra nata per succhiare cazzi".


A me stava tornando duro, invece Diego per quanto si masturbasse furiosamente non riusciva ancora ad avere un'erezione.


Dopo un po' Mauro disse "Non resisto più, devo scopare".


Fece spostare Antonio al centro del divano e fece mettere Anna e Diana a pecora da entrambi i lati di Antonio, con la faccia sopra al suo cazzo. Mia moglie prese in bocca la grossa cappella violacea roteandoci sopra la lingua, Anna gli leccava l'asta su e giù dalla cima fino allo scroto. Antonio gemeva con gli occhi chiusi e la testa rovesciata all'indietro. Mauro disse a Diana "Comincio da te, biondina". Si posizionò dietro di lei, strofinandole la cappella sulla figa, e mi disse "Come è stretta tua moglie, si vede che non ne ha mai preso uno grosso come il mio... Vedrai quanto la faccio godere. Le dimensioni contano eccome, chi dice di no dice cazzate". Io gli dissi "Ma il preservativo?". "Non ne hai della mia taglia" rispose ridendo, e prima che potessi ribattere puntò l'enorme cappella sul buchino stretto della figa fradicia di Diana, le allargò le chiappe con le mani, e cominciò a spingere con il bacino. Dalla mia posizione vidi la smorfia di sorpresa mista a sconvolgente piacere sul viso di Diana mentre vedevo quel cazzo enorme e durissimo farsi largo dentro la sua figa senza alcuna protezione. Quando Mauro fu dentro fino alle palle fece un profondo sospiro di godimento e rimase fermo dentro di lei. Diana doveva essere fradicia, ansimava e disse a Mauro "Sento la mia vagina tirare per adattarsi alle tue dimensioni, è bellissimo, sto sbrodando."


Dopo una ventina di secondi in cui entrambi si godettero la sensazione, Mauro la afferrò per i fianchi e cominciò a muoversi lentamente avanti e indietro. 


Diana venne praticamente subito, gridando di piacere. Il cazzone andava avanti e indietro incessantemente, lucido degli umori dell'orgasmo di Diana, che le erano colati anche lungo le cosce.


Vedevo le grandi labbra aderire a quell'asta enorme e pensai che la figa di mia moglie non sarebbe tornata mai più stretta come prima. Ogni volta che l'avrei scopata mi sarei ricordato di Mauro.


Intanto mi era tornato duro e andai a posizionarmi dietro ad Anna. Guardai Diego che continuava a masturbarsi freneticamente senza avere l'erezione. Mi guardò sgomento quando capì che avevo intenzione di scoparmi sua moglie.


Avevo molta voglia di Anna, e dovevo anche scacciare la gelosia di vedere quell'energumeno di Mauro che si stava scopando a pecora la mia donna, con i suoi addominali sudati che le sbattevano sul culo ad ogni affondo e lei che mugolava persa nel godimento.


Mi prese un minimo di senso di colpa per Diego, ma lo scacciai e piantai il cazzo nella figa bagnata di Anna, strappandole un gemito. Era calda, stretta e bagnata. Meravigliosa. Mi conveniva godermela bene prima che anche lei ricevesse lo stesso trattamento di mia moglie.


Cominciai a pompare la figa di Anna tenendola per i fianchi, mentre lei leccava il cazzo di Antonio. Mauro intanto, con un piede sul divano e uno a terra, si stava scopando Diana come un treno, pompandola a un ritmo frenetico e sculacciandola con forza. Mia moglie gemeva come una cagna, con gli occhi chiusi e la bocca aperta, tutta sudata. Tra un gemito e l'altro si infilava il cazzo di Antonio in bocca. All'improvviso appoggiò la testa sulla pancia di Antonio e cominciò a tremare e gemere più forte sentendo un altro orgasmo che stava per arrivare. Era come posseduta. Vidi la tensione montare dentro di lei fino a che esplose in un grido di piacere e perse quasi i sensi. Mauro, godendosi la figa bollente della mia donna che si contraeva sul suo cazzo negli spasmi dell'orgasmo, fece un grugnito e strinse i denti per non venire, senza rallentare il ritmo degli affondi.


Il bastardo rideva soddisfatto. Mi disse "Scommetto che non ha mai goduto così tanto con te questa maiala, dico bene?"


Lo ignorai e iniziai a sculacciare Anna con decisione.


Provavo mille emozioni contrastanti. Ma una cosa era certa. Quel bastardo aveva ragione, Diana non aveva mai goduto così tanto con me. Riuscivo quasi sempre a portarla all'orgasmo, ma quello a cui avevo appena assistito era ben oltre.


Quando Diana si riprese un po' ricominciò a occuparsi del cazzo di Antonio insieme ad Anna. Le due donne scorrevano insieme con la punta delle lingue quell'asta lunga e venosa, fissa e sorridendosi. Quando le loro lingue si incontravano sulla cappella, si intrecciavano in un bacio erotico. Antonio alla vista di questo spettacolino non resistette più. Cominciò ad ansimare più forte, poi chiuse gli occhi e si afferrò l'asta. Dal cazzo uscirono abbondanti fiotti di sperma denso, che indirizzò in faccia e in bocca sia a mia moglie che ad Anna.


Anna e Diana si leccarono via lo sperma una dalla faccia dell'altra e ripulirono con la bocca il cazzo di Antonio, poi si baciarono passandosi la crema di bocca in bocca mentre io e Mauro continuavamo a scoparle.


Antonio disse a Mauro "Amico, che grandissime troie che si sono sposati questi due, e che culo che abbiamo avuto a incontrarli".


Poi Antonio si alzò e andò a versarsi un bicchiere di spumante. Mauro mi disse "cambiamo posizione". Ci sedemmo sul divano e le donne salirono su di noi a smorzacandela, rivolte verso Diego e Antonio.


Anna gemeva e oscillava sul mio cazzo, impalandosi con movimenti rotatori sotto gli occhi affranti del marito, che aveva rinunciato anche a segarsi. Io da dietro le avevo afferrato i grossi seni e spingevo verso l'alto con il bacino per penetrarla meglio.


Sentivo l'orgasmo montare in Anna e anche io stavo arrivando. Quando la sentii gemere forte, bagnarsi e pulsarmi intorno al cazzo non resistetti più, le spostai le mani sui fianchi, la tirai giù e gemendo le venni abbondantemente nella figa.


Mauro invece resisteva ancora. Quando ci spostammo fece sdraiare Diana sul divano, si posizionò tra le sue cosce e cominciò a scoparsela alla missionaria tenendola per i polpacci. Poi scese su Diana che lo strinse a sé avvinghiandogli le gambe intorno alla schiena e abbracciandolo. Mauro era dentro di lei fino alle palle, e si muoveva dentro di lei ruotando il bacino. Diana gli sussurrò all'orecchio "quanto sei grosso, mi stai facendo venire ancora...". Poi cercò la sua bocca e lo baciò appassionatamente finché un altro orgasmo non la raggiunse.


L'odore degli orgasmi di mia moglie e del sudore di Mauro aveva saturato l'aria.


Mentre Mauro continuava a scoparla con movimenti brevi ma intensi, Diana ansimava e gemeva sotto di lui, completamente persa nel piacere dell'orgasmo, la gambe strette sui suoi fianchi. Non l'avevo mai vista così ubriaca di sesso.


Anna intanto si era seduta in fondo al divano a gambe larghe, accanto ai due, e li guardava arrapata. Evidentemente il mio cazzo non le era bastato. Si penetrava la figa con le dita raccogliendo il mio sperma e lo usava per massaggiarsi il clitoride, poi se le portava alla bocca e le leccava. Cominciò a fissare Antonio con aria infoiata, come di sfida. Il cazzo dell'uomo, che bevendo ricambiava lo sguardo di Anna, stava già ritornando duro. Anna allargò le cosce esponendo la figa e gli disse maliziosa "Allora, me li fai provare questi ventisette centimetri o sei già stanco?". "Adesso ti faccio fare la scopata della tua vita, zoccola vogliosa" le rispose Antonio mettendo giù il bicchiere.


Intanto Mauro e Diana erano ancora avvinghiati. Diana aveva appoggiato i talloni sul culo dell'uomo e lo tirava a sé contraendo i polpacci. Mauro aveva cominciato a gemere più forte e ad aumentare l'intensità degli affondi. Si stava scopando Diana da quasi mezz'ora e adesso stava per venire. Anche lei si preparava all'ennesimo orgasmo.


Appena la figa di Diana cominciò a infradiciarsi e a pulsare, per la quarta volta, sul cazzo di Mauro, lui sentì il cazzo diventargli di pietra. Afferrò mia moglie per i fianchi, entrò in lei fino all'ultimo centimetro e urlò "Senti come ti riempio, bella troia". Poi le sborrò abbondantemente nella figa, grugnendo e ansimando, mentre anche lei urlava il suo piacere.


Dopo qualche secondo uscì, ripulendosi il cazzo gocciolante sui peli del pube di Diana, e si mise accanto a lei, stremato. 


Diana gli accarezzò il viso, lo baciò e gli disse "non avevo mai goduto così con nessuno." Lui sorrise, ricambiò il bacio e disse "Quando hai voglia conta pure su di me".


Diana si risdraiò sul divano tutta lucida di sudore e con un'espressione beata, mentre Mauro si alzò e andò a prendersi da bere. La stanza era intrisa di odore di sesso e di sudore.


Antonio disse a Mauro "Cazzo amico, guarda come gli hai sfondato la moglie. Se rimane così la prossima volta che il marito la scoperà lei non si accorgerà nemmeno di averlo dentro".


Guardai la figa di Diana. Al posto della fessurina stretta e depilata che aveva sfoggiato maliziosa meno di un'ora prima il cazzo di Mauro aveva lasciato una voragine. Le grandi labbra erano oscenamente dilatate, arrossate e grondanti di sperma. Diana allargò le gambe di fronte a me per farmela vedere meglio, e sorridendomi maliziosa mi disse "Amore, guarda il bestione di Mauro come ha ridotto la mia patatina".


Antonio intanto andò da Anna, che lo aspettava vogliosa. Il suo cazzone lungo e massiccio era dritto e duro davanti a lui. Diego ora guardava atterrito, sapendo che sarebbe toccato a sua moglie. Antonio fece mettere Anna a pecora sopra a Diana, a sessantanove, appoggiò la cappella alla fessura e afferrando Anna per i fianchi la penetrò lentamente. "Cazzo quanto ce l'hai grosso" gemette Diana a denti stretti, masturbandosi il clitoride rapita dall'eccitazione. Antonio guardò Diego con aria soddisfatta. "Sembra che le vostre mogli abbiano scoperto una passione per i grossi calibri" disse ridendo. Poi cominciò a stantuffarle la figa con decisione. Anna gemeva e spingeva indietro con il bacino per favorire la penetrazione. Da sotto Diana leccava le palle di Antonio ad ogni affondo. L'uomo grugniva soddisfatto.


Mauro disse a Diego "vai a leccare un po' la figa della moglie del tuo amico, renditi utile visto che non ti si drizza".


Diego disse "ma ci sei appena venuto dentro". "Embeh, fai lo schizzinoso?" disse Mauro "Non so se ti capiterà di meglio stasera, ti conviene accontentarti."


Diego si alzò e andò a inginocchiarsi per terra tra le gambe di Diana, proprio accanto al viso della moglie, che ondeggiava sotto la spinta dei potenti affondi di Antonio.
Cominciò a leccare la figa di mia moglie delicatamente, con la punta della lingua, ma sua moglie Anna lo afferrò per i capelli e gli premette il viso tra le gambe di Diana dicendo "Dai, fagliela sentire bene quella lingua". Diego cominciò a leccare in maniera convulsa, la lingua impastata dallo sperma denso di Mauro che continuava a colare. Poi Anna gli sollevò la testa e disse "Fai assaggiare anche a me", infilò le mani sotto le cosce di Diana e le allargò, poi infilò la lingua nella figa di mia moglie e cominciò a leccare e succhiare avidamente lo sperma di Mauro. Diana gemette più forte e cominciò a passare la lingua ancora più avidamente sul clitoride di Anna e sull"asta di Antonio.
All'improvviso Anna si rialzò, con la lingua gocciolante di sperma, e gridò il suo primo orgasmo a dieci centimetri dal viso del marito.
Antonio da dietro le stantuffava la figa come un toro.
"Cazzo amore" disse a Diego tra un gemito e l'altro "non immagini quanto mi fa godere con quel palo enorme, me lo sento fino all'utero. E che resistenza che ha, a sentirmi come sono fradicia ora tu saresti già venuto da un pezzo." "Poi mi voglio far scopare anche dall'altro, voglio farmela slargare così anch'io." continuò indicando la figa di Diana.
Vidi che a Diego il cazzo era finalmente diventato duro. Si posizionò tra le cosce di Diana e glielo infilò nella figa, cominciando a muoversi avanti indietro. "Finalmente ti diverti anche tu" disse Anna, e si abbassò a leccare la figa dell'amica e il cazzo del marito. Non so quanto Diana sentisse dopo essere stata scopata da Mauro, ma Diego sembrava apprezzare molto. Ansimava e la scopava con affondi decisi.
Io mi ero quasi ripreso, il cazzo mi stava tornando duro. Mauro si era già ripreso completamente. Saranno stati i dieci anni di meno, ma la mazza gli era tornata dura in un batter d'occhio nonostante fosse lucido di sudore e provato per la mezz'ora di sesso frenetico con mia moglie.
Quando Mauro si avvicinò, Antonio uscì da Anna e gli disse "Scambiamocele. Scopati la tettona, che non te la sei ancora fatta, e lasciami la bionda. Mi attizza troppo e voglio ricambiare il pompino favoloso di prima."
Mauro gli rispose ok, poi disse sorridendo ad Anna "La volevi larga come la tua amica? Adesso ti accontento subito". Si mise dietro di lei e le spinse l'enorme cazzo nella figa, lentamente. Anna cominciò a mugolare.
Antonio scostò in malo modo Diego facendolo uscire da mia moglie e le disse "Adesso tocca a me fottermi la bella bionda". Diego rimase malissimo ma non riuscì a obiettare. Antonio si posizionò, diede un paio di colpi di cazzo nella bocca di Anna e poi infilò quel palo enorme fino alle palle nella figa di mia moglie, ancora colma dello sperma del suo compare. Sia lui che Diana lanciarono un gemito di soddisfazione. Se Diana dopo Mauro faceva fatica ad apprezzarne il diametro, sicuramente ne stava apprezzando la lunghezza.
La situazione ci era completamente sfuggita di mano. Doveva essere uno scambio di coppia e invece io e Diego eravamo finiti a guardare due stalloni superdotati che si stavano scopando senza ritegno le nostre mogli, con gran soddisfazione di tutti fuorché nostra.
Diego rimase un po' a guardare Antonio fottersi mia moglie al posto suo, poi tornò rassegnato a sedersi sul divano di fronte e a menarselo. Io non volevo fare la stessa fine e decisi di impormi. Mi avvicinai e dissi deciso "E a me quando tocca?". Antonio e mia moglie erano troppo presi dall'amplesso anche solo per accorgersi che ero lì. Mauro invece disse "vai a prendere un po' di burro e spalmatelo sul cazzo, poi torna".
Incuriosito ed eccitato feci come aveva detto. Quando tornai  si sdraiò a terra sul tappeto e fece sdraiare Anna a pancia in giù sopra di lui. La abbracciò e le reinfilò il suo cazzo enorme nella figa fradicia. Poi le afferrò le chiappe e le allargò, esponendole l'ano.
"Forza, infilaglielo nel culo e fottiamocela insieme". 
A sentire questa cosa, Diego disse "No! Nel culo non lo ha mai preso...". Lo interruppe subito Anna che mi disse "Non ascoltare mio marito, sono pronta, voglio provare due cazzi insieme." 
Io non me lo feci dire due volte, puntai la cappella contro l'ano di Anna e spinsi lentamente fino a che il cazzo non fu tutto dentro. Non c'era molto spazio perché il cazzone di Mauro occupava quasi tutto. Sentivo la sua grossa cappella spingere attraverso la membrana che ci separava.
Era la prima volta che scopavo una donna nel culo, e il fatto che fosse la moglie del mio collega mi eccitava ancora di più. Quando capii che dovevo alternarmi a Mauro negli affondi cominciai a godere moltissimo. Anna venne quasi subito. 
Antonio e Diana intanto avevano cambiato posizione. Lui si era sdraiato sul divano e lei lo cavalcava da sopra, rivolta verso di lui, con le mani appoggiate sul suo petto.
Mauro disse a Diego "Cosa fai con il cazzo in mano? Vatti a inculare la moglie del tuo amico, no?". A Diego si illuminarono gli occhi. Si alzò di colpo e andò in cucina a prendere il burro.
Io e Mauro continuavamo a scoparci Anna senza darle un attimo di tregua. Dopo neanche cinque minuti venne un'altra volta. Sentendola tremare dal piacere, non resistetti oltre e le sborrai nel culo.
Quando Diego tornò, spinse Diana fino a farla appoggiare sul petto di Antonio, poi le allargò le chiappe e glielo spinse nel culo con decisione. Diana strabuzzò gli occhi e serrò i denti, ma non si lamentò.
Mauro mi disse "Prima volta che ti scopavi il culo di una donna, vero?". "Sì, è stato fantastico" risposi io.
Mauro continuò "Adesso se sei venuto levati che voglio godermi ancora un po' questa vacca. Vai a guardare Antonio e il tuo amico che si scopano in doppia tua moglie".
Uscii da Anna. Mauro la fece sdraiare sul tappeto a pancia in su. Anna aveva un"espressione persa e sorridente, sembrava drogata. Poi le montò sopra, glielo rimise nella figa e ricominciò a scoparsela come un animale.
Adesso che ero venuto, vedere mia moglie alle prese con quei due mi dava fitte lancinanti di gelosia. Tutti stava scopando tranne me. Ricominciai a menarmelo.
Vedevo Diego sudato e ubriaco di piacere che schiaffeggiava le chiappe di Diana mentre la inculava. Antonio sotto di lei gemeva con gli occhi chiusi, e tenendo mia moglie per le cosce la sollevava e la lasciava ricadere sul suo cazzone duro e venoso. Lei lo baciava e gli mordicchiava le labbra. La figa di Diana gocciolava piacere su quel cazzo possente. Mi chiedevo come riuscisse a prenderlo tutto dentro di sé, ma ad ogni affondo quella mazza enorme spariva fino alle palle nel suo corpo.
Poi Antonio disse a Diego con la voce spezzata dal godimento "Ho perso il conto di quante volte è venuta sul mio cazzo la moglie del tuo amico, io una così troia non l'avevo mai incontrata...". "Sì, è veramente una gran troia" rispose Diego.
Anna intanto gemeva sul tappeto a cosce larghe con Mauro che le stantuffava la figa aggrappato ai suoi grossi seni.
Diego e Antonio pompavano mia moglie come tori alla monta. Il divano traballava e scricchiolava sotto le loro spinte. Diana era in estasi. Diego era aggrappato ai suoi fianchi. Antonio se la limonava.
All'improvviso Diego fece un grugnito e venne con il cazzo piantato nel culo di Diana fino alle palle.
Quando lo estrasse, un rivolo di sperma colò sul cazzo di Antonio che invece continuava a pompare instancabilmente nella figa fradicia di piacere.
Diana gridò un altro orgasmo, con le mani appoggiate sul petto di Antonio. Anche Antonio era arrivato. Urlò "Ti riempio la figa, troia", la tirò contro di sé fino a farle arrivare il cazzo nell'utero e si svuotò le grosse palle dentro di lei gemendo.
Anche Mauro stava per venire, aveva Aumentato il ritmo delle spinte e ansimava. Anna gli cinse la schiena con le gambe, lo abbracciò e gli sussurrò "voglio sentire che ti svuoti le palle dentro di me." Mauro si piantò dentro di lei, si fermò e gemendo inondò la figa di Anna con il suo sperma.
I due rimasero per un po' avvinghiati alle nostre mogli, scambiandosi con loro baci e carezze, poi si staccarono.
Quando mia moglie si alzò da sopra ad Antonio mi alzai e andai da lei. La afferrai per il collo e la feci abbassare. Le dissi "Apri la bocca zoccola". Diana aprì la bocca e tirò fuori la lingua. Le infilai il cazzo in bocca una decina di volte, poi con un grugnito le schizzai la mia sborra in bocca e in faccia.
Diana raccolse la sborra passandosi la lingua sulle labbra, fissandomi e sorridendo.
Mauro e Antonio si sedettero sul divano, sudati e sfiniti. Erano le tre passate. Il fuoco nel camino si era spento da un pezzo. Dopo qualche minuto si alzarono e dissero che andavano a farsi una doccia. Antonio propose a Diana di farla insieme a lui, e lo stesso fece Mauro con Anna. Entrambe accettarono ridacchiando.
Rimasero nel bagno una quarantina di minuti. Io e Diego dalla sala sentivamo l'acqua della doccia e le risate di tutti e quattro. Quando la porta si aprì, i due uomini uscirono nudi e si rivestirono, le donne invece avevano indosso l'accappatoio.
Finito di rivestirsi, Antonio e Mauro vennero da noi. Antonio mi porse la mano e disse "Grazie di questo splendido Capodanno. Meglio di così l'anno non poteva iniziare. Siete stati molto gentili a farci partecipare alla vostra festa."
Non sapevo cosa rispondere. Feci una smorfia di approvazione poco convinta e gli strinsi la mano.
Poi andarono dalle donne, che li abbracciarono sorridenti e salutarono entrambi con un bel bacio a labbra aperte, e uscirono.
Andammo subito tutti a letto perché eravamo distrutti.
La mattina dopo ci alzammo verso le undici e chiedemmo alle nostre mogli di poter parlare.
Andammo in sala. L'odore di sesso era ancora forte e il divano e il tappeto dove si erano consumati gli amplessi erano macchiati di sudore e sperma. Anna e Diana andarono a sedersi sul divano dove la sera prima avevano dato il meglio di sé. Io e Diego ci sedemmo di fronte a loro. 
Fu Diana a rompere il ghiaccio "Allora, vi siete divertiti stanotte?"
Diego disse "Ma che cazzo dici Diana? Vi siete fatte scopare come delle troie da strada da quei due animali. Doveva essere uno scambio di coppia tra noi quattro...". Diana mi guardò. Io annuii, ero d'accordo con Diego.
Diana rispose "Ragazzi, se non vi andava bene avreste dovuto dirlo subito. Ieri sera eravamo elettrizzate e tese, e avevamo bevuto parecchio. Quando Antonio e Mauro hanno suonato e io li ho invitati a entrare ero già ubriaca, se Francesco li avesse mandati via in quel momento sarebbe finito tutto lì.
Quando voi due siete andati in cucina hanno cominciato a farci complimenti, a toccarci le gambe, a fare allusioni sulle loro dimensioni... Io mi sono lasciata sfuggire che voi avevate organizzato una serata di sesso a quattro, e loro ci hanno chiesto di convincervi a far partecipare anche loro due, che non ci saremmo pentite. Noi ve l'abbiamo chiesto da ubriache, ma voi eravate sobri e avete accettato. E comunque, Diego, mi sembra che ti sia piaciuto venirmi nel culo... E tu, amore, non eri così incazzato mentre ti scopavi Anna...".
"Comunque meno male che si sono fermati" aggiunse Anna "Ho goduto moltissimo a far sesso con loro e non ho niente da rimproverarmi." Diana le prese la mano e disse "Anche io la penso così."
Diego fissava sua moglie con aria triste. Si alzò e andò in camera. Decise di non venire a sciare.
Andai io da solo con mia moglie e Anna.
Era tardi, quindi mangiammo un panino per strada e cominciammo a fare qualche discesa. Verso le tre incontrammo Antonio e Mauro che ci salutarono e vennero verso di noi.
"Ciao, ancora voi, che coincidenza" dissi irritato. "Non è  una coincidenza" disse Antonio "Vi stavamo cercando. Stasera facciamo una cena in baita con alcuni amici, e volevo chiedere a tua moglie e alla sua amica se avevano voglia di accompagnarci perché siamo gli unici del gruppo senza donne. Passeremo anche la notte in baita, perché la cena finirà tardi e si berrà parecchio. Ve le riportiamo domani mattina."
Io rimasi a bocca aperta dalla sfacciataggine di questa richiesta. Guardai Diana ed Anna e vidi l'eccitazione brillare nei loro occhi. Non volevo che mia moglie andasse. Ma Diana rispose di getto "Perché no?".
Le dissi a denti stretti "Non dovremmo prima parlarne??". Lei ribatté "E perché? Non avevamo programmi per stasera, avremmo cenato a casa. Io e Anna usciamo coi ragazzi e poi domani mattina ci facciamo riaccompagnare a casa." Poi continuò rivolta ad Antonio "Allora ok, veniamo".
"Perfetto" disse Antonio sorridendole. "Passiamo a prendervi verso le 19. Mi raccomando, mettetevi carine."
Quando i due andarono dissi a Diana "Sai, sono molto geloso per stasera, non voglio che tu vada."
"Lo so amore" rispose lei ignorando la mia richiesta "ti prometto che ti scriverò e ti manderò qualche selfie per non farti sentire solo. Non succederà niente, mangeremo e berremo e dopo ci faremo una bella dormita, siamo tutti stanchissimi dopo la notte appena passata."
Quando tornammo a casa e raccontammo a Diego dell'incontro andò su tutte le furie. Chiese ad Anna di parlare da soli nella loro camera e fecero la litigata del secolo. Li sentivamo urlare dalla sala.
Diana andò a farsi la doccia, io andai in camera a togliermi le scarpe e vidi sul letto i vestiti che Diana aveva preparato per la serata: un maglione bianco pesante e leggings neri. Da indossare sotto aveva preparato un babydoll di pizzo rosso semitrasparente e un tanga di pizzo in abbinato. Non esattamente la mise di chi vuole farsi una bella dormita dopo cena.
Dopo mezz'ora Anna uscì dalla camera rabbuiata, venne da me e disse "Io stasera devo restare a casa". Andai da Diego. Mi disse che le aveva giurato che avrebbe chiesto il divorzio se avesse incontrato ancora quei due. 
Tornai in sala. Diana era in bagno, si era vestita e si stava truccando. Le dissi "Diana rimane a casa. Tu cosa vuoi fare?". Lei rispose, truccandosi gli occhi, "Io vado lo stesso".
Andai in camera e mi misi sul letto a guardare il soffitto, rodendo per la gelosia e maledicendomi di non riuscire ad avere lo stesso approccio deciso di Diego.
Dopo circa mezz'ora suonarono alla porta. L'orologio della sveglia accanto a me segnava le sette e tre minuti.
Mi alzai e andai alla porta. Diana aveva già aperto. "Uau che gnocca" le disse Antonio, "E la tua amica?". "Lei non viene" rispose Diana "non si sente bene". "Mi spiace, credo che si sarebbe divertita molto" disse Mauro. "Vorrà dire che farete divertire me anche per lei" disse Diana allusiva. I due uomini si guardarono sorridendo. Poi Antonio continuò "Non è che ci potresti ricordare il tuo nome? Non offenderti, ma ieri sera quando ci siamo presentati eravamo un po'... distratti e poi non c'è stata più occasione di parlare...". Diana rise e disse "In effetti non sembravate interessati a parlarmi stanotte. Mi chiamo Diana". "Bene Diana, andiamo allora..." disse Antonio. Le prese la mano e mi disse "Te la riportiamo domani mattina...". "A domani amore" disse Diana dandomi un bacio a stampo sulla bocca, e andò via con loro.

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